Voci dall’ombra
In un altro luogo, in un altro momento, altre persone con altre intenzioni si ritrovarono a parlare di altre cose.
Una figura bassa e tracagnotta agitava le braccia, concitata, parlando con la vocetta stridula: -È lui, vi dico! L'ho visto io stesso! Andava in giro con un amico e solo due giorni dopo Francisco non rispondeva più alle mie comunicazioni! Evidentemente la sua sete di potere si è risvegliata e ha deciso di accumulare tutti i cristalli per sé! Va fermato, signori miei, va fermato!-
-Datti una calmata, Winwit, non sei al mercato. Francisco III non si farebbe mai prendere per i fondelli da uno così- ribattè una seconda figura dalla voce roca.
-Solo perché era il tuo ragazzo non vuol dire che fosse invincibile, Laurence…- lo redarguì una voce che sembrava quella di una donna annoiata.
-Lui non “era”!-
-Sì sicuro non è più, visto che è finito come uno spiedino.-
A mezz'aria apparve una specie di globo luminoso che mostrava il corpo del necromante impalato e si sentì la terra tremare.
-Calmatevi- una voce calda, profonda, rilassata echeggiò dall'ombra e tutti sembrarono tranquillizzarsi.
Si girarono verso la voce, nonostante la figura cui apparteneva fosse completamente nascosta dall'ombra.
-Il nostro Francis si è unito alla schiera su cui pensava di avere un controllo completo, è vero, e adesso lo stregone avrà il suo cristallo. Ma adesso cosa credete che farà con quello che era già in suo possesso? Pensate davvero che lo lascerà incustodito nella sua casetta?-
-Non è mai stato uno sprovveduto, quella capanna è ben protetta- ribatté la voce femminile.
-Ma non la reputa più un luogo abbastanza sicuro, soprattutto dato che la sua capretta non è riuscita a tornare…-
Si sentirono le voci mormorare, solo Laurence e Winwit non si unirono. Anzi, l’ometto tracagnotto sembrò passare dal rosso acceso al bianco lenzuolo di botto.
-Credo che i nostri cari collaboratori debbano dirci qualcosa.-