Capitolo
2: Un sorprendente
arrivo
Terra
Deserto,
lunedì, 07:00
Il
cielo stava sorgendo
nell'immenso cielo azzurro - rosa, con gli uccellini che cantavano e
coi raggi
arancioni che illuminavano i palazzi della Città dell'Ovest.
Nessuno
vedendo quello
spettacolo, avrebbe mai immaginato che, in passato, quel pianeta era
distrutto
da due cyborg pazzi e sadici o che, in un'altra linea temporale, quella
stessa
Terra era sconvolta da un essere che avrebbe dovuto proteggere gli
umani e non
sterminarli.
In
ogni caso, quel mattino
c'era un'aria di tranquillità e di pace...
Dallo
stabile giallo e
rotondo, uscirono due giovani completamente identici e, dopo essersi
stiracchiati, i due si levarono in volo verso una zona deserta e qui
cominciarono a combattere.
Dovevano
allenarsi per poter
difendere la loro linea temporale da tutti i possibili nemici che
l'avrebbero
minacciato.
Stavano
per dare un pugno
all'avversario, quando i due si fermarono di colpo.
“L'hai
percepita anche tu?”
domandò il più grande e l'altro rispose:
“Sì... avverto un ki... ma è molto
debole... troppo debole...”
Proprio
in quel momento, si
sentì un rumore assordante sopra alle loro teste.
I
due giovani alzarono la
testa e videro un raggio entrare nell'atmosfera e atterrare con un
boato più
avanti.
Ai
due Trunks bastò uno
sguardo per intendersi e volare a tutta velocità dove
quell'astronave era
atterrata.
Terra
Valle
alla periferia della
città dell’Est, lunedì, 07:05
L'esserino
cercò di aprire il
portone della navicella ma capì che, a causa del tremendo
atterraggio, i
comandi erano bloccati.
Si
diresse verso il tavolo e
prese una pistola che lanciò contro la vetrata della
navicella, rompendola.
Si
diresse verso il tavolo
dov'era sdraiato il marito e, dopo averlo liberato, cominciò
a trascinarlo
verso l'uscita che aveva creato.
Tuttavia,
era difficile
muoversi con un corpo che pesava molto...
Dalle
indicazioni che aveva
trovato, pareva che quel pianeta avesse delle forme di vita umanoidi,
con un
livello di potenza molto basso...
Forse,
avrebbero potuto
aiutare suo marito...
Si
era allontanata di qualche
miglio dall'astronave quando, ad un tratto, due figure, completamente
identiche, atterrarono davanti a lei.
Subito,
la creatura tirò fuori
la pistola che aveva in tasca e, puntandola contro ai due,
minacciò: “CHI
SIETE?! COSA VOLETE?!”
“Calma,
calma, signora. Non
abbiamo cattive intenzioni.” fece il più basso tra
i due mentre l'altro disse:
“Abbiamo percepito la vostra energia e, accorgendosi che uno
di voi due era in
pessime condizioni, siamo venuti ad aiutarvi.”
“Sul
serio?” domandò la
creatura, sospettosa, e il primo che aveva parlato, la
rassicurò: “Certo. Non
si preoccupi. Vi aiuteremo.”
Nel
frattempo, l'altro Trunks
si avvicinò al giovane gravemente ferito che l'essere
trascinava.
Sembrava
molto giovane, era
pieno di ferite, era parecchio basso e possedeva una lunga coda di
scimmia...
Tuttavia,
quando si concentrò
sui capelli e sulla fisionomia del volto, sgranò gli occhi
dalla sorpresa.
Quel
giovane... assomigliava
in maniera impressionante a suo padre Vegeta!
Ma
com'era possibile?!
Proprio
in quel momento, Il
giovane aprì faticosamente un occhio, rivelando un'iride di
colore nero come lo
spazio profondo...
I
loro sguardi s'incrociarono
e l'alieno sussurrò, debolmente:
“...Fratellone...”
Trunks
sgranò gli occhi.
Ma
cosa stava dicendo
quell'alieno?!
Lui
e l'altro sé stesso non
avevano fratelli... né maggiori né minori...
Gohan era stato per entrambi un
fratello maggiore, oltre che un maestro, ma non avevano nessun legame
di sangue
con lui...
Il
giovane, nel frattempo,
sorrise faticosamente e, allungando la mano tremante, aggiunse:
“Fratellone...
finalmente... ti ho trovato...”
Dopo
aver detto quelle parole,
l'alieno svenne di nuovo.
La
creatura che lo trascinava,
guardò Trunks e poi domandò: “Allora
è lei il fratello maggiore di mio marito!
Mi scusi se non l'ho riconosciuta, sono assolutamente mortificata! La
prego, ci
aiuti! Mio marito...!”
“Ehm,
mi scusi, signora, ma
temo che suo marito si sia leggermente confuso... sa, io non ho
fratelli...”
“Eh?
Sul serio?”
“Certo...”
Proprio
in quel momento,
l'altro Trunks s'intromise: “Credo che la cosa più
importante adesso sia
salvare quest'uomo. Porteremo suo marito da nostra madre... se la
caverà,
vedrà.”
La
giovane rimase in silenzio
mentre il Trunks più alto metteva l'alieno sulle sue spalle.
Fu
solo quando il Trunks più
giovane le domandò: “Sa volare?” che lei
rispose: “Sì. Mio marito me l'ha
insegnato...”
“Bene.
Come si chiama?”
“Gure...”
Spazio
profondo
Zona
nord-est, lunedì, 07:10
Cheelai
stiracchiò le braccia.
Governare
una stupida
navicella in cerca di un ragazzino era una vera noia mortale per
lei…
Per
fortuna il suo turno era
finito e che, per un po’, sarebbe toccato a Lemo guidarla e
cercare il
principe…
Mise
la mano nel suo cappotto
viola e tirò fuori una barretta energetica per un veloce
spuntino quando si
accorse che qualcuno era vicino a lei.
Si
voltò, incuriosita, e si
accorse di un ragazzo molto alto e muscoloso che osservava e annusava,
incuriosito, la sua barretta.
“Ciao,
Broly.” Lo salutò,
allegramente, la ragazza e, avvicinandogliela, domandò:
“Vuoi mangiarla? Se la
vuoi, possiamo fare a metà. E’ molto buona,
sai?”
Broly
l’annusò ancora un
attimo poi aprì la bocca con l’obiettivo di
mangiare un pezzo ma Cheelai,
sorpresa, l’allontanò un attimo, dicendo:
“Aspetta! Non c’è bisogno di fare
così! Per dividerla a metà, basta solo
spezzarla.”
Con
un rapido gesto, Cheelai
spezzò la barretta che poi porse a Broly.
Il
saiyan prese il pezzo per
poi, dopo averlo osservato un attimo, mangiarselo.
“Broly,
devi ringraziare.” Lo
richiamò subito suo padre e il ragazzo, imbarazzato,
ringraziò: “T… ti
ringrazio, Cheelai.”
“Ma
via, non è il caso di
essere così formale. Basta solo un Thank you!”
ribatté l’aliena, divertita,
facendogli l’occhiolino e un ok con le dita.
Broly,
incuriosito da quella
cosa, ripeté, provando ad imitare i gesti di Cheelai:
“T… thank you?”
“Bravo,
proprio così.” Gli
sorrise Cheelai e anche Lemo, intento a far volare la navicella,
sorrise.
Dopo
un attimo di silenzio,
Cheelai notò la pelle verde che Broly portava attaccata alla
vita e domandò,
avvicinando la mano ad essa: “Come mai quando vi abbiamo dato
dei vestiti nuovi
non ti sei tolto questa pelle? Dovresti metterla da lavare, altrimenti
puzza…”
Non
appena gliene prese un
lembo, Broly, istintivamente, diventò scuro in volto, tanto
che, per un attimo,
i capelli gli si rizzarono in alto, e urlò, con tutto il
fiato che aveva in
gola: “NON TOCCARLA!!!!!”
Per
lo spavento, Cheelai per
poco non cadde per terra e persino Paragas e Lemo si voltarono per
vedere cosa
stesse succedendo.
“Broly!”
lo richiamò il padre
e il giovane, imbarazzato, sussurrò:
“Io… scusa, papà. Mi dispiace,
Cheelai…
non lo farò più…”
“Non
preoccuparti… immagino
che per te questa pelle abbia molto importanza…”
sussurrò l’aliena, toccando
con dolcezza la vecchia pelle.
Terra
Capsule
Corporation, lunedì,
07:15
Beerus
se ne stava sdraiato su
una sdraio sul giardino della Capsule Corporation a prendersi il sole.
Quel
pianeta non era poi così
male... era così bello e, inoltre, i suoi piatti erano
così buoni...
Da
quello che gli aveva
raccontato Whis, su quel pianeta così bello era scoppiato un
pandemonio a causa
di due violenti e crudeli cyborg... e, in un'altra linea temporale dove
era
morto, a causa di quell'imbecille di Kaioshin che non era assolutamente
capace
d'impicciarsi degli affari suoi, era apparso un pazzo apprendista
Kaioshin che
aveva distrutto tutto...
Ma
adesso che aveva scoperto
la Terra, il prossimo pazzo che avrebbe voluto distruggerla avrebbe
fatto i
conti con lui!
Ad
un tratto, qualcosa oscurò
il Sole.
Aprì
gli occhi, convinto che
si trattasse di una nuvola ma, invece, si trattava di quei due mocciosi.
La
prova vivente di cosa
succedeva se si giocava col tempo...
I
due atterrarono per terra e
il dio della distruzione si accorse che era accompagnati da uno strano
essere e
che uno dei due Trunks aveva sulle spalle un giovane che sembrava molto
ferito.
“Avete
trovato il mio
supersaiyan God?” domandò, svogliato, grattandosi
l'orecchio, e il Trunks che
trasportava il ragazzo ferito, rispose: “No... abbiamo
trovato questi due
alieni che hanno bisogno di aiuto...”
“Uff,
che scocciatura... va
beh, dategli una mano ma poi tornate a cercare il mio supersaiyan
God.” sbuffò
il dio mentre, con una mano, faceva cenno ai due di sparire.
Whis,
che era seduto su una
sdraio accanto a Beerus, rimase in silenzio a guardare il giovane
ferito, poi
si alzò in piedi e guardò attentamente il giovane.
“Lord
Beerus.” lo chiamò
l'angelo “Credo che dovrebbe dare un'occhiata a
quest'alieno...”
“Whis,
cosa vuoi che m'importi
di uno stupido alieno mezzo morto?!”
“Le
ricorda qualcosa questa
coda?” fu la calma risposta di Whis mostrando la coda di
scimmia che il giovane
possedeva.
Vedendola,
Beerus sputò con
violenza tutto il succo che stava bevendo in quel momento.
“Ma
quello... E' UN SAIYAN!!!!”
esclamò, sconvolto, il dio mentre Whis annuiva: “A
quanto pare...”
“Ma
non è possibile... non
dovevano essere estinti?!?!”
“Dovrebbe
chiederlo a Freezer.
E' stato lui ad occuparsi dello sterminio.”
“MALEDETTO
STUPIDO
IMBECILLE!!!! E PER LUI UNO STERMINIO CONSISTE NEL LASCIARE QUALCHE
SAIYAN IN
VITA?!?!?!”
I
due Trunks ascoltarono
quella conversazione senza parole.
Quel
ragazzo che avevano
soccorso era un saiyan?!
Vegeta
non aveva mai detto
loro dell'esistenza di altri saiyan...
“Cosa
succede?” domandò una
voce femminile.
Bulma
uscì dall'abitazione
assieme alle due Mai per vedere per quale motivo Beerus stesse
sbraitando tanto
di prima mattina...
Una
volta fuori si accorse
della presenza dei due figli, di un piccolo alieno dalla forma strana e
di un
giovane sulle spalle del Trunks più grande.
Aguzzò
meglio la vista e
quando focalizzò il volto del ragazzo, sbiancò.
Quella
fisionomia... non era
possibile...
“Mamma,
tutto bene?!” le
urlarono i due Trunks, avvicinandosi a lei, e la donna si
ristabilì: “Ma, sì.
Non preoccupatevi, ragazzi. La vostra mamma ha affrontato cose molto
più
pericolose di un capogiro... cosa succede?”
“Abbiamo
trovato un saiyan e
sua moglie. Il saiyan ha bisogno di cure.”
“Un...
saiyan?!”
“Beerus
l'ha chiamato così...”
Bulma
si avvicinò al ragazzo
e, vedendogli la coda, disse: “E' proprio un saiyan...
Presto, fatelo sdraiare.
Vado a cercare la cassetta del pronto soccorso...”
“Non
preoccuparti, Bulma. Ci
penso io” disse Whis con un sorriso e, una volta che il
saiyan venne appoggiato
sulla sdraio, allungò il suo bastone verso di lui.
Il
corpo del giovane brillò un
istante per poi sparire all'istante mentre il colorito della pelle del
ragazzo
diventava da cadaverico a un normale rosa e le ferite, lentamente, si
rimarginavano
fino a sparire del tutto.
“Uao,
meglio dei Senzu.”
commentò Bulma mentre Whis sorrideva:
“Beh… questo è uno dei vantaggi di
essere
un angelo…”
Intanto,
il giovane saiyan
riaprì gli occhi e, vedendo quei visi sconosciuti che lo
stavano guardando, il
giovane si mise a sedere mettendo le mani in posizione di
combattimento,
domandando, nervoso: “Chi siete? Che volete?!”
Ad
un tratto, sentì qualcosa
toccarlo alla mano.
Si
voltò e sorrise non appena
vide la piccola creatura aliena.
“Gure,
stai bene!” esclamò il
giovane saiyan “Temevo che ti potesse succedere qualcosa...
fortunatamente,
stai bene.”
“Ehi,
ragazzino!” l'interruppe
la voce di Beerus “Sei davvero un saiyan?”
“Beh,
sì... almeno credo...”
“E
allora rispondi a questa
semplice domanda: PERCHE' DIAVOLO SEI ANCORA VIVO?!”
Il
giovane fece una faccia
sorpresa poi, grattandosi la guancia coll'indice, rispose:
“Beh, ecco... sono
vivo...”
“Lo
vedo anch'io! Quel buono a
nulla di Freezer non vi ha sterminati?!” rispose, stizzito,
Beerus e il giovane
rispose: “Ah, forse è perché mio padre
mi ha mandato su una stella lontana dal
pianeta Vegeta a causa del fatto che non sapessi
combattere...”
“I
saiyan lo facevano spesso.”
s'intromise Bulma e Beerus, più arrabbiato che mai,
domandò a Whis, in maniera
alquanto sgarbata: “Whis, controlla come quell'idiota ha
organizzato lo
sterminio!”
“Subito,
Lord Beerus.” annuì
Whis, guardando nel suo bastone.
Dopo
pochi secondi, l'angelo
rispose: “Pare che Freezer abbia riunito tutti i saiyan sul
pianeta Vegeta con
un messaggio nello scouter e poi, quando se n'erano riuniti la maggior
parte,
l'ha disintegrato.”
“Come
sarebbe la maggior
parte?! Gli avevo ordinato di farli sparire tutti!!!”
“A
quando pare, ci sarebbe
voluto troppo tempo perché tutti i saiyan tornassero sul
pianeta Vegeta. Lui
non aveva voglia di aspettare e pensava che qualcuno ancora vivo gli
sarebbe
potuto tornare utile.”
“NON
CI POSSO CREDERE!!!
DANNATO IDIOTA SENZA CERVELLO!!! ANCHE UN MAIALE AVREBBE SAPUTO FARE UN
LAVORO
MIGLIORE DI LUI!!!!”
“Sempre
un signore, lei...”
Mentre
Beerus sbraitava e Whis
tentava, invano, di calmarlo, Bulma si voltò verso il
giovane saiyan e si
accorse che si stava alzando in piedi.
“Cosa
fai? devi riposare!” lo
fermò la donna, preoccupata, e il saiyan disse:
“Mi dispiace, ma non posso
fermarmi... devo trovare Vegeta...”
“Vegeta?”
Il
tono sorpreso di tutti fece
voltare il ragazzo e vedendo che tutti lo stavano guardando,
domandò: “Lo
conoscete?”
“Sì...
era mio marito... e
questi sono i nostri figli...” fu la risposta di Bulma,
indicando i due Trunks
dietro di lei.
“Davvero?!”
esclamò,
entusiasta, il giovane “Come sono felice di conoscerla
assieme ai suoi figli!
Sa che i suoi figli assomigliano molto a Vegeta? Io sono Tarble! Non
immagina
che immensa fortuna, incontrarla. Come sta Vegeta?”
Tuttavia,
notando che la
maggior parte dei presenti aveva abbassato tristemente lo sguardo,
Tarble
domandò: “Gli è successo
qualcosa?”
“E'
morto...” fu la piatta
risposta di Bulma.
Il
saiyan rimase in silenzio
poi, appoggiandosi ad un tronco, sussurrò: “Mi
dispiace... non lo sapevo...
vogliate perdonarvi...”
“Aspetta
un momento, tu!!!”
l'interruppe Beerus, avvicinandosi come una furia a Tarble.
Poi,
puntandogli un dito
contro, esclamò: “Sei troppo gentile e beneducato
per essere un saiyan!”
Tutti
sgranarono gli occhi a
quella rivelazione.
Era
vero... quel saiyan aveva
un carattere troppo strano per un saiyan...
Grattandosi
la guancia, il
giovane rispose: “Lo so... ho questo carattere dalla
nascita... so che è molto
strano tra i saiyan... è per questo che mio padre mi ha
mandato via...”
“Dì
un po', quando Freezer ha
mandato quel suo messaggio da quattro soldi, non sei tornato a
casa?”
“Non
l'ho neanche ricevuto...
mio padre non mi voleva intorno nemmeno se glielo ordinava
Freezer...”
Nel
dire quelle parole,
abbassò lo sguardo.
Per
quel saiyan doveva essere
proprio tremendo ricordare il disprezzo che il padre nutriva per lui...
Ad
un tratto, Tarble si mise
di nuovo a sorridere e disse: “Ma è inutile
rivangare il passato... in fondo, ciò
mi ha permesso di sopravvivere...”
“Già...
scusa... ti chiami
Tarble?” domandò il Trunks più grande e
il saiyan, annuì: “Certo.”
“Posso
farti una domanda?”
“Certamente.”
“Tu
conoscevi nostro padre?”
A
quella domanda, Tarble
sgranò gli occhi e, con un filo di voce, domandò:
“Sì... ma Vegeta non vi ha
mai parlato di me?”
“No.
Come mai questa domanda?
Vi conoscevate molto bene?”
“Beh,
sì... io... ero un
membro della sua squadra.”
Mentre
diceva quella frase,
Whis rimase in silenzio a guardarlo.
Bulma,
non accorgendosi dello
sguardo di Whis, domandò: “Davvero?”
“Sì...
tuttavia, ero troppo
debole per la squadra del principe, quindi, venni rimosso e inviato su
un altro
pianeta, in modo che non gli fossi d'intralcio...” fu la
risposta del giovane
saiyan “Però, prima di essere mandato via, io e il
principe ci siamo legati, in
qualche maniera... anche se non lo diceva apertamente, mi dava qualche
dritta
in battaglia... e poi mi difendeva sempre... credo che per lui fossi
una specie
di fratello minore...”
“Vegeta
ha fatto una cosa del
genere?! Non finirà mai di stupirmi quel
ragazzo...” commentò, senza parole,
Bulma.
Ma
possibile che quello
stupido scimmione aveva mostrato a tutti il suo lato migliore tranne
che a
lei?!
Maledetto
idiota orgoglioso...
“Poi
mio padre, con
l'approvazione del re, mi spedì su un altro pianeta e da
quel momento non ci
siamo più visti né sentiti. Fine.”
concluse Tarble e, una volta che ebbe
finito, Beerus gli domandò: “E allora
perché sei andato a cercarlo proprio adesso?”
“Beh,
ecco... ero convinto che
Vegeta fosse ancora sotto il comando di Freezer... poi, un giorno, sono
atterrati sulla mia stella due alieni, uno dei quali che apparteneva
all'Armata
di Freezer. Mi ha raccontato che un guerriero dorato era apparso dal
nulla su
un pianeta che stava conquistando e che l'aveva ucciso assieme a suo
padre Re
Cold... così, immaginando che Vegeta fosse ancora vivo, sono
partito alla sua
ricerca per andare a trovarlo... ma non immaginavo che fosse
morto...” continuò
Tarble e Beerus riprese: “E come cavolo hai fatto a ridurti
in quello stato?”
“Io
e Gure siamo atterrati su
un pianeta per far rifornimento ma siamo stati attaccati da un
mostro... io non
sono molto forte... così sono stato sconfitto e se non fosse
stato per mia
moglie...”
“Moglie?! Stai dicendo
che quel coso è tua moglie?!” domandò
Beerus, sgranando gli occhi, e Tarble,
con tutta la tranquillità del mondo, ammise:
“Certamente. Ci siamo conosciuti
su quella stella...”
“Sai,
ragazzino, credo che tuo
padre ti abbia mandato via per un altro motivo...” fu il
commentò del dio della
distruzione, mentre Whis diceva: “La bellezza è
una cosa relativa, Lord Beerus.
Su quella stella, quella giovane aliena è una delle donne
più belle...”
“Eh?
E lei come lo sa?”
domandò Tarble e l'uomo, rispose: “Oh oh oh...
niente sfugge ad un angelo...”
“Angelo?”
domandò, incredulo,
il giovane mentre Beerus domandò: “Tutto tranne la
presenza di questi saiyan!”
“Dovevo
essermi distratto un
attimo, Lord Beerus...”
“Tu
guardi solo quello che
t'interessa!!!”
“Mi sembra che lo
faccia anche lei, Lord
Beerus... anzi, forse lo fa più di me.”
Mentre
Beerus e il suo angelo
erano impegnati a litigare, Tarble si voltò verso Gure e le
disse: “Torniamo a
casa, Gure.”
“Ehm,
Tarble... purtroppo la
navicella è stata distrutta... siamo bloccati
qui...” fu la risposta
dell'aliena.
Il
Trunks più grande notò che
il saiyan era sbiancato e gli domandò: “Qualche
problema?”
“No,
non preoccupatevi...” fu
la risposta, evasiva, del giovane.
Mentre
Trunks indagava su
quello strano comportamento, Bulma disse: “Sta tranquillo. Ci
penso io a
riparare la navicella.”
“Lo
farebbe davvero?!”
“Certamente.
Ho persino
inventato una macchina del tempo.”
“Veramente?!”
“Sì,
anche se è una storia un
po' complicata...”
“Purtroppo
noi non abbiamo
soldi...”
“Non
ci pensare! Finché non
l'avrò sistemata, sarete nostri ospiti d'onore!”
“La
ringrazio immensamente!”
Mentre
Bulma e Tarble
parlavano, la Mai più grande si avvicinò al suo
Trunks e domandò: “Pensi che ci
fosse anche lui nella nostra linea temporale?”
“Probabile.
Dopotutto, la
divergenza si è creata solo nella terra. Negli altri
pianeti, le cose devono
essere state le stesse in tutti e due i mondi paralleli... credo, anzi
sono
convinto che nel passato i nostri amici l'abbiano
conosciuto...”
“Cosa
pensi che gli sia
successo nella nostra linea temporale?”
“Zamasu
ha detto che non c'era
nessuno in grado di ostacolarlo... temo che l'abbia ucciso, assieme a
tutti i
più forti guerrieri dell'universo, prima di devastare la
nostra Terra...”
Trunks
si voltò e vide Mai che
aveva le lacrime agli occhi.
Si
diede mentalmente dello
stupido.
Per
Mai, il ricordo della loro
linea temporale devastata da Zamasu doveva essere ancora tremendo per
lei...
Mettendole
un braccio attorno
alle spalle, Trunks le sussurrò: “Lo so che
è dura, Mai... ma dobbiamo andare
avanti. Per i nostri amici che non ce l'hanno fatta, per mia madre, per
noi ma,
soprattutto, per il nostro bambino. So che ce la farai.”
La
ragazza si girò e sorrise
dolcemente.
Fortunatamente,
Trunks aveva
ereditato più sangue terrestre... sapeva essere dolce con
lei in un modo...
Nel
frattempo, Bulma stava
dicendo ai due nuovi arrivati: “...Abbiamo tante stanze nella
nostra casa.
Potrete fermarvi per quanto vi pare.”
“Mi
basta star qui finché la
navicella non sarà riparata... non voglio assolutamente
mancare di rispetto
alla vostra ospitalità, signora, è solo che non
voglio lasciare la mia stella
per troppo tempo... potrebbe succedere qualcosa...”
“Capisco...
ma lascia perdere
queste cerimonie, Tarble. Chiamami pure Bulma e dammi del tu.”
“Come
vuoi... Bulma...”
“Visto?
E' facile. Comunque,
adesso, dobbiamo occuparci di una certa piccola faccenda alquanto
urgente.”
“Quale?”
“La
tua tuta, signorino.”
Prima
che Tarble avesse il
tempo di capire di cosa stesse parlando la donna, Bulma
toccò con l'indice la
corazza, in gran parte distrutta e strappata, e disse: “Devi
cambiartela
assolutamente! E' ridotta ad uno straccio. In più credo
proprio che dovresti
farti una bella doccia.”
Dopo
aver detto ciò, Bulma
tolse il dito da essa e, con un sorriso, disse: “Su, forza,
seguimi. Ti
accompagno in bagno.”
“Ma...
ecco, io...” protestò
timidamente il saiyan ma prima che potesse continuare, la donna lo
prese per un
braccio e trascinandolo verso la casa, rispose, seccata:
“Niente ma! Ho detto
che fai una doccia e pertanto significa che fai una bella doccia, poche
storie!”
Mentre
i due si dirigevano
verso la casa, Beerus, senza parole davanti a quello spettacolo,
commentò,
preoccupato: “Fa' paura quella...”
“E'
molto coriacee non c'è che
dire...” fu la risposta pacata di Whis e il dio aggiunse:
“Mi domando se quella
sia davvero una donna...”
“Boh,
chi lo sa... potrebbe
sempre domandarglielo...”
“Per
poi farmi ammazzare?!”
“Era
solo un consiglio.”