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Autore: MayaPatch    06/03/2019    0 recensioni
Prima parte di una serie comprendente "Ark: Aberration", "Ark: Extinction" e "Ark: Genesis"
Aurora è una sopravvissuta che si troverà suo malgrado ad indagare tra i misteri dell'isola per scoprirne la storia nascosta e il suo scopo. Ma sta accadendo qualcosa. Quel posto sta cambiando.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Vorrei solo annotarvi un paio di cose: Il metodo di addomesticamento qui proposto non è presente nel gioco vanilla, dove narcotizzi la bestia e gli dai da mangiare. Ho scelto “l'immersive taming” che è un metodo molto più logico e realistico. È anche una mod sponsorizzata e personalmente spero che Wildcard accetti di renderla ufficiale e la implementi nel gioco vanilla.
Seconda cosa. i disegni sono in fase di Remake, mi è arrivata la Cintiq e disegnare con quella è stupendo *__
Mi scuso per la lentezza degli aggiornamenti, il tempo è tiranno!

Ark-cap4 by MayaPatch

Andare in spiaggia e vedere quella mastodontica creatura era sempre motivo di stupore per Aurora. Ogni volta che alzava lo sguardo e si avvicinava al Titanosauro. Quest'ultimo voltava il collo e abbassava la piccola testa per guardarla con curiosità. Non smetteva mai di mangiare. Aurora gli dava una pacca affettuosa sulla zampa e proseguiva la sua passeggiata mattutina. In quei giorni aveva tentato di avvicinarsi a Lex ma questi sembrava irraggiungibile e mai da solo. Infatti un gruppo di cinque o sei ragazze lo seguiva dappertutto e lo osservava da lontano. Inoltre Nick lo chiamava spesso per calibrare le torrette o per controllare le Piante X. Quel giorno però fu fortunata. Mentre camminava, scorse il biondo in piedi nell'acqua bassa, ed era solo. Indossava solo i pantaloni della tenuta da sub e allungava e mani verso un Ittiosauro. Aurora lo riconobbe come il pinnipede che la aiutò a raggiungere la riva, o comunque come la specie a cui apparteneva.
Si avvicinò a passo spedito ma Lex la notò e alzò la mano intimandole di fermarsi «Ci sto lavorando da un po'. Non muoverti rapidamente o lo spaventi.» le disse senza distogliere lo sguardo dall'animale.
La ragazza tirò un lungo respiro e camminò con cautela «Cosa gli stai dando?»
«Crocchette di uova di Dodo. Ne va pazzo.» rispose lui mostrandole delle palline abbastanza grandi. Provò ad allungare la mano sul muso della creatura che si spostò con fare giocoso e gli spruzzò dell'acqua in faccia. Lex si passò una mano sul viso mentre Aurora rideva.
«Hai rinunciato?» chiese quando il ragazzo si allontanò dall’Ittiosauro per avvicinarsi a lei.
«No. Aspetto che sia lui a venire da me. È molto tenace, credo che sarà un ottimo esploratore.»
«Comunque sia, ho cercato di entrare in contatto con te in questi giorni ma mi è stato impossibile.» disse Aurora, le braccia incrociate al petto.
«Ah sì? Non credo di averti notata.» Lex la guardò con curiosità, si avvicinò di nuovo all'Ittiosauro dandogli un altro po' di crocchette e sfiorandone la punta del muso. Accennò un ghigno «Oh, adesso non te ne vai più?»
La ragazza dai capelli rossi osservò il resto dell'addomesticamento «Devo dirti una cosa importante e credo che tu sia l'unico a capirne qualcosa.»
Lex faceva giocare l'Ittiosauro che nuotava via e poi tornava per prendersi una manciata di crocchette «Ti ho già detto che non ho intenzione di parlare di quei diari.»
Si aspettava quella risposta «Ma tu vuoi parlarne. Lo so!» affermò «E comunque riguarda un piedistallo che abbiamo trovato io e Giselle. Mi ha detto che prima non c'era.»
L'Ittiosauro si allontanò di nuovo e saltò fuori dall'acqua, tornò da Lex e gli permise di accarezzarlo sul dorso. Ma l'attenzione del ragazzo era già rivolta altrove «Un piedistallo?»
«Vedo che ho la tua atte-»
«Bella mattinata per farsi un bagno, eh?» era Nick, si avvicinava a passo sciolto «A che ti serve? Questi cosi sono delicatissimi.»
Lex attivò il suo Impianto e una sella si materializzò attorno al corpo dell'Ittiosauro «Non sottovalutarli. Sono i Gallilimus del mare. Nessuno può prenderli.» rispose con un ghigno «La mia prima cavalcatura è stata proprio un Gallilimus, sfrecciavamo dappertutto. Perfino i Raptor rinunciavano ad inseguirci.»
«E adesso dove sarebbe?» chiese Nick quasi aspettandosi un certo tipo di risposta.
«Ragnarok. L'ho portato lì. Mi è stato molto utile. Quel posto è immenso, ho percorso l'intera isola in poche ore sulla sua groppa. Ora riposa ovviamente, ho scelto un posto sicuro.»
Il leader inarcò le sopracciglia «Gallilimus fortunato allora!» poi si rivolse ad Aurora, o finse di notarla solo in quel momento «Oh, ciao! Anche tu qui per un Ittiosauro?»
La ragazza aprì la bocca, indecisa su cosa rispondere e balbettava. Fu Lex ad intervenire quasi immediatamente «No. Lei vorrebbe addomesticare un Megalodonte.» le diede un'occhiata come per cercare sostegno.
Aurora annuì e balbettò «S-sì. Non sapevo a chi rivolgermi e ho visto Lex a mollo. Ho pensato che avrebbe potuto aiutarmi.»
Nick spostava lo sguardo indagatore dall'uno all'altro, come un padre che cerca di capire cosa stiano macchinando i propri figli «E hai già una sella?»
«No. Al momento non ho pensato di doverne fare una.» ammise lei quasi con vergogna. In effetti non doveva vergognarsene, era stato Lex a tirare in ballo la bugia.
Il leader sorrise bonariamente «Abbiamo delle selle di qualità al laboratori . Sono più resistenti di quella proposta dal nostro Impianto.»
«Oh, grazie! Vado a cercarne una!»
«Ti accompagno. Devo comunque tornare ai miei doveri.» disse Nick.
Quando giunsero al laboratorio, il leader indicò ad Aurora i posti in cui avrebbe dovuto cercare. La ragazza si mise subito all'opera anche se non aveva idea dei requisiti necessari per una buona sella. Quindi spese qualche minuto a guardare le caratteristiche di quelle che le sembravano migliori.
«Indecisa?» chiese Giselle «Io ti consiglio questa. Fidati di un pirata.» poi aggiunse «Deduco che tu voglia addomesticare un Megalodonte, o vuoi solo cambiargli la sella? So che solo Lex ha creature acquatiche qui.»
Aurora titubò, sospettava che Nick avesse mandato la mora di proposito « Mi aiuterà ad addomesticarne uno.»
Giselle sorrise «Vengo con voi. Voglio proprio vedere che tecnica usa quel biondo ossigenato!»
La ragazza dai capelli rossi rispose con un sorriso tirato ma cercò di essere più spontanea che poteva.
«Oh, ci serve anche la muta da sub!»

Nonostante il disappunto e la sorpresa di vedere Giselle, Lex salutò con disinvoltura «Qual buon vento ti porta qui?»
«Quello della curiosità!» rispose la pirata «Aurora mi ha detto che la aiuti con un Megalodonte, e un pirata come me non può esimersi dall'assistere a tale evento!»
Lex lanciò un'occhiata ad Aurora, la quale sollevò le spalle con espressione rassegnata. Sospirò «Andiamo allora. L'isola degli Erbivori è territorio neutrale, nessuno ci darà fastidio lì.»
«Dove stai andando?» chiese Giselle vedendolo tuffarsi. L'ittiosauro lo seguì.
«Seguitemi.» disse lui prima di usare l'erogatore. La presenza di Giselle lo aveva innervosito, ma non poteva mandarla via. Quello che poteva fare era rimandare la discussione con Aurora e concentrarsi sul Megalodonte.
Attese che le ragazze fossero dietro di lui e le guidò nelle profondità.
Lì, a guardia di una enorme costruzione in metallo, c'erano delle anguille elettriche che accolsero il loro addomesticatore nuotandogli attorno, quasi come per avvolgerlo con i loro lunghi corpi. Lex le accarezzò sul capo e si accertò che fossero in salute, poi si avvicinò alla costruzione: un semplice cubo in metallo il cui ingresso era reso invisibile dalle gigantesche alghe del luogo.
Il portone si aprì e svelò due Megalodonti. Il ragazzo si voltò e attese di nuovo e poi, con gesti, indicò chi avrebbe cavalcato i due squali.
Durante il viaggio a Sud-Est, si tennero a media profondità in modo da non essere visti in superficie e i predatori degli abissi non potevano raggiungerli.
Emersero all'interno di una baia circondata dai lembi di terra. Lex guidò le ragazze verso l'interno e si volse ad Aurora «Per prima cosa dobbiamo preparare il terreno. Circonderemo l'area con dei portoni piccoli e uno grande all'imboccatura. Lo squalo potrà passare da quello grande e, ovviamente, non attraverso quelli piccoli.» spiegò «Andrò io con l'Ittiosauro, sarà un buon test per lui e poi è veloce.»
Giselle guardava in silenzio, le braccia conserte e un dito sulle labbra.
«Giselle, tu chiuderai il portone così lo squalo sarà in trappola.» poi si rivolse ad Aurora «Tu lo aspetterai dalla parte opposta, lontano dalla sua portata. Per questo abbiamo bisogno dei cancelli piccoli. Ora vado a cercarne uno, ti dirò il resto non appena la prima fase sarà conclusa.» detto ciò andò a sistemare i portoni.
Trovare uno squalo e farsi seguire non fu difficile: l'Ittiosauro era veloce e il Megalodonte non riusciva a raggiungerlo. Lex faceva in modo da provocarlo e lo squalo continuava ad inseguirlo. Giselle piazzò il portone e lo chiuse.
«Ottimo!» esclamò Lex ormai al sicuro «Ora non ti resta che dargli da mangiare. Ti consiglio di aspettare un po' prima di farlo. Deve avere fame.» ci sarebbe voluta qualche ora ma ormai erano in barca e non restava che remare «Trattandosi di un predatore, non entrare subito in acqua o comunque sta' fuori dalla sua portata. Quando sarà lui a cercarti con atteggiamento più tranquillo potrai rischiare un po'. Se gli tocchi il naso dovrebbe apprezzare ancora di più la tua compagnia. Ma abitualo prima alla tua presenza.» consegnò delle crocchette di uovo di Spinosauro ad Aurora e affiancò Giselle «Dagli questi.»
Ci volle un po' prima che Aurora potesse nutrire il Megalodonte e, mentre lei era occupata, i due spettatori ingannarono il tempo chiacchierando «Quindi era solo una piccola lussazione alla spalla. Mi sembrava strano che potessi nuotare.» commentò Lex seduto sul suo Ittiosauro, si rivolse ad Aurora «Non avvicinarti troppo per ora. Ecco. Limitati a lanciarli in acqua.» poi parlò a Giselle «Ma, con o senza lussazione, saresti comunque caduta dallo squalo se ci fosse stato Nick nei paraggi. Oh, e balbetti anche!» ghignò. Ora che il capo non c'era, poteva prenderla amichevolmente in giro.
Giselle alzò gli occhi al cielo «Io non cado.»
«Ah no?» esclamò il ragazzo con sarcasmo e iniziò a contare sulle dita «Vediamo. Dunque... parli con gli altri, arriva Nick e balbetti. Stai maneggiando qualcosa e lo fai cadere. Cammini e inciampi nei tuoi stessi pied-»
«Ok, ok. Smettila. Ho capito. Ma perché mettere in mezzo questa storia?»
Lex continuava a ghignare divertito, non ce la faceva a vedere la sua vecchia amica diventare l'esatto opposto di ciò che era. Voleva darle una spinta, scrollarla dal suo tepore «Fatti avanti e basta. Prima che qualcun'altra te lo rubi.» rispose con semplicità.
«Cosa?» Giselle lo scrutava torva.
«Ma andiamo! Ormai lo sanno tutti! E poi Nick è molto stressato, gli farebbe bene distrarsi un po'. Sai cosa intendo.»
«Lex, tu...» mormorò la pirata con voce minacciosa.
La trasmittente interruppe ciò che Giselle avrebbe detto, era Nick «Lex, abbiamo bisogno di te al villaggio! I Teschi Rossi stanno arrivando! Sbrigati!»
«Subito!» Lex consegnò la trasmittente alla mora «Restate qui. Finite l'addomesticamento. Vi avverto quando sarà tutto finito. No, Giselle. Anche se la tua lussazione è guarita, potresti avere una ricaduta. Rimanete qui. Intesi?» non voleva che rischiassero la vita. Giselle ormai non aveva più la sua gente e Aurora non aveva mai maneggiato un'arma più pericolosa di una lancia.
L'ittiosauro si dimostrò un'ottima cavalcatura. Senza nessuno al seguito, sfrecciava come una scheggia, era instancabile. Lasciò la creatura a media profondità dove sarebbe stata al sicuro e lui poteva raggiungere la riva in poche bracciate.
I Teschi Rossi erano già arrivati alle mura esterne, quelle ultimate qualche giorno prima. Lex intravedeva dieci Tapej by MayaPatchTapejara che indossavano l'armatura descritta da Kilani, intanto i Difensori avevano già schierato le loro forze nello spazio esterno. Lex corse al villaggio ma non vedeva Nick. Dove si era cacciato? Sospirò paziente e si affrettò a prendere Grif, con la sua velocità avrebbe creato non pochi problemi ai nemici.
Un rumore assordante segnò la rottura delle mura e l'inizio dello scontro. Il Grifone sfrecciò nel cielo per studiare la situazione. Il ragazzo spalancò gli occhi davanti a ciò che vedeva: una decina di Teschi era dotata di armature Tek complete e perfettamente funzionanti, altri invece indossavano solo delle parti. Lo stesso si poteva dire di una decina di Rex e Tapejara, ricoperti dalle loro scintillanti armature che sparavano elemento al plasma. Tenergli testa non sarebbe stato un gioco. Lo sapeva. Non si erano portati dietro molte creature, contavano molto su quella tecnologia.
Dall'alto, Lex poteva osservare i movimenti di tutti. Le due tribù attaccarono simultaneamente. L'avanguardia dei Difensori era composta da Rinoceronti Lanosi e Triceratopi, protetti da selle resistenti. Attaccarono con la loro carica capace di spezzare le ossa anche della creatura più coriacea..
I Teschi non sembravano intimoriti e lanciarono all'attacco Rex e Tapejara. I proiettili al plasma trapassavano facilmente lo spesso strato di cuoio delle selle e abbattevano rapidamente le creature alla carica. Il fuoco era continuo e preciso. Furono pochi ad avvicinarsi ai Rex senza nemmeno riuscire a toccarli. Questi afferravano gli avversari con le loro fauci e li sbatacchiavano con violenza fino a quando i loro corpi non penzolavano inerti. Allora li lasciavano andare e continuavano a sparare.
Intanto i Tapejara distraevano i due Titanosauri che erano intervenuti. Nonostante la pelle coriacea, il loro corpo era già pieno di ferite e le loro energie scemavano. Infatti i Tapejara volavano a distanza di sicurezza evitando così di essere abbattuti e rispondevano col fuoco.
Lex osservava ancora e notò che chi indossava l'armatura parziale cavalcava un Rex o un Tapejara, forse per compensare una mancanza. Chi aveva l'armatura completa combatteva a piedi o in volo, facendo affidamento su quello che sembrava un Jetpack. Sospirò e si concentrò. Doveva agire e sapeva bene cosa fare.
Volò rapido verso i Rex. I cavalieri indossavano solo dei Guanti Tek , il resto della protezione consisteva in armatura Antisommossa che attutiva l'impatto dei proiettili. Il Grifone afferrò uno dei cavalieri e lo portò in alto, questi si divincolava ma la presa degli artigli era troppo salda. Lex ghignò «Se non apprezzi la gita, immagina l'atterraggio!» e si apprestava a lasciarlo cadere. Il Teschio Rosso però estrasse un'arma che il biondo non aveva mai visto, il design era molto simile al set Tek, forse un Fucile Tek.
Se quell'arma avesse sparato, Grif non sarebbe sopravvissuto, doveva lasciarlo cadere subito. L'esitazione e la sorpresa di Lex poteva essere fatale ma un Icthyornis rubò l'arma usando il suo becco robusto «Cosa..?». Questa volta non tentennò e lasciò cadere il Techio Rosso «Avresti dovuto portarti altre armi!» esclamò e poi si guardò attorno. Del proprietario del pennuto non c'era traccia ma tre bolle azzurre dai pattern esagonali si erano erte all'interno del cratere, barriere?
Tornò a concentrarsi sulla battaglia, sollevò altri cavalieri e puntualmente il pennuto tornò e rubò loro le armi. Volò verso un altro ma questi era più attento. Aveva già l'arma carica e sparava mirando al Grifone. Come previsto, i proiettili erano plasma. Il Rex lasciò cadere il Rinoceronte Lanoso ormai inerte e si concentrò sul nuovo avversario, la sella speciale si attivò e sparò. Grif era rapido ma il fuoco era interminabile e gli provocò una grave ferita all'ala facendolo atterrare malamente. Lex stava bene, sospirò a fondo e accarezzò le piume per tranquillizzarlo.
Il Rex tornò alla carica, questa volta senza sparare. Probabilmente il suo cavaliere voleva finirla alla classica maniera e il rettile spalancò le fauci pronto ad assaltare il Grifone.
Ormai la bestia era a poca distanza e quello che accadde in seguito fu molto rapido. Mentre Lex aveva estratto il miglior fucile a pompa che aveva, il Rex aveva abbassato il capo con le fauci spalancate quando cadde di lato con innaturale rapidità. Un corpo azzurro sfrecciò via e si fermò a mezz'aria. Era un uomo in armatura Tek. Questi piombò sul Rex una seconda volta e lo colpì con un poderoso pugno che ruppe i laser della sella Tek e probabilmente gli provocò una grave frattura al cranio. Il cavaliere si era trovato suo malgrado a terra ed estrasse nuovamente il fucile Tek per attaccare. L'uomo misterioso si protesse usando uno scudo apparso sul suo avambraccio sinistro. I proiettili rimbalzarono sullo scudo e tornarono al mittente che scattò di lato per evitarli ma la sua armatura antisommossa fu tranciata in due da una spada luminosa: l'uomo in Tek era scattato in avanti, aveva sguainato una spada e attaccato il Teschio Rosso.
Per tutta la durata dell'azione Lex era rimasto sul Grifone, pronto a sparare. Ma era indubbio che l'uomo in Tek era arrivato per aiutare. Uno Yutiranno bianco e azzurro accorse per confondere i Tapejara con le sue grida permettendo ai Titanosauri di caricarli, intanto l’uomo inTek fece segno a Lex di recarsi dal Rinoceronte Lanoso abbattuto poc'anzi. Se il Rinoceronte era perito, il suo cavaliere era a terra, rannicchiato con le braccia conserte attorno al corpo.
Lex sospirò, capì che doveva lasciare tutto nelle mani dell'uomo e soccorse il ferito. Con suo enorme dispiacere riconobbe il Rinoceronte di Jenny e l’identità del cavaliere, piegato in due dal dolore. Il giovane le somministrò del narcotico così da farla calmare e osservò la situazione di fronte a lui: l'erba ormai era tinta di rosso, i cavalieri sollevati da Grif erano feriti e zoppicavano, un paio non si erano più rialzati; I Teschi muniti di Tek completo si erano concentrati sull'uomo arrivato poco prima. Lo attaccavano ma lo scudo rifletteva tutto e sbalzava via chi si avvicinava troppo; la spada, maneggiata con maestria, menava fendenti che distruggevano parti dell'armatura dei nemici come fossero burro. I Tapejara fuori controllo erano stati abbattuti dai Titanosauri , un terzo Titano era giunto a dare man forte e assaltava i Rex rimasti senza cavaliere e incapaci di usare i laser da soli. Lo Yutiranno smise di ruggire ed ora era al fianco di Lex e Grif. Il suo cavaliere era Kilani «Hei! Mi spiace che la cavalleria pesante sia intervenuta così tardi ma abbiamo avuto un po' di... problemi con la strategia, ecco.»
«Cavalleria pesante?» definire un Titano solo come cavalleria lo lasciava interdetto.
Il terreno tremò e un ruggito corale provenne dalle spalle del Titanosauro appena arrivato: una squadra di dieci Giganotosauri correva a grandi passi, sorpassò i Titanosauri e si dispose in fila davanti ad essi formando una barriera.
«Nick...» mormorò Lex e posò lo sguardo sull'uomo in Tek.
Quest'ultimo era rimasto a mezz'aria e scrutava i Teschi rimanenti, spada e scudo ancora visibili e pronti all'uso. I Giganotosauri ruggirono minacciosi e sul campo calò il silenzio.
Sospesi a mezz'aria c'erano solo Nick e tre Teschi Rossi a cui non era stato distrutto il jetpack.
«Bel modo di accogliere un amico.» disse tronfio il Teschio Rosso al centro del gruppo «Eh, Nick?» l'uomo si tolse l'elmo scoprendo il volto allungato dalla carnagione olivastra e uno sguardo di sfida. I capelli biondo sporco erano rasati ai lati e raccolti in una coda.
Nick non si scompose «Gli amici non si attaccano a vicenda, Gregor.» rispose con tono pacato «Per questo ti invito a raccogliere i tuoi compari e ad andartene. Non credo che siate in condizione di continuare.» il Giganotosauro più vicino grugnì con impazienza.
Gregor si guardò attorno come per valutare la situazione e atterrò lentamente, i due compari lo seguirono, Nick fece lo stesso «Hai ragione. Ci ritiriamo.» asserì con leggerezza e ordinò agli altri di recuperare tutto ciò che gli apparteneva «Ma diventeremo più forti. E allora dovrai guardarti le spalle. Non manca molto ormai.»
Lex e Kilani si scambiarono uno sguardo carico di apprensione.
«Hey.» esclamò Giselle seguita da Aurora, l'Icthyornis le seguiva in volo.
Lex ammiccò un ghigno «Immaginavo fossi tu.» abbassò lo sguardo sul fucile che la pirata aveva ancora in mano «E quello?»
«Oh, beh, volevo usarlo ma a quanto pare non ha proiettili.» rispose Giselle studiando l'arma.
«No, chi sottrae tiene. Regola d'oro.» disse Nick frapponendosi tra Giselle e uno dei compari di Gregor «Potete fabbricarne altri immagino.»
Il Teschio in Tek si soffermò sul gruppetto alle spalle di Nick e poi andò ad aiutare i compagni.
«Cos'è questa calma?» mormorò Giselle.
«Dovrei essere io a fare domande. Cosa ci fate qui?» disse Lex indispettito «Vi ho detto di restare al sicuro. E lo squalo?»
La pirata gli diede un colpetto sulla spalla «Prego, Lex, non c'è bisogno che mi ringrazi. E comunque lo abbiamo liberato. Era più importante tornare qui.»
Lex sospirò, sapeva che insistere era inutile «Comunque grazie, davvero.»
Giselle sollevò le spalle «Tanto è scarica.»
«Non esattamente.» intervenne Nick «Occupatevi dei feriti e, beh, di chi non ce l'ha fatta.» ordinò agli altri e con gentilezza prese il fucile tek dalle mani della ragazza «Questo...» con un movimento del polso l'arma si attivò illuminandosi «...è un fucile Tek. Funziona solo nelle mani di chi ha il suo progetto.» volse un sorriso alla mora «Non mi aspettavo che quel pollo fosse buono al di fuori del forno.»
Giselle si fece sfuggire un risolino un po' troppo acuto «G-grazie.»
Lex inarcò un sopracciglio e scosse il capo, perplesso. L'atteggiamento di quella donna lo sorprendeva ed esasperava allo stesso tempo.
Nick intanto si avvicinò al Rinoceronte Lanoso di Jenny e lo esaminò «Ha passato momenti migliori...» commentò mesto. Usò la spada per rimuovere il corno e gli diede un'occhiata «Vedrò cosa posso farne.»

Ormai i Teschi erano andati via ma avevano lasciato una tribù colpita nel profondo. Se le Testuggini di Kilani erano state cancellate dall'isola, I Difensori erano sopravvissuti, ma avevano perso quelli che non solo erano stati degli ottimi membri della tribù ma anche degli amici e compagni. La fortuna stava nel loro numero, ma sarebbe servito a poco se Gregor avesse davvero raggiunto il suo obiettivo. Quale fosse, Lex se lo stava chiedendo e sempre più erano le domande sul rapporto che c'era stato tra Gregor e Nick.
Diede una sistemata alla maglia nera appositamente indossata per l'occasione e si recò al luogo dell'incontro. Erano presenti tutti ad eccezione dei feriti gravi. Nick era in piedi di fronte alla pira, ancora vestito in Tek, e parlava sottovoce con Kilani che mormorò un “Grazie” e si riunì con quello che restava della sua tribù. Aurora era vicino a loro, forse per tenere compagnia a Giselle. Lex si dispiacque. Giselle si era ritrovata a vivere per l'ennesima volta un assalto dei Teschi mentre Aurora, di indole testarda ma molto dolce, aveva dovuto assistere ad un massacro. Ma la realtà era quella: le tribù non erano tutte pacifiche e buona parte di essere si alleava o assaltava le altre per prendere il controllo dei giacimenti più ricchi.
Lex salutò Nick appoggiandogli la mano sulla spalla e poi si unì agli altri mentre una torcia accesa veniva portata da Sophie. Sulla pira erano stati sistemati i corpi dei Difensori deceduti, puliti e vestiti. Ognuno di essi aveva le mani poggiate sull'addome e sotto di esse c'era un oggetto a loro caro. Lex notò la presenza di alcuni oggetti posti ai bordi della pira: erano bracciali, collane e perfino un binocolo con su lo stemma delle Testuggini. Allora Lex capì il “Grazie” di Kilani.

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Capitolo finito! Finalmente i capitoli introduttivi sono finiti, solitamente sono quelli più noiosi e complicati da scrivere. Ma ce l’ho fatta!



  
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