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Autore: pokepony10    13/03/2019    1 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Morte Bianca
 
Quando senti il calore di Alex allontanarsi da me mi svegliai di colpo e mi guardai in giro. Sarei voluta andare a cercarlo, ma la sua voce mi fermò, parlava con Trisha e non volevo disturbare, sembrava un'argomento importante. Ascoltai in silenzio la storia di Trisha, e il loro discorso su di me -davvero mi considera il suo vero amore?- pensai coprendomi con il sacco a pelo, ero imbarazzata e vagamente felice, ma con quel silenzio e il fuoco che scoppiettava mi addormentai.
 
Quando il mio orologio suonò io mi svegliai e un po’ stonata uscì dalla tenda -hey ragazzi…- dissi scuotendoli mentre erano per terra, sarei stata piuttosto infastidita dal tutto se non avessi sentito la storia ma in fondo erano carini, entrambi erano stati sfortunati in amore. -Morte Bianca…  n… non è come sembra- disse Alex alzandosi di colpo
-lo so, vi ho sentiti ieri- dissi aiutando Trisha ad alzarsi
-hai sentito…? Mi dispiace per ciò che è successo ma… bhe già lo sai che se non obbedisco rischio di perderlo per molto tempo-
-lo immagino, sentite, lasciamo perdere questi problemi, potremmo occuparci di non dare sospetti durante la competizione? Una settimana dubito vi faccia male-
-va bene… farò del mio meglio per aiutarti- disse Trisha entrando in tenda. Dopo esserci lavati e preparati ci godemmo i cornetti al cioccolato e il latte -cosa dobbiamo fare oggi?- Chiese Alex
-abbiamo in progetto da costruire un tavolo di lavoro, il necessario lo troviamo al centro campo, chi prima arriva meglio alloggia- dissi guardandomi in giro, dovevamo aspettare il fischio di inizio e poi partire. Indossavamo tutti e tre delle stesse magliette della squadra, verdi per l'esattezza con il nome della scuola sul dorso. Tutti e tre eravamo più o meno della stessa scuola, io e Alex eravamo dell'edificio centrale dove vi era lo scientifico e il meccanico, mentre Trisha studiava al classico di una succursale lontana dalla nostra zona.
 
Il fischio di inizio diede il via alla gara e all'istante le squadre partirono all'attacco -ragazzi mi raccomando, pezzi grandi e minimo 3 centimetri di spessore- dissi superandoli, loro si guardarono in faccia e vidi i miei avversari fermarsi o inciampare -stanno imbrogliando- pensai continuando a correre, li avrei richiamati più tardi, ora dovevamo solo vincere. Arrivata sul posto segnai con una bomboletta i 4 pali per la costruzione, presi al volo dei cordini, quando mi girai le altre squadre avevano già preso diverse tavole, si accalcavano e si colpivano come cani davanti ad una sola ciotola di cibo -dannazione…- dissi iniziando a trascinare due pali verso il mio campo. Le schegge facilmente si incastravano nella maglia, ma arrivata al posto avrei potuto scortecciarle come facevo quando lavoravo per il contadino vicino casa. Essendo magra era facile portare i pali, bastava appoggiarli sui fianchi e stringere con le braccia per trascinare, era più faticoso ma più efficiente, se uno portava due pali gli altri avevano di meno da lavorare. Quando tornai a prendere gli altri due pali trovai Trisha e Alex litigare con altre squadre -hey questa tavola è nostra!- disse un ragazzo tirando
-no, l'ho presa prima io- disse Alex
-lascia la nostra tavola- disse il suo compagno di squadra, sarei voluta intervenire ma Trisha mi precedette
-ragazzi, perché non ci date la tavola? Non vorrete mica far piangere la sottoscritta- disse facendo gli occhioni
-da quando le donne intervengono nelle discussioni tra uomini?- chiese un terzo compagno, Trisha non disse piu nulla lo prese per la maglietta e lo baciò di colpo, i suoi occhi divennero vuoti e persero il loro colore -me a paapiertne amani atu la- disse e lui sembro cadere ai suoi piedi
-ragazzi, lasciate pure la tavola, mi dispiace mia signora- disse andandosene con i suoi compagni, aveva esagerato, una cosa era imbrogliare e un'altra era condizionare la mente delle persone così. Io presi i due pali e lasciai a loro la tavola, stavo già pensando alla ramanzina da fargli.
 
-cosa vi è saltato in mente?- chiesi buttando a terra i pali
-cosa vorresti dire?- chiese Alex
-avete imbrogliato, non solo avete fatto inciampare i ragazzi creando le piante dal terreno…- iniziai
-hey, io non c'entro nulla, io controllo i poteri di un demone, non le piante- disse accendendo il fuoco
-io…- iniziò lui avvicinandosi al mio orecchio -io controllo l'acqua e muto il corpo, non controllo le piante, tu piuttosto, hai gli occhi verdi- disse Alex mostrandomi il riflesso nel telefono
-ah…- dissi guardando le mie mani, qualcosa di diverso l'avevano, ma era davvero difficile da notare. Provai a colpire il terreno mirando a Trisha e una pianta spuntò all'improvviso vicino a lei
-hey! Ti sembro una cavia io?- chiese dandogli fuoco
-siete impazzite?- chiese Alex buttandoci una sfera d'acqua
-questi poteri sono troppo evidenti, evitiamo di usarli, vi prego- dissi iniziando a levigare il legno
-com'è il progetto?- chiese Trisha avvicinandosi a me
-un tavolo fatto da un quattropiedi e la tavola in mezzo, dove c'è la legatura del quattropiedi si può appendere una torcia per il lavori notturni- dissi disegnando per terra una struttura simile alle tende indiane, ma senza la pelle che ricopre lo scheletro
-Alex, mi servono altri due pali, dritti e di circa 3 metri visto che quelli per la struttura di base sono da quattro-
-torno tra poco- disse andando di corsa
-ed io?- chiese Trisha
-Prendi una panca-.
 
Poggiati i quattro pali sulla panca riuscì a fare la legatura con delle strozzature belle forti. Per fortuna Trisha sapeva seguire bene le istruzioni e riuscimmo ad alzarla ed impiantarla per qualche centimetro per tenere fissa la struttura. Quando arrivò Alex integrai nella struttura i due pali paralleli con delle legature quadre e dopo ci fissammo la tavola sopra. Visto che sembrava tutto spoglio decisi di dipingere un lato con i pezzi del tetris lasciandone una bianco per le occasioni più serie.
 
Il lavoro di per se non fu faticoso, fatto il tavolo mangiammo e il pomeriggio lo dedicammo alle nostre diverse attività, io raccolsi altra legna per la sera e i ragazzi rimasero in tenda a riposare, non erano abituati né al sole che picchiava sulla testa nè alle schegge nelle mani. Quando tornai alla tenda i ragazzi erano seduti a parlare -hey, vi va di fare merenda?- chiesi prendedo dei succhi di frutta e del pane
-credi che quel tavolo durerà?- chiese Trisha
-se nessuno ci salta sopra si, deve rimanere così per una settimana, se la struttura regge avremo vinto punti in più- dissi prendedo la merenda. La giornata era ottima, soleggiata, l'ideale per rilassarsi.
-che vi va di fare?- chiese Alex frugando nel suo zaino
-per me va bene tutto- disse Trisha
-io vi consiglierei di allenarci per domani- dissi guardando il programma del giorno dopo
-perché?- chiese Alex sedendosi vicino a me
-c'è un torneo di roverino-
-roverino?-
-già, è un gioco con un cerchio di gomma o di corda, si gioca a squadre e si fa punto beccando col cerchio un'asta-
-mai sentito, e nell'Ade ne esistono di cose strane- disse Trisha pensierosa
-comunque sia si corre e si tira quindi ho bisogno di vedere chi è fatto per attaccare e chi per fare il portiere-
-che deve fare il portiere?- chiese Trisha
-far entrare l'asta nel cerchio-
-ci penso io allora, dammi un bastone e prova a tirare un cerchio, non ne manco nemmeno uno- disse la ragazza afferrando un ramo
-perfetto, quindi noi attacchiamo- dissi sorridendo verso Alex. 
 
La notte precedente avevo trovato il luogo ideale per allenarci, uno spiazzato d'erba vicino anche ad un corso d'acqua, perfetto. Arrivati sul posto iniziammo a fare diversi allenamenti, soprattutto per mira e velocità. Pur essendomi impegnata sapevo che non c'era bisogno, due che venivano dall'Ade potevano affrontare una competizione senza poblemi.
 
-bhe l'allenamento è finito- disse Trisha togliendosi la maglietta
-c… cosa fai?- chiese imbarazzato Alex
-già, cosa fai?- le chiesi mettendo una mano davanti ai suoi occhi
-bhe? C'è un fiume e una bella giornata, non vi va di farvi un bagno?- chiese
-ok- dissi togliendomi giusto il pantaloncino, la maglietta era comunque abbastanza lunga.
 
Alex ci guardò imbarazzato e si sedette sulla riva coi piedi a mollo -non amo farmi vedere in costume- disse
-e come vai a mare?- chiesi
-col doppio costume, uno a slip e uno a pantaloncino-
-sono certa che ti stiano proprio bene i pantaloncini- disse Trisha guardandolo un po’ maliziosa
-nha- rispose
-lo scopriremo domani tanto- dissi con tono molto simile a Trisha.
 
Usciti dall'acqua ci asciugammo al sole e tornammo verso la tenda. Era il tramonto e dopo tanto allenamento ci meritavamo del riposo. Accesi il fuoco e cucinai qualche hamburger che subito mangiarono con gusto. Il tempo di metterci il pigiama e sul campo calò il silenzio.
 
POV Alexey
 
Il secondo giorno fu ne troppo stancante, ne un giorno di puro relax, una via di mezzo. La mattina la dedicammo alla costruzione di un tavolo mentre il pomeriggio ad un allenamento per il giorno dopo e un bagno nel fiume. Morte Bianca era meravigliosa in acqua, per non parlare della maglietta che le rimase attaccata sulla pelle tutto il tempo che rimase stesa ad asciugarsi, non so cosa mi sia preso ma più la fissavo e più mi sembrava di sentire sotto mano le linee del suo magro corpo.
 
Tornati in tenda crollai nel sonno. -hehehe cos'è? Usi i miei stessi trucchetti per palpare qualche bel culetto?- chiese una voce familiare
-Luna? Che ci fai nei miei sogni?-
-abbiamo lo stesso potere, e questo mi permette di far vibrare l'acqua che ti circonda per emettere suoni che corrispondono a parole-
-wow è una figata-
-non cambiare argomento razza di piccolo curiosone, dimmi piuttosto come hai scoperto di poter usare l'acqua che impregnava quella maglietta per i tuoi desideri?-
-io… io non ho fatto nulla…-
-davvero? Non te ne sei reso conto?-
-sembra di no Luna, di che stai parlando?-
-si può usare un indumento bagnato o un oggetto bagnato per interagire con la persona che indossa l'abito, o l'oggetto coperto o riempito d'acqua- disse
-q… quindi io l'ho toccata davvero?- chiesi imbarazzato
-più o meno, a contatto diretto e tutt'altra cosa, ma riuscivo ad accontentarmi anche così, almeno prima di Ombra-
-comunque è accaduto per sbaglio, mi basterà concentrarmi su altro e non mi capiterà più un simile incidente- dissi facendo un sospiro -piuttosto Luna, che cosa vuoi da me al momento?- chiesi guardandomi in giro
-nulla, volevo compagnia, la tua ragazza sta già sognando quindi non posso interagire-
-non è la mia ragazza- risposi
-non ancora… opss…- disse ridacchiando. La sua voce lentamente svani per lasciarmi il silenzio che mi avvolse e all'inprovviso il suono di una tromba mi fece saltare dal sacco a pelo.
 
Quando aprì gli occhi trovai davanti una donna muscolosa che aspettava che mi alzassi -in piedi ragazzo, non ho tempo da perdere con voi sfaticati. Oggi c'è un torneo e vi voglio pronti, puliti e con lo stomaco pieno entro mezz'ora- disse andandosene verso la prossima tenda
-che diamine le è preso?- chiesi
-lei insegna educazione fisica, credo sarà la responsabile del torneo- disse Morte Bianca sistemandosi la maglietta
-sei già pronta?- chiesi sorpreso
-mi sono svegliata prima per andare in bagno e ne ho approfittato per lavarmi, tu e Trisha potreste andare la fiume- disse uscendo
-al fiume? Solo noi due?- chiesi imbarazzato
-paura di farti il bagno con me?- chiese
-no, non ho nessuna intenzione di lavarmi in contemporanea con te, tu va al fiume e io faccio colazione, poi scambiamo- dissi vedendola uscire. Mentre ero solo mi cambiai ed uscì dalla tenda. Morte Bianca era seduta su una panchina con un cartone di latte al cioccolato in mano -ne vuoi un po’?- chiese
-c… certo- risposi sedendomi vicino a lei
-è una bella giornata- le dissi guardando il cielo
-pioverà-
-come fai a dirlo?-
-io seguo il meteo e quelle nuvole nere in lontananza non promettono nulla di buono- disse indicando l'orizzonte
-bhe sono certo che il gioco si svolgerà nel modo più sicuro… vero?- chiesi
-si gioca sempre, che ci sia il sole, la pioggia o la neve. Quando un torneo viene annunciato, nulla può fermarlo- disse stringendo il cartone per poi buttarlo. Io finì la colazione e la seguì. Morte Bianca si era messa in un angolo del campo a fare stretching -dovresti farlo anche tu Alex, le altre squadre mi sembrano piuttosto agguerrite- disse guardandosi in giro. Molti si stavano scaldando, erano carichi e si stavano allenando a fare scatti e simili -abbiamo qualche possibilità?- chiesi
-si, quasi nessuno conosce il gioco proposto, se ci creiamo una tattica potremo affrontare anche gli atleti migliori- disse continuando ad allenarsi. A lei mi aggregai io e continuammo fino a che Trisha non venne da noi -è quasi ora di andare- disse finendo il suo cartone di latte -già- disse Morte Bianca sentendo il fischio dell'istruttrice. Al centro del campeggio vi era disegnato un campo da roverino, molto simile a quello da calcio -bene, tutti pronti?- chiese l'insegnante
-in realtà non conosciamo le regole- disse un ragazzo vicino a noi
-lo immaginavo, mettetevi comodi ed ascoltate. Le regole sono semplici: 1) mai contraddire l'arbitro, cioè me. 2) attaccanti rimangono fuori dalla zona del portiere e viceversa. 3) si fa punto facendo entrare questo cerchio nell'asta dall'altra parte del campo dove ci sarà il proprio portiere. 4) tutti devono indossare uno scalpo, un fazzoletto di stoffa che sembri una coda, non deve essere bloccato da nulla. 5) si palleggia quando si attacca, se non si palleggia e qualcuno vi toglie lo scalpo venite eliminati per una decina di secondi. 6) se scalpate, ma stavano palleggiando venite eliminati voi. 7) se due afferrano allo stesso tempo il roverino vi è la contesa, l'arbitro tira il roverino in aria e chi lo prende se lo tiene. 8) se il roverino finisce fuori lo rimette dentro la squadra che non l'ha toccato per ultimo. Tutto chiaro?- chiese guardando i volti confusi di tutti
-si- rispose Morte Bianca, l'insegnante la guardò male e si allontanò, forse non immaginava che lei conoscesse il gioco o che comunque avesse capito più di quanto lei stessa volesse far capire.
 
Le squadre sfidanti furono scelte a sorte, ne eravamo 10, quindi 5 round iniziali, poi due per la semi finale e uno per la finale. le squadre che si sarebbero aggiudicate la finale sarebbero state scelte dall'arbitro tenendo conto delle abilità e dei punteggi nelle prime partite. Noi non fummo i primi a dover giocare quindi ci mettemmo in un angolo ad osservare e subito tutti si accorsero che la squadra nera sarebbe stata in finale. Erano tre ragazzi possenti, spalle larghe e un metro e ottanta l'uno, probabilmente giocavano a rugby da come si muovevano sul campo, a quella povera squadra gli fecero mangiare la polvere. -6 a 0 per la squadra nera- disse soddisfatta la docente -mi aspettavo di più da voi ragazzi, ma immagino che non siate abituati ad un campo ristretto… allenatevi sui tiri che fanno proprio schifo…- li rimproverò -si prof- risposero in coro
-quindi è una loro docente, ecco perché era sicura di se, aveva già i vincitori scritti sul tabellone- disse Morte Bianca osservandoli. Era davvero concentrata, studiò tutte le squadre e poi aspettò con ansia la nostra partita.
 
-questo è il quinto round… ma suppongo di poter già immaginare i vincitori- disse tra i denti la donna, la squadra che avevamo davanti era composta come noi da due ragazze e un ragazzo, nulla di speciale. Quando il fischio di iniziò diede il via alla partita Morte Bianca si avviò al centro campo per la contesa iniziale, ma subito intuimmo che loro non sarebbero stati una squadra facile. Il salto del ragazzo caposquadra fece subito capire che praticava probabbilmente palla a volo, riuscì ad afferrare il roverino e tutto soddisfatto lo   mostrò a Morte Bianca -complimenti…- gli disse lei mostrandogli lo scalpo che gli aveva tolto. Il ragazzo si toccò la schiena e dato il roverino a Morte Bianca uscì dal campo. Rimaneva solo un ostacolo, una ragazza, probabilmete anche lei frequentava palla a volo -non ti farò mai passare- disse
-non ne abbiamo bisogno dolcezza- rispose Trisha, tempo che lei si girasse per capire, che Morte Bianca tirò il roverino facendo il primo punto. La tattica di distrarre e scalpare fu efficace per gran parte della partita, essendo giocatori di palla a volo non sono abituati ad avere nemici alle proprie spalle ed essendo concentrati sul roverino non fanno caso alle proprie spalle perché abituati ad avere dei compagni dietro. Togliendo scalchi e usando diverse finte la partita terminò 3 a 1 per noi.
 
Noi fummo gli ultimi a qualificarsi per le semi finali prima delle quali ci sarebbe stato il pranzo. Quando provammo ad accendere il fuoco fu tutto inutile, dal cielo iniziarono a cadere piccole gocce di pioggia -io lo avevo detto che pioveva- disse Morte Bianca entrando in tenda
-ed ora come pranziamo?- chiesi
-ho una spiritiera, una specie di fornellino che va a spirito, posso cuocere delle pasta per tutti e tre- disse mettendo dell'acqua
-un pasto fatto con amore ci darà l'energia giusta per vincere- disse Trisha stringendo a se Morte Bianca
-un pasto fatto con molta fortuna e steroidi ci potrebbe dare una minima possibilità di vincere- rispose lei con un senso di ironia
-qualcosa da dire sui nostri avversari?- chiesi
-giocano a calcio, staranno molto più attenti a noi- disse Morte Bianca buttando la pasta. Dopo un po’ riuscimmo a mangiare e nemmeno il tempo di posare le cose che l'insegnante chiamò a raduno le squadre vincitrici -forza che non ho tempo da perdere con voi- ci urlò vedendoci entrare in campo. La squadra avversaria era già in posizione -preparati a usare i tuoi poteri- mi bisbigliò Trisha prima di andare in fondo al campo. Quando il fischio d'inizio risuonò nell'aria vidi i due ragazzi correrci in contro -siete spacciati pivelli- mi disse il portiere, ma lo ignorai, gli avrei dimostrato che Morte Bianca era in grado di affrontarli senza problemi. Un ragazzo corse col roverino verso Morte Bianca, lei cercò di afferrare il roverino ma il ragazzo lo passò al compagno e senza che io riuscissi a capire cosa stesse succedendo il ragazzo tirò facendo il primo punto -vi sconfiggeremo senza nessun problema, provateci dai a fare un punto- disse il portiere dandomi il roverino
-pronta?- chiesi a Morte Bianca
-puoi scommetterci…- disse prendendolo. Nemmeno il tempo di sentire il fischio di inizio che Morte Bianca corse verso i ragazzi, ma loro stringendosi la buttarono a terra -fallito- disse uno dei due -non ancora- rispose Morte Bianca lanciando il roverino verso Trisha che senza pensarci fece fare il primo punto -non aver paura di lanciare, le prendo tutte- urlò lanciando il roverino a centro campo. I ragazzi corsero a prenderlo e tornarono verso di noi, non ci permisero nemmeno di avanzare di un passo -Alex!- urlò Trisha indicando le pozzanghere a terra, io manipolando l'acqua ne bloccai uno che fece volare il roverino verso Morte Bianca, lei lo afferrò e iniziò a correre, usando un'altra pozzanghera bloccai il nemico e Morte Bianca lo schivò lanciando di nuovo verso Trisha regalando il secondo punto -due a uno- disse facendo il segno della vittoria agli avversari che infastiditi iniziarono a giocare più violenti. Io rimasi immobile mentre vedevo le scivolate degli attaccanti, Morte Bianca era coperta di fango e con le ginocchia sbucciate continuava a correre nonostante loro la buttassero a terra a forza di sgambetti e spinte.
 
-mi sono stancata… hanno guadagnato un punto su di noi, siamo 3 a 2, dobbiamo recuperare e per la prima volta ve lo sto per dire… date sfogo al vostro potere- disse Morte Bianca durante un time out
-sicura?- chiesi
-si, bloccateli con l'acqua, distraeteli con la sensualità, spingili a terra Alex, placcali se serve, se riesco ad avere il roverino diventano punti facili-
-Bianca, ma sei ferita- disse Trisha guardando le braccia rosse come le ginocchia
-non importa, dobbiamo vincere, a qualunque costo- disse rientrando in campo. Rimaneva a schivare e a buttarsi senza dare peso alle ferite, se continuava da sola rischiava di farsi male -Morte Bianca… voglio attaccare con te, non posso vederti per terra a farti buttare il fango addosso- dissi mettendomi al suo fianco. Lei non mi disse di stare lontano anzi mi sorrise e disse di seguirla. La nuova tattica mise in difficoltà i ragazzi, usare i miei poteri mentre ero vicino a loro rendeva più facile capire quando era il momento giusto per bloccarli. Con un paio di inganni riuscimmo ad ottenere un pareggio giusto in tempo per la fine della partita. -dannazione!- urlò il portiere avversario spezzando l'asta per i punti -datti una calmata ragazzo, vi do la possibilità di fare un ultimo punto, chi fa questo vince tutto e va in finale- disse l'insegnante. I ragazzi si rimisero in campo e ci fissarono -tanto abbiamo capito la tattica, non vi faremo fare nemmeno un passo- disse il capitano
-lo immagino- iniziò Trisha dandomi l'asta -per questo attacco io- concluse mettendosi lo scalpo. I due rimasero increduli ma non si scomposero troppo
-due donne, niente di più facile- disse il portiere
-tu non hai idea di cosa io sia in grado di fare- disse Trisha indicandomi poi la porta. Mi misi in posizione e subito dopo il fischio di inizio vidi uno spettacolo stupefacente, Trisha prese al volo Morte Bianca e la lanciò per prendere il roverino per prima, nemmeno il tempo di toccare per terra che Trisha avanzò col roverino in mano verso di me. Correva agile come una gazzella e li schivò con l'eleganza di una ballerina, arrivata vicino a me tirò e io vidi il roverino volare a rallentatore -shh- disse Trisha con un sorriso mentre corse verso i ragazzi per distrarli da me. Riuscì a prendere il roverino e il punto vincente fu dato a noi.
 
vidi gli avversari mangiarsi quasi le mani -com'è possibile che siate riusciti a batterci?- urlò il capitano
-a volte, sono le persone che nessuno immagina possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare- rispose Trisha
-che cazzate escono dalle vostre bocche?- chiese il ragazzo
-oserei dire che questa ragazza è proprio un Enigma- dissi capendo la citazione. Guardai Morte Bianca per vedere se avesse capito anche lei, ma i suoi occhi erano fissi su un solo punto: i tre sfidanti pompati che erano entrati in campo con occhi carichi di puro istinto omicida.
   
 
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