Capitolo
VII
41
Wolridge St
Casa
di Cecilia
08/08/2018
ore
22,49
Non appena
entrò in casa, Cecilia cacciò un urlo per
richiamare l'attenzione delle sue
coinquiline.
"We
kissed!" dichiarò con lo sguardo sognante e toccandosi le
labbra per
l'ennesima volta. Aveva compiuto quel gesto circa dieci volte da quando
si
erano lasciati. Non riusciva ancora a crederci: si erano davvero
baciati!
Harriet e
Camilla uscirono di corsa dalle camere pretendendo maggiori dettagli.
"È stato
bellissimo!" disse scordandosi che Harriet non parlava italiano. "Oh
sorry! It was amazing!" si scorresse subito dopo.
"Yes, I
got it" la rassicurò la scozzese scuotendo la testa. Non
parlava italiano
fluente ma qualche parole riusciva ormai a spiaccicarla.
"And what
now?" domandò Camilla, la più realistica fra le
tre. "Will you see
him again?"
"Well, I
don't know. We got interrupted because of the Tube so we were not able
to speak
after but I hope to see him soon" confessò prendendo un
cuscino del divano
e abbracciandolo.
Harriet la
guardò intenerita, sembrava un adolescente alle prese con la
sua prima cotta.
"Well, he
kissed you so he will text you for sure" disse infatti e lo sperava
davvero.
"He should
indeed but please do not do it! Wait for him" si raccomandò
invece Camilla
puntandole bene gli occhi addosso per risultare ancora più
convincente.
"Yes,
sure! I won't text him" confermò lei anche se non ne era del
tutto
convinta. D’altronde, i buoni consigli a cosa servono se non
ad ignorarli?
***
3
Binfield Rd
Casa
di Lorenzo
08/08/2018
Ore
23,07
A differenza di
Cecilia, al rientro Lorenzo non dovette cercare il suo coinquilino per
raccontargli la sua serata – non che ne sentisse il bisogno
– ma lo incontrò
seduto sul divano, intento a giocare a FIFA, con una birra posata sul
tavolino
davanti a lui.
"Com'è
andato l'appuntamento con la fotomodella? Vi sposate?" gli chiese
sarcastico senza distogliere lo sguardo dallo schermo e stressando
volutamente
la parola "fotomodella", non appena si accorse della sua presenza.
"Non ci
siamo visti, mi ha dato buca" spiegò laconico Lorenzo
dirigendosi verso la
cucina per prendere la sua quarta birra della serata.
"E che hai
fatto allora?" gli domandò. "Sei andato a ubriacarti da
solo?"
Per un attimo
Lorenzo pensò di evitare di raccontare della sua serata con
Cecilia e
soprattutto di non dire del bacio che si erano scambiati ma in fin dei
conti,
era successo e negarlo a sé stesso non lo avrebbe annullato.
"Mi sono
visto con Cecilia" disse infatti mentre ritornava verso il salotto
decidendo di rimanere in piedi appoggiato al muro.
Matteo,
improvvisamente interessato alla vita del suo coinquilino, mise in
pausa il
videogioco e lo guardò tentando di decifrarne l'espressione
e leggendovi un
innegabile senso di colpa. "Ok, è diventata il tuo ripiego
ma ti dispiace
un po', giusto?" disse con aria soddisfatta. Aveva fatto centro.
"L'ho
anche baciata" confessò mordendosi il labbro inferiore. Era
un coglione,
non c'erano dubbi.
"Ahia!"
si lasciò sfuggire l'altro. "Questa non ci voleva, ve?" lo
incalzò.
Lorenzo fece
spallucce e sospirò. "No perché non voglio che
pensi che mi
piaccia"
A quel punto,
Matteo scoppiò a ridere lasciando il suo coinquilino
interdetto: cosa aveva da
ridere?
"Peccato,
De Tommasi, che la ragazza ti piaccia" osservò prendendo un
sorso della
sua birra e venendo imitato da Lorenzo che non disse nulla per qualche
secondo.
"No"
affermò con tono non propriamente convinto, quasi parlasse
più con sé stesso
che con il suo coinquilino.
"Non mi
piace, infatti è stata una cazzata" aggiunse.
Matteo lo
guardò e sorrise per la testardaggine del suo coinquilino.
"Whatever! E
ora cosa farai?" gli chiese senza insistere ulteriormente.
"Nulla!
Lascerò le cose come stanno evitando di uscirci ancora"
spiegò il piano di
azione che aveva appena messo in piede.
"Per non
baciarla di nuovo?" domandò Matteo facendolo diventare rosso.
"No,
coglione! Nemmeno mi è piaciuto" mentì. Sapeva di
aver detto una bugia,
quel bacio non gli era dispiaciuto affatto. Le soffici labbra di
Cecilia gli aveva
provocato una piacevole sensazione, per quanto avrebbe voluto che
fossero state
quelle di Rebecca.
Matteo stava
per replicare quando il cellulare dell'altro suonò.
"È lei, vero?"
chiese notando il senso di colpa ritornare ad adombrare il viso di
Lorenzo.
"Che dice?"
"Che è
stata benissimo" lesse e sospirò ancora una volta per aver
compiuto
un'azione così avventata.
Matteo lo
scrutò per qualche minuto tentando di mostrare un minimo di
serietà anche se l'
espressione sconsolata di Lorenzo era alquanto esilarante. "E mo? Che
glie
dici?"
"Boh,
potrei non rispondere" rispose facendo spallucce.
Il suo
coinquilino lo guardò torvo, non conosceva Cecilia ma non
rispondere dopo una
pomiciata non era un gesto educato. "Rispondi e dici che sei fidanzato
o
non interessato" suggerì infatti. La ragazza avrebbe
comunque pensato che
era uno str**** ma almeno avrebbe ricevuto una risposta.
Lorenzo mosse
un sopracciglio verso l'alto. "Fidanzato, uh?" ripeté
nonostante non
trovasse che quella fosse un'idea molto brillante.
Non voleva
mentire, era convinto che il modo più sicuro per chiudere
lì quella storia era
non farsi vivo. Cecilia avrebbe sicuramente capito e, ad ogni modo,
avrebbe
comunque pensato che fosse uno coglione sia che lo credesse fidanzato
sia se
non rispondeva affatto.
"Ora
vedo" liquidò la cosa Lorenzo e prese un joystick per unirsi
alla partita
del suo coinquilino.
"Su,
aggiungi un giocatore che ti distruggo" lo sfidò sorridendo
sornione.
Matteo scosse
la testa e modificò le impostazioni. "Va bene, mister" lo
canzonò e
insieme presero a giocare dimenticandosi di Cecilia e del suo messaggio.
***
38
Chancery Lane
Sede
di Softender Global
17/08/2018
Ore 16,36
Se c'era
qualcosa riguardo Lorenzo su cui non si poteva avere alcun dubbio, era
proprio
la sua testardaggine.
Quando decideva
che qualcosa non faceva a caso suo, la sua opinione raramente sarebbe
cambiata,
a meno che non decidesse lui che ne valesse la pena.
Fu per questo
che i mille tentativi del suo coinquilino Matteo e Daniele, il suo
collega, di
dare una possibilità a Cecilia non valsero nulla.
Come aveva
stabilito, decise di non risponderle; non c'era nulla da dire,
d'altronde.
Anche perché non pensava di aver causato grandi danni ma
ovviamente si
sbagliava.
Cecilia ci era
rimasta malissimo, incapace di capire il gesto di Lorenzo.
Era tutto così
insensato per lei: perché non rispondere?
Ci stava che
non volesse saperne di lei, non pretendeva di piacergli ma addirittura
di
nemmeno meritare una risposta.
Le sue coinquiline
provarono a consolarla portandola a fare l'afternoon tea, sperando che
regalandole un po' di dolcezza riuscisse a superare la cosa. Ma a
distanza di
ormai dieci giorni, lei continuava a pensarci, e anche a lavoro il suo
umore
non passò inosservato.
"What's
happening little one?" le chiese la sua collega Kate che era entrata da
subito in confidenza con lei.
Cecilia inspirò
e si morse l'interno della guancia. "I met a guy a few weeks ago and we
went out but it wasn't a real date" iniziò a spiegare.
"Are you
friends?" chiese l'altra.
"Not
exactly but let's say it was more a night out between friends or at
least, it
was for him" specificò Cecilia.
"Oh I
see" esclamò Kate che credeva di aver capito come fosse
andata a finire.
"The thing
is that we kissed that night" aggiunse Cecilia venendo immediatamente
interrotta.
"Did you
kiss? So you weren't friends after all" commentò facendo un
sorriso un po'
malandrino.
"Well, I
texted after our date and he never replied me back" concluse il
racconto
Cecilia lasciando la sua collega esterrefatta.
"Really?
That's so rude. You know what? Fuck off!" le disse facendola ridere.
"The
greatest advice my grandma ever gave me is to stop caring about people
that do
not understand my value" la incoraggiò Kate posando una mano
su quella di
Cecilia.
"That's a
good advice" s'intromise Sara, un'altra loro collega, italiana anche
lei,
che era a conoscenza della faccenda. "Cecilia, stop thinking about it.
He's an asshole" asserì incontrando il consenso di Kate.
"She's
right. Let's go out tonight! We could have a fancy dinner and get
drunk. It's
Friday!" suggerì poi l'inglese e Sara si trovò
d'accordo.
"I am
supposed to have dinner with my flatmates tonight" si
ricordò Cecilia.
"We could
go all together, I don't mind" commentò Sara e anche Kate
fece spallucce,
per lei andava bene.
"I'm
texting them. Let's get drunk!" si convinse la giovane inviando
immediatamente un messaggio alle sue coinquiline.
“Switching
topic here: have you heard? They wanna get rid of our media
agency!” sussurrò
Sara avvicinandosi alle altre due e indicando un punto imprecisato alle
sue
spalle.
“Who wants to
do it?” chiese Cecilia. Quella notizia era
un’assoluta novità per lei.
“Your boss! He
has just had a huge argument with them over the phone. I was passing
over from
the big room around the corner and I’ve heard your boss and
Nicky speaking.
They were a bit pissed off” raccontò e le altre
fecero spallucce.
“Well, to be
fair, media results are quite shitty” commentò
Cecilia che aveva notato un calo
di performance degli obiettivi rispetto a quelli fissati ad inizio anno.
“So do you
think that we will be moving into a pitch soon?”
domandò Kate un po’
preoccupata. Le gare per la scelta di una nuova agenzia erano
solitamente
lunghissime, richiedevano tantissimo lavoro e li avrebbero tenuti
parecchio
impegnati, considerando il loro attuale carico giornaliero non era
esattamente
la migliore delle notizie.
“I am not sure
that I guess we will. New agency coming!” affermò
sicura Sara.
“Shit! Now I do
need to get drunk” disse l’inglese facendo ridere
le due ragazze.
***
La serata fu
incredibilmente piacevole e riuscì nel suo intento. Cecilia
fu così tanto
impegnata a ridere e a bere che dimenticò Lorenzo per un
paio d'ore, o almeno
finché il destino non decise che era il momento di
rinfrescarle la memoria.
"Cecilia?"
domandò una voce maschile alle sue spalle. La ragazza si
voltò e sussultò per
un secondo; il mondo era davvero piccolo.
"Ciao"
salutò riconoscendo Matteo, il coinquilino di Lorenzo. "Che
ci fai
qui?" gli domandò poi.
"Ci
lavoro, sono chef de range" spiegò facendo un sorriso.
"Oh, beh,
la cena era ottima" si complimentò la ragazza sorridendo a
sua volta.
"Ciao,
piacere! Io sono Camilla" si presentò la sua coinquilina.
Trovava il
ragazzo davvero carino. "Anche io lavoravo nella ristorazione. Ero una
pasticcera in un hotel, ora però sono passata alla
reception" iniziò a
raccontarsi.
"Lui è
Matteo, il coinquilino di Lorenzo" specificò Cecilia
sperando che la sua
coinquilina chiudesse immediatamente il discorso, non voleva a che fare
con
nessuno che fosse vicino al coglione.
Kate, udendo il
nome Lorenzo, saltò su. "Lorenzo, that stupid jerk? Is it
you?" si
rivolse a Matteo che scoppiò a ridere. Evidentemente il suo
coinquilino non
godeva di grande simpatia nella comitiva di Cecilia.
"Not at
all! I'm his flatmate" chiarì l'equivoco con il suo inglese
un po'
rudimentale.
Kate e Harriet
annuirono e tornarono ad addentare la loro bistecca.
"Comunque
a proposito di Lorenzo.." esordì po' esitante. Non sapeva
per quale motivo
ma Cecilia gli piaceva, per cui decise che si meritava la
verità. "Lui è
fissato con una tipa, Rebecca, si prendono e si mollano. È
per questo
che.." provò a spiegare senza accennare al bacio e alla
maleducazione di
Lorenzo.
"Ho
capito" lo interruppe la ragazza, nonostante stesse ricevendo le
spiegazioni
che si aspettava, si rese conto che, in fin dei conti, non le
interessava.
A quel punto,
Matteo salutò le ragazze dicendo di scusarlo ma era
stanchissimo e voleva
andare a riposare.
Cecilia lo
guardò allontanarsi e avvertì un senso di
orgoglio crescerle dentro: lo stesso
che aveva provato dopo la chiusura della relazione con Giorgio e che
aveva
accompagnato tutte le decisioni da quel momento. Con Lorenzo la
questione era
finalmente chiusa.
***
3
Binfield Rd
Casa
di Lorenzo
17/08/2018
Ore 22,27
Quando Matteo
aprì la porta del suo appartamento, venne investito dalla
musica a tutto volume
delle casse Bluetooth del suo coinquilino che suonavano Amsterdam dei
Nothing
But Thieves.
"Stai
uscendo?" gli domandò notando che si stava
preparando.
Il giovane
annuì. "Vado da Rebecca" disse brevemente anche se non era
esattamente vero. Stava semplicemente andando al The Goat, sperando di
incontrarla.
A quel punto,
Matteo che gli era ora abbastanza vicino, fece una smorfia di disgusto.
"Min***, De Tommasi, ti sei spruzzato addosso un'intera profumeria"
commentò.
Lorenzo scoppiò
a ridere. "Meglio profumati, no?"
L'altro fece
spallucce e decise che quello era il momento giusto per lanciare la sua
bomba.
"Ho visto Cecilia stasera" disse facendo il vago.
Lorenzo, che si
stava sistemando il ciuffo allo specchio, si bloccò con le
mani in aria.
"Quella Cecilia?"
Matteo annuì.
"Non mi risulta che ne conosciamo altre" affermò divertito
di fronte
alla reazione non propriamente indifferente di Lorenzo.
Il giovane si
ricompose riprendendo a ravvivare i capelli. "Immagino che ti ha
chiesto
di me" disse con tono estremamente convinto che infastidì
leggermente
Matteo. Non lo sopportava quando faceva il galletto.
"Al dire
il vero, no" rispose sorridendo sornione. In fin dei conti, lui le
aveva
parlato di Lorenzo spontaneamente quindi non aveva chiesto direttamente.
"Comunque
resta che sei una c**** di profumiera" commentò Matteo
facendo ridere il
coinquilino che fece l'occhiolino attraverso lo specchio.
"Sai
com'è? Quando uno è figo" si
complimentò da solo e uscì dal bagno cominciando
a muovere il bacino canticchiando una canzone che Matteo ormai
conosceva bene.
"No, De
Tommasi, ti prego! Non vorrai partire di nuovo con quella stupida
canzone"
lo pregò l'altro ma ormai era troppo tardi.
"Oops, I
did it again! I played with your heart, got lost in the game. Ooh baby,
ooh
baby. Oops! You think I'm in love, that I'm sent from above. I'm not
that
innocent" intonò la famosa canzone di Britney Spears mentre
si metteva la
giacca.
"Sparisci,
ti prego" lo insultò bonariamente Matteo spingendolo verso
la porta mentre
Lorenzo continuava a canticchiare "Oops, I did it again".
"Ci
vediamo dopo, magari con Rebecca" disse smettendo di cantare e Matteo
roteò gli occhi. Lo diceva tutte le volte ma alla fine, la
tipa a casa loro non
aveva mai messo piede.
"A dopo,
De Tommasi" lo salutò e chiuse la porta del loro
appartamento.
Una volta
fuori, guardò verso l'alto notando il cielo carico di
nuvole. "Piove
sicuro" pensò inforcando le sue cuffie e avviandosi verso la
fermata
dell'autobus.
Avrebbe potuto
camminare, lo faceva spesso ma quella non ne aveva voglia e
soprattutto,
preferiva arrivare il prima possibile.
Solitamente i
venerdì erano piuttosto impegnativi per Rebecca che si
doveva destreggiare fra
le varie richieste dei clienti facendo avanti ed indietro, quindi c'era
sempre
poco tempo per parlare.
Arrivato al The
Goat, si diresse verso il bancone e con una sua sorpresa Rebecca era
assente.
"Ma l'hanno messa ai tavoli stasera?" si domandò e d'istinto
iniziò a
guardarsi intorno per cercare di individuarla.
Fu proprio
allora che la vide seduta in braccio ad un uomo, sulla trentina e
dall’aspetto
piuttosto attraente; probabilmente si trattava di un giocatore di
rugby,
considerata la massa muscolare piuttosto prorompente e la maglietta
indossata.
Una sensazione
di fastidio lo invase: perché quel tizio ci stava
provando con Rebecca?
Notò il braccio
di lui cingerle la vita per avvicinarla a sé e la giovane
donna ridacchiare
buttando la testa all’indietro. Era chiaro che non le
dispiacesse affatto
averlo attorno e a conferma di quella deduzione, vi fu il bacio
piuttosto
passionale che i due si scambiarono.
“Ok, non si
sono di certo conosciuti ora” capì Lorenzo
provando un senso di dispiacere
pervaderlo. Era indeciso sul da farsi: se restare lì come se
nulla fosse oppure
andarsene prima di essere visto, quando la barista si diresse verso il
bancone
notando la sua presenza. “Ciao Lorenzo!” lo
salutò tutta pimpante. “Cosa ti
offro?” domandò poi.
“Ehm.. il
solito” rispose lui preso di contropiede. Non gli aveva mai
offerto nulla prima
di quel momento. Rebecca annuì e raggiunto il dietro del
bancone prese ad
armeggiare con le bottiglie di vetro per preparare il cocktail
preferito di
Lorenzo, ovvero il gin tonic.
“Sei in
compagnia?” le chiese essendo piuttosto curioso di capire chi
fosse il
bell’imbusto.
“Oh! Mi hai
vista con Jake?” domandò a sua volta e Lorenzo
annuì.
“Sì,
è il mio
ragazzo. È tornato in città stasera, era stato
nel Wales per gli allenamenti.
Gioca a rugby” gli raccontò senza minimamente
rendersi conto dell’effetto che
quelle parole ebbero su Lorenzo che deglutì tentando di
mangiare giù quella
pillola decisamente troppo amara.
“Lo sapevo che
giocava a rugby” disse sotto voce e Rebecca lo
fissò stranita, non aveva capito
nulla. “Come?” domandò difatti.
“Nulla”
tagliò
corto il ragazzo. “Grazie per il gin tonic!” la
ringraziò e si allontanò dal
balcone mandando giù il bicchiere in un sorso solo per
uscire dal locale quanto
prima possibile.
Come aveva
dedotto, aveva cominciato piovere ma decise di tornare a piedi a casa
in ogni
caso; aveva bisogno di pensare perciò si sistemò
le cuffie alle orecchie, come
al suo solito, e tentò di avviare la sua playlist di
Spotify.
Le gocce
d’acqua però misero a dura prova il suo
touchscreen, che finì per aprire
l’applicazione della Radio. “Ma che
c***!” si lamentò quando sentì la voce
calda dello speaker radio esplodere nelle sue orecchie.
“Do I wanna
know? One of the best hits I’ve ever heard. Enjoy!”
disse introducendo una
canzone che Lorenzo conosceva benissimo. Era una delle sue preferite e
in quel
momento il testo degli Arctic Monkeys gli sembrò stesse
parlando di lui; per
cui abbandonò l’idea di avviare la sua playlist e
prese a cantare mentre la
pioggia aumentava di intensità.
“Do I wanna know?
If this feeling flows both ways
(Sad to see you go)
Was sorta hoping that you'd stay
(Baby we both know)
That the nights were mainly made for saying
things that you can't say tomorrow day
Crawlin' back to you.
Ever thought of calling when you've
had a few?
'Cause I always do
Maybe I'm too busy being yours to fall for somebody new
Now I've thought it through
Crawling back to you”
Quella sera
Cecilia non fu l’unica a chiudere definitivamente una porta,
anche per Lorenzo
Rebecca ormai apparteneva al passato.
Angolo dell'autrice
Ciao a tutti/e,Oggi un po' prima! Spero che vi faccia piacere:D probabilmente questo non è il miglior capitolo che abbia scritto - probabilmente, Lorenzo ora vi sta antipatico, insomma si è comportato malissimo!
E la povera Ceci? Beh, non l'aveva presa benissimo ma grazie a Matteo si è un pochino ripresa!
Grazie per seguirmi e a presto,
Anto