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Autore: Yurha    07/03/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 34

Nulla era più bello della luce dell’alba che rifletteva sulla coltre di neve candida caduta sui tetti della città di New York durante tutta la sera e la notte appena passata.
Mancavano ormai un paio di giorni a Natale ed ogni negozio della città era stracolmo di persone, a Central Park molti turisti passeggiavano o visitavano il monumento a John Lennon ed il vivaio, altri facevano un giro sulle carrozze mentre alcuni newyorkesi lasciavano mazzi di fiori, lettere e lumini nel punto in cui Clara McCallister, l’ultima vittima dello Strangolatore morì, nei pressi del laghetto, proprio sulla nuova pista da jogging.
In quella particolare mattina, Connie Rubirosa non fece minimamente caso a tutto ciò, perchè si stava precipitando al 27° Distretto, dove Mike la stava aspettando per poter finalmente avviare il piano per incastrare Carl Regan.
Era davvero curiosa di sapere cosa Mike avesse in mente di fare, in fondo, ogni interrogatorio con lui era una continua sorpresa.
Quando Connie arrivò, Mike, Lupo e Bernard si trovavano nella sala d’osservazione quattro.
Nessuno dei tre uomini sembrava allegro e Mike stava concludendo la sua frase, quando lei entrò.
«...Le eventuali conseguenze ci saranno per me, Detective Lupo, non per voi due. Io mi prenderò tutta la responsabilità quindi, non dovete preoccuparvi.» disse Mike incrociando le braccia. «..E per la cronaca, tutto questo è assolutamente necessario. Dovete solo fidarvi, perciò, non lamentatevi troppo.»
Connie guardò il suo capo.
Anche se non sapeva di cosa avessero parlato, gli lanciò comunque un’occhiata che diceva ‘sii gentile, Michael..’
«Procuratore, questo caso è nostro quanto vostro, quindi, se accettiamo di seguire il suo piano, la responsabilità è per forza anche nostra e sinceramente mi ritengo offeso che voi due abbiate detto che non riusciamo a mantenere l’obiettività necessaria e che abbiate fatto congetture così contorte su Teddy ed Higgins.» disse Bernard guardandolo fermamente.
Con quella frase, Connie capì che poco prima parlarono di tutta la teoria su Quinn, venuta fuori per caso nell’ufficio di Mike, giusto al sera prima.
«Esatto.» rispose Lupo. «Noi due vogliamo solo essere sicuri che non si denigri il buon nome di un poliziotto senza esserne sicuri al 100%.» disse ancora alzando di molto il tono di voce.
Quello era proprio il momento in cui Connie doveva calmare gli animi tra i tre uomini e una tazza di caffè era ciò che ci voleva per riuscirci. «Okay ragazzi, basta così! Riducete il testosterone al minimo, prendete un caffè e state zitti per un momento.» disse lei, intromettendosi alzando la voce più di loro.
Gli uomini si zittirono, la guardarono poi afferrarono tutti la propria tazza e ne presero un bel sorso.
«Certo che le mattine tirano fuori il peggio dalle persone.. È incredibile..» continuò pensando ad alta voce.
Loro la guardarono trattenendo un sorriso divertito, poi la ringraziarono di aver pensato al caffè.
«Sappi che questo..» disse alzando la tazza di carta. «..Non ci fermerà dal discutere con Cutter di questa questione.» disse ancora Bernard, guardandola.
«Esatto. Prima che tu arrivassi, ci ha riferito delle vostre congetture su Higgins e Teddy e ci ha anche spiegato nel dettaglio il suo piano e, sia io che Bernard sappiamo che sei d’accordo, perciò speriamo solo che vada tutto bene e che tu non te la prenda troppo.» aggiunse Lupo, sorseggiando il suo caffè.
Connie li guardò confusa, poi spostò lo sguardo nella sala interrogatori.
Seduto al tavolo d’acciaio v’era Carl Regan e un uomo in completo grigio chiaro che doveva essere l’avvocato mandato dal Legal-Aid.
«Come potete vedere, Procuratori, Regan è ammanettato sia alle mani che ai piedi, quindi non c’è alcun pericolo.» spiegò Bernard. «Dobbiamo essere molto cauti con le domande, prima di beccarci una bella denuncia per molestie. Il suo avvocato è un tipo abbastanza zelante, dato che ha già minacciato di querelarci per le “esagerate ed inutili misure precauzionali”..»
Mike sorrise divertito. «Quale avvocato del Legal-Aid non è un tipo zelante..?» scherzò. «Bene, possia..»
Il cellulare di Connie, improvvisamente squillò.
Lasciò andare un sospiro chiudendo gli occhi, scocciata. “Perchè suona sempre nel momento più sbagliato..?” pensò. «Scusate, devo rispondere.» disse dopo aver visto il nome sul display.
Avrebbe voluto ignorare la chiamata, ma in fondo, la sera prima aveva dimenticato di chiamare il suo uomo..
Appoggiò il cellulare all’orecchio e andò via.
Connie si accorse di quanto intensamente Mike la stesse fissando.
«Ciao Graham.» rispose non appena girò l’angolo, fuori dalla sala d’osservazione quattro.
«Amore mio, grandi notizie!» esclamò lui felice. «Ho prenotato i biglietti aerei per le Maldive! Solo io, te e una bellissima spiaggia bianca.»
“Oh, mio Dio.. perchè adesso..” pensò ancora sospirando e chiudendo gli occhi. «Santo cielo, Graham..» rispose con un leggero lamento. «Non ti avevo ancora dato una risposta definitiva, qui hanno ancora bisogno di me.» disse ancora, passandosi una mano nei capelli.
«Bhè, mancano un paio di giorni , riuscirai a sistemare tutte le tue cose e poi mi sei sembrata così entusiasta che non ho resistito un secondo di più.. A chi non piacerebbe un viaggio in prima classe e un residence a cinque stelle tutto spesato?»
Connie si appoggiò al muro, sempre con gli occhi chiusi. «Graham..»
«No, no, ascolta.» cominciò lui, ma Connie si mise a sbirciare dietro l’angolo.
Vide i tre uomini continuare quella conversazione di cui desiderava tornare a far parte, mentre il suo uomo continuava a spiegarle il piano del loro viaggio di due settimane.
«Allora? Che ne pensi?» chiese lui ad un certo punto, entusiasta.
«Non lo so.. Non ho mai detto si, ti ho detto che ti avrei fatto sapere e poi, come ti ho detto l’altra sera, non ho neanche mai immaginato di passare il Natale fuori da New York, senza neve, senza addobbi e senza profumi di dolci alla cannella o cose del genere.. Sembrerebbe una comune vacanza senza magia, una di quelle in cui si fa solo quando si ha voglia di scappare dalla città..» spiegò, leggermente alterata.
Connie adorava il Natale, ma adorava ancora di più festeggiarlo nella sua città..
«Dài, so che adorerai il clima tropicale e le tiepide serate passate sulla spiaggia al chiaro di luna.. O a letto con me..» disse lui, cercando di farle cambiare idea, ma invece, lei s’innervosì ancora di più.
Chiuse gli occhi e contò fino a cinque prima di rispondere. «Graham senti, questo non è un buon momento. Sono al 27° Distretto con Mike. Ti richiamo io.»
Dopo qualche secondo di silenzio, rispose. «D’accordo.» disse freddamente lui.
Non appena chiuse la chiamata, tornò velocemente dai tre uomini.
«Scusate.»
Mike l’osservò, gli sembrò turbata. «È tutto a posto?» chiese gentile.
«Nulla di cui preoccuparsi.» rispose con un sorriso di circostanza. «Dovrei essere io a chiedere se è tutto a posto tra voi tre.»
«Continuo a non essere sicuro sul nuovo interrogatorio di Regan.» disse Lupo guardando all’interno della sala interrogatori. «Il suo avvocato non gli farà aprire bocca, di sicuro, soprattutto quando vedrà il modo in cui Mike vorrebbe indurlo a rispondere..»
«Bhè, alla fine i difensori del Legal-Aid sono tutti uguali, non a caso il loro motto è ‘pochi, orgogliosi e mal pagati’.» rispose Connie, incrociando le braccia. «Allora perchè non provare il piano di Mike? Magari con un pò d’insistenza, potrebbe funzionare.»
I Detective si scambiarono un’occhiata confusa ed entrambi, a quel punto, seppero che Connie non sapeva proprio un bel niente del ‘piano geniale’ del suo capo, come lui lo definì.
«Già.. Perchè non provare..?» ripetè Bernard guardando Lupo con un lieve sorriso divertito.

  
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