Oscar
non riesce a dimenticare la storia breve ma di intensa passione vissuta
con
Isabel alcuni mesi fa. Ad oggi ha cercato di rimuovere il sentimento,
però con
scarsi risultati.
Per
tale motivo non si scoraggia quando la donna gli dice di lasciarla in
pace.
La
segue ed è proprio lui a trovarla a terra, priva di sensi,
davanti l’uscio di
casa.
“Santo
cielo! Isa…che ti prende? Svegliati” –
la scuote più volte ma la fanciulla non
risponde. Il viso è pallido e sono addirittura visibili sui
suoi abiti delle
tracce di sangue.
Spaventato,
la prende in braccio e si dirige, il più veloce possibile,
nella dimora della
levatrice di Arendelle.
La
paura che l’uomo vive e che lo affligge è diretta
alla salute del bambino,
oltre che a quella della sua amata.
“Allora?
Dimmi tutto, Jacqueline. Come sta?” – chiede
all’esperta.
“Ho
chiesto ai vicini di chiamare anche il medico del regno. Anche se
è compito
mio, non vorrei azzardare e mettere a rischio la loro vita”
– spiega, amareggiata.
“Mettere
a rischio?” – ripete, scioccato, Oscar.
Addirittura,
Isabel potrebbe morire?!
Nel
frattempo, i reali assieme ai Bjorgman rincasano.
C’è
gioia immensa negli occhi di chi vede i sorrisi del re e della regina,
dei
candidi baci di Anna e Kristoff e della ritrovata serenità
della giovane Elsa.
“Dobbiamo
dare l’annuncio” – propone Agnarr, una
volta a tavola, di fronte ad un
abbondante cena – “Cristel è nel posto
dove sarebbe dovuta essere da sempre”
“Preferisco
che mi chiamate Lisa. Ormai è quello l’appellativo
che mi connota. Perciò, se
non vi dispiace, per tutti sarò Lisa Brown. Non voglio
cancellare chi sono
stata per quarant’anni”
“Hai
ragione. Quindi brindiamo a noi, alla pace ritrovata, alla nostra
primogenita
finalmente di nuovo con noi e a Lisa, una sorella, una regnante, una
zia, una
cognata…. Che questo sia un inizio splendente per tutti.
Cin” – alza il calice
Idunn, emozionata e commossa.
In
così tanta euforia, nessuno si è ricordato
dell’assenza di Isabel. Pare che averla
vicina o lontana, non sia importante. Ciò neppure per il
marito, nonché padre
del suo bambino.
E
a proposito di bebè…
“Questo
è quanto, Oscar!” – conclude il medico,
dopo un’accurata visita alla donna.
“Siete
certi che la situazione è stabile?”
“Ti
ripeto che Isabel è fuori pericolo” –
ribadisce l’uomo.
“Per
fortuna. Sarà però un dramma doverle dire del
piccolo” – si incupisce il
giovane soldato di palazzo.
“Immagino.
Sono donna e madre, comprendo che perdere un figlio sia il dolore
più grande
del mondo. Statele accanto, datele forza e amore. vedrete che
imparerà a convivere
con tale perdita” – aggiunge la levatrice,
dispiaciuta per non essere stata in
grado di salvare la prole di Kristoff.
“È
morto, allora!” – la voce di Isa, fa sussultare i
tre che la credevano ancora
incosciente.
“Ehm…
Isa…ecco… è complicato
però….” – cerca di spiegare
Oscar.
Però
le lacrime della fanciulla sono incontrollabili.
Inizia
a gridare, sfogandosi e liberandosi sia del dolore fisico che emotivo.
Urla
parole senza senso, alle quali seguono singhiozzi e lamenti.
La
scena straziante costringe medico e levatrice ad allontanarsi,
lasciando i due
da soli.
“Ascoltami.
Adesso sei arrabbiata con il mondo intero, però è
bene accettare il fatto per
riuscire a voltare pagina”
“Ho
lottato per cinque anni. Capisci? Cinque lunghissimi e dannatissimi
anni di
matrimonio per rimanere incinta. Ora che stavo per dare a Kristoff un
erede,
accade l’irreparabile. Sono una nullità. Non
potrei mai renderlo felice. sai
che ti dico? Anna può farlo” – il primo
pensiero di Isabel è rivolto al marito.
Sente di essere una donna solo a metà, in quanto incapace di
generare prole.
Quell’evento
segna la sua decisione finale.
“Lottare
per la mia unione con Kristoff è stato inutile. Ad oggi mi
reputo sconfitta. Gli
lascio la libertà di ricominciare con la principessa.
Dopotutto è soltanto lei
che vuole”
Quel
discorso colpisce Oscar che comprende quanto amore nutrisse la
fanciulla verso
il consorte, nonostante il disinteresse dall’altro lato.
“Posso
dirti che tuo marito non merita il sentimento che nutri nei suoi
confronti. Non
l’ha mai apprezzato”
“Su questo ti dò ragione. Adesso accompagnami a
casa mia, voglio mettere la parola
fine a questa sofferenza” – con un immenso dolore
nel cuore e dentro il corpo,
abbattuto per un vero e proprio aborto, Isa si aggrappa ad Oscar e
assieme si
incamminano verso l’abitazione di lei.
Lui
la osserva, innamorandosene sempre più. Percepisce, nel suo
silenzio, uno
strazio disumano.
Vorrebbe
aiutarla, ma come potrebbe farlo?
Ci
pensa e ci ripensa e quando giungono a destinazione, le fa una proposta.
“Se
hai bisogno di cambiare aria, di ritrovare te stessa, di liberarti da
una
sofferenza che ti lega ad Arendelle, vieni con me. Domattina parto e
lascio il
regno”
“Andarmene? E dove posso stare? Non ho nessuno dove
vivere”
“Io
sono stato assunto come soldato nel palazzo dei Westergard, nelle Isole
del
Sud. Sai bene i rapporti tra questi sovrani e i nostri, quali siano. Se
parlassimo
con il re o con Anna, loro ti raccomanderebbero e potresti lavorare per
loro. Che
te ne pare?”
Un’idea
allettante che Isa non rifiuta immediatamente.
“Ci
penserò. Domani, se dovessi accettare, ci incontreremo al
porto. In caso contrario…”
– continua – “Grazie di tutto. Se non mi
avessi seguita, se non mi avessi
soccorsa, a quest’ora non sarebbe morto solo il mio
bambino” – il gesto che
segue è spontaneo e dolce.
Isabel
gli dà un lieve bacio a stampo per poi chiudersi in casa e
sfogare in solitudine
la sua frustrazione.
--------------------------------------------
Anna
è sul balcone della sua camera ed osserva il regno che
circonda il palazzo.
È
leggiadra e serena, come non lo era da tempo.
Sophie
sonnecchia nel lettone e vederla finalmente felice è un
sogno diventato realtà.
E
non solo quello….
“Ancora
sveglia?” – le chiede una voce maschile alle sue
spalle.
Due
possenti braccia le cingono la vita proprio allora e una bocca si posa
esattamente
sul collo di lei, riscaldandolo di piccoli baci.
“Non
dovresti tornare da tua moglie, Kris?” – domanda la
principessa.
“Questa
notte non riuscirei a separarmi da te, neppure se me lo imponessero con
la
forza” – la volta verso di sé e comincia
a baciarla sulle labbra.
I
due sembrano ignorare che la bambina potrebbe beccarli in situazioni
imbarazzanti.
Le
mani di Bjorgman scivolano veloci sotto la gonna di Anna che, a quel
gesto,
sobbalza e si ferma.
“Aspetta…che
stiamo facendo!? Non possiamo…non di nuovo...non
così”
“Hai
ragione. Non sarebbe il caso… seguimi” –
così dicendo la conduce verso la
stanza accanto.
In
quel momento Anna esclama – “Che meraviglia! Sei
stato tu? Sei pazzo”
La
camera è illuminata da candele e il letto è
ricoperto di petali di rose rosse.
“Credi
che possa andare adesso?” – le sussurra lui.
Di
fronte a tanto romanticismo e amore, la fanciulla si getta tra le
braccia dell’amore
della sua vita e in men che non si dica i due si ritrovano, nudi, tra
quelle
lenzuola, a consumare un sentimento mai spento.