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Autore: Il corsaro nero    08/03/2019    4 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Un sorprendente arrivo

 

Terra

Deserto, lunedì, 07:00

 

Il cielo stava sorgendo nell'immenso cielo azzurro - rosa, con gli uccellini che cantavano e coi raggi arancioni che illuminavano i palazzi della Città dell'Ovest.

Nessuno vedendo quello spettacolo, avrebbe mai immaginato che, in passato, quel pianeta era distrutto da due cyborg pazzi e sadici o che, in un'altra linea temporale, quella stessa Terra era sconvolta da un essere che avrebbe dovuto proteggere gli umani e non sterminarli.

In ogni caso, quel mattino c'era un'aria di tranquillità e di pace...

Dallo stabile giallo e rotondo, uscirono due giovani completamente identici e, dopo essersi stiracchiati, i due si levarono in volo verso una zona deserta e qui cominciarono a combattere.

Dovevano allenarsi per poter difendere la loro linea temporale da tutti i possibili nemici che l'avrebbero minacciato.

Stavano per dare un pugno all'avversario, quando i due si fermarono di colpo.

“L'hai percepita anche tu?” domandò il più grande e l'altro rispose: “Sì... avverto un ki... ma è molto debole... troppo debole...”

Proprio in quel momento, si sentì un rumore assordante sopra alle loro teste.

I due giovani alzarono la testa e videro un raggio entrare nell'atmosfera e atterrare con un boato più avanti.

Ai due Trunks bastò uno sguardo per intendersi e volare a tutta velocità dove quell'astronave era atterrata.

 

Terra

Valle alla periferia della città dell’Est, lunedì, 07:05

 

L'esserino cercò di aprire il portone della navicella ma capì che, a causa del tremendo atterraggio, i comandi erano bloccati.

Si diresse verso il tavolo e prese una pistola che lanciò contro la vetrata della navicella, rompendola.

Si diresse verso il tavolo dov'era sdraiato il marito e, dopo averlo liberato, cominciò a trascinarlo verso l'uscita che aveva creato.

Tuttavia, era difficile muoversi con un corpo che pesava molto...

Dalle indicazioni che aveva trovato, pareva che quel pianeta avesse delle forme di vita umanoidi, con un livello di potenza molto basso...

Forse, avrebbero potuto aiutare suo marito...

Si era allontanata di qualche miglio dall'astronave quando, ad un tratto, due figure, completamente identiche, atterrarono davanti a lei.

Subito, la creatura tirò fuori la pistola che aveva in tasca e, puntandola contro ai due, minacciò: “CHI SIETE?! COSA VOLETE?!”

“Calma, calma, signora. Non abbiamo cattive intenzioni.” fece il più basso tra i due mentre l'altro disse: “Abbiamo percepito la vostra energia e, accorgendosi che uno di voi due era in pessime condizioni, siamo venuti ad aiutarvi.”

“Sul serio?” domandò la creatura, sospettosa, e il primo che aveva parlato, la rassicurò: “Certo. Non si preoccupi. Vi aiuteremo.”

Nel frattempo, l'altro Trunks si avvicinò al giovane gravemente ferito che l'essere trascinava.

Sembrava molto giovane, era pieno di ferite, era parecchio basso e possedeva una lunga coda di scimmia...

Tuttavia, quando si concentrò sui capelli e sulla fisionomia del volto, sgranò gli occhi dalla sorpresa.

Quel giovane... assomigliava in maniera impressionante a suo padre Vegeta!

Ma com'era possibile?!

Proprio in quel momento, Il giovane aprì faticosamente un occhio, rivelando un'iride di colore nero come lo spazio profondo...

I loro sguardi s'incrociarono e l'alieno sussurrò, debolmente: “...Fratellone...”

Trunks sgranò gli occhi.

Ma cosa stava dicendo quell'alieno?!

Lui e l'altro sé stesso non avevano fratelli... né maggiori né minori... Gohan era stato per entrambi un fratello maggiore, oltre che un maestro, ma non avevano nessun legame di sangue con lui...

Il giovane, nel frattempo, sorrise faticosamente e, allungando la mano tremante, aggiunse: “Fratellone... finalmente... ti ho trovato...”

Dopo aver detto quelle parole, l'alieno svenne di nuovo.

La creatura che lo trascinava, guardò Trunks e poi domandò: “Allora è lei il fratello maggiore di mio marito! Mi scusi se non l'ho riconosciuta, sono assolutamente mortificata! La prego, ci aiuti! Mio marito...!”

“Ehm, mi scusi, signora, ma temo che suo marito si sia leggermente confuso... sa, io non ho fratelli...”

“Eh? Sul serio?”

“Certo...”

Proprio in quel momento, l'altro Trunks s'intromise: “Credo che la cosa più importante adesso sia salvare quest'uomo. Porteremo suo marito da nostra madre... se la caverà, vedrà.”

La giovane rimase in silenzio mentre il Trunks più alto metteva l'alieno sulle sue spalle.

Fu solo quando il Trunks più giovane le domandò: “Sa volare?” che lei rispose: “Sì. Mio marito me l'ha insegnato...”

“Bene. Come si chiama?”

“Gure...”

 

Spazio profondo

Zona nord-est, lunedì, 07:10

 

Cheelai stiracchiò le braccia.

Governare una stupida navicella in cerca di un ragazzino era una vera noia mortale per lei…

Per fortuna il suo turno era finito e che, per un po’, sarebbe toccato a Lemo guidarla e cercare il principe…

Mise la mano nel suo cappotto viola e tirò fuori una barretta energetica per un veloce spuntino quando si accorse che qualcuno era vicino a lei.

Si voltò, incuriosita, e si accorse di un ragazzo molto alto e muscoloso che osservava e annusava, incuriosito, la sua barretta.

“Ciao, Broly.” Lo salutò, allegramente, la ragazza e, avvicinandogliela, domandò: “Vuoi mangiarla? Se la vuoi, possiamo fare a metà. E’ molto buona, sai?”

Broly l’annusò ancora un attimo poi aprì la bocca con l’obiettivo di mangiare un pezzo ma Cheelai, sorpresa, l’allontanò un attimo, dicendo: “Aspetta! Non c’è bisogno di fare così! Per dividerla a metà, basta solo spezzarla.”

Con un rapido gesto, Cheelai spezzò la barretta che poi porse a Broly.

Il saiyan prese il pezzo per poi, dopo averlo osservato un attimo, mangiarselo.

“Broly, devi ringraziare.” Lo richiamò subito suo padre e il ragazzo, imbarazzato, ringraziò: “T… ti ringrazio, Cheelai.”

“Ma via, non è il caso di essere così formale. Basta solo un Thank you!” ribatté l’aliena, divertita, facendogli l’occhiolino e un ok con le dita.

Broly, incuriosito da quella cosa, ripeté, provando ad imitare i gesti di Cheelai: “T… thank you?”

“Bravo, proprio così.” Gli sorrise Cheelai e anche Lemo, intento a far volare la navicella, sorrise.

Dopo un attimo di silenzio, Cheelai notò la pelle verde che Broly portava attaccata alla vita e domandò, avvicinando la mano ad essa: “Come mai quando vi abbiamo dato dei vestiti nuovi non ti sei tolto questa pelle? Dovresti metterla da lavare, altrimenti puzza…”

Non appena gliene prese un lembo, Broly, istintivamente, diventò scuro in volto, tanto che, per un attimo, i capelli gli si rizzarono in alto, e urlò, con tutto il fiato che aveva in gola: “NON TOCCARLA!!!!!”

Per lo spavento, Cheelai per poco non cadde per terra e persino Paragas e Lemo si voltarono per vedere cosa stesse succedendo.

“Broly!” lo richiamò il padre e il giovane, imbarazzato, sussurrò: “Io… scusa, papà. Mi dispiace, Cheelai… non lo farò più…”

“Non preoccuparti… immagino che per te questa pelle abbia molto importanza…” sussurrò l’aliena, toccando con dolcezza la vecchia pelle.

 

Terra

Capsule Corporation, lunedì, 07:15

 

Beerus se ne stava sdraiato su una sdraio sul giardino della Capsule Corporation a prendersi il sole.

Quel pianeta non era poi così male... era così bello e, inoltre, i suoi piatti erano così buoni...

Da quello che gli aveva raccontato Whis, su quel pianeta così bello era scoppiato un pandemonio a causa di due violenti e crudeli cyborg... e, in un'altra linea temporale dove era morto, a causa di quell'imbecille di Kaioshin che non era assolutamente capace d'impicciarsi degli affari suoi, era apparso un pazzo apprendista Kaioshin che aveva distrutto tutto...

Ma adesso che aveva scoperto la Terra, il prossimo pazzo che avrebbe voluto distruggerla avrebbe fatto i conti con lui!

Ad un tratto, qualcosa oscurò il Sole.

Aprì gli occhi, convinto che si trattasse di una nuvola ma, invece, si trattava di quei due mocciosi.

La prova vivente di cosa succedeva se si giocava col tempo...

I due atterrarono per terra e il dio della distruzione si accorse che era accompagnati da uno strano essere e che uno dei due Trunks aveva sulle spalle un giovane che sembrava molto ferito.

“Avete trovato il mio supersaiyan God?” domandò, svogliato, grattandosi l'orecchio, e il Trunks che trasportava il ragazzo ferito, rispose: “No... abbiamo trovato questi due alieni che hanno bisogno di aiuto...”

“Uff, che scocciatura... va beh, dategli una mano ma poi tornate a cercare il mio supersaiyan God.” sbuffò il dio mentre, con una mano, faceva cenno ai due di sparire.

Whis, che era seduto su una sdraio accanto a Beerus, rimase in silenzio a guardare il giovane ferito, poi si alzò in piedi e guardò attentamente il giovane.

“Lord Beerus.” lo chiamò l'angelo “Credo che dovrebbe dare un'occhiata a quest'alieno...”

“Whis, cosa vuoi che m'importi di uno stupido alieno mezzo morto?!”

“Le ricorda qualcosa questa coda?” fu la calma risposta di Whis mostrando la coda di scimmia che il giovane possedeva.

Vedendola, Beerus sputò con violenza tutto il succo che stava bevendo in quel momento.

“Ma quello... E' UN SAIYAN!!!!” esclamò, sconvolto, il dio mentre Whis annuiva: “A quanto pare...”

“Ma non è possibile... non dovevano essere estinti?!?!”

“Dovrebbe chiederlo a Freezer. E' stato lui ad occuparsi dello sterminio.”

“MALEDETTO STUPIDO IMBECILLE!!!! E PER LUI UNO STERMINIO CONSISTE NEL LASCIARE QUALCHE SAIYAN IN VITA?!?!?!”

I due Trunks ascoltarono quella conversazione senza parole.

Quel ragazzo che avevano soccorso era un saiyan?!

Vegeta non aveva mai detto loro dell'esistenza di altri saiyan...

“Cosa succede?” domandò una voce femminile.

Bulma uscì dall'abitazione assieme alle due Mai per vedere per quale motivo Beerus stesse sbraitando tanto di prima mattina...

Una volta fuori si accorse della presenza dei due figli, di un piccolo alieno dalla forma strana e di un giovane sulle spalle del Trunks più grande.

Aguzzò meglio la vista e quando focalizzò il volto del ragazzo, sbiancò.

Quella fisionomia... non era possibile...

“Mamma, tutto bene?!” le urlarono i due Trunks, avvicinandosi a lei, e la donna si ristabilì: “Ma, sì. Non preoccupatevi, ragazzi. La vostra mamma ha affrontato cose molto più pericolose di un capogiro... cosa succede?”

“Abbiamo trovato un saiyan e sua moglie. Il saiyan ha bisogno di cure.”

“Un... saiyan?!”

“Beerus l'ha chiamato così...”

Bulma si avvicinò al ragazzo e, vedendogli la coda, disse: “E' proprio un saiyan... Presto, fatelo sdraiare. Vado a cercare la cassetta del pronto soccorso...”

“Non preoccuparti, Bulma. Ci penso io” disse Whis con un sorriso e, una volta che il saiyan venne appoggiato sulla sdraio, allungò il suo bastone verso di lui.

Il corpo del giovane brillò un istante per poi sparire all'istante mentre il colorito della pelle del ragazzo diventava da cadaverico a un normale rosa e le ferite, lentamente, si rimarginavano fino a sparire del tutto.

“Uao, meglio dei Senzu.” commentò Bulma mentre Whis sorrideva: “Beh… questo è uno dei vantaggi di essere un angelo…”

Intanto, il giovane saiyan riaprì gli occhi e, vedendo quei visi sconosciuti che lo stavano guardando, il giovane si mise a sedere mettendo le mani in posizione di combattimento, domandando, nervoso: “Chi siete? Che volete?!”

Ad un tratto, sentì qualcosa toccarlo alla mano.

Si voltò e sorrise non appena vide la piccola creatura aliena.

“Gure, stai bene!” esclamò il giovane saiyan “Temevo che ti potesse succedere qualcosa... fortunatamente, stai bene.”

“Ehi, ragazzino!” l'interruppe la voce di Beerus “Sei davvero un saiyan?”

“Beh, sì... almeno credo...”

“E allora rispondi a questa semplice domanda: PERCHE' DIAVOLO SEI ANCORA VIVO?!”

Il giovane fece una faccia sorpresa poi, grattandosi la guancia coll'indice, rispose: “Beh, ecco... sono vivo...”

“Lo vedo anch'io! Quel buono a nulla di Freezer non vi ha sterminati?!” rispose, stizzito, Beerus e il giovane rispose: “Ah, forse è perché mio padre mi ha mandato su una stella lontana dal pianeta Vegeta a causa del fatto che non sapessi combattere...”

“I saiyan lo facevano spesso.” s'intromise Bulma e Beerus, più arrabbiato che mai, domandò a Whis, in maniera alquanto sgarbata: “Whis, controlla come quell'idiota ha organizzato lo sterminio!”

“Subito, Lord Beerus.” annuì Whis, guardando nel suo bastone.

Dopo pochi secondi, l'angelo rispose: “Pare che Freezer abbia riunito tutti i saiyan sul pianeta Vegeta con un messaggio nello scouter e poi, quando se n'erano riuniti la maggior parte, l'ha disintegrato.”

“Come sarebbe la maggior parte?! Gli avevo ordinato di farli sparire tutti!!!”

“A quando pare, ci sarebbe voluto troppo tempo perché tutti i saiyan tornassero sul pianeta Vegeta. Lui non aveva voglia di aspettare e pensava che qualcuno ancora vivo gli sarebbe potuto tornare utile.”

“NON CI POSSO CREDERE!!! DANNATO IDIOTA SENZA CERVELLO!!! ANCHE UN MAIALE AVREBBE SAPUTO FARE UN LAVORO MIGLIORE DI LUI!!!!”

“Sempre un signore, lei...”

Mentre Beerus sbraitava e Whis tentava, invano, di calmarlo, Bulma si voltò verso il giovane saiyan e si accorse che si stava alzando in piedi.

“Cosa fai? devi riposare!” lo fermò la donna, preoccupata, e il saiyan disse: “Mi dispiace, ma non posso fermarmi... devo trovare Vegeta...”

“Vegeta?”

Il tono sorpreso di tutti fece voltare il ragazzo e vedendo che tutti lo stavano guardando, domandò: “Lo conoscete?”

“Sì... era mio marito... e questi sono i nostri figli...” fu la risposta di Bulma, indicando i due Trunks dietro di lei.

“Davvero?!” esclamò, entusiasta, il giovane “Come sono felice di conoscerla assieme ai suoi figli! Sa che i suoi figli assomigliano molto a Vegeta? Io sono Tarble! Non immagina che immensa fortuna, incontrarla. Come sta Vegeta?”

Tuttavia, notando che la maggior parte dei presenti aveva abbassato tristemente lo sguardo, Tarble domandò: “Gli è successo qualcosa?”

“E' morto...” fu la piatta risposta di Bulma.

Il saiyan rimase in silenzio poi, appoggiandosi ad un tronco, sussurrò: “Mi dispiace... non lo sapevo... vogliate perdonarvi...”

“Aspetta un momento, tu!!!” l'interruppe Beerus, avvicinandosi come una furia a Tarble.

Poi, puntandogli un dito contro, esclamò: “Sei troppo gentile e beneducato per essere un saiyan!”

Tutti sgranarono gli occhi a quella rivelazione.

Era vero... quel saiyan aveva un carattere troppo strano per un saiyan...

Grattandosi la guancia, il giovane rispose: “Lo so... ho questo carattere dalla nascita... so che è molto strano tra i saiyan... è per questo che mio padre mi ha mandato via...”

“Dì un po', quando Freezer ha mandato quel suo messaggio da quattro soldi, non sei tornato a casa?”

“Non l'ho neanche ricevuto... mio padre non mi voleva intorno nemmeno se glielo ordinava Freezer...”

Nel dire quelle parole, abbassò lo sguardo.

Per quel saiyan doveva essere proprio tremendo ricordare il disprezzo che il padre nutriva per lui...

Ad un tratto, Tarble si mise di nuovo a sorridere e disse: “Ma è inutile rivangare il passato... in fondo, ciò mi ha permesso di sopravvivere...”

“Già... scusa... ti chiami Tarble?” domandò il Trunks più grande e il saiyan, annuì: “Certo.”

“Posso farti una domanda?”

“Certamente.”

“Tu conoscevi nostro padre?”

A quella domanda, Tarble sgranò gli occhi e, con un filo di voce, domandò: “Sì... ma Vegeta non vi ha mai parlato di me?”

“No. Come mai questa domanda? Vi conoscevate molto bene?”

“Beh, sì... io... ero un membro della sua squadra.”

Mentre diceva quella frase, Whis rimase in silenzio a guardarlo.

Bulma, non accorgendosi dello sguardo di Whis, domandò: “Davvero?”

“Sì... tuttavia, ero troppo debole per la squadra del principe, quindi, venni rimosso e inviato su un altro pianeta, in modo che non gli fossi d'intralcio...” fu la risposta del giovane saiyan “Però, prima di essere mandato via, io e il principe ci siamo legati, in qualche maniera... anche se non lo diceva apertamente, mi dava qualche dritta in battaglia... e poi mi difendeva sempre... credo che per lui fossi una specie di fratello minore...”

“Vegeta ha fatto una cosa del genere?! Non finirà mai di stupirmi quel ragazzo...” commentò, senza parole, Bulma.

Ma possibile che quello stupido scimmione aveva mostrato a tutti il suo lato migliore tranne che a lei?!

Maledetto idiota orgoglioso...

“Poi mio padre, con l'approvazione del re, mi spedì su un altro pianeta e da quel momento non ci siamo più visti né sentiti. Fine.” concluse Tarble e, una volta che ebbe finito, Beerus gli domandò: “E allora perché sei andato a cercarlo proprio adesso?”

“Beh, ecco... ero convinto che Vegeta fosse ancora sotto il comando di Freezer... poi, un giorno, sono atterrati sulla mia stella due alieni, uno dei quali che apparteneva all'Armata di Freezer. Mi ha raccontato che un guerriero dorato era apparso dal nulla su un pianeta che stava conquistando e che l'aveva ucciso assieme a suo padre Re Cold... così, immaginando che Vegeta fosse ancora vivo, sono partito alla sua ricerca per andare a trovarlo... ma non immaginavo che fosse morto...” continuò Tarble e Beerus riprese: “E come cavolo hai fatto a ridurti in quello stato?”

“Io e Gure siamo atterrati su un pianeta per far rifornimento ma siamo stati attaccati da un mostro... io non sono molto forte... così sono stato sconfitto e se non fosse stato per mia moglie...”

Moglie?! Stai dicendo che quel coso è tua moglie?!” domandò Beerus, sgranando gli occhi, e Tarble, con tutta la tranquillità del mondo, ammise: “Certamente. Ci siamo conosciuti su quella stella...”

“Sai, ragazzino, credo che tuo padre ti abbia mandato via per un altro motivo...” fu il commentò del dio della distruzione, mentre Whis diceva: “La bellezza è una cosa relativa, Lord Beerus. Su quella stella, quella giovane aliena è una delle donne più belle...”

“Eh? E lei come lo sa?” domandò Tarble e l'uomo, rispose: “Oh oh oh... niente sfugge ad un angelo...”

“Angelo?” domandò, incredulo, il giovane mentre Beerus domandò: “Tutto tranne la presenza di questi saiyan!”

“Dovevo essermi distratto un attimo, Lord Beerus...”

“Tu guardi solo quello che t'interessa!!!”

 “Mi sembra che lo faccia anche lei, Lord Beerus... anzi, forse lo fa più di me.”

Mentre Beerus e il suo angelo erano impegnati a litigare, Tarble si voltò verso Gure e le disse: “Torniamo a casa, Gure.”

“Ehm, Tarble... purtroppo la navicella è stata distrutta... siamo bloccati qui...” fu la risposta dell'aliena.

Il Trunks più grande notò che il saiyan era sbiancato e gli domandò: “Qualche problema?”

“No, non preoccupatevi...” fu la risposta, evasiva, del giovane.

Mentre Trunks indagava su quello strano comportamento, Bulma disse: “Sta tranquillo. Ci penso io a riparare la navicella.”

“Lo farebbe davvero?!”

“Certamente. Ho persino inventato una macchina del tempo.”

“Veramente?!”

“Sì, anche se è una storia un po' complicata...”

“Purtroppo noi non abbiamo soldi...”

“Non ci pensare! Finché non l'avrò sistemata, sarete nostri ospiti d'onore!”

“La ringrazio immensamente!”

Mentre Bulma e Tarble parlavano, la Mai più grande si avvicinò al suo Trunks e domandò: “Pensi che ci fosse anche lui nella nostra linea temporale?”

“Probabile. Dopotutto, la divergenza si è creata solo nella terra. Negli altri pianeti, le cose devono essere state le stesse in tutti e due i mondi paralleli... credo, anzi sono convinto che nel passato i nostri amici l'abbiano conosciuto...”

“Cosa pensi che gli sia successo nella nostra linea temporale?”

“Zamasu ha detto che non c'era nessuno in grado di ostacolarlo... temo che l'abbia ucciso, assieme a tutti i più forti guerrieri dell'universo, prima di devastare la nostra Terra...”

Trunks si voltò e vide Mai che aveva le lacrime agli occhi.

Si diede mentalmente dello stupido.

Per Mai, il ricordo della loro linea temporale devastata da Zamasu doveva essere ancora tremendo per lei...

Mettendole un braccio attorno alle spalle, Trunks le sussurrò: “Lo so che è dura, Mai... ma dobbiamo andare avanti. Per i nostri amici che non ce l'hanno fatta, per mia madre, per noi ma, soprattutto, per il nostro bambino. So che ce la farai.”

La ragazza si girò e sorrise dolcemente.

Fortunatamente, Trunks aveva ereditato più sangue terrestre... sapeva essere dolce con lei in un modo...

Nel frattempo, Bulma stava dicendo ai due nuovi arrivati: “...Abbiamo tante stanze nella nostra casa. Potrete fermarvi per quanto vi pare.”

“Mi basta star qui finché la navicella non sarà riparata... non voglio assolutamente mancare di rispetto alla vostra ospitalità, signora, è solo che non voglio lasciare la mia stella per troppo tempo... potrebbe succedere qualcosa...”

“Capisco... ma lascia perdere queste cerimonie, Tarble. Chiamami pure Bulma e dammi del tu.”

“Come vuoi... Bulma...”

“Visto? E' facile. Comunque, adesso, dobbiamo occuparci di una certa piccola faccenda alquanto urgente.”

“Quale?”

“La tua tuta, signorino.”

Prima che Tarble avesse il tempo di capire di cosa stesse parlando la donna, Bulma toccò con l'indice la corazza, in gran parte distrutta e strappata, e disse: “Devi cambiartela assolutamente! E' ridotta ad uno straccio. In più credo proprio che dovresti farti una bella doccia.”

Dopo aver detto ciò, Bulma tolse il dito da essa e, con un sorriso, disse: “Su, forza, seguimi. Ti accompagno in bagno.”

“Ma... ecco, io...” protestò timidamente il saiyan ma prima che potesse continuare, la donna lo prese per un braccio e trascinandolo verso la casa, rispose, seccata: “Niente ma! Ho detto che fai una doccia e pertanto significa che fai una bella doccia, poche storie!”

Mentre i due si dirigevano verso la casa, Beerus, senza parole davanti a quello spettacolo, commentò, preoccupato: “Fa' paura quella...”

“E' molto coriacee non c'è che dire...” fu la risposta pacata di Whis e il dio aggiunse: “Mi domando se quella sia davvero una donna...”

“Boh, chi lo sa... potrebbe sempre domandarglielo...”

“Per poi farmi ammazzare?!”

“Era solo un consiglio.”

   
 
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