Daily
Life Pills ~ Pillole di quotidianità
Di gite
al mare e costumi inadatti
Faceva caldo.
Ma non quel caldo piacevole della prima estate, no; il caldo tipico di
piena stagione, afoso e secco, senza un filo di vento ma carico di umidità.
Quel caldo impossibile che rendeva anche il solo riuscire a mettere
insieme un pensiero logico nella mente un’impresa eroica.
Ma per fortuna i terrestri avevano inventato il salvavita perfetto contro
agosto: l’aria condizionata.
Mentre la vettura sfrecciava ad alta velocità lungo l’autostrada, Pan
guardava annoiata il panorama fuori dall’auto, ringraziando il climatizzatore che
le aveva risparmiato di morire squagliata dai raggi del sole e continuando a
darsi mentalmente dell’imbecille.
Dal famoso allenamento con Trunks erano passate diverse settimane e da
quel giorno la giovane aveva preso ad evitare il ragazzo con studiata
noncuranza: se lui entrava in una stanza, lei scivolava via con grazia e un sorriso
finto sulle labbra; quando la sorprendeva a sussurrare e sghignazzare con Bra, la
mora aveva sempre una scusa pronta per dileguarsi; quando le proponeva di
allenarsi, i malori improvvisi in perfetto stile Satan non mancavano mai.
Non voleva restare sola con Trunks.
Si vergognava da morire, non riusciva a guardarlo negli occhi per più di
due secondi senza dover distogliere lo sguardo, imbarazzata e a disagio.
L’incubo di quella volta non si era più ripresentato ad infestare le sue
notti, ma la sensazione le era rimasta bene impressa nel cervello, quasi l’avesse
marchiata indelebilmente nell’anima.
Sapeva che era soltanto un brutto, orribile, spaventoso sogno, ma un tarlo
continuava a roderle fisso in testa: e se non fosse stato solo un sogno?
Sbuffando per l’ennesima volta in quella mattinata, tornò a concentrarsi
sulla visuale fuori dal finestrino, perdendosi nella vastità dell’oceano a lato
della scogliera che stavano attraversando.
Un paio di giorni prima Bra l’aveva invitata, costretta, ad andare a
trascorrere il week end nella villa al mare della famiglia Brief, portandosi
dietro tutto il parentame, compresi i Son.
Anche Maron si era aggregata, decidendo di prendersi una pausa dalla sua
tesi di laurea.
Inizialmente dovevano essere solo loro tre, per ritrovare un po’ quel
legame d’amicizia perso nell’ultimo periodo, ma quando Bulma aveva scoperto il
progetto delle amiche, aveva coinvolto tutto il resto della comitiva; a quel
punto era troppo tardi per tirarsi indietro.
Riempita così la valigia a casaccio, si era ritrovata a dover trascorrere
un intero week end in compagnia del Principe dei Saiyan e a non sapere in quale
modo poter continuare ad evitarlo; sperava che il viaggio durasse in eterno o
che un grosso cratere si aprisse sotto di loro e li inghiottisse nelle
profondità della terra.
Qualunque cosa, pur di non dover dare spiegazioni a Trunks per il suo
comportamento quantomeno bizzarro!
Eppure, in cuor suo, sapeva già che non sarebbe riuscita a sfuggire a
lungo a quello sguardo limpido e indagatorio, di chi già aveva fiutato qualcosa
di strano nell’aria.
Fu così che dopo soli quaranta minuti giunsero a destinazione, un’immensa
villa bianca immersa nel verde delle piante tropicali, che a tratti pareva
volersi nascondere alla vista dei curiosi.
Appena scesi dall’auto, Bra e Maron non le diedero il tempo di fare o
dire nulla, che la trascinarono di peso verso le cabine per cambiarsi e
infilarsi il costume.
“Ragazze il mio costume è una bomba quest’anno! L’ho preso nuovo giusto
la scorsa settimana! Non vedo l’ora di scoprire che faccia farà!” Bra era euforica
ed eccitata, mentre indossava un costume “intero” rosso scuro, che in realtà la
copriva a malapena.
Pan e Maron si guardarono divertite, sapendo fin troppo bene a chi si
riferisse la giovane turchina: Goten.
Bra era innamorata di Goten da che ne aveva memoria e, anno dopo anno, si
era impegnata affinché il Saiyan si accorgesse finalmente di lei; e probabilmente,
quella volta, sarebbe pure riuscita a raggiungere i suoi scopi.
Continuando a scambiarsi battutine, anche Maron esibì un nuovo bikini
celeste, molto delicato e molto azzeccato con i suoi colori: con quello era una
visione, un angelo venuto a rinfrescarsi tra le acque dell’oceano.
Solo a quel punto Pan si accorse di essere l’unica ad aver portato il
costume di sempre, sobrio e nero, a figura intera, che la lasciava libera nei
movimenti.
“Ragazze voi andate pure, ci vediamo in spiaggia” si raccomandò Pan alle
amiche, mentre temporeggiava per non uscire dalla cabina.
Le due si avviarono verso il resto del gruppo, mentre la ragazza si spogliava
sovrappensiero, studiando scuse assurde per non interagire con Trunks.
Mentre riponeva con cura i suoi vestiti nel borsone, pensava già di andare
a farsi una nuotata al largo ed evitare tutti; infilando le gambe nei buchi del
costume, ragionò che forse era meglio fingere di studiare e di non poter essere
interrotta; tirando le bretelle verso l’alto, si convinse che improvvisare un
malore per il caldo era la soluzione ideale; aggiustandosi l’indumento addosso,
si accorse con estremo orrore che era troppo piccolo.
Si volse verso lo specchio per controllare quanto effettivamente le
stesse stretto e, con una smorfia di disappunto, sgranò gli occhi incredula:
non la copriva affatto.
Sul didietro sembrava uno di quei tanga, lasciandole il sedere in bella
mostra; il girovita quasi la stritolava in una morsa spezza fiato; per finire
sul seno tirava incredibilmente, accentuando il suo decolleté che era generosamente
aumentato.
Un cambio non lo aveva e, non sapendo che fare, decise che l’unica opzione
valida era tornare a casa e cercare un costume della madre, nella speranza che
andasse bene.
“Pan, ma quanto ci metti a cambiarti? Ormai è passata mezz’ora!” la voce
di Trunks fuori dallo spogliatoio la fece scattare all’istante.
“Trunks! Il punto è… Non posso restare!” urlò verso la porta la ragazza,
imponendosi mentalmente di darsi una calmata.
“Come sarebbe a dire che non puoi restare? Cosa c’è che non va?” domandò
il ragazzo, la mano già appoggiata alla maniglia per aprire la porticina.
“NON TI AZZARDARE AD ENTRARE!” sbraitò Pan, coprendosi alla bene e meglio
con la maglietta.
“Io… ti ho fatto qualcosa? Te ne vai per colpa mia?” chiese a quel punto
dispiaciuto l’amico, sentendosi in colpa pur non sapendo perché; si era accorto
che la mora lo stava evitando da un pezzo e non riusciva a farsene una ragione.
Avvertendo il dispiacere nel tono del turchino, Pan si mordicchiò il labbro
inferiore, stringendosi ancora di più addosso la maglietta e guardando triste
la porta: non era colpa di Trunks se il costume non le andava e non voleva che
l’amico si sentisse in difetto per qualcosa che non aveva fatto.
Lasciando andare la maglia a terra, aprì piano la cabina e rimase
nascosta nell’ombra.
“Scusami Trunks, è che purtroppo il costume non mi va più e non posso
uscire conciata così davanti a tutti” confessò la ragazza, sapendo che più
chiunque altro non voleva che fosse proprio il giovane davanti a lei a guardarla.
Dopo un attimo di silenzio, Trunks le sorrise rassicurante, levandosi la
canotta bianca e lanciandogliela.
Pan afferrò al volo l’indumento, osservando perplessa l’amico.
“Indossa quella per oggi. Se resti ti prometto che domani ti accompagnerò
a comprare un nuovo costume, così potrai stare tranquilla.”
Senza farselo ripetere due volte, Pan infilò velocemente la canottiera,
inspirando a pieni polmoni il profumo del ragazzo.
Con la coda dell’occhio vide che la guardava, attento e con uno sguardo
nuovo, che non aveva mai notato prima: era desiderio quello che scorgeva nelle
sue iridi celesti?
Un nodo si formò alla bocca dello stomaco, seguito da un formicolio piacevole
e insopportabile allo stesso tempo; deglutì un paio di volte, cercando di darsi
un contegno.
Trunks si era voltato e le aveva sorriso da sopra la spalla, un sorriso
strano e diverso, un sorriso malizioso; dopodiché si era avviato alla spiaggia,
certo che Pan lo avrebbe seguito, mentre nella testa della ragazza vorticavano
mille domande: cos’era quella strana carica elettrica che aveva sentito fra di
loro?
~Kira's place
Ed eccoci arrivati a
fine capitolo!
Ormai ho deciso che
la pubblicazione della storia sarà la sera tardi, post cena, postando gli
aggiornamenti come una sorta di buonanotte a tutti voi che leggete e seguite le
avventure di Pan e Trunks.
Che stia cominciando
a muoversi qualcosa, finalmente, tra loro?
Lo scopriremo nel
prossimo capitolo:
Di costumi inadatti e situazioni
imbarazzanti
Al prossimo capitolo!
_kira