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Autore: LadyDP    04/03/2019    3 recensioni
Fanfiction tratta dal nuovo film "Dragon Ball Super-Broly".
°°°
Un sayan che non sa cosa sia una donna.
Una donna innamorata di questo sayan.
Un terzo amico che volente o nolente rimane invischiato in questo amore pazzerello.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Broly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Cheelai si avvicinò trascinando i ginocchi a Broly, con un pezzo di cotone in una mano e una bottiglietta di disinfettante nell'altra. Il sayan scrutò il movimento della ragazza, abile,veloce e delicato, mentre gli tamponava il petto.

“Ehi, Cheelai. Perchè non gli fai mangiare uno di quei fagioli strani che ci ha portato Kikikoth, o come si chiamava?”chiese Lemo, grattandosi la testa in disparte, seduto.

“Non mi fido di quella robaccia. Chissà che veleni hanno dentro”disse lei con disprezzo.

“Contro delle botte prese con un mostro ragno gigante non c'è niente di meglio che il buon vecchio disinfettante”disse lei, guardando negli occhi Broly, che osservava la scena con sguardo neutro.

Ad un tratto, Broly prese la bottiglietta dalle mani di Cheelai, con delicatezza.

La osservò per un attimo. “Si può bere?”chiese.

Lemo si fece una risata di gusto.

“No, tesoro. Meglio di no”rispose lei, riprendendola e mettendola giù.

Con la stessa mano accarezzò la guancia del sayan, affettuosamente.

“Tu non hai nessuna malignità nel cuore, non è vero? Sei come un bambino, un bambino dolcissimo...”disse, per poi abbassare lo sguardo di nuovo verso il suo petto, e le sue braccia, e le gambe, ricordandosi di quanto fosse grande e grosso. Arrossì.

“..o quasi”sorrise, mordendosi le labbra.

Broly apprezzava le cure che Cheelai aveva per lui. Suo padre non aveva mai parlato di amore, non era un concetto con un nome, sul pianeta dei sayan.
Ma Broly sapeva che quello che stava provando per Cheelai era qualcosa di importante, e di bello, dannatamente bello. L'unico sentimento che avesse mai provato intorno a suo padre, per anni, l'unica sua certezza in un pianeta ostile come quello.
Lo stesso sentimento che aveva provato e che provava per Ba, il mostro verde senza un orecchio, suo primo ed unico amico in quella gioventù tanto solitaria.

E il sentimento ora si ripeteva per Lemo e Cheelai, suoi bizzarri e simpatici compagni di avveture, ora che suo padre non c'era più.

La ragazza si alzò in piedi, recuperò la sua roba e andò a metterla via.

Lemo entrò in casa, annunciando di fare un riposino.

Cheelai si sistemò invece vicino a Broly, appoggiò la testa tra le sue gambe incorciate, incrociando le braccia dietro al collo, e si distese. Chiuse gli occhi e si rilassò.

Broly osservò bene la piccoletta, ed azzardò una carezza, come gliela aveva fatta lei poco prima.
A lui era piaciuta.

Con le dita, delicatamente, le accarezzò la guancia sinistra, facendola spalancare gli occhi di sorpresa. Cheelai sorrise al gesto, ed appoggiò la sua mano sinistra sulle dita di Broly, lo guardò negli occhi e sospirò. Lui sorrise di ritorno.

Cheelai si mise a sedere in mezzo alle sue gambe incorciate, per poi alzarsi in piedi ed abbracciarlo intorno al collo a braccia larghe, e lasciando andare le gambe.

Erano comportamenti un po' strani, per Broly, che però non lo disturbavano affatto.

Anzi, lo portarono ad accarezzarle la schiena. Cheelai sospirò profondamente, in estasi.

“Perchè sospiri tanto?”chiese lui. “Non stai bene?”

“Mai stata meglio”rispose lei, persa per il sayan.


Cheelai sapeva di avere una cotta gigantesca per Broly, che le piaceva dividere in due pezzi.

La prima metà della cotta se l'era presa nel primo esatto momento in cui l'aveva visto, quando li aveva salvati da quel mostro gigante. Alto, forte, bello, bellissimo.

Ma lei sapeva che l'amore non era fatto (solo) di attrazione fisica, e infatti da quel momento si era limitata a mangiarselo con gli occhi, ma senza andare oltre, per rispetto di quel sayan così forte e fragile allo stesso tempo, e così meravigliato da quello che aveva intorno, che non conosceva.

Fu però quando aveva imparato a conoscerlo, che la sua mezza cotta diventò una cotta intera.

Non aveva mai incontrato un uomo con le qualità di Broly. Così puro, buono e trasparente.
Protettivo, forte ed umile. Timido, insicuro ma che le dava una sicurezza incredibile.
Così adorabile, goffo ed impacciato.
E sì, per lei erano tutte qualità.

Cheelai era stata una ragazzina carina ed ingenua, da piccola, ma la dura vita e la conquista del suo pianeta l'avevano portata ad imparare a cavarsela da sola.
A dubitare, a guardare storto chiunque ed a dosare la fiducia con estrema cautela.
Aveva imparato che l'universo era pieno di uomini arroganti.
Aveva deciso che nessun uomo l'avrebbe mai imbrogliata, che sarebbe stata lei ad imbrogliare, al massimo, che nessun uomo l'avrebbe trattata come una conquista, ma che sarebbe stata lei a conquistare gli uomini. Che se gli uomini la volevano, non la dovevano pretendere. Dovevano meritare il suo rispetto.

Non che tutti fossero dei villani. Un esempio di eccezione era Lemo, quel vecchio simpaticone.


Ma tutti, tutti, anche lui, erano passati attraverso lo scanner attentissimo di Cheelai.

Ed alcuni passavano a pieni meriti, con tanto di sentite scuse.

Con Broly era stato diverso. Sarà stata la sua storia. Sarà stato lui stesso.

Ma di lui si era fidata dal primo momento in cui l'aveva sentito parlare.

Cheelai alzò la testa di poco e guardò Broly negli occhi con un sorriso innamorato.



 Cos'era quell'istinto? Quell'istinto di poggiare la sua bocca su quella di lei?

Doveva essere pazzo. In quel momento Cheelai le apparì diversa, più femmina, qualunque cosa significasse. Più tentante. Che razza di sentimento era quello?
Cheelai era davvero bella quel giorno.

Broly per la prima volta guardò al collo di lei con più interesse, ma il suo sguardo non si fermò lì.

Scese, scese ancora. Raggiunse il seno, i fianchi, le gambe e..davvero credeva di essere matto.
Si chiedeva con incredibile curiosità cosa ci fosse tra le gambe di Cheelai.

Broly resistette all'istinto, strinse i denti, e girò lo sguardo da un'altra parte.

Cheelai aveva intuito l'attrazione reciproca, ed i suoi occhi si erano illuminati.

La piccola aliena decisa di poggiare i ginocchi sulle gambe di lui per cambiare posizione, ma uno strano movimento da sotto la sorprese.

Qualcosa si stava alzando, ed anche Broly l'aveva notato.

Era arrossito e non capiva cosa stesse succedendo.

Cheelai si alzò in piedi ed indietreggiò.

Broly si alzò in piedi a sua volta ed uscì dalla caverna.

Era nascosto dietro ad una parete, per cercare di risolvere il problema.

Era davvero impaurito.


“Broly?”chiamò Lemo, che era stato chiamato da Cheelai per aiutarlo.

“Va tutto bene?”

“Le-Lemo?..”si voltò Broly, rassicurato dalla sua presenza. “..ho-ho un problema”

“Cosa è successo, figliolo?”

Broly girò la testa verso Cheelai, che andò a nascondersi, imbarazzata.

°°°

“Tuo padre non ti ha mai parlato di queste cose?”chiese Lemo, poggiando una mano sul braccio del sayan, con fare fraterno.

“No-non esattamente..non credevo succedessero queste cose tra gli uomini e le donne”disse Broly.

Era passata qualche ora dall'accaduto. Cheelai era ancora nascosta chissà dove, e Lemo era stato ore a rispondere alle domande imbarazzanti del sayan, che ora sembrava sconvolto dalle cose apprese, ma anche tranquillizzato.

“Chi-chissà cosa pensa ora Cheelai di me..”mormorò il sayan, mortificato, credendo di averla messa in imbarazzo.

“Senti, ragazzo, Cheelai non è una sprovveduta, sa che queste cose succedono. Al massimo ora si sentirà in colpa per averti allarmato, senza prevedere che tu fossi all'oscuro di tutte queste cose”

Broly si voltò verso la casetta.
 
Di certo Cheelai era lì, non l'aveva vista uscire dalla grotta.

Decise di entrare.

“...” si guardò attorno.

“Cheelai!”chiamò.

Nessuna risposta.

Si avvicinò alla sua camera. Non entrò. Ora sapeva che non si poteva fare, nella camera di una ragazza.

“Cheelai..”chiamò piano.

Sentì un pianto soffocato liberarsi, piano, lentamente.

“Cheelai. Posso entrare?”chiese lui, educatamente. Aveva un groppo in gola.

Non voleva vederla piangere. Ma si fece coraggio.

“Sei..sei vestita?”

“..sì..”sentì piano.

Tutto sommato gli bastava.

Broly aprì la porta, e si ritrovò davanti un fagotto gigante e rosa (Cheelai, avvolta da una coperta), che guardava un film romantico in TV, circondata da 4 vaschette di gelato vuote, con una in mano da finire e da tanti, tanti fazzoletti accartocciati.

Broly non lo sapeva, e Cheelai non lo avrebbe mai detto.

Ma quella era la classica scena di una ragazza col cuore a pezzi, che pensava di aver appena rovinato una relazione bellissima, la più bella che avrebbe potuto desiderare.

Ci credeva davvero nel suo amore per Broly, ma forse lui non era pronto, ed ora aveva probabilmente una brutta opinione di lei. Aveva corso troppo.

Un sacco di paranoie, insomma.

Broly si avvicinò, accendendo le sue ultime speranze, e si sedette vicino a lei.


Broly pensò a tutte le cose che Lemo gli aveva appena insegnato.

Voleva mettere un braccio intorno alle spalle di Cheelai, ma chissà se si poteva fare.

Lemo non aveva detto niente a riguardo, perciò decise di tentare.

Broly abbassò la coperta dalla testa di Cheelai, che abbassò lo sguardo.

Appoggiò il suddetto braccio sulle suddette spalle.

Ma fu in quel momento che si rese conto di non sapere cosa dire.

“Chee..Cheelai”tentò. “Non..non mi piace vederti piangere”

Lei lo guardò negli occhi.

“Sei arrabbiato con me? Pensi che io sia una cattiva ragazza?”chiese lei.

“Non volevo davvero metterti paura”

Broly pensò che oltre alla paura lei gli aveva fatto provare anche delle sensazioni meravigliose, e che se lui non le aveva capite, il problema era la sua ignoranza, e non lei.

“Tu..tu non hai fatto niente”disse.

Cheelai arrossì e guardò dall'altro lato.

“..in realtà non avrei dovuto sedermi sulle tue gambe”

Broly tra le altre cose aveva scoperto cosa ci fosse tra le gambe delle donne, e ciò che aveva scoperto gli era piaciuto talmente tanto che da quel momento faticava a non pensare che anche Cheelai fosse fatta..così.

Un dubbio lo assalì.

“Per..perchè l'hai fatto, se sapevi che poteva finire così?”

“Forse in fondo ci speravo”disse, per poi coprirsi interamente con la coperta dalla vergogna.

Broly arrossì violentemente e tolse il braccio dalle spalle di Cheelai.

Il sayan poggiò l'occhio sulla TV, e vide due ragazzi baciarsi, nudi.

“Ti..ti piacerebbe fare quello..con me?”chiese Broly spontaneamente, indicando la televisione.

Cheelai alzò la coperta, e divenne un fuoco di imbarazzo.

“Ma..tu..lo vorresti?”chiese lei.

Broly ci pensò. E la risposta, se ne rese conto immaginando il tutto, era sì. Definitivamente sì.


°°°


Lemo decise di sua spontanea volontà, quella mattina, di preparare la colazione per i suoi amici, e di portargliela a letto. Gli piaceva fare questi gesti amichevoli così senza contesto, lo facevano sentire quell'amico simpatico e affettuoso che tutti vorrebbero.

Con i piatti in mano, Lemo bussò di gomito alla camera di Cheelai, e non sentendo risposta al terzo tentativo, decise di entrare. Trovò lo stesso macello del giorno prima che aveva trovato Broly, solo che non c'era Cheelai.

Dubbioso, andò a cercare Broly, e nemmeno lui c'era.

Non sapeva proprio dove potessero essere, finchè non passò davanti all'unica camera matrimoniale della capsula, che era stranamente semi-aperta.

Decise di sbirciare cosa ci fosse dentro, e ciò che vide gli fece cadere per terra ciò che aveva in mano.

Lemo chiuse la porta di botto, facendo svegliare i due innamorati, addormentatisi abbracciati.

Broly dormiva di lato, stringendo tra le braccia Cheelai, come se fosse il suo tesoro più grande.

Lei aveva appoggiato la sua schiena al petto di lui, e dormiva beatamente.

Inutile dire che erano nudi come mamma li aveva fatti.

“Broly, hai sentito anche tu?”chiese lei.

“Che cosa?”

“No, niente. Forse me lo sono immaginato”

Broly abbassò la testa verso di lei, e le diede un bacio sulla guancia, veloce, forte, controllato e deciso, sincero, fedele, e che sapeva di eternità. Meravigliosa eternità.
 
   
 
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