Fandom:
Saint
Seiya
Rating: Verde
Personaggi/Pairing: Cygnus Hyoga, Andromeda Shun, Kraken
Isaac, Scorpio Milo,
Aquarius Camus, hint ShunxHyoga e MiloxCamus
Tipologia: Flashfic
Genere: Fluff, Sentimentale
Avvertimenti: Shonen-ai
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò
che deriva dalla trama
ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
FRAMMENTO
DI PACE
“Perché
non vai a dormire, Isaac? Ti
si stanno chiudendo gli occhi…”
“Siete
tornati solo oggi e ripartirete
tra due giorni, vorrei passare un po’ di tempo con te e
Shun.”
Hyoga
si scambiò un’occhiata con il
Saint di Andromeda, che sorrideva con affetto
all’affermazione assonnata dell’ex
Marinas di Kraken, per metà disteso sul divano semi sfondato
della isba e per
metà coi piedi che spuntavano dal fondo dello stesso.
Esausto
per una febbre che l’aveva
colto di ritorno dal Giappone – troppe emozioni e troppi
sforzi quando ancora
non era del tutto al cento per cento – Isaac aveva trascorso
le giornate a
casa, con il Maestro Camus e Milo-papa a vegliare su di lui mentre
Cygnus e
Andromeda, per motivi di famiglia, sarebbero dovuti restare in Giappone
per
affiancare Athena in alcuni eventi pubblici a cui avrebbe partecipato,
assieme
al Nobile Posei- a Julian Solo.
Buffo,
era difficile abituarsi a una
cosa del genere: l’umanità di Julian Solo, il
sentimento enorme e profondo come
il mare che legava Poseidon al più fedele dei suoi Marinas,
a quel Sorrento che
ogni giorno strappava un sorriso pieno d’amore al proprio
Signore soltanto con
uno sguardo.
Le
cose stavano davvero cambiando, e
in meglio, e Isaac non era mai stato così sereno, febbre a
parte.
“Io
non ho ancora sonno, possiamo
restare in piedi ancora qualche minuto.” propose Shun,
nascondendo uno
sbadiglio dietro la mano e guadagnandosi un’occhiata
esasperata da parte di
Cygnus; questi, tuttavia, si sedette sull’altro divano,
guardando entrambi con
aria di sfida: “Io vi avverto.” disse, puntandogli
l’indice contro, “Vi
addormentate e restate qui a dormire stanotte.”
§§§
Con
Shun che russava leggermente sulle
sue spalle e Isaac già messo a letto, Hyoga richiuse la
porta della stanza del
Kraken dietro di sé prima di dirigersi a passo svelto verso
la loro camera, bilanciando
il peso dell’Andromeda per evitare di cadere entrambi
rovinosamente a terra.
Nella
penombra del corridoio, distinse
una figura umana, dai folti capelli rossi come le fiamme, che lo
fissava.
“Maestro.”
salutò Hyoga: “Pensavamo
tornaste domattina, non avevano bisogno di voi al villaggio?”
disse con un filo
di voce per non svegliare Shun.
Con
un sorriso e un colpo di reni,
Aquarius si spostò dal muro, entrando nel cono di luce della
piccola lanterna a
olio appesa alla parete: “Milo ha voluto fare in fretta per
raggiungervi.
Resterete per poco, avete la priorità.”
“Anche
Isaac ha detto qualcosa di
simile.”
“Tutto
Milo, mi stupisco si somiglino
tanto in cose del genere.”
“Questo
perché sono Milo-papa, tutti i
figli assomigliano al loro papà.”
Con
tono orgoglioso, Scorpio uscì
dalla cucina della isba con una tazza di fumante tè russo in
mano; consegnatala
a Camus, si avvicinò a Hyoga e lo liberò del peso
addormentato di Shun: “Lo
porto io in camera, restate pure a parlare per un
po’.”