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Autore: Aurora M Tepes    21/07/2009    4 recensioni
Sephiroth riceve finalmente una missione... un po' fuori dall'ordinario.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sephiroth
Note: Traduzione, OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Babysitting
di Aurora M. Tepes
tradotto da: Shinra

Note dell'Autrice: Mi rendo conto che questa fan fiction è altamente improbabile, ma mi sembrava comunque... interessante. Mi è venuta in mente mentre guardavo Advent Children l'altro giorno. Loz, Yahoo e Kadaj sono tutti cloni di Sephy, e Kadaj dice chiaramente in AC che non l'ha mai conosciuto. Ho pensato che sarebbe stato divertente. Non vi aspettate niente di serio. Da adesso in poi saranno solo follie. Non so quanti capitoli ci saranno. In ogni modo, in questa fic Sephiroth ha 20 anni, Loz 10, Yazoo 7 e Kadaj 5. I personaggi saranno OOC per la maggior parte del tempo.
Disclaimer: I personaggi e i luoghi di FFVII non sono i miei. Di mio c'è solo la trama della storia!

Capitolo 1: La Missione

Da un po' di tempo a quella parte era tutto così noioso e monotono. Nessuna nuova missione, nessuno scontro, nessun disordine, nulla di nulla. Be', almeno così non aveva alcun motivo di girare attorno a quell'inquietante Hojo, giusto?

Questo aveva pensato, ma aveva ricevuto degli ordini. Fare immediatamente rapporto ai Laboratori ShinRa. A proposito di una richiesta urgente di ritirare... qualcosa. Quindi fece come gli era stato detto. Si recò ai Laboratori e dovette aspettare qualche minuto prima che l'inquietante figura del professore lo raggiungesse.

Gah, quell'uomo gli faceva venire la pelle d'oca. C'era qualcosa nel modo in cui Hojo lo guardava che dava a Sephiroth l'impressione di essere un insetto dentro un barattolo di vetro. Rabbrividì.

“Fa troppo freddo qui per te?” gracchiò Hojo. Sephiroth scosse la testa. I due si squadrarono per qualche secondo. “Suppongo che tu voglia sapere qualcosa di più sulla tua missione, allora.” Sephiroth annuì.

Forse di questo passo potrò andarmene di qua alla svelta, pensò. D'altronde, quello che sta nei laboratori non dovrebbe essere nulla di particolarmente complesso, giusto?

“Devo andare ad Icicle Inn per un mese e sto portando con me la maggior parte dei miei collaboratori.” cominciò Hojo. “Purtroppo, quelli che rimangono non sono in grado di... occuparsi di certi... esperimenti. Di conseguenza sono obbligato a chiederti di svolgere questo semplice compito: prenderti cura di questi tre esperimenti fino al mio ritorno.” Sephiroth sbatté le palpebre un paio di volte.

“Mi stai chiedendo di... fare il baby-sitter?” gli domandò allibito. Hojo sogghignò con quel suo ghigno raccapricciante, rendendo Sephiroth ancora più nervoso.

“Non vederla in questo modo. Pensa a come se li stessi... proteggendo.” Sephiroth era senza parole. Era un membro dei SOLDIER. La milizia elitaria della ShinRa! Come osava denigrarlo in questo modo... Oltretutto quello doveva essere un lavoro dei Turks, non l'incarico per un SOLDIER!

Sfortunatamente per lui si era lasciato distrarre da quei pensieri, mentre Hojo procedeva con le sue istruzioni sul caso, camminando lentamente lungo il corridoio verso la sala degli esperimenti. Sephiroth maledì mentalmente se stesso e il suo ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività), e si affrettò ad allungare il passo per raggiungerlo.

“... e ricorda di non dargli da mangiare più di tre volte al giorno. Non voglio che ingrassino. Il più piccolo è un po' insistente e molto furbo. Fai attenzione al medio, perché può essere molto manipolativo. E il più grande è un piagnone, quindi non lasciarti impietosire.” stava spiegando Hojo. “Devono essere a letto, a luci spente, alle 20:30. Non più tardi, o non dormiranno a sufficienza, anche se sto cominciando a sospettare che il medio soffra di insonnia. Non dare al più piccolo cibi dolci, o decollerà come un missile. E preoccupati che ci sia sempre un po' di luce nella stanza dove dormono, o il più grande piangerà per tutta la notte.”

“Aspetta un attimo! Resteranno qui?” domandò Sephiroth. Hojo scosse la testa.

“Portali al tuo... ovunque tu viva. Sfortunatamente l'ambiente non sarà controllato, ma dovremmo accontentarci visto che non puoi mica passare tutta la notte al laboratorio.” Hojo si fermò di fronte a una grande porta di ferro. Introdusse un codice e questa si aprì.

C'erano tre bambini seduti sul pavimento, uno vicino all'altro. Tutti e tre avevano gli stessi capelli argentei e gli stessi occhi verdi da gatti. Alzarono lo sguardo quando Hojo e Sephiroth fecero il loro ingresso nella stanza. Il riverbero causato dall'eccesso di bianco nella stanza abbagliò gli occhi di Sephiroth, e gli ci vollero alcuni secondi per abituarsi all'intensità di quella luce. I bambini non si mossero, eccetto il più piccolo, che saltellava di qua e di là in continuazione.

“Sephiroth, questo è il più grande, Loz,” disse Hojo, indicando il più alto e impostato dei tre. I suoi capelli corti erano tirati indietro con il gel in un unico spuntone. Osservò Sephiroth con aria sospettosa. “Questo è il medio, Yazoo.” Hojo indicò il secondo in altezza, ma con la corporatura più esile dei tre. Aveva i capelli più lunghi degli altri, e un ciuffo che gli scivolava in continuazione davanti agli occhi. Aveva uno sguardo inespressivo e assente, e teneva la testa inclinata da un lato. “E questo è il più giovane, Kadaj.” Kadaj era il più piccolo. Fisicamente assomigliava più a Yazoo che a Loz. I capelli gli arrivavano all'altezza delle spalle e ondeggiavano di qua e di là mentre lui saltellava in giro, decisamente intenzionato a non stare mai fermo. Hojo si rivolse a loro. “Ragazzi, questo è Sephiroth, si occuperà di voi nei prossimi giorni. Comportatevi bene.” In un attimo Kadaj era di fianco a Sephiroth.

“POSSO TENERE LA TUA SPADA!” esclamò. Hojo si inginocchiò vicino a lui.

“Ricorda quello che ho detto, nessun oggetto appuntito o affilato.” Kadaj mise il broncio. Hojo si rialzò, rivolgendosi stavolta a Sephiroth. “I numeri di emergenza sono sul frigorifero per ogni evenienza, e anche il numero al quale potrai contattarmi in caso di bisogno. Cerca di tenerli lontano dai guai.”

E così Sephiroth era entrato nei laboratori ShinRa a mani vuote, e ne usciva adesso con tre bambini iperattivi inchiodati ai sedili posteriori della sua macchina. Be', due bambini iperattivi e un bambino fin troppo calmo.

Sospirò e uscì dal parcheggio. Il più piccolo, Kad... qualcunque fosse il suo nome, guardava affascinato fuori dalla finestra, balbettando qualcosa che aveva a che fare con dei corpi impalati di conigli rosa giganti. Sephiroth annotò mentalmente di tenere il bambino lontano dalla sua collezione di peluche. Il più grande, Loz (o era Lars?), lo osservava dubbioso e continuava a fargli domande su quelli che definiva “ciocche anti-gravitazionali”. Il medio, Yazoo (Sephiroth ricordava il suo nome solo perché aveva dovuto trattenersi dal ridere quando lo aveva sentito), guardava fisso davanti a lui con la testa inclinata da un lato. Sephiroth aveva la sensazione che sarebbe andato molto d'accordo con lui.

All'improvviso Yazoo si sporse in avanti e alzò lo sguardo verso Sephiroth.

“Lo sai che assomigli a un vampiro?” chiese pacatamente. Sephiroth lo guardò con aria sconvolta. Quel bambino era stato completamente muto fino a quel momento, senza emettere un fiato. Ma di tutte le cose che si aspettava sarebbero potute uscire dalla sua bocca, Sephiroth non avrebbe mai immaginato una domanda del genere. Sospirò.

“Questo sarà un mese mooooooooolto lungo,” borbottò tra sé e sé.

“Non dovresti borbottare! Le persone non possono capire quello che dici!” esclamò Kadaj.

Anteprima del Capitolo 2: “Yazoo, metti giù quella pistola! Loz, stai lontano dal forno! Kadaj, COSA DIAVOLO HAI FATTO AI MIEI CAPELLI!”

Continua.
  
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