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Autore: Waterwall    04/03/2019    5 recensioni
Dopo molto tempo sono tornata con una One Shot - Missing Moments, spero con tutto il cuore che vi piaccia dato che è da moltissimo tempo che non scrivo ...
Dopo che André viene a conoscenza del presunto matrimonio tra Oscar e Girodelle sente un dolore atroce che gli nasce dal cuore provocandogli una vera e propria guerra tra ragione e sentimenti.
Per fortuna nella sua vita ha avuto la fortuna di incontrare Alain, un amico che avrebbe dovuto averlo da sempre al suo fianco - ma per fortuna c'è il futuro ed è lì che Alain cerca di indirizzarlo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Con un tonfo si sedette a terra, sembrò inerme come un corpo appena colpito da una pistola. Aveva permesso alla sua schiena di poggiarsi al muretto umido e freddo del ballatoio a cui era stato destinato per la ronda notturna e aveva lasciato che il suo unico occhio si perdesse nel buio.
Così, all'improvviso e senza fiatare.
Il ragazzo di turno con lui si girò di scatto, vedendo in una frazione di secondo centinaia di ipotesi terrificanti per dare un senso a quell'azione.
《 No Alain, non sono morto. 》 disse senza nemmeno guardarlo.
A quella affermazione tirò un sospiro ed esclamò:《 Grazie al cielo André, stavo per morire io accanto a te! 》
Alain aspettò qualche momento, quello che servisse per vederlo rialzare e ritornare al turno notturno come se niente fosse. Dopotutto sapeva quanto per lui fosse stancante, con un solo occhio che ormai era sempre più chiaro al suo centro.
Ma ciò non accadde e la notte di metà maggio sembrò farsi sempre più fredda, più ferma e soffocante; il vento aveva cominciato a soffiare e pungeva le gote facendo diventare la punta del naso rossastra.
Così il ragazzo dai capelli neri s'inginocchiò accanto all'altro, evitando di appoggiare i pantaloni bianchi sul suolo sporco di chissà cosa - dopotutto si sentiva molto bene il puzzo d'urina e vomito di cui ormai il ballatoio s'era impregnato. In fin dei conti non si era mai lavato e a nessuna interessava, in particolar modo a quei nobili che stavano lì ad ammonirli e a dirigerli tutto il giorno; a quelli là non interessava proprio, anzi forse non sapevano neanche dell'esistenza di un ballatoio dove fare la ronda: non uscivano mai dagli uffici se non per le parate, qualche licenza o avvenimento straordinario.
《 Amico ... 》 Alain provò nuovamente a chiamarlo, ma sembrava che Andrè non avesse nessuna intenzione di continuare a camminare su quelle pietre scivolose e al buio: si era coperto gli occhi con la mano destra mentre cercava di sorreggersi il braccio con il suo stesso ginocchio, gli altri due arti erano stati lasciati scivolare senza forza lungo il suo corpo e non avevano una vera posizione: erano dove la gravità gli aveva trascinati.
Silenzio, da entrambe le parti.
Andrè piegò le sue labbra in una smorfia sofferente e lasciò che i denti si vedessero mentre mordevano con forza qualcosa che era praticamente invisibile.
Invisibile come quella guerra che si trovava aldilà della giacca blu che distingueva i soldati della guardia dalla gente comune, oltre la maglia scura di lana che più i giorni passavano e più emanava l'odore agre e soffocante del sudore, oltre la carne e gli organi di cui è fatto qualunque corpo umano. Era invisibile quella guerra ed era oltre tutto, in quella parte del corpo umano che ci permette di essere diversi e uguali a tutti gli altri. Invisibile come la guerra che stava facendo strada intorno al ballatoio e oltre quella notte, in mezzo a quel mondo crudele che non riusciva a dare amore.
A quel punto l'uomo a terra si portò il braccio, prima penzolante, al petto stringendo forte le vesti dure; lo fece con sgomento e ogni secondo che passava lo faceva sempre con più violenza, incurvando le spalle in avanti come se stesse cercando di afferrare qualcosa che si trovasse in una profondità abissale.
《 Hey! Hey! - urlò l'altro adunghiandoli il braccio cercando di farlo smettere mentre, con gli occhi castani sbarrati, lo guardava con una certa agitazione - Ma che ti sei rincoglionito per caso? 》
E in quel momento vide sulle guance del compagno scivolare delle lacrime così calde che avrebbe scommesso che stessero sfidando la temperatura esterna e bruciando la pelle creando dei profondi solchi come se fossero state dei fiumi in piena.
《 M-mi ... mi - provò a dire Andrè tra i singhiozzi - Mi dispiace, non dovrei fare così. Lo so, lo so: sono un uomo adulto ma sembro un bambino. 》
Il moro gli pose una mano sulla spalla come per permettergli di sentire la sua vicinanza e lasciò andare un sospiro, di quelli che si lasciano quando si è stanchi e avviliti e sai già la risposta a tutto: 《 Dimmi Andrè, che ti senti? 》
《 Mi fa male. 》 rispose secco, con voce flebile e legeremente spezzata.
《 Che cosa? 》
《 Il cuore, Alain. 》
Il soldato sobbalzò preso dal panico e tentò di tirarlo nuovamente dal braccio per permettergli di correre dal medico: aveva perso da poco gli ultimi membri della sua famiglia, non avrebbe permesso che la morte gli portasse via anche il suo migliore amico.
《 No, no! Molla la prese che tu mi fai ancora più male. 》 si lamentò Andrè cercando di sfuggirli mentre corrugava la fronte mostrando un'espressione irrequieta e, adesso, più nervosa che sofferente.
《 Ma non vorrei vederti schiattare qui davanti ai miei occhi. Poi magari pensano che sia stato io ad ammazzarti. 》 il tono di Alain era misto tra la rabbia, la preoccupazione e la sua classica ironia che cercava di aiutarlo a rimanere lucido.
《 No Alain, non avere timore: non c'è nessuna malattia che me lo stia causando. 》 disse cercando di fermarlo.
Il ventisettenne sospirò nuovamente:《 Come può farti così male? 》
《 Ricordati una cosa, Alain: niente ferisce più di un altro cuore. 》 rispose con tono malinconico, amaro.
Vedendo lo sguardo dell'amico cercare un appiglio possibile verso il basso, De Soisson roteò gli occhi e con movimento veloce ed abituale appoggiò il fucile al muretto e fece in modo che lui ed Andrè si sedessero uno davanti all'altro. Erano solo loro due questa volta e nessuno gli avrebbe disturbati: tanto non succedeva mai nulla.
《 Allora? 》
《 Cosa? 》disse Andrè cercando di capire cosa volesse sentire l'altro.
《 Che ha fatto il nostro capitano biondo? O tu hai commesso qualche sciocchezza? 》 avrebbe voluto prendere una sigaretta in quel momento, prima lo faceva spesso quando uno dei suoi pochi cugini tornava da quei velieri portando fra tutti quegli alimenti provenienti dalle Americhe anche del tabacco di contrabbando. Già, finchè non trovò una di quelle puttane che lavoravano nelle città portuali e poté dire "addio" alle sue sigarette.
《 Questa volta è stato suo padre ... 》 la voce di Andrè arrivava alle orecchie quasi come se fosse il fruscio del vento stesso, come se lui fosse lontano e ripercorresse a ritroso quei momenti che avrebbe presto raccontato.
Alain, dopo aver cercato con attenzione nelle sue tasche, riuscì a tirare fuori una fiaschetta con dentro un po' di liquore - si ripeté tra sé e sé "tanto di qua non passa nessuno".
《 Ah quindi ha pensato di vederti come un potenziale genero? 》 domandò ironico, ridendo e portando la fiaschetta alle labbra provando a sorseggiare qualche goccio.
《 Ha deciso di farla sposare con il nuovo capitano delle guardie reali di Sua Maestà. 》 secco, chiaro e lontano.
Per poco il goccio di liquore non soffocò Alain, andandogli di traverso e facendolo tossire forte più volte fino a farsi qualche colpo un po' più sopra dello sterno:《 Che? 》
Andrè ritornò a piangere, seppur in silenzio, cercando di bloccare tutto quel dolore e tristezza che stava facendo a pugni con la sua ragione.
Dopotutto è così che dovrebbe essere, no? La ragione è quella che può "curare" qualunque male e governare le emozioni, quindi perché la sua ragione non ci riusciva?
《 Secondo me la vecchiaia l'ha fatto rincoglionire. Dopo una vita a crescerla come un uomo gli vengono i sensi di colpa e cerca di correggere tutto quello che ha fatto? Ripeto quello che ti dico sempre: i nobili ricchi sono tutti pazzi. 》
Ma questa volta il bruno non gli rispose, era rimasto immobile.
《 Hey, amico ... 》 provò a spronarlo Alain, ma all'altro cominciarono a sobbalzare le spalle segnando la sua lotta interiore.
Sospirò una terza volta e, come si fa con le ragazze, gli alzò il viso per permettergli di guardarlo dritto nell'occhio smeraldo e lasciò che le sue braccia si aprissero in un presunto abbraccio consolatorio:《 Forza amico, sfogati. Cerca di buttare tutto via prima che ti ammazzi. 》
《 No, Alain! - disse alzandosi con ferocia e serrando i pugni - Non sono una femminuccia! 
Alain fischiettò:《 Guarda, guarda!  Grandier che cerca di non far vedere il suo dolore - come se non ti conoscessi! 》
André digrignò i denti e strinse forte i pugni pronto per sferragli un cazzotto.
《 Forza! - cercò di persuaderlo Alain - Che stai aspettando? Colpiscimi qui in pieno o vado io stesso dal comandante a dirle quanto sei innamorato di lei e quanto tu sia una femminuccia. 》 disse indicando il suo stesso mento con l'indice.
《 Zitto! 》Andrè si scagliò su di lui cercando di colpirlo proprio dove aveva insicato, ma senza riuscita.
《 Ah dovrei stare zitto? 》
Andrè urlò per ricaricarsi e riprovò a colpirlo sulla guancia, ma non ci riuscì.
Riprovò mirando allo stomaco, ma neanche questa volta fece centro.
Così, raccogliendo tutte le sue forze, provò a mirare al petto e si lanciò letteralmente chiudendo gli occhi sul commilitone che, però, piantò ben i piedi e riaprì le braccia.
No, neanche questa volta l'aveva preso ma stranamente non era caduto rovinosamente a terra. Anzi, sentiva come se qualcosa di più morbido gli avesse nascosto il viso.
Cercando di mettere a fuoco l'immagine nella penombra si accorse che Alain lo stava tenendo fra le sue braccia.
《 Su femminuccia, lascia che questa volta quella guerra sia vinta dall'altra fazione. 》
Si guardarono un momento, dritto nelle iridi dell'altro e nascosero a vicenda il delitto di piangere che uccideva ogni uomo spesso volentieri.
《 Piangi, Andrè. Qui siamo solo io e te. Lo so che fa male perché neanche una pallottola riesce a ferire più di un altro cuore. - prese nuovamente la fiaschetta fra le mani grosse e callose offrendola all'amico - Ma credimi: se è destino che tu e la tua Oscar stiate insieme, accadrà! Stanne più che certo. 》
Si abbracciarono forte, sperando di non essere visti da altre persone, e Alain concluse:《 In ogni caso io sarò al tuo fianco. 》




Aloha!
Dopo molto tempo ho deciso di scrivere una piccola e semplice one shot che è nata dell'insonnia della notte scorsa ... UPS haha
Ma capitemi, volevo tornare.  
Spero che comunque vi piaccia e scusatemi per alcuni errori.. 
Buon proseguimento
Vostra,
Waterwall
   
 
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