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Autore: Yurha    13/03/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 37

Più Connie ripensava a ciò che accadde in quella stanza, più diventava nervosa e arrabbiata, tanto che avrebbe voluto lasciare tutto e correre a casa a fare le valigie per poi partire col suo uomo per le Maldive e tutto questo per dimenticare la faccia di Mike per qualche giorno, giusto il tempo per far sbollire la faccenda.
Scosse lievemente la testa, non poteva ancora crederci.. Per la seconda volta l’aveva svenduta per arrivare al SUO scopo, divertendosi alle sue spalle, con Lupo e Bernard che sapevano tutto!
«Allora, cosa ne farai delle tue scarpe?» chiese di punto in bianco Mike, accortosi del suo umore pessimo.
«Non ti preoccupare, le brucerò più tardi. Non voglio rivederle mai più.» rispose secca.
Il Tenente Van Buren si trovava appena fuori la porta del suo ufficio, li stava aspettando.
«Procuratore Rubirosa, possiamo scambiare una parola?»
Lei la guardò poi rivolse uno sguardo strano a Mike.
«Se il Tenente ti chiama, deve essere una cosa importante..» le disse spronandola ad andare.
Non appena entrò nell’ufficio del Tenente, richiuse la porta alle sue spalle lasciando Mike fuori, vicino le scrivanie dei Detective.
«Prego, si accomodi.» disse gentilmente Anita Van Buren, mentre andava dietro la sua scrivania poi la guardò per un secondo con aria gentile. «Ieri sul tardi, il Procuratore Cutter mi chiamò dicendomi di avere un piano per far confessare il signor Regan facilmente, ma disse anche di essere a conoscenza del fatto che sicuramente se la sarebbe presa una volta portata a termine la messa in scena, perciò mi chiese di fargli un favore. Questa mattina presto ci trovammo in centro, nella zona pedonale e lì abbiamo trovato questo.» disse prendendo una in mano una scatola rettangolare marrone da sotto la scrivania per poi porgerla a Connie.
L’accettò, la guardò poi l’aprì, trovando all’interno un paio di bellissime scarpe con tacco da dieci centimetri beige tipo scamosciate, esattamente come quelle che indossava in quel momento, proprio come piacevano a lei.
Aprì le labbra ma non riuscì a dire nulla, potè solo guardarle stupita dalla bellezza e dalla perfetta manifattura.
Il Tenente Van Buren sorrise. «Coraggio signorina Rubirosa, le provi.» incoraggiò. «Secondo il signor Cutter, sono proprio della sua misura.»
Connie ne prese una in mano, osservandola fin nel più piccolo dettaglio, notando anche l’etichetta sul fondo della scatola. «Ma queste sono italiane! Saranno costate una fortuna!»
Anita annuì. «Posso dire che il signor Cutter non ha badato a spese e che sia il piano che il suo regalo sono il famoso ‘coniglio nel cilindro-nel cilindro’.. Testuali parole.»
Connie guardò il Tenente, poi di nuovo le scarpe. «Io non posso.. Non so cosa dire..»
«Dimmi solo che mi perdoni.» disse d’un tratto Mike, entrando nell’ufficio.
Il Tenente sorrise dolcemente sentendo la sua affermazione e per il tono della sua voce.
«Bene. Se volete scusarmi, vado a supervisionare il trasferimento del nostro serial killer.»
Dopo che se ne andò, Mike rimase lì in piedi accanto a lei, senza dire una parola.
Connie voltò lo sguardo verso di lui, pensando a quanto fosse stato sicuro di sè davanti a Regan ma quanto fosse esitante in quel momento davanti a lei.
Vedendolo sorridere imbarazzato con le mani in tasca, le venne la tentazione di perdonarlo.
Sfortunatamente per lui, ebbe solo la tentazione..
Tornò a guardare le scarpe nuove sulle sue gambe, quindi si tolse quella dal piede destro e provò quella che era nella sua mano.
“È perfetta..” pensò, poi tolse anche l’altra ed indossò quella nuova.
«Potevi avvertire che il tuo piano prevedeva l’uso delle mie scarpe.. Avrei messo quelle brutte..» disse guardandolo leggermente accigliata ma con tono normale.
«Avrei potuto, ma avresti detto di no.. E poi avresti mandato a monte tutto.» disse divertito. «E la parte più importante era proprio la tua reazione spontanea d’indignazione.»
«Siamo stati in grado di chiudere il caso, ma l’immagine di Regan che palpa la mia scarpa in quel modo, è come.. Ah.. Dio, vorrei lavarmi gli occhi con la candeggina..» rispose facendo fatica a non pensare a quell’uomo con disgusto.
«Comunque prima ti ho promesso delle scarpe nuove.. Ed eccole qui..» disse Mike facendo cenno alla scatola sulle gambe di Connie. «Gentilmente offerte da me.. O dall’Ufficio del Procuratore Distrettuale, scegli tu.»
Lei tornò a guardare in basso e le trovò assolutamente perfette. «Okay, accetto il TUO regalo. Sono bellissime e molto comode per ora.» rispose lei ma il suo sguardo era ancora un pò accusatorio. «Ma ciò non toglie ancora che non ti scuso.»
Mike aprì la bocca per ribattere, ma si fermò capendo cosa volesse Connie in realtà da lui.
Sospirò guardando a terra. «E va bene. Perdonami Connie. È stata una cosa stupida tenerti all’oscuro di tutto.» ammise sinceramente. «..Però devi ammettere che ha funzionato bene..» disse ancora, guardandola divertito di sottecchi, senza alzare la testa ma solo gli occhi.
Connie si alzò in piedi, determinata a restare sul piano professionale.
«D’accordo.» rispose forse un pò freddamente.
«No, no, dico davvero e non mi sto scusando solo per questa volta. Intendo farlo anche per tutte le altre volte che ho sbagliato con te, dicendo e facendo cose che ti hanno ferita, senza pensare alle conseguenze.» disse ancora mostrandosi sinceramente pentito.
«Finalmente.. Pensavo che non avresti mai detto cose del genere.»
«Ho imparato la lezione, davvero.» ammise. «Devi sapere che vorrei che le cose funzionassero bene tra noi, ma non riesco a capire come fare.»
“Mike..” pensò, non essendo pronta a tutta quella trasparenza.
Connie lo guardò dritto negli occhi, provando tutto un miscuglio di emozioni.
Davvero non era pronta a tutto ciò.
«Okay. Senti Mike, devo dirti una cosa importante.»
Mike si portò indietro il ciuffo, prima di annuire. «Okay.»
«Sto per tornare in ufficio a modificare la lavagna dei nomi dei volontari, poi tornerò a casa per fare le valigie.»
Lui la guardò, sapendo che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con quel fatto. «Ho capito.. La storia delle Maldive con Graham, giusto?»
Lei annuì.
Mike forzò un sorriso. «Bene.. Allora passa un buon Natale e un buon Capodanno, Connie Rubirosa. Divertiti, prendi un pò di sole e fatti un tuffo anche per me, poi quando tornerai mi racconterai qualcosa di quel posto bellissimo.»
Per un secondo, negli occhi di lei passò della tristezza, pensando che Mike si meritasse una vacanza del genere, non lei.
«Buon Natale e buon Capodanno anche a te, Michael Cutter.»

  
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