…Prima del viaggio…
Ciao a tutti…
Inserisco la mia seconda fanfic!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la precedente (Gelosia alla tana…). So
che non era molto lunga ma è voluta essere una specie
di esperimento. Ringrazio ancora di più chi mi ha lasciato una recensione perché
le ho tenute in considerazione per questa nuova Fanfic!
I vostri consigli sono oro x me!
Ma veniamo a noi: questo è un altro missing moment (come avrete capito adoro immaginare le
scene tralasciate dalla cara JKR!!!) ma va inserito
nei primi capitoli dell’ultimo libro (I doni della morte). Harry
è appena stato scortato alla tana dai suoi “sosia” e i 3 protagonisti, subito
dopo il matrimonio di Fleur e Bill,
partiranno per il loro viaggio alla ricerca degli Horcrux.
Ho pensato che un missing moment inserito in questo punto
potesse dare più valore anche ad alcuni passaggi del resto del libro, come le
visioni di Ron prima di distruggere il medaglione di serpeverde!
Spero vi piaccia, fatemi sapere!
Buona lettura!
Un altro anno era trascorso e aveva portato con
sé cose terribili. Ron aveva appena passato una
nottata orrenda nel tentativo di portare sano e salvo Harry
alla Tana. Ma quando sarebbe finita quella storia?! Il
mattino era arrivato troppo in fretta e, mentre Harry
si stava facendo una meritata doccia, Ron stava
pensando a ciò che avrebbe dovuto portare con sé, nel lungo viaggio alla
ricerca degli Horcrux, anche se era convito che Hermione avesse già pensato a tutto. Già Hermione…certo la storia con Lavanda non l’aveva aiutato ad
avvicinarsi a lei, ma per lo meno lo aveva reso un po’ più sicuro di sé. Ora
sapeva che non voleva nient’altro che lei e per nulla al mondo ci avrebbe
rinunciato.
Buttò un calzino in uno zaino e si infilò un paio
di jeans…a differenza dell’estate precedente, quella si era rivelata davvero molto
calda. Proprio mentre stava abbottonando l’ultimo bottone un sonoro crack lo
distolse dai suoi jeans...
“Accidenti Herm: mi
stavo vestendo!” Ron si buttò alla ricerca disperata
di una maglietta.
“Dai Ron, ti ho visto
in condizioni ben peggiori!” disse Hermione
“Beh, c’è differenza tra ferito e svestito, lo
sai?!”
“Ok ok
scusa, vuoi che me ne vada?”
“No, resta, tanto ormai il danno è fatto!” Hermione fece una risatina “Harry?”
chiese.
“E’ sotto la doccia, perché?”
“Volevo sapere se stava bene.” disse
lei.
“Certo che sta bene”…….”E per la cronaca,” aggiunse Ron “sto bene anche
io!!!”
“Oh lo so,
lo so” disse Hermione avvicinandosi pericolosamente ad
un Ron ancora alla ricerca di una maglietta “lo
vedo!” gli sussurrò all’orecchio. Ron avvampò e Hermione, evidentemente soddisfatta dell’effetto sortito,
si sedette sul suo letto. Finalmente Ron riuscì a
trovare una maglietta pulita: se la infilò e si sedette accanto a lei. “Sei
nervosa?” le chiese dopo qualche istante.
“Per cosa?”
“Beh, il viaggio, il fatto di non tornare a Hogwards e tutto il resto…”
“Oh, sì un po’ sì.” La sua espressione si fece
più cupa
“Cosa c’è che non va Herm?”le
chiese dolcemente avvicinandosi un po’ di più a lei. Hermione
scosse la testa e abbassò lo sguardo sulle sue mani.
“Dai Herm, sfogarti non
può farti che bene!” Lei lo guardo, i grandi occhi color dell’oro troppo lucidi
per mascherare il suo stato d’animo.
“Sai cos’è che più mi fa male? Sapere di non
essere più davvero importante per nessuno!” esclamò lei ad un tratto.
“Come sarebbe a dire?!”
chiese esterrefatto Ron.
“Beh, tu te ne andrai, ma tua madre, tuo padre e
i tuoi fratelli non si scorderanno di te: qualunque cosa succeda loro ti
porteranno sempre nel cuore. Io ho dovuto cancellare la memoria dei miei
genitori, non sapranno mai che sono esistita, non avrò nessuno che mi ricorderà
se le cose dovessero andare male….nessuno
che si preoccuperà per me se non tornerò a casa…”
“Hermione ma che dici?! I miei genitori ti vogliono bene come ad una figlia, per
non parlare di Ginny, Fred,
George, Charlie, Bill e perfino Fleur…e Tonks, Lupin, Hagrid…”
Hermione guardò fuori dalla finestra. Ron non
sopportava vederla piangere: quegli occhi non erano nati per essere rovinati
dalle lacrime. Le asciugò con un dito la goccia che rigava la sua guancia e lei
lo guardò.
“Non sarai mai sola Hermione,
mai. E non permetterò che le cose vadano male!”. Hermione
scoppiò in un pianto incontrollato e si buttò fra le braccia di Ron che la strinse a sé. Avrebbe voluto fermare quell’attimo in cui la poteva tenere così vicina, come se
fosse solo sua, mentre il suo profumo gli annebbiava la mente….riusciva persino
a sentire i battiti del suo cuore contro il suo petto. Gli accarezzò dolcemente
i capelli e lei, con il viso sprofondato nel suo collo, gli disse “Non
riuscirei a fare questo viaggio senza te….” Poi emerse
dal suo collo e lo guardò: neanche gli occhi gonfi e arrossati riuscivano a
rovinare il suo viso. Ron guardò le sue labbra e le
sfiorò con un dito, lei arrossì ma le avvicinò un
po’di più a quelle di Ron…poteva sentire il suo
respiro fresco sul suo viso….e proprio quando le loro labbra si sfiorarono Harry entrò nella stanza. Come fossero
collegati a dei fili Ron e Hermione
si allontanarono di scatto, senza smettere di guardarsi.
“Hey ciao Hermione, tutto a posto? Hermione?
Hermione!?” Infine Hermione uscì a fatica da quell’attimo
perfetto e rispose a Harry “Ciao, tutto bene. E tu
come stai?”
“Stavamo facendo l’inventario di cosa portare con
noi!!” Si affrettò ad aggiungere Ron.
Non aveva nulla contro Harry,
gli avrebbe anche raccontato che da qualche anno a quella parte Hermione rappresentava per lui qualcosa di più di una amica. Ma non voleva che Harry
si sentisse escluso, obbligato magari a lasciarlo solo con lei, per incoraggiarlo
a dirle ciò che non aveva ancora avuto il coraggio di dirle. E poi la sua paura
più grande era quella che Harry gli confessasse di condividere le sue idee: aveva sempre pensato
che Hermione avesse un debole per Harry,
ma se Harry provava lo stesso….non
lo avrebbe sopportato, non lo voleva sapere! Perciò non era il caso che Harry li sorprendesse.
Ci sarebbero state altre occasioni, sarebbe stato
Ron stesso a crearle….dopo quel giorno si sentiva in
grado di fare tutto…