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Autore: pokepony10    16/03/2019    1 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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ATTENZIONE! CAPITOLO INTERATTIVO. METTETE ALLA PROVA LE VOSTRE CAPACITA' DA CERCATORI DI CIBO! BUONA FORTUNA A TUTTI!
 
POV Alexey
 
-Morte Bianca…- dissi avvicinandomi a lei
-ho paura- mi disse guardandosi in giro
-perché?- chiesi
-voi non c'eravate a pranzo he?- chiese una ragazza venendo da me
-no…-
-siete spacciati… la nostra compagna è stata accompagnata in ospedale per una ferita al braccio- disse prendedomi la mano -ti prego… state attenti- disse andandosene. Quando mi girai verso Morte Bianca lei era rimasta a fissarmi con occhi serrati
-hey non abbiate paura, sono umani, basta usare gli stessi trucchetti e vinciamo- disse Trisha venendo da noi. Entrati in campo io mi misi al fianco di Morte Bianca per attaccare, il fischio di inizio diede il via ad una sfida senza esclusione di colpi. Ogni volta che correvamo verso di loro finivamo scaraventati a terra e nonostante usassimo i poteri, non riuscimmo a penetrare la difesa. Più il tempo passava e più noi perdevamo energie, le loro spallate ci buttavano a terra come sacchi, e gran parte delle volte che finivamo a terra loro poterono fare degli attacchi e fecero anche punti. Nonostante le mille cadute la mia unica preoccupazione era Morte Bianca -sei stanca? Te la senti di continuare?-
-andiamo… sto notando dei buchi nella difesa, dovrei riuscire a fare almeno un punto- disse lanciandosi di corsa verso i ragazzi io le corsi dietro, con un po’ di magia bloccai i ragazzi a terra e lei riuscì a prendere il roverino. Ero così felice che lasciai la presa con l'acqua e bastò un secondo per creare il silenzio nella platea che agitata parlava. Uno dei due afferrò Morte Bianca per il polso e con un colpo secco del gomito la colpì dietro la schiena. Vidi il suo corpo cadere immobile per terra mentre i ragazzi senza pensarci due volte andarono a fare punto. -Morte Bianca…- dissi a vicinandomi a lei -cazzo che male- disse girando la testa verso di me
-riesci ad alzarti?-
-no… Alex… le… le mie gambe…-
-cosa hanno che non va? Ti sei fatta qualche taglio?-
-no… non riesco a muoverle, se ci provo mi fa un male cane la schiena… ho paura…- disse con le lacrime agli occhi. Non l'avevo mai visto così fragile e con una carezza le strinsi la mano
-dai che non ti ho fatto niente- disse il ragazzo dandole un lieve calcio al fianco, Morte Bianca non disse nulla, spalancò la bocca piangendo -quante storie per una gomitata, certo che siete proprio fragili- disse ridendo. Fu la seconda volta che sentì dentro di me qualcosa scattare, come una fiamma di rancore riaccendersi all'improvviso -ho chiesto una tua opinione?- chiesi
-io la do anche senza aver bisogno della tua opinione-
-chiudi il cesso!- risposi dandogli un cazzotto in pieno volto. Lui mi guardo e grattandosi la guancia mi sorrise sadico -ti distruggo-
-Trisha! Porta Morte Bianca al sicuro e falla controllare io penso a loro- dissi. Lei ubbidì, impiantò l'asta e andò verso Morte Bianca che insieme ad altri compagni la portarono via. Non ebbi nemmeno il tempo di essere sollevato per l'attenzione e la cura con cui portarono via Morte Bianca che uno dei due bestioni mi colpì con una ginocchiata. Chiusi gli occhi aspettando di farmi male ma notai che il mio corpo era rientrato dove lui volle darmi un calcio -vero… posso modificarmi- pensai. -ci ha pagati anche troppo quel Tanato per le vostre teste, non valete nulla!- urlò il suo compagno. Mi corsero contro entrambi, preso da una forza mai sentita prima concentrai le energie sulle braccia che divennero più grosse, corsi verso di loro e spalancando le braccia li buttai a terra. Non so se fu per l'adrenalina, ma saltai addosso ad uno di loro ed iniziai a colpire coi pugni finchè non vidi il sangue uscire dal suo naso -muori cazzo!- urlai caricando un ultimo colpo. Prima di scagliarlo il suo compagno mi bloccò la mano e con una presa mi scaraventò a qualche metro da loro. Quando mi alzai notai che sotto i loro piedi sembrò formarsi un simbolo molto simile a quello disegnato da Trisha sulla tenda e i loro corpi si fusero in uno gigante -hehehe ti presento la mia creatura Alexey…- disse l'insegnate di educazione fisica avvicinandosi a me
-c… cosa?- chiesi spaventato
-così confuso? Pensavi che Tanato avrebbe aspettato Trisha? No, ha mandato un sicario, e questa considerala la tua fine! Attaccalo mia mostruosa creatura- disse. Il gigante si avvicinò a me e armato di un'ascia cercò di colpirmi
-e quindi voi demoni fate anche questo? Evocate strane creature?- chiesi schivando
-io non sono un demone comune, io sono Apate, l'incarnazione dell'inganno, e sono certa che sia l'ora di togliere la maschera- disse mettendosi la mano al volto. Si ficcò due dita negli occhi e strappò dal viso una maschera di carne -è stato un peccato scuoiarla, ma mi serviva un corpo da indossare- disse Apate strappando anche il resto del corpo. Quello che vi era sotto il travestimento di carne era solo una figura simile a Shans, un corpo nudo ma senza dettagli, come se indossasse un body senza indossarlo davvero. Il suo sorriso era composto da denti aguzzi e gli occhi erano neri con una luce rossa al centro -ora di addio alla tua seconda possibilità!- vidi il gigante attaccare e riuscì a schivare l'ascia giusto in tempo -non essere troppo concentrato, tanto te la strapperò lo stesso la vita- disse battendo il piede a terra. Sotto ai miei piedi comparve un segno strano e delle fiamme nere mi avvolsero -so che Trisha verrà da te… ma oltre queste fiamme non può arrivare- disse superando il fuoco che mi circondava -devi fare solo una cosa, darmi il libro della conoscenza ed io vi risparmierò- disse porgendomi la mano -scordatelo- dissi trasformando le mani in due lame -vuoi lottare? Bhe io non mi sporco le mani- disse uscendo dal cerchio. Quando lei scomparve vidi l'ascia impiantarsi a poco da me -ho sempre amato i gladiatori… riuscirai a sconfiggere il mio mostro fatto di tenebra?- chiese Apate. Il bestione entrò nel cerchio e subito iniziò uno scontro più serrato. Non avevo lo spazio per scappare, potevo solo schivare e pararmi con le braccia. Un colpo dall'alto cercò di colpirmi ma io parai con un braccio. Non avevo tenuto conto dell'effetto del potere di Ombra su un essere umano, la lama si ficcò nel mio braccio e con un certo spavento rimasi immobile e disgustato a guardare la ferita. Ero tanto scioccato che non vidi nemmeno Apate comparirmi davanti, mi prese per il collo e con un sorriso inquietante iniziò a recitare un incantesimo -adirio stoque da cesconso me a tepore il per mio venditi te a parapnetie che ciò- disse. Sentì le mie forze abbandonarmi e nella sua mano si creò una piccola sfera dorata e rossa -interessante… hai il potere di un demone… Trisha ti ha donato qualcosa di suo?- chiese ma nemmeno il tempo di rispondere che una freccia sfrecciò tra le sue dita e ruppe la sfera. Apate mi lasciò andare e spense le fiamme - chi osa attaccarmi?- chiese abbandonandomi per terra -qualcuno con cui non puoi competere- disse una voce familiare. Dietro ad apate riuscì solo ad intravedere degli stivaletti alati -Iris?- chiesi alzandomi -tu non vai da nessuna parte- disse Apate buttandomi a terra. Dal suo diario comparve una grossa mano oscura che mi afferò e mi bloccò sul posto -Apate cara, ti hanno mai detto che un arco di luce può rendere inutili i poteri dell'oscurità?- chiese la ragazza dai capelli arcobaleno
-Non ho nulla da dire ad una messaggera, mio schiavo attaccala!- disse e il gigante si mosse verso di lei. Iris non si mosse di un passo e scoccando una freccia al centro del petto del mostro lo divise nei due ragazzi che caddero incoscienti a terra -hai usato la debolezza della loro testa per sfruttarli per i tuoi poteri, mi fai schifo- disse puntando l'arco verso di lei -non ci provare dolcezza- disse Apate mettendomi davanti -non vorrai mica colpirlo-
-ti sembro il buono delle storia?-
-mi sembri l'eroe della situazione-
-non lo sono ed infatti…- disse Iris scoccando la freccia. Era così sicura che non mi scomposi, la lasciai fare ed infatti la freccia mi colpì, ma allo stesso tempo mi superò colpendo invece Apate. La creatura l'asciò la presa e dolorante si tolse la freccia dalla spalla -avresti ucciso il tuo amico-
-ma stiamo per uccidere te- disse caricando la freccia, Apate afferrò al volo il suo libro ma io dandogli un calcio lo buttai in aria e Iris lo colpì con la freccia. Quando il diario toccò terra Apate cadde in ginocchio dissolvendosi il mille ragni -tornerò…- disse lasciando cadere a terra le due sfere che aveva negli occhi. Iris le calpestò rompendole -allora Alexey, come stai?- chiese
-grazie a te meglio, è stato tutto così improvviso che non me ne sono nemmeno reso conto-
-hai un'amica piuttosto fedele, Trisha mi ha chiamata, era da molto che non mi invocava qualcuno con un rito, solitamente basta un pezzo di vetro- disse afferrando il libro di Apate -questo lo tengo io… devo consegnarlo a Zeus e chiedergli consiglio, se Tanato ha chiesto aiuto ad Apate non si farà problemi a liberare altri prigionieri pericolosi dal Tartaro per metterli contro di te. Se hai bisogno di me chiamami- disse scomparendo in un fascio di luce. A terra rimase solo una sua freccia, era argentea con la punta in diamante e la coda a forma di ali. Quando mi guardai in giro notai che tutti quanti erano bloccati come statue -Alexey!- disse Trisha correndomi in contro
-Trisha, come va?-
-Morte Bianca si è risvegliata, chiede di te-
-arrivo… ma potremmo fare qualcosa per questi spettatori maledetti da Apate?- chiesi
-ci penso io… tu vai- disse ed io scappai.
 
Entrando nella tenda al centro campo i ragazzi mi lasciarono passare in silenzio -Bianca…- dissi vedendola cercare il mio sguardo
-Alex, come stai? Ti hanno fatto male?-
-è una storia che ti racconterò in un altro momento… dovresti riposare… come stanno le gambe? riesci a muoverle?-
-per fortuna si… ma la schiena fa molto male…-
-riposati… io ti preparo qualcosa di caldo e poi mi sposto qui per dormire, devi riposare- dissi. Lei non disse molto, guardò le diverse facce che la circondavano e sorrise imbarazzata -siete stati tutti molto gentili, vorrei solo riposare ora, grazie a tutti- disse
-riprenditi Bianca…- disse la stessa ragazza che mi aveva avvisato prima della partita -sei una grande combattente, ci riuscirai a superare questo incidente- concluse uscendo con gli altri.
 
Il tempo passò in fretta, con l'aiuto di altri insegnanti preparammo del tè per Morte Bianca e per noi poi ci addormentammo ai piedi del letto di Morte Bianca, almeno provai a dormire. -non riesci a prendere sonno?- chiese Trisha sedendosi vicino a me
-già… ho avuto paura Trisha, ho visto il suo corpo cadere e ho sentito quel colpo secco alla sua schiena e se l'avessi persa? Io non voglio, non posso permettermi di perderla, io ne morirei- dissi in lacrime mentre lei mi consolava dolcemente
-lei è forte, su di lei vegliano gli dei, non le accadrà nulla di male- disse abbracciandomi.   
 
 
POV Morte Bianca
 
La gara fu qualcosa di distruttivo, non solo fu faticoso tenere testa agli altri, ma mi costò quasi la schiena. Era la finale e lo scontro era tra noi e i tre bestioni che giocavano a rugby. Io ed Alex tentammo di attaccare, ma uno di loro mi bloccò e con un colpo alla schiena mi buttò a terra. Era una sensazione orribile, come un fulmine che ti percorre la schiena e non sentì nulla, solo un dolore lancinante. Era spaventoso provate a muovere le gambe senza averne la forza, Trisha ed altri mi presero e mi portarono via, la situazione rimane nelle mani di Alex.
 
Trisha mi mise su un lettino e con una pomata mi massaggiò la schiena, era così delicata che mi rilassai chiudendo gli occhi per poi addormentarmi. Il calore della pomata mi circondò e rimasi per molto in uno stato di relax circondata da una piacevole luce gialla. Mi ritrovai in una stanza illuminata solo da una lampadina, alle pareti vi erano delle librerie, andai a prendere il primo libro, lo cacciai e senza neanche accorgermene un fiume di ragni sgorgò dal muro, le loro zampette che correvano creavano un suono assordante, io  corsi verso la porta e non appena la aprì mi trovai la figura di Alex che si sciolse in altri ragni. Ero così agitata che il dolore lancinante alla schiena tornò ed io mi svegliai urlando. -Bianca, che c'è?- chiese Trisha
-ho visto tanti ragni… erano a forma di Alex e all'improvviso mi hanno attaccata… dove sta Alex? dimmi che sta bene- dissi, lei prese un foglio e disegnati strani simboli gli diede fuoco -Iris, ho bisogno della tua luce- disse lanciando in aria la cenere che cadde come brillantini argentati -starà bene- disse accarezzandomi. Io aspettai ansiosa e per fortuna dopo un po’ lo vidi tornare, era un po’ ferito, ma stava bene. Aver visto i suoi occhi mi tranquillizzò e riuscì poi a prendere sonno.
 
Il giorno seguente non fu molto semplice, ma non avrei avuto molto bisogno di muovermi. Era una caccia al tesoro per poi fare una gara di cucina. -è la gara dell'alberghiero, sono in vantaggio qui… proviamo a superarli in velocità- dissi prendendo il primo indizio.
 
S=1
19 10 21 / 14 17 14 5 14 6 21 10/15 6/12 6 21 6/19 6 21 2 14 2 10/9 6/9 18 4 10/10/14 17 14 5 14 6 2 18/14 15/4 18 1 2 21 18/ 8 13 6 15 15 10 17 12 10

 
-all'entrata- dissi dandogli il foglio, loro corsero e tornarono da me con delle uova e un foglietto -dalle indicazioni degli insegnanti non cerchiamo tutti le stesse cose, dobbiamo prendere una pergamena di ogni colore, ogni pergamena ci porterà ad un ingrediente che dovremo usare in gara- disse Trisha dandomi la seconda.
 
16 18 21 1 10
 oo / -o-o  o  o-o  -o-o  oooo  oo / -o  o  o-oo / --o  o-o  o-  -o  ---

 
Letto il messaggio indicai ai ragazzi un prato che era stato tagliato il giorno prima mentre tutti erano concentrati sulla partita. Dopo un po’ tornarono con un pacco di farina e un altro messaggio.
 
 o-  ooo  -o-o  oo  oo
73 76/84 82 73 65 78 71 79 76 79/68 69 76 76 69/81 85 69 82 67 69/80 79 82 84 65/70 82 85 84 84 73

 
Mi guardai in giro e da lontano vidi delle alte querce dove ai rami vi era una busta bianca -le querce laggiù, prendete questo cordino e buttate giù la busta-. Dopo qualche minuto i ragazzi tornarono da me con il foglio e della frutta.
 
65 82 67 79 66 65 76 69 78 79
Sorge dove suo e andate il cercate specchio sole il

 
Non mi ci volle molto a capire che parlava di un bacino d'acqua e l'unico che conoscevo era il fiume nel bosco quindi consigliai ai ragazzi di provare lì ed infatti loro tornarono da me con delle scatolette di tonno e l'ennesimo messaggio.
 
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Era piuttosto semplice, mandai i ragazzi nel luogo indicato dal foglietto e dopo un po’ tornarono da me con le scarpe bagnate e una bottiglia di olio per friggere. Quando guardai l'orologio mi resi conto che era quasi ora di radunarsi al centro campo per il resoconto quindi decisi di mettere in atto il mio piano. Misi Trisha e Alex ad accendere il fuoco e prendere la legna mentre io mi imboscai alla ricerca di alcune piante che avevo avvistato nelle vicinanze. Molte piante erano utilizzabili per alcuni piatti, soprattutto se quel campeggio era usato per le gite scolastiche dei bambini. Tra le piante da esposizione trovai del rosmarino e qualche frutto di bosco, stavo per andarmene quando notai un recinto con dentro una busta e uno dei foglietti della gara, scavalcai e andai a prenderlo, infatti era uno degli ingredienti che ci era sfuggito. Col materiale tornai alla base e con i miei compagni mi avviai al centrocampo.
 
Fortunatamente sale e zucchero lo diedero gli insegnanti e i compagni non mi sembravano tanto soddisfatti del loro materiale quindi entrai in campo io con le tattiche di commercio. I primi da cui andai furono i ragazzi che avevano le patate -hey, io ho l'olio per friggere… vi va uno scambio?-
-cosa vuoi in cambio?-
-dei pomodori, io vi do l'olio che vi serve e voi mi date i pomodori…-
-hai altro da offrire?-
-il pollo-
-va bene, prendo l'olio e il pollo, ti do delle patate e dei pomodori, ci stai?-
-va bene- dissi prendendo la merce di scambio. Avviandomi al mio angolo trovai una ragazza disperata per aver fatto cadere il suo cibo
-hey tutto bene?-
-no… il pane… che schifo, è caduto per terra-
-in teoria puoi tagliare la fetta caduta, il resto era nella carta…- pensai poi mi venne l'idea
-bhe lo prendo io, in cambio ti do della farina e un uovo, ho visto avete il petto di pollo- dissi dandole la mano, lei accettò felice. Facendo i calcoli avevo l'antipasto e un piatto già fatto, mi mancava solo il latte per il dolce. Posate le cose iniziai a sistemare sul tavolo il cibo e da lontano vidi arrivare un ragazzo possente -hey tu scricciolo!- mi chiamò avvicinandosi, era uno della squadra di rugby -che diamine vuoi tu?- chiesi afferrando un coltello
-ti prego, non avercela con me, non so cosa sia successo ieri, ero fuori controllo, come se non fossi in me, ti prego…- disse porgendomi le sue scuse
-dopo ti spiego…- disse Alex spingendomi ad accettare e anche se controvoglia lo perdonai -bhe in cambio dell'incidente di ieri… siamo disposti a lasciarti uno dei nostri cibi- disse
-avete del latte?-
-si…-
-mezzo litro in cambio di alcune arance-
-va bene, se vuoi ho anche una tavoletta di cioccolato che non sappiamo cosa farcene…-
-allora prendetevi anche una banana da me, mezza barretta e voi mi date mezza tavoletta, dopo vi farò arrivare una ricetta per una banana split eccezionale- dissi chiudendo l'accordo.
 
La gara proseguì con tranquillità, era rilassante non fare le corse contro gli altri, ma competere con calma. Ciò che presentammo furono delle bruschette con pomodoro e olio chiesto ai vicini di tenda, tonno con patate e rosmarino era il piato più concreto e portammo poi due dolci, una mela caramellata ripiena di cioccolato e una crepes con contorno una marmellata di arancia e una di frutti di bosco. I punti guadagnati non furono molti, ma gli ingredienti presi in natura mi fecero guadagnare punti extra che ci misero in pari con altri.
 
Ero convinta che la gara fosse fine a se stessa, ma in realtà con tutte quelle delizie mangiammo un pranzo coi fiocchi. Dopo tante corse tutti si meritavano un pomeriggio libero e noi andammo a rilassarci al fiume con alcuni compagni, eravamo finalmente riusciti ad abbattere quelle barriere che ci dividevano.
 
   
 
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