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Autore: pokepony10    05/03/2019    2 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Morte Bianca

 

Rimasi impietrita, solo il pensiero che Shans avesse avuto ragione su Trisha mi distrusse. Io mi ero fidata di lei, l'avevo difesa quando nessuno l'avrebbe mai fatto, credevo nella nostra amicizia. Rimasi tra le braccia di Alex, per la prima volta lo sentì come un rifugio, Trisha entrò di colpo nella tenda con una sfera di fuoco in mano e si sorprese di vederci abbracciati -andiamo Alex, stai approfittando della sua fragilità per vincere la scommessa?- disse con un sorriso malizioso

-che scommessa?- chiesi allontanandomi

-non è nulla Morte Bianca, davvero non pensare male-

-non fare il timido, devi sapere Bianca che tu sei diventata oggetto di una scommessa, ero curiosa chi di noi ti avrebbe conquistata per prima- disse Trisha accarezzandomi il viso con la mano libera

-s.. Sono solo una scommessa quindi? Per entrambi? Io mi ero fidata di voi, con molta difficoltà e voi avete distrutto tutto… volevo essere felice, ma a quanto pare non è destino…- dissi con le lacrime agli occhi. Uscita mi diressi di corsa verso il bosco. Il buio rendeva impossibile orientarmi e le lacrime mi offuscavano la vista. Senza accorgermene accelerai il passo e inciampai in una roccia. Indossavo delle pantofole e quella caduta mi causò un trauma alla caviglia. Più provavo ad alzarmi e più la caviglia mi faceva male. Volevo piangere, urlare, ma nulla. Mi sentivo stanca a pezzi e senza forza -perché tutto a me? Amo una persona e questa o mi tradisce, o gioca coi miei sentimenti o mi ignora, mai una volta che qualcuno provasse ad aiutarmi…- dissi presa dai miei pensieri. Ero triste ed arrabbiata, molto arrabbiata. Lentamente la delusione divenne altra rabbia e la rabbia fuoco, un fuoco che non mi era mai successo di sentire. Il calore mi invase il petto e poi il volto, spaventata corsi verso il corso d'acqua più vicino. Quando mi affacciai sulla superficie dell'acqua vidi il mio volto in lacrime e gli occhi in fiamme. Mi guardai le mani, erano calde e la pelle rossa. Ero spaventata, ma una voce mi tranquillizzò -non temere, questa è la forma di fuoco, è dovuta alla collana che ti porti dentro e ai tuoi sentimenti, non avere paura di controllare il tuo potenziale- disse. Riconobbi la voce, era Luna che dall'alto guardava la scena -il mio potenziale?- pensai alzandomi da terra. Mi calmai e feci un grande respiro -devo controllare questo potere o rischio di farmi male…- dissi chiudendo gli occhi per concentrarmi, il fuoco che avevo dentro di me lo indirizzai verso le braccia e quando aprì gli occhi avevo le mani avvolte da fiamme. Iniziai a muovere i polsi e a disegnare dei cerchi davanti a me mentre li osservavo affascinata -che bello…-

-imparerai a gestirla per combattere?- chiese Luna

-assolutamente, non è la prima volta che ho a che fare con la collana- dissi orgogliosa. Chiusi la mano in un pugno e ci soffiai dentro creando una fiammata immensa

-interessante…- disse Luna smettendo poi di parlare. Ero tanto impegnata a tenere sotto controllo i miei sentimenti e i miei poteri che quando sentì un rumore improvviso avvicinarsi a me caricai un pugno infuocato e lo indirizzai verso il rumore.

 

-hey! Sono io, Alexey-

-allora dovevo prenderti!- dissi cercando di nuovo di colpirlo, lui schivò il colpo e mi osservò severo

-che diamine pensi di fare?-

-cacciarti! Non ti è bastato giocare con i miei sentimenti per tutto questo tempo? Vuoi ricominciare?- chiesi dando un cazzotto carico della mia rabbia, lui non si mosse e parò con la mano il colpo. Il fuoco che mi circondava iniziò a spegnersi

-che diamine fai?- chiesi sorpresa, lui non disse nulla, mi strinse a sé e mi baciò tenendomi per i polsi. Rimasi sorpresa ed imbarazzata poi lui si staccò di colpo con sguardo severo. Quando mi ripresi dal bacio le mie mani erano intrappolate in due sfere d'acqua -che hai fatto?-

-ti ho bloccata, mi sembra ovvio-

-io parlavo del bacio-

-l'unico modo per distrarti abbastanza per bloccarti-

-quindi mi hai di nuovo ingannata… quanto ami fare così, giocare con i miei sentimenti…-

-smettila! Hai idea di quanto sia difficile gestire la situazione, Trisha è difficile da gestire e tu non mi aiuti, smettila di fare i capricci, tu mi hai baciato quando eri sbronza per soddisfare un tuo desiderio, io l'ho fatto per aiutarti a tranquillizzarti, mi sembra che io abbia avuto più motivazioni sane di mente-

-vorresti dire che io non sono sana di mente?- chiesi congelando le sfere per poi scontrarle tra loro e romperle

-ho solo detto che per una volta che cerco di aiutarti, fregatene del come-

-a me interessa come mi aiuti, perché ci sono modi e modi-

-e questo modo ti ha dato fastidio?-

-c.. Che centra?-

-voglio sapere se ti ha dato fastidio-

-n.. non esattamente…-

-ti ha aiutata?-

-un pochino…-

-questo volevo… ora ti va di tornare al campo? Se non teniamo sotto controllo Trisha rischiamo di rovinare il Challenge e suppongo tu non voglia perderti quest'esperienza-

-da cosa l'hai capito?-

-da come brillano i tuoi occhi… a proposito di brillare, potresti accendere una fiammella per farci luce?- chiese prendendomi la mano

-o.. ok, faccio strada- dissi avviandomi tirandolo a me.

 

Arrivati al campo vidi Trisha da lontano che ci fissava davanti al fuoco -che diamine starà escogitando?- pensai entrando. Alex venne con me e mi diede una salvietta umidificata -hai del terreno sul viso, sei caduta per caso?- chiese

-inciampata- risposi, solo in quel momento mi accorsi che la caviglia stava benissimo

-sembri pensierosa…-

-bhe sono stata tradita e baciata dalla stessa persona… è imbarazzante…-

-spero solo che tu capisca quanto mi dispiace per tutto questo…-

-ne riparliamo domani, andiamo a dormire…- dissi stendendomi sul sacco a pelo. Probabilmente mi ero sistemata larga perche il povero Alex si dovette mettere stretto stretto in un angolino -f… fa freddo…- dissi stringendomi un po’ a lui

-c… che cosa vuoi che faccia?-

-niente… sto bene così…- dissi sentendo il suo calore sulla mia schiena, in fondo davvero lo vedevo come un rifugio.

 

POV Alexey

 

Quando Trisha entrò in tenda Morte Bianca scappò via in lacrime -che ti è passato per la testa?- le chiesi

-bhe lo sapeva già che ero un demone… vero?-

-chissene del demone, mi hai fatto passare come un lurido verme che la usa come oggetto di scommessa-

-bhe tu hai scommesso…-

-io ho scommesso che l'avrei salvata da te… ma a quanto pare non c'è stato bisogno che la convincessi io a scappare lontano da te, lo hai fatto da sola-

-perché tanto arrabbiato? Lo sapevi che questo era il mio compito-

-io sapevo anche che eri sua amica…- dissi uscendo

-hey! Dove vai?-

-da lei, mi sembra ovvio-

-mi dispiace…-

-doveva dispiacerti prima- conclusi scappando alla sua ricerca.

 

Nonostante io avessi cercata in tutti gli angoli vicino al campo non la trovai -se si fosse allontanata? E si fosse persa? E se ci fossero degli animali selvatici?- iniziai a pensare preso dall'ansia. Ero nel panico quando un canto familiare mi tranquillizzò, alzai gli occhi al cielo e delle stelle brillarono a forma di freccia verso un punto del bosco -grazie Luna- dissi entrando nella vegetazione. Le piante erano alte e camminare era difficile, concentrai le mie forze sulla mano e riuscì anche se con un po’ di dolore a trasformarla in una lama per tagliare gli arbusti -certo che è utile il potere di Ombra- pensai proseguendo. Da lontano vidi delle luci e riconobbi delle fiamme che volteggiavano. Ne rimasi affascinato e senza rendermene conto mi avvicinai più disinvolto verso la ragazza. Morte Bianca si girò di colpo e cercò di colpirmi con un cazzotto di fuoco, io ne schivai un paio e quando vidi la furia nei suoi occhi decisi di fermarla. Con una mano le afferra il pugno e con l'altra la portai a me baciandola. Avevo sentito che il modo migliore per distrarre una persona e sorprenderla e tenerla impegnata con un bacio, il tempo necessario per bloccarle le mani con il potere di Luna e mi staccai da lei, anche se mi dava uno schiaffo mi colpiva con dell'acqua, meglio che il fuoco.

 

Quando riuscì a calmare Morte Bianca insieme tornammo al capo e stranamente, per la prima volta, lei si addormentò vicino a me senza spazi vitali e barrire di cuscini, a separarci erano solo i due sacchi a pelo. Quando la vidi addormentarsi le diedi un bacio in fronte ed uscì a prendere aria, era stata una nottata particolare e difficilmente mi sarei tolto di mente i suoi occhi infuocati di pura rabbia. -hey…- disse Trisha sedendosi vicino a me

-non mi parlare…-

-mi dispiace… io non volevo distruggere nulla tra voi, volevo solo riportarvi nell'Ade, così come ne siete usciti-

-non ci stai riuscendo, ora il tuo lavoro sarà più complesso perché dovrai prenderci separatamente-

-sinceramente vorrei prendermi una pausa-

-perché?-

-vorrei godermi la Terra prima di tornare da Tanato…-

-ne parli con malinconia… non sopporti il tuo capo?-

-non è questo… io lo sopporto eccome… io lo amo…- disse rossa in volto mentre stringeva tra le mani una birra

-COSA?!-

-è una lunga storia… ma nessun umano potrebbe capire-

-perché?-

-voi non conoscete cosa c'è oltre la vita, dite che morireste per qualcuno senza sapere in contro a cosa andreste- poi mi guardò -ma forse tu sei l'unico che davvero potrebbe capire… in fin dei conti sei davvero morto per amore… vero?- chiese

-era un amore ingannevole, ma si, mi sono gettato da un palazzo per tornare dalla mia amata… e poi mi sono reso conto solo dopo la morte che il vero amore era ancora qui sulla Terra e che mi aspettava… almeno prima mi aspettava-

-lei ti ha sempre aspettato… da quando l'ho incontrata lei è stata ogni giorno all'ospedale a piangere sul tuo letto pregando in cuor suo che tu aprissi gli occhi… andava così tante volte che iniziarono a sospettare di lei e quindi decise di portare con se sempre qualche fiore o peluches per dire che erano da parte di un amico, o un familiare lontano e che li affidavano a lei… -

-quindi tutte quelle cose in camera erano tutti doni di Morte Bianca?-

-bhe forse un paio sono mie… sono stata un po’ cattiva, ti ho regalato un paio di rose nere- disse con un sorrisetto maligno

-meglio di nulla- risposi sorridendo

-hai davvero un bel sorriso…-

-non mi conquisti con lusinghe, dovresti saperlo-

-eppure è così che ho conquistato Tanato…-

-sono curioso, come hai fatto a far cadere ai tuoi piedi la Morte?-

-è stato lui a conquistarmi… io ero un'umana prima sai? Ero una persona dalla vita non del tutto rispettosa della legge. Un giorno cercai di rubare lo zaino a un ragazzo, ma questo mi fermò e senza dire nulla cacciò un libretto e scrisse che ero bellissima. Io rimasi sorpresa e lui mi chiese perché volessi il suo zaino, spiegai che volevo rubarglielo e lui mi convinse a rinunciare e preferire invece un caffè in compagnia. Non accettai perchè lui mi aveva offerto da bere, ma perchè mi ricattò, disse che se non bevevo un caffè con lui mi avrebbe denunciata, lo scrisse in realtà, ma l'interpretazione che mi diede più che scherzosa mi sembrò seria-

-perché scriveva? Paura di parlare?-

-muto, che fortuna he?- rispose ridendo amareggiata

-e poi? Che è successo?-

-lui non mi denunciò e anzi mi mostrò come fosse bella la vita quando si ha qualcuno su cui contare davvero, ci frequentammo per un po’ come fidanzati e…- si bloccò guardando il fuoco. I suoi occhi erano pieni di lacrime e le mani tremavano.

 

Preso dalla preoccupazione andai in tenda a prendere una coperta e la misi sulle sue spalle -non sei obbligata a parlare… sappilo- dissi ravvivando il fuoco

-non preoccuparti, almeno i ricordi riescono a far vivere in me una piccola parte di lui… di quello che un tempo era un noi… ti rendi conto che è bastata una sola notte per cancellare tutto ciò che di buono c'era nella mia vita?!- disse schiacciando la lattina dalla rabbia

-non sei obbligata…- le ripetei

-era una notte in cui dei miei vecchi amici vennero ad una festa a casa mia, in giardino facemmo un piccolo falò e a loro venne in mente di fare uno stupido gioco sovrannaturale. C'era un rito che permetteva di esaudire un desiderio, lui era innocente e chiese di riavere la voce, gli chiesi perché e lui mi scrisse che voleva cantarmi almeno una volta nella vita una serenata sotto il balcone, voleva potermi dire a voce che mi amava e soprattutto un giorno avrebbe voluto chiedermi di sposarlo… ti rendi conto quanto io valessi per lui? Ero una ragazzaccia di strada dedita al crimine eppure lui aveva visto in me del bene e se ne era innamorato…- disse con un sorriso mentre le lacrime le bagnavano tutto il viso

-wow… ci teneva davvero tanto a te…-

-già, ma fu sfortunato, il rito non solo era vero, ma gli aprì dinnanzi agli occhi un passaggio per l'Ade, il re degli inferi ne uscì fuori e mentre tutti fuggirono io rimasi al suo fianco. Eravamo immobilizzati mentre lui aprì una boccetta davanti a noi. Il fumo che ne uscì entrò nella bocca del mio amato e per la prima volta ne sentì la voce. Era così entusiasta che mi prese in braccio e mi baciò con una passione che non avevo mai sentito prima e poi mi disse finalmente che mi amava… ero commossa e allo stesso tempo spaventata dalla presenza di Ade che impaziente batteva il piede per terra. Gli chiesi cosa volesse e lui senza dire nulla prese il foglietto dove c'era scritto il desiderio e lo trasformò in un contratto dicendo che con quel rito lui aveva venduto la sua anima a lui. Mi opposi con tutte le mie forze, lottai contro Ade ma a lui basto uno schiaffo per schiacciarmi a terra. Per una stupida scommessa persi l'amore della mia vita… lui rinunciò alla vita solo per potermi dire che mi amava… non me lo perdonerò mai… il suo amore per me l'ha reso il mostro che è ora…-

-e come hai fatto a diventare una guardia?-

-bhe ho fatto un patto anche io con Ade… gli chiesi solo di poter stare vicino al mio amato, nulla di più, avrei fatto di tutto per lui, ed Ade decise di premiare la mia determinazione mettendomi a capo dell'esercito, se fallivano i miei uomini io avrei pagato per loro, vendetti la mia libertà per amore… mi manca… tu non hai idea di quanto faccia male vedere i suoi occhi vuoti ed inespressivi… Ade ha cancellato tutto ciò che avevamo costruito… ed io non posso! Non posso dimenticare! Mi ha vietato di bere dal Lete per puro piacere di vedermi soffrire… - disse tra i singhiozzi, era tutto così tragico e allo stesso tempo meraviglioso, come un fiore che cresce tra l'asfalto, è forte perché è nato dove si pensava fosse impossibile, ma è debole perché basta un passo per distruggerlo.

 

Dopo tutta quella sofferenza uscita d'improvviso e nella sua forma più distruttiva ne rimase solo il silenzio di due nemici che avevano trovato nell'amore la cosa più preziosa da custodire, il fuoco si spense lentamente e noi ci addormentammo sull'erba stretti in una coperta.

   
 
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