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Autore: Lost on Mars    09/03/2019    1 recensioni
È difficile per Lily avere un migliore amico che non perde mai l’occasione di azzuffarsi con suo fratello. È meno difficile aggiustare il naso di Scorpius, nonostante lui non riesca a stare fermo per dieci secondi consecutivi. È facilissimo invece risolvere i problemi altrui, così da non pensare ai propri.
Per Albus, al contrario, è estremamente facile attaccar briga con chiunque gli dia fastidio. È un po’ meno facile stare a sentire gli avvertimenti dei suoi migliori amici, che cercano di tirarlo sempre fuori dai guai – tranne Frank, che lo appoggia in tutto. È difficilissimo chiedere scusa e riconoscere di aver sbagliato, colpa del suo maledetto orgoglio.
Per entrambi, è assolutamente impossibile fare ordine tra il caos che regna sovrano nella loro testa, nella loro famiglia e nelle loro vite.

“Mi limito a guardare Lily, che gli sorride in un modo genuino, spontaneo, che non ha niente di forzato. Se devo dirla tutta, Malfoy non sembra avere più quell’aria da dio sceso in terra, né quell’atteggiamento tanto odioso che lo caratterizza. Il modo in cui la sta guardando, in cui le si rivolge, o anche il semplice tono calmo e gentile della sua voce, lo fanno sembrare tutt’altra persona.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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X – DEREK
 
Pozione Polisucco
 
Devo essere onesto: ci sono delle volte in cui Albus e Frank mi mettono seriamente paura. Per esempio, fino a trenta secondi fa stavo camminando indisturbato per il corridoio del piano terra, con decine di squisiti regali che gli elfi domestici delle cucine mi hanno messo tra le braccia non appena vi sono entrato, e adesso mi ritrovo ad essere praticamente catturato e chiuso in quella che mi sembra una vecchia aula in disuso. Il mio primo istinto è quello di gridare, ma non appena vedo le figure familiari dei miei amici decido che non c’è alcun bisogno di chiamare aiuto e mi limito a guardarli sconcertato, per poi esclamare: «Ma siete matti?!»
Nel frattempo, il mio cestino di prelibatezze è finito – non so come – su un banco e Frank lo sta ispezionando con interesse, ma fortunatamente per lui e per tutti noi decide di tenere alla larga le sue manacce dal mio bottino.
«Scusa» dice allora Albus, che ritrovo alla mia sinistra. Solo adesso noto che io per lo spavento mi sono spiaccicato contro il muro accanto alla porta dell’aula abbandonata, dunque cerco di darmi un contegno.
«Che cosa è successo? Si tratta di Malfoy? E dov’è Bellamy?» Nella mia testa si profilano così tante domande che sento la necessità di esplicitarle tutte. Quando Albus e Frank fanno una cosa di questa gravità, ossia rapire le persone mentre cercano solo un posto tranquillo per fare merenda, sicuramente deve essere successo qualcosa di una certa rilevanza, sicuramente qualcosa in cui c’entra Malfoy, per l’appunto, altrimenti non sentirebbero l’urgenza di trasformarsi in rapitori e potenziali serial-killer. E di nuovo, perché non c’è Bellamy?
«Calmati, Derek»  dice Frank, affiancandosi ad Albus. «È stata un’idea di Albus quella di rapirti e…»
Albus lo interrompe e inizia a parlare, sovrastando la sua voce. «Non è ancora successo niente, Malfoy stranamente non sta invadendo il nostro spazio vitale e Bellamy non è qui perché Bellamy non deve sapere.»
Aggrotto le sopracciglia, mentre Albus fa un passo in avanti, verso di me. «Mi prometti che Bellamy non verrà a saperlo?»
«Okay, okay, promesso» borbotto. «Ma adesso spiegami!»
Se Bellamy non lo deve sapere allora hanno in mente qualcosa di proibito, poco ma sicuro. E se è proibito, però, deve essere assolutamente una figata! Anche se è strano, perché in sette anni di scuola non abbiamo escluso nessuno, siamo sempre stati noi quattro, e non mi pare carino non dire a Bellamy cosa stiamo combinando solo perché lui è il cervello pensante e razionale del gruppo e spesso limita le idee folli di Albus, è che lo fa per evitare che qualcuno di noi ci rimetta la pelle e soprattutto la carriera scolastica.
«Allora…» esordisce Albus, grattandosi la testa. Frank ha cominciato a fare avanti e indietro dalla porta alle finestre, io sono ancora appoggiato al muro e Albus è di fronte a me. «In sintesi, io e Frank abbiamo deciso che niente e nessuno può sconvolgere l’equilibrio e l’armonia del nostro gruppo, sei d’accordo?»
«Sì» rispondo, abbastanza convinto. Noi quattro siamo inseparabili e tali dobbiamo rimanere.
«Pertanto, dobbiamo cercare di limitare qualsiasi compromissione esterna che potrebbe potenzialmente dividerci, un giorno» continua Albus e io mi ritrovo ad annuire.
«Ed è per questo che dobbiamo preparare le Pozione Polisucco» conclude.
Aspettate, non ho sentito bene.
«La Pozione Polisucco» ripeto, per afferrare bene il concetto. Merlino, è ovvio che preparare la Polisucco rientra tra il concetto di assoluta figata, ma credo che sia anche leggermente pericoloso farlo, soprattutto senza conoscere lo scopo che hanno in testa i miei amici e il motivo per cui Bellamy non può saperlo. Insomma, fossi stato in loro sarei andato dritto da lui a chiedere se potesse aiutarmi a preparare una pozione così complessa, Bellamy è un genio e sicuramente più preparato di me!
«Esatto» ribadisce Frank. «La Pozione Polisucco»
«E a che ci serve?» domando. Vedo Albus sospirare e girarsi verso Frank, quest’ultimo fa spallucce e poi Al ritorna a guardarmi.
«Per l’operazione “Eliminare Zoe Caplan”» risponde, con una tranquillità assoluta. E io, di nuovo, temo di non avere un udito eccellente e sufficientemente sviluppato. Cosa significa, esattamente, eliminare Zoe Caplan?
«Non vorrete mica ucciderla?!» esclamo, preoccupatissimo. Ma come, pochi giorni prima gli ho detto che non è giusto rovinare la potenziale vita sentimentale di Bellamy e adesso vogliono far fuori quella povera ragazza? Che a me sta anche simpatica, per quel poco che ho potuto vedere, perché mai dovrebbero eliminarla? Ed è davvero legale farlo?
«Certo che no!» sbuffa Frank. «Vogliamo solo prendere le sue sembianze per un po’, ecco perché ci serve la Polisucco ed ecco perché Bellamy non deve saperlo.»
«Aspetta, credevo che avremmo preso le sembianze di Bellamy e avremmo detto a Zoe che non siamo interessati a lei e mai lo saremo» gli dice Albus voltandosi repentinamente verso Frank.
«Bellamy non ci rivolgerà più la parola se facciamo finta di essere lui…» osservo a bassa voce, come se stessi parlando tra me e me.
«Derek ha ragione!» dice Frank, e io alzo subito lo sguardo su di lui. «È meglio trasformarsi in lei, digli chiaramente le cose come stanno in modo che Bellamy non possa provare alcun tipo di interesse e tanti saluti Zoe Caplan.»
«Posso dire una cosa?» intervengo, attirando l’attenzione di entrambi su di me. «Anzi due.»
«Spara» mi dice Albus, con le sopracciglia aggrottate.
«Innanzi tutto, io a cosa vi servo in questo piano malefico? E due, come facciamo a sapere che a Bellamy piace Zoe? Insomma, potrebbe non ricambiare l’interesse, e allora perché preoccuparsi tanto?»
«Hai ragione…» mormora. Non ci credo, sia Frank che Albus mi hanno detto che ho ragione in nemmeno dieci minuti, questa è una giornata decisamente strana, non ci sono dubbi. Solitamente non dico cose molto intelligenti, me ne rendo conto da solo, però so essere molto divertente e mi fa stare bene vedere i miei amici ridere spensierati quando dico qualcosa di buffo, sapere di renderli allegri, di fargli dimenticare anche solo per il breve momento di una risata tutte le loro preoccupazioni. Ma riscopro che mi fa sentire bene anche vedere che apprezzano quello che dico, vedere che danno un valore e un peso alle mie parole, che non fanno solo ridere e basta.
«Okay, venite qui» conclude ad un certo punto Albus. Io e Frank ci avviciniamo furtivamente. «Prendiamoci qualche giorno per indagare e scopriamo se a Bellamy piace Zoe. Se vediamo che non c’è pericolo, lasciamo perdere la Polisucco, se invece c’è anche un minimo indizio, cominciamo subito a preparare la pozione.»
«Volevi dire che Derek preparerà la pozione…» borbotta Frank, tossendo. Ah ecco, mancava il mio ruolo. In effetti, ora che ci penso, né Frank né Albus sono molto abili nel preparare pozioni e non potendo chiedere aiuto a Bellamy, è normale che lo chiedano a me che ho una media leggermente decente.
«Non vi assicuro niente eh…» gli dico. «È una pozione complicata.»
«La prepareresti sicuramente meglio di me e Albus messi insieme» mi dice Frank con un sorriso e una pacca vigorosa sulle spalle.
«Indagherò io» decido, offrendomi volontario. Merlino solo sa quanto potrebbero essere fastidiosi, creativi e invadenti Albus e Frank con queste strane indagini che si sono messi in testa di fare. Certo, non che io sappia nel concreto come si fa ad indagare in modo discreto, ma qualcosa proverò ad inventarmi.
«Non essere ridicolo» dice subito Albus. «Lo faremo tutti e tre insieme!»
 
La cena questa sera è decisamente imbarazzante. Ci siamo io, Albus e Frank seduti davanti a Bellamy che non sta facendo nulla se non mangiando in santa pace questo delizioso polpettone aromatizzato, accompagnato dalle patate al forno a dir poco perfette. Anche io sto mangiando questo ben di dio con una certa gioia, ma lo farei sicuramente con più tranquillità se non avessi Albus e Frank rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra che hanno lo sguardo puntato su Bellamy da mezz’ora e hanno a stento toccato il polpettone. Mi correggo, la cena non è imbarazzante questa sera, la definizione giusta sarebbe inquietante a livelli estremi.
«Per caso mi è venuta la Spruzzolosi e non lo so?» domanda ad un certo punto Bellamy, posando con delicatezza la forchetta accanto al piatto.
Albus pare risvegliarsi dalla sua trance per rispondere. «Affatto, mi sembri in ottima salute» dice, con un sorriso smagliante che di spontaneo ha ben poco.
«Perché ce lo chiedi?» fa poi Frank, anche lui con un tono di voce palesemente forzato. Io continuo a mangiare, perché non mi viene in mente nulla da dire per cercare di salvare la situazione.
«Perché mi state fissando da quando ci siamo seduti» spiega Bellamy. «Sono sporco in faccia? Ho qualcosa tra i denti? Un gufo mi ha cagato in testa?»
«No, sei a posto» risponde Frank.
«E comunque, da quando ti preoccupi così tanto delle tue apparenze, mh?» chiede Albus assottigliando gli occhi. Non so perché, ma mi sa proprio che siamo già entrati nella fase delle indagini. Ero convinto che almeno per stasera avremmo lasciato perdere e ci saremmo goduti in santa pace la cena! Sospiro, mandando giù l’ultimo pezzo del mio polpettone.
Bellamy aggrotta le sopracciglia. Deve aver capito che l’atteggiamento di Albus non è del tutto normale, tra poco elaborerà tutto e smaschererà il nostro piano. Merlino, lo sapevo io che non era una buona idea nascondere l’operazione “Eliminare Zoe Caplan” a Bellamy. Di sicuro, non appena lo scoprirà ci metterà il muso per giorni interi, se non settimane.
«Beh, non vorrei esattamente andare in giro con della cacca di gufo tra i capelli» dice.
«Niente cacca di gufo» lo rassicura Albus. Fortunatamente smette di fare domande strane: forse Bellamy non ci scoprirà mai e possiamo continuare a vivere tranquilli e senza sensi di colpa.
«Menomale» sospira allora Bellamy, scrollando le spalle. «Vi ho cercato dappertutto dopo le lezioni, si può sapere dov’eravate finiti?»
«Io ero nelle cucine!» esclamo immediatamente.
«Sai che novità» sospira Frank accanto a me, facendo finta di non avermi proprio visto questo pomeriggio. Reggigli il gioco, Derek, non farti scappare cose strane.
«Io ero in biblioteca» dice tranquillamente Albus.
A quel punto, per quanto la bugia detta da Albus sembra reale, sia io che Bellamy esclamiamo sorpresi: «In biblioteca?!»
«È l’unico posto in cui non sono andato a controllare!» aggiunge poi Bellamy, infilandosi una mano nei capelli. E come biasimarlo? Io vado in biblioteca solo quando mi ci trascina lui, mentre Albus e Frank non ci entrerebbero nemmeno sotto tortura.
«Beh, gli schemi di Quidditch non si scrivono da soli» si giustifica Albus. «E non riesco a pensare con tutto il baccano che c’è in Sala Comune.»
Bellamy tace per qualche breve momento, senza staccare gli occhi da Albus. Ha smesso addirittura di mangiare e si è portato entrambe le mani sotto al mento. «Beh, Al, sono veramente contento che finalmente ti stai concentrando su qualcosa che non è Malfoy, davvero.»
Frank scoppia a ridere, penso che non abbia nemmeno elaborato le parole di Bellamy, ma la sua risata s’infrange nelle mie orecchie e contagia anche me, Albus incurva solo gli angoli della bocca verso l’alto.
«Al momento ho altre priorità, a Malfoy ci penserò a tempo debito.»
«Ossia dopo il Torneo di Quidditch, voglio sperare» borbotta Frank, tra una risata e l’altra.
«Io speravo mai più» precisa invece Bellamy.
«Questo non succederà mai, lo sappiamo tutti.» risponde Albus. «È solo che ho altro a cui pensare, per adesso.»
Devo rubare una fetta di polpettone dal piatto di Frank per non vuotare il sacco e dire che il nuovo bersaglio di Albus è la povera Zoe, e intanto dentro di me cresce la sensazione che tutta questa faccenda non andrà affatto a finire nel modo giusto.
Il resto della serata trascorre in modo relativamente tranquillo: Zoe Caplan rimane nel suo angoletto di Sala Comune assieme alle sue due amiche, ridacchiano tra loro come al solito e qualche volta il suo sguardo è puntato su di noi, ma Bellamy sembra non accorgersene e rimane a chiacchierare tranquillamente con noi per tutto il tempo. Non riusciamo a scoprire niente di concreto, comunque, perché parliamo di compiti, di Quidditch, della presunta tresca tra il professor Cylon e quella megera della Babbling, e anche un po’ di Malfoy, ma non tocchiamo l’argomento “ragazze”.
Il guaio accade la mattina seguente, mentre siamo a lezione di Erbologia nella serra numero sei, dove il professor Paciock nonché padre di Frank ha disposto circa una ventina di vasi sui lunghi tavoli da lavoro, ognuno contenente una pianta a dir poco strana: sembra una specie di cactus, ha un colore grigio-verde ed è ricoperta di enormi bolle che sembrano essere sul punto di esplodere. Non ho mai visto pianta più brutta.
«Quelle che vedete sono piante adulte di Mimblus Mimbletonia!» esclama tutto contento il professore «Avevo consigliato di iniziare a leggere sul libro qualcosa a riguardo, allora, chi sa darmi qualche informazione?»
La mano di Bellamy scatta in aria più velocemente della luce e il professore gli da subito la parola: «È una pianta molto rara, originaria dell’Assiria, le bolle che ne ricoprono il fusto contengono la puzzalinfa, una sostanza molto sgradevole ma fortunatamente non velenosa.»
«Eccellente! Dieci punti a Grifondoro!» esclama ancora Paciock. «Adesso vi chiederete perché non c’è una pianta per ognuno di voi… beh, è alquanto semplice. La Mimblus Mimbletonia è molto difficile da maneggiare e da curare, proprio per il fatto che se si sente attaccata si difende sprigionando la puzzalinfa, così ho deciso di dividervi in coppie per aiutarvi a vicenda.»
Ad un certo punto vedo la mano di Albus alzarsi e spalanco la bocca sorpreso: insomma, lui odia Erbologia, penso sia una verità universale intoccabile, e non si è mai interessato a nessuna lezione che facciamo.
«Sì, Albus?» dice gentilmente il professore.
«È possibile raccogliere la puzzolinfa?» domanda Albus con voce calma e un sorrisetto stampato in faccia.
«Certo che sì, ma a chiunque venga in mente di fare una cosa del genere durante la mia lezione toglierò un notevole numero di punti» risponde Paciock.
«Peccato, già pensavo di usarla su Tu-Sai-Chi» dice a Frank, ma io sono abbastanza vicino da sentirlo.
«E per evitare che si ripetano sciocchezze come quelli dell’anno scorso» inizia il professore. Si riferisce a quando Frank e Albus hanno dato in pasto un ciocca di capelli di Jemima Colton ad un cucciolo di Geranio Zannuto. «Le coppie saranno decise da me. Albus e Derek, venite qui vicino a me, e tu Frank vai lì in fondo con Charles… vi voglio lontani anni luce.»
Per ironia della sorte, Bellamy finisce proprio con Zoe Caplan. Albus li osserva intensamente per tutta la durata della lezione, tant’è che ad un certo punto sento prima un odore disgustoso di… cacca di drago, credo, e subito dopo la sensazione di bagnato e appiccicaticcio che mi ricopre la faccia. Guardo Albus, anche lui è ricoperto di un liquido denso e verde scuro. Deduco che abbiamo appena fatto scoppiare la nostra Mimblus Mimbletonia. Il professor Paciock a pochi passi da noi scuote la testa sconsolato.
 
«Merlino, che schifo!» esclama Albus. Siamo in bagno da più o meno venti minuti, siamo riusciti a toglierci la puzzalinfa dalla faccia, ma per l’odore non siamo ancora riusciti a fare nulla. «Non voglio puzzare di merda per il resto della mia vita, Derek!»
«Dovevamo chiedere al professore di togliercelo» mi lamento io, mentre cerco di pensare a tutti gli incantesimi che conosco.
«Io odio Erbologia!» dice ancora Albus, appoggiandosi al lavandino.
«Li ho trovati!» la voce di Frank echeggia per tutto il bagno. Entra in tutta fretta, seguito da Bellamy, con la bacchetta alla mano. «Si può sapere cosa state facendo?»
«Cerchiamo di toglierci la puzza di dosso» risponde bruscamente Albus.
«Credo che per quello dobbiate andare dall’infermiera Bell» sospira Bellamy.
«Non esiste un incantesimo?» domando io, devo sembrare disperato. Non voglio girare per il castello e salire fino in Infermeria con questa puzza tremenda addosso. E se incontrassi qualcuno che conosco? O peggio, se io e Albus incontrassimo Malfoy? Sicuramente lui farebbe una di quelle battutine stupide, provocherebbe Albus, e lui darebbe di matto, finirebbero di nuovo per picchiarsi e a quel punto Albus dovrebbe rinunciare al Quidditch e questo non possiamo permetterlo, perché significherebbe la fine del quieto vivere.
«Se aspettate qui, provo a chiedere a Zoe se conosce qualche rimedio» sospira dunque Bellamy, e poi si volta, dirigendosi verso la porta del bagno.
«Chiedere a chi?!» esclama Albus. Okay, adesso ho paura di lui. La sua voce sembra non appartenergli, è più bassa del solito, quasi gutturale. Sembra un verso più che una voce umana.
«Ehm… Zoe Caplan? Abbiamo fatto Erbologia insieme oggi, è… è molto portata per Erbologia, sapete? Credo che sia la studentessa preferita del professore, a fine lezione parlano sempre un sacco di piante, libri e tante altre cose. Lei potrebbe saperlo!»
Frank tossisce. «Non è la stessa ragazza che ti ha ringraziato per la storia della Babbling?» domanda cauto. Per Morgana, il mio migliore amico è un genio!
«Sì, proprio lei. In effetti, è portata un po’ per tutte le materie, è davvero bravissima» dice ancora Bellamy. Ma mentre parla, le sue orecchie si colorano leggermente di rosso e subito dopo serra le labbra in un sorriso imbarazzato. «Vado a chiederglielo e torno!»
Io, Frank e Albus rimaniamo in silenzio nel bagno a guardarci confusi. Solo dopo qualche minuto di vuoto, Albus riprende nuovamente la capacità di parlare e si rivolge sia a me che  a Frank. «Appena ci liberiamo di questa puzza maledetta, andiamo nell’ufficio di Lumacorno a prendere gli ingredienti della Polisucco.»
Sospiro un po’ sconsolato: Albus ha mandato ufficialmente al diavolo le indagini e ha deciso che anche a Bellamy piace Zoe Caplan e che di conseguenza dobbiamo assolutamente rovinare tutto.

Ciao a tutti! ♥ Avevo detto che sarei riuscita ad aggiornare prima, ma mi sbagliavo per due motivi: non erano ancora usciti gli orari delle lezioni e non avevo ancora cominciato a frequentare. Col fatto che passo quasi tutta la giornata fuori casa adesso ho davvero poco tempo per dedicarmi alla storia, specialmente perché i weekend li devo usare per studiare. Significa che procederò un po' a rilento, con un ritmo di dieci giorni/due settimane tra un capitolo e l'altro. . Questo è il primo capitolo che scrivo dal povd di Derek, nella speranza di farvi capire anche qualcosina su di lui :3
I prossimi capitoli saranno tutti incentrati su questa fantomatica pozione polisucco e su tutti i guai che ne deriveranno, quindi se ne vedranno delle belle xD 
Spero che vi sia piaciuto e vi ringrazio per essere arrivati fin qui.
Un bacio,
Mars 
   
 
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