Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SweetPaperella    16/03/2019    8 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo nove

Ha dormito veramente poco, pensando costantemente a come chiedere un appuntamento a Killian, ma sinceramente niente di sensato ha sfiorato la sua la sua mente, non ha la minima idea di come chiedergli un appuntamento e si sente una perfetta cretina, anzi un’adolescente alle prese con la sua prima cotta e ha sempre voluto evitare tutto ciò, ed ora é la prima che si ritrova a pensare costantemente a lui, ad essere agitata perché non sa come chiedere un appuntamento.
Scende in cucina per prepararsi un caffè e incontra Regina, la quale ovviamente é già sveglia perché deve andare a lavoro e si alza sempre a quell’ora e insieme a lei c’è Henry, il quale si sta divorando i suoi pancake con latte e cioccolata.
«Swan già sveglia? Sei tornata alle 4 di notte, come minimo credevo che avresti dormito fino alle 14 di pomeriggio. Ti ricordi che stasera devi tenere Henry e Roland?»
«Si si, me lo ricordo Mills, il tuo appuntamento é salvo. Sono sveglia e in forma, nonostante io abbia dormito 3 ore.» dice tranquillizzando la sua amica, che sembra nervosa esattamente quanto lei per il suo appuntamento con Robin di quella sera.
«Mamma deve chiedere a Killian di uscire.» interviene Henry nella conversazione, facendo capire a Regina il motivo per cui cui la bionda é già sveglia.
«Ah ecco spiegato il motivo, il pirata ha finalmente fatto colpo eh.» ironizzando e facendo arrossire visibilmente Emma.
«Disse colei che esce con il fuorilegge questa sera a cena» ribattendo subito decisa.
«Touché» ridendo, ma felice che Emma finalmente si stia dando una possibilità.
Quante cose sono cambiate in poco tempo, in poche settimane entrambe hanno conosciuto qualcuno e hanno deciso di fidarsi nuovamente, quando prima nessuna delle due sarebbe stata in grado di farlo. Le cose cambiano é inevitabile, ma forse non sempre in negativo.
«Nervosa?» chiede Emma poco dopo, concentrandosi sulla sua amica.
«Si, tu?»
«Si, non so nemmeno cosa dirgli. Per quanto riguarda te, stasera ti aiuto a scegliere il vestito.» proponendosi di aiutarla, ben felice che la sua migliore amica finalmente esca con un uomo e felice che quest’uomo sia Robin, lo trova perfetto per lei.
«Tu invece vedrai che troverai le parole appena lo avrai davanti, sempre se servono.» ammiccando e facendo sì che la giovane arrossisca ancora una volta.
«Porto io Henry a scuola, poi vado direttamente in ospedale» dice sorvolando sull’ultima parte della conversazione, anche perché Regina ancora non sa che in realtà si sono già baciati, ben due volte e che vorrebbe farlo ancora, ancora e ancora. Il desiderio che ha delle labbra di Killian non riesce a placarlo, ma sa che deve, non é una stupida ragazzina con gli ormoni a mille e che non sa controllarli. Lei può benissimo controllare le sue emozioni.
Henry saluta Regina, per poi prendere lo zainetto e andare a scuola con Emma.

Arrivata davanti alla scuola di Henry, ha esitato più a lungo nel baciare suo figlio, quasi volesse fermare il tempo a quel preciso momento e non continuare la giornata, o meglio, non andare in ospedale da Killian. Improvvisamente sente che non sia più la scelta giusta, la sua mente le dice di allontanarsi, di scappare finché è in tempo, il suo cuore invece le dice di fare un respiro profondo, prendersi di coraggio e invitare il ragazzo a cena, ricordandogli delle bellissime sensazioni che ha provato stando al suo fianco.
«Mamma andrà tutto bene» gli dice il suo piccolo Henry, mentre la saluta con un bacio sulla guancia e dirigendosi a passo spedito verso i suoi compagni di classe e regalare loro un sorriso raggiante. Il suo piccolo ometto, che ha solo quattro anni ma è già molto maturo, é stato la sua luce in un momento di oscurità, ha saputo farla rinascere quando si sentiva persa, ha fatto breccia nel suo cuore quando ha incrociato per la prima volta i suoi occhi così simili ai suoi, quando la sua manina si è posizionata sul suo viso e lei ha avvertito per la prima volta cosa significasse amare, cosa significasse essere mamma. É bastato quel piccolo gesto a riaccendere in lei la speranza di potercela fare, di poter prendere in mano la sua vita e rimettere insieme i pezzi rotti, ha capito che doveva essere forte, determinata, attenta per lui, ha capito che non era più solo Emma Swan, ma era una mamma, la mamma di Henry.
Il suo piccolo ometto ancora una volta é riuscito a infonderle coraggio, a riaccendere in lei la luce, la speranza, la voglia di combattere ed è così che si reca in ospedale.
Il tragitto da scuola in ospedale non è mai stato così corto, Emma pensa che quel giorno forse si siano messi tutti d’accordo per farla arrivare prima del previsto da lui. Niente traffico, niente semafori rossi, niente attesa davanti all’ascensore dell’ospedale, niente di niente. Forse é magia, forse è un altro segno del destino che sta facendo la cosa giusta.
Entra nella stanza di Killian e lui è intento a fare colazione, ma si vede dalla sua faccia che non è molto di suo gradimento. Emma gli porge infatti il sacchetto con il caffè e il muffin che ha comprato al bar vicino all’ospedale, prima di entrare.
«Sei la mia salvatrice. Questo thè fa schifo, per non parlare di questi biscotti e del cibo che ho mangiato ieri.» aprendo il sacchetto e trovandoci dentro finalmente qualcosa di commestibile. Soprattutto il muffin con le gocce di cioccolato.
«Il caffè non é corretto al rum, per ovvie ragioni... ma credo di essermi fatta perdonare con il dolce.» gli dice Emma sorridendo nel vedere la sua espressione felice, quasi quanto quella di Henry quando lei gli fa una sorpresa o gli compra un gioco nuovo.
«Ti sei fatta perdonare nell’esatto momento in cui sei entrata da quella porta.» le risponde dolce, portandosi il contenitore del caffè alla bocca.
Emma sorride ancora una volta e poi decide di farlo subito, ora o mai più.
«Volevo chiederti di uscire, per cena o quello che vuoi.»
«Non dovrei essere io a chiedertelo?» risponde, ma non prima di essersi ripreso, gli è andato di traverso il caffè e ancora ha la voce roca dalla tosse.
«Dimenticavo che sei all’antica» ma ridendo, non gli è sfuggito il suo sguardo sorpreso, ma felice, solo che deve mantenere tutto il suo fascino da pirata e non lo dà a vedere.
«Accetto volentieri, ma a una condizione: organizzo tutto io.»
«So organizzare un appuntamento.» risponde finta piccata.
«Non ho dubbi, ma io sono il tuo cavaliere pirata, ricordi? Quindi lo organizzo io.» ancora non riuscendo a credere che Emma gli abbia chiesto di uscire, tutto quella mattina si sarebbe aspettato tranne che vederla comparire nella sua stanza e ancora meno di sentir uscire quelle parole dalla sua bocca. Non lo sta più allontanando, ha deciso di fidarsi, ha deciso di concedergli una chance, lasciandolo entrare nella sua vita e in quella di Henry e lui vuole far di tutto affinché questa fiducia sia ben riposta. Ora che ha tirato giù i primi tasselli del suo muro, non vuole di certo costruirne altri. Anche lui grazie a Emma é cambiato, non è più il ragazzaccio che va ogni sera alla conquista di una diversa, che beve per dimenticare il suo schifoso passato e il sentirsi costantemente solo. Con Emma si sente parte di qualcosa, sente di aver abbandonato l’oscurità che lo stava divorando, per fare spazio a un nuovo Killian, un Killian che vuole guardare al futuro con speranza. A un futuro con Emma.
La ragazza annuisce e ride di gusto, decidendo di affidare tutto a lui.
«Domani sera va bene? Io purtroppo devo restare un’altra notte in osservazione per via della gamba.»
«Si, domani sera é perfetto, tanto sono bloccata a casa a fare da baby sitter a Henry e il figlio di Robin Hood, che stasera esce con Regina. Ma domani sera va bene, chiedo a una collega di fare cambio turno.» é un fiume in piena, ma è anche felice, felice come non si è mai sentita e per la prima volta non ha voglia di scappare dalla stanza e andare il più lontano possibile dal ragazzo.
«Regina Mills che ha un appuntamento? Questa é buona, credo che glielo farò notare appena mi chiama per un nuovo lavoro.» ridendo di gusto.
Emma alza gli occhi al cielo e ride a sua volta, si è immaginata perfettamente la sua risposta e infatti ci ha visto più che giusto.
«Ma ascolta, quindi stasera mi lasci solo soletto in questa stanza di ospedale?» chiede poi tornando ad essere malizioso nei confronti di Emma.
«Si capitano, ti tocca.»
«Allora vorrà dire che mi terrai compagnia con qualche messaggino con il telefono» ammiccando ancora una volta.
«Vedremo» risponde la ragazza e scuotendo la testa, non sa perché ma immagina dove andrà a finire la conversazione.
Si scambiano ancora qualche battuta, parlando del loro appuntamento, anche se Killian non le ha voluto dire nulla di ciò che vuole organizzare per lei, per poi salutarsi e fissare già l’orario per la loro uscita.
«Ti passo a prendere domani sera alle 20» le dice Killian con un sorriso a trentadue denti, mostrando i suoi meravigliosi denti bianchi, che risaltano ulteriormente il suo sorriso. Emma ogni volta riesce a sentire una morsa allo stomaco.
Il giovane sa che si deve impegnare seriamente per stupirla, soprattutto si deve dar da fare visto che è bloccato in un letto di ospedale, ma ha tutta la mattina per riuscire a organizzare un appuntamento romantico per la sua Emma. Sarà il suo cuore a consigliarlo al  meglio.

Si sente come un’adolescente al primo appuntamento e sa che deve assolutamente calmarsi o potrebbe risultare ridicola agli occhi di Emma, di Henry e perfino di Robin. Non vuole sembrare quella patetica innamorata del suo uomo, non ancora almeno. Non è nemmeno da lei farlo a dirla tutta, per questo non riesce a spiegarsi perché si sente così agitata, nemmeno al primo appuntamento con Daniel lo era così tanto. Lì era veramente totalmente alla sua prima esperienza, in tutto. Forse Robin è diverso e lo sa anche lei, il loro rapporto è diverso. Si fida di lui, a costo a di raccontagli ogni esperienza passata della sua vita, anche la più dolorosa, ciò che la rende una persona orribile.
Scende in salotto con vestito rosso, con un piccolo colletto come quelli delle camice, che scende dolcemente, rimettendole in risalto la sua figura perfetta e che le arriva poco sotto al ginocchio. Scarpe nere con il tacco, un leggero trucco per mettere in risalto gli occhi e rossetto rosso per accentuare le labbra.
Robin nel vederla resta senza fiato, non riesce a emettere ancora suono, ma la sua espressione parla per lui.
«Sei... sei bellissima.» riesce a sussurrare poi, cercando di evitare di fare la figura del fesso, di colui che non sa fare un complimento a una donna, lui è un perfetto gentiluomo e sa benissimo come lusingare una donna, solo che Regina spesso e volentieri riesce a farlo restare letteralmente a bocca aperta, facendo la figura del pollo cotto a puntino. Ma in realtà lo è eccome.
«Confermo, Regina sei bellissima» si intromette Emma, l’ha aiutata lei stessa a scegliere il vestito, sapendo che le sarebbe stato meravigliosamente bene e non si è sbagliata. Anzi in realtà le sta ancora meglio di come immaginava, a volte vorrebbe avere la classe e l’eleganza di Regina. Lei non si sente per niente elegante.
«Si mamma, sei bellissima» fa eco anche Henry, dando manforte.
Regina arrossisce a tutti quei complimenti e sorride cercando di nascondere il rossore delle sue guance, ci manca poco che diventa del colore del suo vestito ed è meglio evitare.
Inoltre non ha potuto non notare quanto anche Robin sia perfetto quella sera: pantaloni neri, camicia bianca, con i primi bottoni lasciati aperti e una giacca sempre nera, a concludere la sua perfetta figura. Ma ciò che senza dubbio ha colpito Regina, sono i suoi occhi chiari, illuminati dallo stupore di vederla. Solo i suoi occhi senza dubbio, ciò che lo rendono irresistibile.
L’uomo le porge il braccio e dopo l’ultimo saluto ai due piccoli di casa, si dirigono alla macchina.
Il locale che ha prenotato non è in città, è situato fuori Storybrooke, ma è un posto che adora e ci tiene molto a farlo conoscere a Regina, ha subito pensato alla “taverna di Esme e Charlie” quando la donna ha accettato il suo invito. È l’unico posto dove si è sempre sentito a casa, in cui ha trovato parole di conforto, affetto incondizionato e gentilezza. L’ha trovato una sera per caso, qualche settimana dopo la morte di Marion. L’accogliente luogo l’ha fatto sentire subito in famiglia e il sorriso di Esme e Charlie dimenticare per un attimo la sua sofferenza. Da quel giorno ogni qualvolta ha potuto è tornato a far visita a quei due gentili signori, che nonostante gli anni e non siano più due baldi giovani, lavorano ancora come muli, come se avessero la metà dei loro anni.
Nel tragitto verso la taverna, Robin racconta come ha conosciuto il posto e Regina è ancora più felice di condividere quel momento con l’uomo.
Non appena arrivano, la donna rimane completamente spiazzata dalla bellezza del luogo, è una piccola taverna, costruita interamente in legno, con tavoli e panchine di legno, ma si respira aria di casa. Il caminetto acceso poi conferisce ancora di più l’aria famigliare, sembra di essere nel giorno di Natale, ma non è solo il camino a emanare calore, il sorriso della proprietaria è contagioso.
«Questo posto è... meraviglioso.» dice Regina guardandosi intorno estasiata, i suoi occhi si spostano da un punto all’altro e rimane sempre più meravigliata.
La proprietaria fa accomodare entrambi al loro tavolo, uno vicino al camino e Robin sposta la sedia a Regina, prima di sedersi lui.
Il signor Charlie versa il vino rosso nel bicchiere dei due ospiti e dopo aver preso le ordinazioni si allontana per lasciarli finalmente soli.
«Robin... Grazie, é magnifico, davvero.» non smettendo di sorridere e i suoi occhi esprimono chiaramente la sua felicità, hanno un diverso luccichio e l’uomo seduto di fronte a lei, se ne accorge immediatamente. É esattamente ciò che voleva.
«Sono felice che ti piaccia, Regina» prendendole la mano e regalandole un dolce sorriso. Anche i suoi occhi brillano di una luce nuova. Non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe condiviso quel posto con una donna. Ma da quando ha incontrato Regina, tutte le sue certezze sono vacillate, facendo spazio a un nuovo Robin, pronto a credere in un futuro migliore, pronto a riaprirsi nuovamente all’amore.
«Quindi milady, questo fuorilegge ha qualche possibilità nel fare breccia nel suo cuore?» le dice dolce, ma anche ridendo, tanto che il suo sguardo ora è anche un po’ malizioso.
«Oh sì. Anche se a dire il vero, potrebbe darsi che questo fuorilegge ha già fatto breccia nel mio cuore.» risponde spontaneamente, prendendo la mano di Robin, che lui ancora tiene sulla sua, facendo intrecciare le loro dita.
«Buono a sapersi» guardandola negli occhi e accarezzandole il palmo della mano con il suo pollice.
«Ma te lo volevo sempre chiedere, quando te lo sei fatto questo tatuaggio?» ha sempre notato che l’uomo sull’avambraccio ha tatuato un leone che sputa fuoco, vero simbolo di Robin Hood.
«Da ragazzo, io e la mia banda, volevamo tatuarci dei simboli per suggellare la nostra fratellanza, io sono sempre stato rinominato Robin Hood e così ho deciso di tatuarmi il leone, come simbolo.» risponde ridendo, in effetti ora si rende conto che il tatuaggio del più acclamato ladro gentiluomo, lo rende forse tale a tutti gli effetti.
«Un ladro gentiluomo a tutti gli effetti sei allora» e Regina sembra leggerli nei pensieri, esternando ciò che pensa.
«Ma accanto a una regina, il ladro diventa un re?» ribatte provocandola.
«No, perché in fondo alla regina, piacciono i fuorilegge, anche se non lo ammetterebbe mai» risponde la donna non sottostando alla sua provocazione, ma ribattendo decisa a sua volta.
Robin ride di gusto e Regina fa altrettanto poco dopo.
Il resto della cena continua tra battute divertenti, effusioni, raccontarsi di sé e parlando dei rispettivi lavori.
Ma Regina sa che deve raccontare anche altro all’uomo se vuole intraprendere una relazione seria con lui, solo che non ha ancora trovato il momento giusto per farlo e soprattutto non vuole rovinare una cena così piacevolmente romantica e divertente. Il suo passato é troppo doloroso e lei non ha voglia di condividerlo e rischiare di far allontanare l’uomo, anche se sa che deve farlo, a ogni costo.
A fine cena, nessuno dei due ha intenzione di concludere già la serata, così Robin propone a Regina una passeggiata nel sentiero accanto alla taverna. Proprio accanto c’é un piccolo laghetto ed é lì che vuole portare la sua dama e magari finalmente concedersi un lungo bacio. Non desidera altro.
Camminano mano nella mano, ognuno assorto nei suoi pensieri, ma vicini, guardandosi di tanto in tanto e sorridendosi. Solo quando arrivano all’altezza del laghetto e Regina nota un gazebo bianco, ricoperto di luci colorate, che affaccia proprio sulla distesa d’acqua, finalmente riacquista l’uso della parola, esclamando un semplice “wow”.
Robin la porta sotto al gazebo, guardandola incantato, guardando ancora una volta i suoi occhi che brillano e a renderli ancora più belli, é la luna che riflette su di loro, quasi a illuminarli.
«Ammetto che questa bellezza mozzafiato non è merito mio, ma di Esme e Charlie, l’hanno ricreato per le coppie innamorate, ma spero di essermi meritato lo stesso un bacio dalla donna più bella che io conosca.» le chiede dolce, incastonando i suoi occhi azzurri, in quelli scuri della donna.
«Si, credo proprio che se l’é meritato, mio ladro gentiluomo.» risponde ridendo, ma avvicinandosi intanto alle labbra di Robin.
Lui la stringe ancora di più a sé portando la sua mano all’altezza della sua schiena e la bacia.
Le loro lingue subito entrano in contatto, muovendosi prima delicate, come se si volessero assaporare, poi muovendosi con sempre più maggior desiderio.
Non vorrebbero mai separarsi da quel bacio ricco di desiderio, passione e dolcezza, se non avessero necessità di respirare. Si separano di poco, non allontanandosi nemmeno di mezzo millimetro l’uno dall’altra, Regina ha ancora le mani al collo dell’uomo e Robin, la tiene ancora stretta per la vita.
«Robin... non vorrei rovinare questo romantico momento, ma devo dirti una cosa.» a rompere il silenzio magico del momento é Regina, la quale finalmente ha trovato il coraggio di confessare a l’uomo la verità più sconvolgente del suo passato. Lo prende per mano e si siedono su un dondolo sempre sotto al gazebo.
Lo sguardo di Regina non è più raggiante come poco prima, Robin se ne accorge immediatamente e le prende nuovamente la mano, per farle capire che è al suo fianco, non la vuole lasciare, qualsiasi cosa lei debba dirgli.
«C’é qualcosa del mio passato che è giusto tu sappia... Quando è morto Daniel, io sono caduta in un baratro. Passavo il mio tempo unicamente suoi libri, volevo laurearmi e iniziare a lavorare quanto prima. Mi divertivo poco, ho avuto diverse relazioni occasionali, giusto perché Mary Margaret e le mie poche colleghe universitarie mi costringevano ad uscire... ma non è questo il punto...» non sa nemmeno lei perché sta partendo da così lontano a raccontare, forse perché prendere il discorso alla larga la fa sentire meglio, le fa prendere ulteriore coraggio.
Robin in silenzio aspetta che lei continui, ascoltando attento, ha capito che è qualcosa di molto importante.
«Una sera, di vent’anni fa, ho fatto un terribile sbaglio. Era l’anniversario della morte di Daniel, mi sentivo sola, triste, tutto lo stress accumulato dallo studio mi stava divorando e ho deciso di accettare l’invito a cena di David, colui che è ora il mio socio in affari, nonché marito di Mary... Siamo sempre stati molti amici, legati come fratelli, ma... quella sera, abbiamo esagerato con i cocktail, io per disperazione, lui per divertirsi e non lasciarmi sola a bere, fatto sta che siamo finiti a letto insieme...» e continua a raccontare, raccontare tutto ciò che ha comportato il loro gesto, della sua fuga all’estero per uno scambio culturale, ma in realtà per nascondere la sua pancia evidente, il suo stato di gravidanza. Il come dopo aver messo alla luce la sua bambina, in una tenuta dei Mills, grazie a una ostetrica pagata profumatamente, abbia deciso di abbandonarla in ospedale, non sentendosi pronta per occuparsi di lei, con un ciondolo dandole da David, il quale nemmeno si è sentito pronto a fare il padre, più che altro ha pensato che a lungo andare il suo rapporto con Mary si sarebbe inclinato; e una copertina bianca, con dei ricami rosa con sopra il nome di sua nonna, alla quale Regina era molto affezionata. Ma anche delle complicazioni dovute a quella gravidanza, scaturite durante il parto, che l’hanno portata forse ad non avere più figli.
«E sai chi è tua figlia?» chiede Robin a quel punto, non riesce a dire altro che ciò, non può negare che il passato della donna l’abbia parecchio sconvolto, ma non per questo vuole allontanarsi, tutti commettono errori, tutti hanno enormi scheletri nell’armadio, lui compreso e non può di certo fare il processo a Regina e poi aveva solo vent’anni, chiunque a quell’età può non sentirsi pronto alla gravidanza, specie se avvenuta con un uomo fidanzato, nonché proprio migliore amico, per errore.
Regina annuisce e fa il suo nome all’uomo, il quale in un certo senso se l’aspettava, ma ancora una volta sa che Regina é una persona buona, lo dimostra come si prende cura delle persone a cui vuole bene. Soprattutto é una donna molto materna, l’ha notato con Henry, come si prende cura del bambino. Inoltre nel momento in cui l’ha vista in difficoltà non ha esitato poi ad aiutarla e prendersi cura di lei e se pur non le ha detto ancora la verità, sa che il suo gesto é dovuto solo alla paura, alla paura di perderla.
«Se vorrai scappare da me lo capisco... sono la regina cattiva della favole, l’antagonista della storia... io...»
«SSH.. tu mi piaci esattamente così come sei, Regina Mills e non vado da nessuna parte, sono felice anzi, che ti sia confidata con me.» le dice dolce, prendendole il viso tra le mani e asciugandole poi con un pollice le lacrime che le stanno rigando il viso. Non è la regina cattiva, sta cercando di rimediare ai suoi errori e merita di essere felice, ha sofferto troppo nella sua vita.
Regina si avvicina al volto dell’uomo e dopo avergli dato un leggero bacio sulle labbra, affonda il viso nell’incavo del suo collo, respirando il suo profumo e lasciandosi andare a un pianto liberatorio. L’uomo la stringe a sé e la culla dolcemente tra le sue braccia forti, accarezzandole i capelli per rassicurarla.
«E poi com’è finita con David e Mary Margaret? Mi sembra di aver notato che siete molto amici.» chiede non appena la donna si è calmata e ha rialzato lo sguardo, se pur ancora con qualche lacrima che le scorre sul viso e gli occhi decisamente arrossati.
«Quando scoprii di essere incinta, lo dissi a David e subito dopo a Mary, lei all’inizio non l’ha prese bene e lasciò David, poi per fortuna l’uomo é riuscito a riconquistarla facendole capire che l’amava, ma io ormai avevo preso la mia decisione, non volevo portare a termine la gravidanza, allora decisi di abortire inizialmente, ma poi non me la sentii e decisi di lasciarla una volta nata... come ho fatto. Mary non ha mai accettato del tutto la mia decisione e quella di David, ma ormai loro stavano cercando di ricucire il loro rapporto... Noi invece per un lungo periodo non ci siamo parlate, poi non so come, siamo riuscite a ricucire il nostro rapporto, forse grazie al fatto che David lavorava per mio padre. Sono la mia famiglia dopo tutto. E sicuramente Mary é una persona che tende a vedere il buono in ognuno, infatti non ha esitato quando gli ho detto che volevo aiutarla mia figlia, anche se dopo 14 anni.» risponde con un sorriso sincero. Finalmente si è liberata da un peso enorme, un peso che le attanagliava il cuore, ma ora è felice di averlo condiviso con l’uomo al suo fianco, ora si sente pronta ad affrontare una nuova relazione, ad affrontarla con lui.
Lo bacia con passione nuovamente e Robin a sua volta la stringe a sé, il tempo delle parole é finito, hanno parlato già fin troppo, vogliono godersi adesso la luna, le stelle, il lago luccicante e le labbra l’uno, dell’altra.
Robin infatti, per allontanare ogni sorta di sofferenza, prende il suo mp3, che porta sempre con sé, essendo un grande appassionato di musica, lo posiziona su una canzone romantica e lenta e invita la donna a ballare, mettendole un auricolare nell’orecchio. Regina se inizialmente lo guarda stupita, subito dopo si lascia prendere la mano da Robin e iniziare quella danza insolita, sulle note di “All at Once” di Whitney Houston.

Emma ha appena messo a letto Roland e Henry, i quali dopo aver giocato a lungo, sono crollati sfiniti, senza nemmeno riuscire a sentire la favola della buonanotte; ha preso il fascicolo di Robin Hood dalla scrivania di Regina per guardarlo meglio. Ha capito che la donna è molto preoccupata del fatto che “il signore oscuro” abbia voluto incastrare proprio Robin, teme una ripercussione su tutti loro e vuole capirci di più. Sente di voler aiutare la sua amica e regalarle finalmente il suo lieto fine, se lo merita. Non è una detective, ma forse uno sguardo esterno può essere ciò che serve per capirci qualcosa di più.
È intenta a leggere il fascicolo, a cui si è decisamente appassionata, tanto che ha scritto diverse ipotesi su un quaderno, quando sente l’arrivo di un sms sul suo cellulare.
La casella dei messaggio indica: Killian.
Sorride e apre subito il contenuto.
“Ciao love, terresti compagnia a un povero pirata solo soletto in un letto di ospedale che non riesce a dormire e che ha mangiato da schifo?”
“Povero Pirata insonne e digiuno” é la risposta di Emma al drammatico Killian.
“Facciamo le spiritose Swan? Io sono davvero quasi digiuno e insonne. Tu che fai? Mi pensi?” La provoca e aspetta la sua risposta impaziente, con il sorriso sul volto.
“Non vorrei deluderti capitano, ma in realtà stavo pensando a Regina e Robin, più che altro a Robin e al suo caso, sto guardando il suo fascicolo”
“Lo sapevo che avrei dovuto darmi al saccheggio, ma anche i pirati saccheggiano sai?” Fingendosi geloso, ma in realtà se la sta decisamente ridendo, gli piace scherzare con lei e anche come ogni volta si ritrovano a punzecchiarsi, forse il bello del loro rapporto é proprio questo.
“Scemo.” Ride, immaginando perfettamente che la risposta del ragazzo sarebbe stata la medesima.
“Tu sei perfida, messaggi con me e pensi a un altro.”
“La finisci di fare lo scemo!”
“Va bene, va bene. Allora dimmi, che pigiama hai? Quello con i cuoricini che ti ho visto la volta che sono venuto da te?”
Ora sta decisamente flirtando con lei, é tornato ad essere il ragazzo malizioso di sempre.
Emma scuote la testa, ma ride anche, ormai si aspetta ogni risposta del bel pirata dagli occhi azzurri, chiedendosi quando sarebbe arrivato a corteggiarla.
“No, non te lo dico” risponde stando al suo gioco.
“Eh no Swan, ti ripeto che sono solo in un freddo ospedale e tu fai la guastafeste così?”
“Jones, smettila”
“Tu smettila di fare la guastafeste.”

Emma ride e decide di provocarlo a sua volta, così gli manda una sua foto, ma di lei avvolta dal piumone, in cui si vedono a malapena gli occhi.
“Questo è tutto ciò che avrai stasera da me, accontentati Jones”
“Ma ti si vedono a malapena i tuoi meravigliosi smeraldi verdi, nemmeno quelli ho l’onore di vedere?”
“No e non fare il romantico, che non te lo dico lo stesso che pigiama ho”
ma ben felice del complimento sui suoi occhi.
“Se non ci fossimo baciati due volte e tu non uscissi con me domani sera, penserei di dover ricominciare tutto da capo nel corteggiamento” ride e Emma fa lo stesso quando legge la sua risposta, ma arrossisce anche, ripensando ai loro baci. A dirla tutta non ha mai smesso di pensarci, ma questo di certo non glielo dice.
“A domani Killian”
“A domani Swan guastafeste”
“Blu, con sopra delle stelle bianche e scritto dream al centro. Notte”

Killian sorride nel leggere il successivo messaggio, a dirla tutta non si sarebbe nemmeno aspettato che ne sarebbe giunto un altro, anche se ci sperava... quando l’ha vista scrivere, interrompersi e poi scrivere di nuovo, è stato tutto il tempo a guardare il display in attesa.
“Ora posso andare a dormire immaginandoti bellissima nel tuo pigiama blu. Notte Swan, sogni d’oro”
Sorride a sua volta e posando il fascicolo sul comodino, chiude gli occhi, pensa a Killian e al loro appuntamento di domani, anche se non sa ancora cosa il ragazzo abbia organizzato, si sente felice, gli andrebbe bene anche una semplice cena a base di dolci da Granny’s.


SPAZIO AUTRICE: Ed eccomi qui, domani starò tutta la giornata fuori e quindi posto oggi pomeriggio. Ma veniamo al capitolo, per motivi di lunghezza, ho deciso di dividere i due appuntamenti, tra il capitolo 9 e il 10. Quello dei nostri CS infatti sarà nel prossimo. In questo invece come avrete letto abbiamo assistito a quello tra Robin e Regina, ma non solo... Regina ha tolto uno scheletro dall'armadio, il più grande che teneva nascosto e soprattutto penso che si capiscano, ora, molte cose sul suo passato. Ditem voi però che cosa ne avete dedotto.... Sono curiosa di scoprire i vostri pareri a riguardo.
Per quanto riguarda il caso Gold, qui ci sono dei primissimi accenni (nel prossimo ce ne saranno altri e nell'unidici ci sarà un capitolo dedicato a ciò) con Emma che vuole aiutare Regina e inizia a guardare il fascicolo del caso e si appassiona... Ciò a che cosa porterà?
Vi lascio con queste domande. Grazie per farmi sapere come sempre che cosa ne pensate e per continuare a seguire la mia storia. ;) Ringrazio anche le persone che l'hanno aggiunta alle seguite.
Al prossimo capitolo. Un bacio e buon week.

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella