Capitolo 1
* Il Giorno Della Rinascita
*
Il
cielo notturno era illuminato da una moltitudine di
stelle ed un leggero venticello primaverile
soffiava tranquillamente per le vie dei borghi, facendo
stormire le
foglie delle piante, che spuntavano qua e la per tutto il paese.
Tantissime
lanterne erano appese sopra le porte e le finestre delle case,
mentre coloratissimi festoni fatti di fiori decoravano ogni angolo
della
cittadina. Tante bancarelle erano state allestite, traboccanti
d’oggetti e
cibi, mentre le cucine delle taverne erano in funzione già
dalla mattina
all’alba.
Tutto era pronto.
Il primo giorno
d’un intero mese di festa per tutto il Regno.
Eppure,
stranamente, il paese sembrava deserto.
Non un bambino
che giocava per le strade, non un anziano che passeggiava,
non una donna che girava per i negozi. Neanche i proprietari delle
bancarelle
si scorgevano in giro.
Il leggero
venticello si alzò, facendo cadere qualche petalo dai fiori
che adornavano ogni anfratto della cittadina, trasportandoli tra i
viali. Uno
di questi, d’un tratto, s’impigliò tra i
capelli intrecciati di una giovane
ragazza, mentre nel cuore del paese, uno sciame di petali
coprì le teste di
uomini, donne e bambini, seduti a terra in rigoroso silenzio. Tutta la
popolazione, con tutti forestieri, erano riuniti nella piazza, rivolti
verso il
centro, mentre un silenzio carico di attesa e mistero aleggiava
nell’aria.
Al centro si
ergeva una grossa pietra nera, dalle nervature bianche, che
brillavano alla luce delle torce, poste ai lati della grande piazza.
Aveva una
forma irregolare, tranne che per la parte alta, dove era stata scavata
una zona
pianeggiante, liscia e levigata.
Al suono di
un’arpa che sembrava provenire dal cielo, da un lato della
piazza comparve una donna, coperta da un mantello grigio, che
s’incamminò
lentamente verso il centro, mentre la massa di gente si apriva
liberando il
passaggio, sempre in silenzio. Essa si arrampicò sopra la
roccia, sedendosi
anche lei a gambe incrociate sulla zona pianeggiante, facendo scivolare
il
cappuccio per liberare
i lunghi capelli
acquamarina, intrecciati in una lunga treccia che le ricadeva su una
spalla ed
ornata da petali di fiori e foglie. Era una bella donna, dagli occhi
verde
oliva e dall’età incerta: giovane nel corpo, ma
dall’aura antica; era vestita
con un semplice abito bianco, coperta ancora dal mantello grigio con
cui si era
presentata.
Di colpo le
torce ai confini della piazza si abbassarono, mentre le
fiamme pian piano incominciarono a colorarsi di blu e azzurro, dando
ancora di
più un’aura mistica alla situazione.
La donna
sorrise, guardando l’intera piazza ghermita di gente, di
tutti i
tipi, seduti insieme, vicini, senza diversità di sesso,
età o etnia. Quasi si
commosse, chiudendo gli occhi per la gioia e portò una mano
sotto la stoffa
grigia che la copriva, prendendo un libro che era nascosto tra le
pieghe.
Accarezzò
la copertina bianca e nera rovinata dal tempo e dalle
intemperie, soffiandoci sopra, eliminando la polvere che lo ricopriva;
una
polvere dorata, però, che si sparse per tutta la roccia dove
la donna sedeva. E
fu così che le fiamme azzurre si staccarono dalle torce,
volando sinuosamente
verso la roccia, incominciando a formare un lento vortice luminoso
sopra di
essa.
I preparativi
erano ultimati.
L’arpa
affievolì la sua melodia, creando un leggero sottofondo,
mentre la
donna si alzò.
Prese un respiro
e aprì il libro.
“Questa è la storia della fine e
dell’inizio.
Racconta di
morte e distruzione, di
memorie perdute.
Narra di vita e
risvegli, di
ricordi nascosti, ma mai cancellati.
Racconta di
anime rinate, forti e
caparbie.
Narra di un
mondo che fu, ma che
era ed è destinato ad essere di nuovo.
Racconta
dell’arrivo delle tenebre
oscure, che conquistarono questo mondo.
Narra della luce
che, caparbia, non
smise mai di brillare.
Racconta di un
incontro.
Questa
è la loro storia.
La storia di
coloro che detenevano,
e detengono tutt’ora il sangue dei draghi”
Le fiamme
azzurre guizzarono, formando le immagini che la voce della
ragazza stava evocando. Ella alzò lo sguardo, prendendo una
pausa, mentre i
suoi occhi si illuminarono di un fuoco verde, ma di cui nessuno fece
caso.
Il suo sorriso
si allargò, mentre con un lieve cenno del capo
salutò
quelle due silenziose figure che, nell’ombra della notte, sul
tetto della casa
di fronte, ascoltavano immobili.
Il giorno della Rinascita aveva avuto inizio.
Nido del Drago di Comodo (molto comodo.. e pigro)
Salve gente bella!
.... sì... ormai penso che nessuno mi conosca più ormai....
.... mi presento...
Sono un'autrice pigra che scrive cavolate e poi riesce a non finirle... quasi sempre (Ehi! Qualcosa nella mia lunga vita qui dentro l'ho finita!!!! ... qualcosa)
Vabbè... parliamo della storia va...
Spero che abbiate tutti capito chi sia la ragazza, vero?
E le due figure.. chi saranno mai? NON VE LO DICO MUAHAHAHAHAHA (...abbiamo capito tutti nd. Tutti)
Ah...
Comunque.. il prossimo capitolo è già finito.. quindi almeno un'altra pubblicazione veloce ci sarà.. poi.. non posso fare promesse sig...
Ma non linciatemi... ho troppe cose per la testa e blocchi che mi arrivano con svizzero orario almeno 2 volte alla settimana eheheheeh
Scrivo per diletto, ma vivo sempre di corsa...e poco tempo da dedicare alla scrittura.. sia prima... negli anni del liceo.. sia ora che sono ormai al terzo anno di università... quindi abbiate pietà.. e una buona dose di pazienza.. finirò le mie storie, lo giuro.. non le ho dimenticate... nessuna di esse.. sono mie figlie, partorite dalla mia mente, malata, ma sempre in fermento....
Per chi mi conosce già... CIAO! DA QUANTO TEMPO!
Chi non mi conosce... PIACERE! SEI APPENA ENTRATO IN UN MONDO DI CAOS E GUERRE E SANGUE E.... vabbè!
Non pretendo recensioni, ma mi farebbero un grandissimo piacere, soprattutto per sentire qualche consiglio e sapere se vale ancora la pena pubblicare quello che scrivo!
Comunque.. aprescindere di tutto.. pubblicherò ugualmente ahahaha
Che altro dire... spero buona lettura!
Ir S