Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Calowphie    12/03/2019    2 recensioni
Esattamente quattro anni prima, Seokjin, mentre camminava verso casa distrutto e arrabbiato per l’ennesima giornata lavorativa finita male, si sedette, stanco, sul muretto di una villa, ficcando le mani nelle tasche del suo grande giubbotto beige: la testa rivolta verso l’alto, faceva penzolare i suoi capelli, mentre stiracchiava le gambe allungandole il più possibile. Mentre la calma e il silenzio cercavano di rimettere in sesto i pensieri sconnessi del ragazzo, il pianto straziante di un bambino lo riportò alla realtà, facendo scattare la sua testa in avanti con gli occhi sbarrati.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erica Bianca: siginifica protezione,ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino









Seokjin uscì dalla stanza illuminata da una piccola lucina rossa posta ai pedi del letto della bambina, in punta di piedi, in modo da non fare troppo rumore, avendo paura di interrompere il sonno della piccola che, con tanta velocità, si era già addormentata tranquillamente con un sorriso sulle labbra rosee. Il castano accostò la porta bianca lasciando un leggero spiraglio che gli avrebbe permesso di correre da lei nel caso, l’avesse sentita piangere per qualche strano incubo; un sospiro contraddistinse la figura pensierosa di Jin che, senza farci caso, stringeva il disegno forse troppo forte, tanto che si stropicciò sotto le dita lunghe e irregolari dell’uomo: “ Merda!” imprecò sottovoce tra se non appena se ne accorse, iniziando a stirarlo in modo da portarlo alla sua forma iniziale e assecondare il volere della sua bambina. Con passo lento si diresse in cucina, strisciando le pantofole grigiastre sul pavimento freddo, si bloccò a guardare nuovamente quel disegno una volta giunto davanti al frigorifero, indeciso su cosa fare: “ Come fai ad essere sua madre?” si chiese non riuscendo a distogliere lo sguardo da quella figura femminile dai capelli scuri: “ Non sei mai apparsa in cinque anni perché proprio ora?” proseguì facendo affiorare mille altri dubbi che iniziavano a tormentarlo senza lasciargli via di scampo.

Senza nemmeno pensarci, prese dal alto del frigo la prima calamita colorata che si trovò più vicina alle sue mani e la appoggiò con nervosismo sopra il foglio, in modo che potesse rimanere attaccato sull’elettrodomestico grigio coprendo qualche foto appiccicata da Maelyeog in precedenza. Jin si gettò sul divano, passandosi le mani tra i capelli che non riusciva più a sopportare: strinse le dita in alcune ciocche, forse per allontanare la paura di perdere quella bambina che ormai amava come se fosse davvero sua; sospirò nuovamente sentendo gli occhi bagnati da qualche lacrima che comparve agli angoli di questi e che, immediatamente, si asciugò, facendo degli ampi respiri profondi in modo da potersi calmare: “ In fondo sarebbe anche giusto che tornasse a vivere con la sua vera famiglia” pensò, osservando un punto non del tutto definito davanti a lui, imbambolandosi ad osservare quei granelli di polvere alzati da quel gatto dal pelo nero che Maelyeog aveva desiderato il Natale scorso: “ Almeno sono sicuro che nessuno ti porterà mai via a me” sussurrò Seokjin osservando gli occhi verdi del micio che lo iniziarono a scrutare, miagolando come se gli potesse rispondere.

Con un leggero sorriso e il cuore pesante, l’uomo si alzò in piedi appoggiando le mani sulle sue ginocchia sentendo la schiena leggermente dolorante: “E’ meglio andare a dormire non pensi?” sentenziò ancora rivolto all’animale, mentre guardava sul suo telefono che aveva abbandonato poco prima sul tavolino della sala e che ora era tornato in suo possesso: “Andiamo peste” lo chiamò scherzando, prendendolo per la pancia vedendolo immediatamente appoggiarsi al suo petto e cercare di scappare da sopra le sue spalle, ma il castano lo tenenne saldo fino a quando non lo appoggiò a terra, finalmente in camera sua: “ Vedi di dormire peste” lo avvisò, dandogli delle carezze sulla testa, sentendolo fare le fusa, muovendo la sua testolina contro il palmo grande della sua mano, Seokjin sorrise mentre il gatto iniziava ad incamminarsi verso la sua cuccia morbida composta da un vecchio cuscino che, Maelyeog, gli aveva regalato sostenendo di essere troppo grande per le figure che vi erano stampate sopra.
 

Erano quasi le due di notte e la luna splendeva alta nel cielo, delle stelle si potevano scorgere accanto a lei malgrado la troppa luce della città che non andava mai a dormire, al contrario della maggior parte delle persone che ci vivevano: il caos delle macchine era unito alle canzoni fin troppo alte di alcuni locali che animavano specifiche vie di Seoul, lasciando ai giovani, ma non solo, il divertimento che desideravano, accompagnato da luci a neon dai mille colori. Al contrario, in casa Kim, sembrava che il silenzio faceva da padrone anche se gli occhi spalancati del povero uomo che si continuava a girare nel letto non gli davano pace: “ Non mi mancavano per nulla le notti in bianco”  pensò, girandosi per l’ennesima volta su un fianco, spostando con i piedi le coperte che sembravano legarlo a quel letto che, più che essere un luogo in cui poter liberare la mente, sembrava essere diventato un vero e proprio calvario: la curiosità di vedere quella donna lo stava tormentando e non riusciva a lasciarlo riposare come avrebbe dovuto, dato il meeting importante che avrebbe dovuto affrontare qualche ora dopo: “ Basta, domani accompagno io Maelyeog all’asilo!” sentenziò, sbattendo il pugno sul materasso, spaventando il povero gatto che, qualche istante dopo, richiuse l’occhio che aveva aperto in modo da scrutare la zona circostante e notare se ci fosse qualche pericolo in agguato: “ Papà! Papà!” chiamò d’un tratto la piccola facendo schizzare in piedi Seokjin che, per la fretta, gettò le ciabatte sotto il letto scivolando sulle stesse e per poco cadere rovinosamente a terra: “P-papà” pronunciò di nuovo in un singhiozzo la bambina, cercando di asciugarsi le lacrime con il dorso della mano: “ Ehi principessa che succede?” domandò teneramente Seokjin, nascondendo il fiatone che lo contraddistinse dopo quella sua corsa dal piano di sopra dove si trovava la sua stanza: “ P-papà..” disse solamente lei, allungando le braccia verso di lui, abbandonando il suo peluche accanto al suo cuscino. Jin si sedette vicino a lei prendendola in braccio, lasciando che si rannicchiasse il più vicino a lui, gettando le sue braccia attorno al suo collo: “ Hai avuto un brutto sogno principessa?” domandò il padre malgrado sentisse che, anche quella sera, sarebbe finita in quel modo.

Maelyeog annuì contro la maglietta del pigiama di lui, beandosi di quelle dolci e tenere carezze che riuscivano sempre a rincuorarla: “ C’era di nuovo quel brutto mostro?” chiese lui continuando a coccolarla, in modo che potesse calmarsi quel tanto che bastava per riuscire a farla dormire di nuovo: “ s-si” balbettò tirando su con il nasco, non riuscendo a far smettere di scendere le lacrime che le avevano ormai bagnato tutto il viso: “ Non preoccuparti, papà è qua con te per difenderti e cacciare tutti i mostri che ti fanno paura” sussurrò abbracciandola forte a lui, ancora inconsapevole del perché, da qualche mese, continuasse ad avere lo stesso incubo che la tormentava.

Finalmente Maelyeog smise di piangere, rimanendo accoccolata al suo papà che, teneramente, le canticchiava una tenera canzoncina che sua madre gli aveva insegnato quando era più piccolo: “ Hey principessa” la chiamò lui vedendola alzare lo sguardo e sorridere davanti alla faccia buffa che Jin le stava riservando, riuscendo nel suo intento: “Ma che fai papà” rise lei dandogli una pacca, sul braccio allontanandosi dal corpo del genitore che, senza perdere tempo, iniziò a fare altre facce buffe in modo da farla ridere il più possibile: “ Basta papà” si lamentò tenendosi la pancia, rimanendo seduta sulle ginocchia dell’uomo che cercava di non farla cadere tenendola dalla schiena: “ Torniamo a dormire?” propose Seokjin con un grande sorriso e un maggiore sollievo nel cuore: “ Si, ma solo se rimani con me” affermò la piccola, stringendo le mani sulla maglietta del suo pigiama: “ Certo principessa” rispose lui facendola sdraiare sul materasso, iniziando a coprirla con la sua coperta per poi accomodarsi accanto a lei, abbracciandola, facendola sentire nuovamente protetta: “ Grazie super papà” sussurrò lei mentre riceveva un tenero bacio sulla fronte e, come se non fosse successo nulla, tutta la preoccupazione di Seokjin svanì, riuscendo ad addormentarsi anche se per sole poche ore.
La sveglia impostata nel telefono del ragazzo iniziò a suonare al piano di sopra, facendo svegliare il gatto che si stiracchiò, allungando le zampe anteriori in avanti facendo alzare la sua coda nell’aria, muovendosi sinuosamente: un leggero miagolio accompagnò la sua camminata davanti la porta della camera dove si sedette aspettando che qualcuno gli andasse ad aprire, dato che la fame iniziava a farsi sentire. Seokjin strizzò gli occhi, irritato dal doversi alzare così presto malgrado la notte turbolenta che aveva avuto, avrebbe voluto stare a dormire con la sua bambina ancora per qualche ora, ma il dovere chiamava e non avrebbe comunque potuto perdere quella giornata di lavoro: lentamente allungò le gambe che finirono fuori dal piccolo letto in cui aveva riposato, non capendo come mai non sentisse più il braccio sinistro. Girò piano la testa, mentre iniziò a sentire meglio la canzone che aveva impostato come sveglia, e notò Maelyeog ancora addormentata che abbracciava il suo braccio con nessuna intenzione di volerlo lasciare: un sorriso stirò le labbra carnose dell’uomo, facendo palesare quelle piccole fossette ai lati delle labbra e, malgrado non volesse svegliarla, il dovere chiamava anche lei: “ Principessa, buongiorno, è ora di alzarsi” pronunciò con un tono calmo il castano, lasciandole dei piccoli bacini sulla guancia: “ Forza che dobbiamo prepararci per una nuova giornata” proseguì vedendo come, lentamente, l’iride verde dei suoi occhi tornava visibile alla sua vista: “ Ciao papà” biascicò la piccola con un sorriso, facendo qualche sbadiglio cercando di riprendersi dalla stanchezza che proprio non riusciva ad abbandonarla: “ Cosa vuole la mia principessa per colazione?” domandò, dandole un bacio sulla fronte prima di alzarsi  e percepire la freddezza di quel pavimento contrastare il caldo della pianta del piede, facendolo rabbrividire: “ Latte con i cereali!” esclamò, stiracchiandosi, dando un bacio al suo piccolo amico di pezza.

Jin annuì sorridendo uscendo dalla stanza di corsa, salendo le scale per spengere quell’aggeggio che iniziava ad infastidirlo: “Peste, ti sei svegliato in orario vedo” ammise non appena aprì la porta, vedendo il gatto strusciarsi contro le sue caviglie, per poi scappare al piano di sotto, smettendo di fare le fusa. L’uomo spense immediatamente la sveglia, dando sollievo alle orecchie di tutti i componenti della casa, ma un messaggio che fece lampeggiare il led del suo telefono, fece tornare quel brutto pensiero che lo aveva tormentato qualche ora prima: “Hyung, passo alla solita ora per portare Maelyeog all’asilo” lesse, facendo illuminare lo schermo del telefono. Jin deglutì avendo dimenticato che Jungkook, tutte le mattine, passava a prendere la bambina, per poi andare a sua volta a scuola: “Vengo con voi” scrisse senza soffermarsi sui dettagli, ricevendo semplicemente uno strano e dubbioso ok da parte del minore: “ Nuvola!” cinguettò la piccola dal piano di sotto, distraendo ancora per una volta il padre da quei brutti pensieri che, lentamente, stavano tornando a dargli fastidio.

“Maelyeog lascia giù il gatto e vieni a fare colazione” sentenziò Seokjin, una volta messo piede in cucina, già all’opera per riscaldare il latte richiesto dalla sua bambina: “Torno dopo Nuvola” ammise, lasciandogli un ultima carezza sulla testa, vedendolo allontanarsi dalla piccola che, un po’ dispiaciuta, gli fece la linguaccia, mentre era girato dalla parte opposta: “ AH! Hai appeso il mio disegno!” esclamò facendo capolino nella stanza, saltellando felice che il padre avesse mantenuto la promessa: “ Certo principessa” rispose deglutendo a fatica lui, versando cauto il liquido caldo nella grande ciotola delle principesse Disney della sua bambina: “Ma ora non abbiamo tempo da perdere, finiamo la colazione che siamo in ritardo e dobbiamo ancora vestirci” affermò indicando i loro pigiami simili, dandole poi un bacio sulla guancia e concentrandosi sul suo caffè e su quei due biscotti che usava intingerci dentro: “ E’ ora di scoprire chi ti ha abbandonato, principessa mia” pensò mentre la osservava gustarsi la sua colazione e sporcarsi il labbro superiore di latte al cioccolato. 
Il campanello di casa iniziò a squillare ad intermittenza, facendo capire alla piccola Maelyeog che Jungkook era arrivato a prenderla: “Papà muoviti, Kookie oppa è qui!” si lamentò lei, mentre Jin cercava di farle una treccia ordinata, anche se continuava a muoversi, non lasciandogli la possibilità di farla dritta: “Maelyeog stai calma, tanto questa mattina vengo anche io con voi” spiegò, vedendola immobilizzarsi di scatto, lasciandogli la possibilità di intrecciare gli ultimi capelli rimasti e chiudere il tutto con un nastro azzurro: “ Corri da lui, forza” concluse, guardando il suo lavoro allo specchio, abbastanza soddisfatto di come era uscito: “ Grazie papà” gli fece eco la bambina, saltando giù dalla sedia, facendo sventolare la gonna che usavano come divisa, sistemando su una spalla la bretella scura che le era scivolata: “ Stai attenta a non cadere” la rimbeccò l’uomo, riportando poi la sedia in cucina, infilandola sotto il tavolo: “ Kookie oppa!” esclamò Maelyeog ancora in punta di piedi e con le mani aggrappate al pomello della porta:“Finalmente, pensavo voleste farmi congelare” sorrise lui, prendendola in braccio chiudendo la porta con il tallone del piede: “Buongiorno hyung” salutò il maknae, non riuscendo a liberarsi dall’abbraccio della piccola che aveva circondato il suo collo con le sue braccine: “Ciao Jungkook-ie, dammi due minuti e poi possiamo andare” sostenne il maggiore, passando oltre a loro due, dando un piccolo pizzico sulla guancia della bambina: “ Hyung, perché hai deciso di venire con noi? Non farai tardi al lavoro?” Jin si immobilizzò sul gradino della scala che stava per pestare e fissò, per qualche istante, un punto indefinito della stessa per poi sospirare e girare la testa verso di loro: “No, oggi inizio più tardi” lo liquidò con un sorriso, mandando un bacio a Maelyeog che lo guardava curiosa proprio come il suo oppa.

Seokjin prese la sua fidata valigetta e sistemò nella tasca dei pantaloni neri il cellulare, suo fidato compagno di lavoro, scendendo poi velocemente le scale, raggiungendo i due che lo aspettavano davanti la porta con le scarpe già infilate: “Papà sei sempre il solito ritardatario” brontolò Maelyeog facendo ridere Jungkook, mentre la vide incrociare le braccia al petto e sbattere piano il piede sul pavimento: “ Scusami principessa” rise Jin, scompigliando appena quei capelli troppo ordinati per liberarsi dalla morsa dell’elastico, per poi uscire di casa e lasciare il piccolo Nuvola finalmente riposare in pace sul comodo cuscino del divano. 
“ Kookie oppa il treno!” esclamò Maelyeog saltellando sul posto, mentre vedeva il loro passaggio arrivare a grande velocità: “Per quale motivo non hai deciso di prendere il pullman che è passato prima anche se sapevi che eravamo in ritardo?” domandò Seokjin al maknae, senza smettere di correre verso la bambina che li chiamava a gran voce, facendo aumentare loro il fiatone che li contraddistingueva: “Non pensavo fosse arrivato così a pelo” ammise lui prendendo al volo Maelyeog, caricandosela sulle spalle, entrando nel treno super affollato; almeno lei non sarebbe stata schiacciata da nessuno: “Tieniti forte cucciola” sostenne Jungkook, sentendo le sue mani legarsi al collo della sua maglia bianca: “ Si oppa” affermò del tutto abituata a quella posizione: “ Jin hyung?” si girò a guardarlo il moro: “ Non hai mai pensato a quanto questo sia pericoloso?” gli chiese indicando quella posizione prima che la bambina gli prendesse il dito: “ Hyung va tutto bene, preferisci che la calca la schiacci? Tanto sono solo due fermate” ridacchiò Kookie stringendo la presa su una caviglia della bambina, ma senza farle del male.

Jin sbuffò, osservando il sorriso smagliante della figlia, sentendo l’agitazione salire mano a mano che si avvicinavano alla fermata decisiva: “Forza scendiamo” ammise lui, mentre le porte si aprivano, facendo da apri fila al loro piccolo gruppo: “ Ma che ha tuo papà oggi?” chiese Jungkook, alzando lo sguardo verso Maelyeog, avendo notato i suoi strani comportamenti: “ Penso abbia dormito male” sussurrò al suo orecchio in modo che non la potesse sentire, vedendo il moro annuire.

Il basso cancello grigiastro dell’asilo era ormai davanti gli occhi del castano che sentiva un grosso peso nel petto, il momento che non avrebbe mai voluto arrivasse era giunto e, malgrado non volesse far preoccupare nessuno, proprio non riusciva a sorridere, come se nulla stesse per accadere: “Papà entriamo?” domandò la bambina ora a terra, prendendogli la mano: “ Kookie oppa ci vediamo domani” lo salutò con manina lei, mandandogli un bacio volante proprio come Jin gli aveva insegnato: “ Ciao cucciola a domani” sorrise il moro, per poi concentrarsi sullo sguardo stranamente vitreo di Jin: “  Ciao Jin hyung, ti chiamo dopo” sottolineò, ricevendo un suo semplice gesto del capo, per poi correre preoccupato a prendere il pullman che portava alla sua scuola.

Tanti bambini, accompagnati dalle loro mamme, correvano verso l’entrata, dove una maestra con il grembiule bianco legato alla vita e una maglietta a maniche corte gialla, li aspettava, salutandoli tutti con un gran sorriso, rassicurando le loro mamme per la loro incolumità: “Mamma!” urlò Maelyeog correndo verso l’insegnate che allargò le braccia, prendendola al volo, mentre Seokjin, con gli occhi sbarrati, si avvicinava alle due ragazze ancora ferme sull’uscio della porta: “ E’ lei?” domandò a se stesso non sembrandogli normale che fosse così giovane: “ Lui è il mio papà” sorrise la bambina mentre allungava le braccia verso di lui, volendo stare ancora per qualche istante abbracciata al suo papà: “ Lei deve essere Kim Seokjin giusto? Io sono la maestra della classe di Maelyeog Min Rin piacere” si presentò con un inchino la ragazza, facendo notare all’uomo la treccia bassa che aveva fatto per raccogliere i suoi capelli: “Piacere” rispose in un sussurro lui, inchinandosi, tenendo salda la sua principessa, ancora tra le sue braccia.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Calowphie