Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Vals Fanwriter    21/07/2009    5 recensioni
- “Pensi che sia il momento di spiegarmi cosa è successo?”
Lui ci pensò su.
“Tu cos’hai capito?” chiese il Malandrino.
Lei fece finta di pensare alla risposta da dare.
“Mmh… Che siete quattro masochisti!” -

Lily scopre il segreto di Lupin. Dedico questa fic ad AikoSenoo.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dreaming the Marauders'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Full Moon

 

 

‹‹ ’Cause this is thriller, thriller night

There ain’t no second chance against the thing with forty eyes

You know it’s thriller, thriller night

You’re fighting to survive inside a killer, thriller tonight ››

(Thriller – Michael Jackson)

 

Capitolo 1

 

Erano circa le sette di sera. Nella sala comune dei Grifondoro, Remus Lupin se ne stava seduto su una poltrona. Il suo viso era pallido, come se avesse la nausea. Delle occhiaie violacee gli segnavano il volto.  Doveva resistere… Ancora poco e sarebbe finita anche quella brutta serata. Sentì dei passi. A mala pena alzò lo sguardo.

“Rem, tutto a posto?” domandò l’amico di nome Sirius Black, andandogli incontro.

“Non tanto…” rispose flebilmente l’altro.

Sirius lo guardò addolorato, poi gli mise una mano sulla spalla.

“Resisti un altro po’. Il tempo che James la finisce di fare il romanticone e andiamo.” disse, dando un’occhiata in tralice alla rampa di scale che portava al dormitorio femminile.

“E dai, Evans!” stava dicendo il moro ad una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verde smeraldo, che lo scrutava adirata da dietro la porta socchiusa del dormitorio “Era solo uno scherzo innocente!”

La ragazzina strizzò gli occhi in due fessure, quasi fulminandolo.

“Secondo te, mettere un rospo nella mia biancheria intima sarebbe uno scherzo innocente?” rispose disgustata al solo pensiero.

Il ragazzo moro si voltò verso un suo compagno un po’ paffutello che fissava curioso la scena.

“Diglielo, Peter, che era uno scherzo innocente.” lo incitò James, quasi supplicandolo.

La rossa guardò Peter con sguardo ancora più agghiacciante.

“Io non c’entro niente.” rispose quest’ultimo spaventato, tornando giù in Sala Comune dagli altri due Malandrini.

“Grazie, eh.” sussurrò James, imbronciato.

“Ora scusami tanto, Potter…” ironizzò la ragazza “… Ma devo lavare la mia biancheria.”

Detto questo, sbatté la porta in faccia al ragazzo.

“No, Lily.” la pregò lui.

La porta si riaprì di uno squarcio.

“Per te Evans.” precisò Lily, richiudendo velocemente la porta.

Il ragazzo sbuffò, mentre Sirius fece capolino sulla rampa di scale.

“Ti dai una mossa. Remus sta malissimo.” lo incitò il bel Black, con un tono esasperato.

James non rispose. Li limitò a trascinarsi giù per le scale, abbattuto come non lo era mai stato.

“Useremo un passaggio segreto, così arriveremo prima al Platano Picchiatore.” suggerì Sirius, spiegando una pergamena bianca, sulla quale apparve una mappa, non appena il ragazzo sussurrò qualcosa agitando leggermente la bacchetta.

James non rispose.

“James?” lo chiamò l’amico.

Nonostante tutto, James rimase a fissare la moquette rossa.

“Dai, James! Penserai dopo a come farti perdonare dalla principessa Evans. L’hai fatta arrabbiare tante volte. Che differenza c’è adesso?”

Il moro alzò lo sguardo. Era arrabbiato.

“La differenza è che sei stato tu a suggerirmi quello scherzo.” rimbeccò lui.

“Ma era uno scherzo innocente!” si giustificò Sirius.

“Secondo te, mettere un rospo nella biancheria intima della Evans sarebbe uno scherzo innocente?” chiese James, come se stesse ripetendo le parole della ragazza.

“Non vorrei interrompervi, ma mi sa che è quasi ora.” disse Peter, scoccando uno sguardo preoccupato a Remus, che aveva la fronte imperlata di sudore.

“Peter ha ragione!” disse Sirius “Ne parliamo dopo.”

“Sì, certo! Ne parliamo dopo.” Sbuffò James, scocciato.

A quel punto Sirius e James presero sottobraccio Remus e si incamminarono oltre il buco del ritratto. Ma qualcuno stava spiando. Lily Evans si chiese dove mai stessero andando. Perché uscivano a quest’ora? Di lì a poco sarebbe scattato il coprifuoco. Decise di seguirli. Stavano certamente architettando qualcosa.

♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠

Dopo molti e strani passaggi segreti che Lily, personalmente, non aveva mai saputo esistessero, giunse in giardino alle fronde del Platano Picchiatore. James parve proseguire spedito verso il grosso albero minaccioso. Era tranquillo. Gli bastò un gesto, che Lily non riuscì ad identificare bene, affinché i rami dell’albero non lo aggredissero, come erano soliti fare con chiunque si avvicinasse. I quattro Malandrini quindi attraversarono una fessura dell’albero, che pareva essere l’ennesimo passaggio segreto. Lily non ci pensò due volte: prima che l’albero ricominciasse ad agitarsi, lei corse e si intrufolò nel passaggio segreto.

Non vide nessuno. C’era un lungo e stretto cunicolo. Lo attraversò e giunse ai piedi di una scala di legno. Il vecchio parquet che ricopriva il pavimento era molto impolverato. Sentì dei gemiti provenienti dal piano superiore e poi una violenta scossa attraversò il pavimento facendolo tremare. La ragazza prese a salire la rampa di scale lentamente, stringendo le braccia al petto. Sentì un ringhio come quello di una belva feroce. Si fermò. Nell’oscurità due occhi gialli la fissavano. Qualcosa o qualcuno le venne incontro e la scaraventò giù per le scale. Non si era fatta niente. Cercò di mettersi a sedere, ma qualcosa stava sopra di lei… Un animale… Un cervo… I lineamenti di quest’ultimo cominciarono a deformarsi, fino a prendere le sembianze di una creatura umana.

“Potter!!!” affermò lei, riconoscendolo “Cosa ci fai… ?”

L’espressione corrucciata e severa di James la fece ammutolire.

“Questa è una domanda che dovrei fare io a te!!” la rimproverò lui, mettendosi in piedi.

“Ma dove siamo?” chiese lei, mentre il ragazzo la aiutava ad alzarsi.

“Nella Stamberga Strillante.” spiegò lui, tirando la ragazza a sé e avvolgendola in un abbraccio protettivo, poi si voltò a guardarsi alle spalle preoccupato.

“Perché siete venuti qui, tu, Black, Minus e Lupin?” chiese lei, un po’ imbarazzata, ma pur sempre vinta dalla curiosità di sapere.

“Non ti riguarda… E comunque ora non mi pare il momento di parlarne… Devi andartene!” disse lui, cominciando a indietreggiare insieme a Lily.

Lily non capiva. Mentre James parlava, non la guardava in faccia. Era intento a osservare ben altro. Si voltò… Doveva sapere cosa stava succedendo.

“Cosa stai guard…

Non finì la frase. Vide che un mostro stava in cima alle scale. Ringhiava. Lily ebbe paura.

“Che ci fa un lupo mannaro alla Stamberga Strillante??” strillò, stringendosi forte al suo eroe.

“Non c’è tempo per spiegare! Vai via! Domattina ti dirò tutto!” disse lasciandola andare.

“No! Non ti lascio da solo! Se quel coso ti morde diventerai anche tu come lui!” gli spiegò.

Probabilmente sapeva già tutto, nonostante a scuola non avessero ancora studiato i lupi mannari.

“Lo so! So che cosa succederebbe. E poi quello non è un coso…” disse, infastidito dal soprannome che la ragazza aveva dato alla bestia, mentre il lupo mannaro prendeva la rincorsa, per aggredirli.

Un cane nero lo fermò, trascinandolo a terra.

“Devi andartene!!!” le urlò lui “Vai via!! Sbrigati!!”

Lei spaventata non disse nulla. Si limitò a correre via. Giunse all’uscita del cunicolo. Sbirciò prima di uscire. Non voleva che il Platano Picchiatore la facesse a pezzi. Si mise di nuovo a correre, schivando i colpi dell’albero minaccioso. Giunta, dopo un po’, in Sala Comune, si sedette su una poltrona, respirando pesantemente. Posò lo sguardo al cielo oltre la finestra. La luna piena era alta nel cielo, ma nessuna stella brillava.

♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠

“Evans! Evans!!” chiamò una voce.

Qualcuno la stava scuotendo forte. Le sue palpebre erano pesanti, ma, nonostante ciò, qualcosa dentro di lei le diceva di aprire gli occhi. Quella voce le sembrava molto familiare. Li spalancò.

Un ragazzo moro la fissava. Dal suo sguardo non trasparivano emozioni importanti, era soltanto un po’ stanco. La ragazza si guardò intorno. Remus Lupin era steso sul divano. Dormiva, ma dal viso pallido sembrava stravolto.

“Pensavo fossi morta di crepacuore.” disse ridacchiando.

Sembrava meno scosso da quando aveva visto il lupo mannaro alla Stamberga Strillante.

“Divertente…” disse lei ironica “Pensi che sia il momento di spiegarmi cosa è successo?”

Lui ci pensò su.

“Tu cos’hai capito?” chiese il Malandrino.

Lei fece finta di pensare alla risposta da dare.

Mmh… Che siete quattro masochisti!” ribatté la Grifoncina visibilmente arrabbiata, alzandosi dalla poltrona e cominciandosi ad avvicinare minacciosamente a James.

“Dai, Lily, lasciami spiegare.” la pregò lui indietreggiando.

Lily si fermò. La mano di James era stretta in un pugno e tremava leggermente.

“Cosa hai fatto al braccio?” domandò lei, notando una chiazza di sangue sulla manica della camicia.

Lui fissò la grossa macchia come se non l’avesse notata prima. Si voltò verso di lei e assunse un espressione sorridente e innocente, mista ad un non so che di dispiacere.

“Non è niente… E’ un graffio…” disse.

“Ma come un graffio?? Vuoi morire dissanguato??” lo rimproverò lei, avvicinandosi.

Gli prese il braccio e glielo scoprì.

“Ah! Fai piano!” fece James dolorante.

Lei lo guardò con la fronte corrucciata.

“Devi farti vedere da Madama Chips!” gli consigliò, ma sembrava più un ordine che un consiglio.

“Ma non è nulla!” insistette James.

“Piccioncini, cosa fate?” chiese Sirius, scendendo dalla rampa di scale che conduceva al dormitorio maschile insieme all’amico Peter, reggendo una coperta tra le mani.

“Noi non siamo dei piccioncini!” esclamò arrabbiata Lily, poi continuò indicando il braccio mal ridotto di James “Piuttosto, dì a questo pallone gonfiato di andare a medicarsi da Madama Chips.”

“James fa quello che ritiene giusto.” rimbeccò Sirius, posando la coperta su Remus, mentre James assumeva un espressione che sembrava dire “Visto, Evans?”.

“Ma…” fece per ribattere lei, ma James la interruppe.

“Non volevi sapere la verità?” chiese lui, stuzzicando la sua curiosità.

“E va bene! Ma poi andiamo dritto da Madama Chips!” disse, accomodandosi sulla poltrona dove prima si era addormentata, incrociando le braccia al petto.

“Allora…” disse lui, schiarendosi la voce “Sia chiaro che non sappiamo da quando, ma Remus è un lupo mannaro.”

Lily trasalì.

“Oh, Merlino! Quel lupo mannaro era Lupin??” domandò incredula.

“Già…” annuì Sirius.

“Comunque…” continuò James “Noi, per farlo sentire a suo agio, siamo diventati degli animaghi… Ed ogni notte di luna piena andiamo alla Stamberga Strillante per non destare sospetti.”

“Perché sperate di porre fine alla vostra vita da un momento all’altro!?” chiese ironica la Grifoncina.

“Più o meno.” ironizzò James.

“Voi siete pazzi! Vi rendete conto che rischiate di diventare lupi mannari anche voi? Basta un morso!” li rimproverò la rossa, ma poi si rivolse a James “Il tuo graffio sarebbe potuto essere un morso!”

James sbuffò sonoramente, mentre con sguardo amareggiato riprendeva il discorso.

“Per la barba di Merlino, Evans! Remus ha bisogno di noi! Lo abbiamo aiutato fino ad ora e continueremo a farlo!” esclamò il moro, enfatizzando l’ultima frase.

Certo… Ho capito… Ma…” farfugliò Lily.

In quel momento si sentì di essere enormemente egoista.

“Niente ma! Remus è fragile! Gli basta niente per sentirsi depresso! Pensava che nessuno l’avrebbe apprezzato e noi… o almeno io… non l’abbandonerò!”

Il silenzio sembrò piombare all’improvviso. La voce di James era sembrata quasi un’eco… un’eco coraggiosa… E Lily pensò che lui, James, non si comportava sempre da pallone gonfiato. La sua dignità non lo costringeva solo ad essere il prediletto delle donne, ma soprattutto ad essere un grande amico.

“Permettetemi di diventare animaga!” disse la rossa, dopo circa tre minuti, alzandosi in piedi.

“Cosa!?” fecero James e Sirius all’unisono.

“Voglio diventare animaga e aiutare anch’io Lupin!” si impuntò Lily.

James cominciò a scuotere la testa lentamente, con un’espressione ebete sul viso.

“Non se ne parla!” rispose Sirius per lui, in modo categorico “Già stasera ci hai dato dei grattacapi! Se non ci avessi seguito, a Rem non sarebbe venuta voglia di sbranare chiunque gli capitasse a tiro!”

“Ma è mio dovere sapere cosa combinate! Pensavo steste organizzando un altro stupido scherzo!” si giustificò la ragazza.

“Non mi va di badare ad una ragazzina capricciosa, perciò tu resterai qui a leggere i tuoi amati libri di scuola, come hai sempre fatto!” ruggì Sirius, cominciando ad avvicinarsi a Lily.

Sssh!” fece Peter a quel punto, sfiorando con un dito la punta del suo naso, avendo notando che quelle urla infastidivano il sonno di Remus “Fate piano.”

“Sì, hai ragione, Peter…” rispose Sirius, a mo di scuse.

Lily, imbronciata com’era, si diresse verso James e, del tutto consapevole, avvolse la vita del ragazzo in un abbraccio.

“James, tu mi permetterai di diventare come voi, vero?” disse, facendo gli occhi dolci al moro.

Quest’ultimo arrossì in modo esagerato e cominciò a balbettare cose senza senso.

“James, no!” ricominciò Sirius “Non puoi permetterglielo! Sai che casino, se le succedesse qualcosa… E tu non vuoi che le succeda qualcosa, giusto?”

Sirius aveva colto nel segno e, alle sue parole, James aveva ritrovato il senno.

“Sì, hai ragione.” disse, ancora più rosso di prima.

Detto questo staccò Lily dal suo busto, continuando tuttavia a tenere le sue mani sulle spalle esili della ragazza.

“Non diventerai animaga… E’ troppo pericoloso…” le disse lui, guardandola negli occhi “E poi deve esserci qualcuno che è abbastanza sano – di mente e di fisico – da riuscire a portarci in infermeria anche di peso.”

Il broncio della ragazza sembrò alleggerirsi un po’, ma non tanto da lasciar trasparire un sorriso.

“Allora andiamo in infermeria!” ordinò lei, trascinandosi dietro il moro, oltre il ritratto della Signora Grassa.

“Queste ragazze… Che pazienza ci vuole…” sbuffò Sirius, lasciandosi cadere su una poltrona, mentre il ritratto tornava al suo posto.

to be continued

♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠ • ♣ • ♠

                Salve!! Ok, avete ragione… non dovrei pensare ad altre fic, visto che ne ho due in corso… Ma quando mi viene il lampo di genio non c’è niente da fare. Avverto subito che questa fic non sarà lunghissima. Giusto tre o quattro capitoli (spero solo tre). Ringrazio in anticipo tutti quelli che la seguiranno. Spero vi piaccia. Inoltre vorrei dedicarla ad una Fanfictioner (si può dire??). La dedico ad AikoSenoo, che mi regala grandi emozioni con le sue ficcy su Lily e James. Grazie (*.*)!!

Ora vado  e vi lascio ai vostri affarucci. Lasciate una piccola recensione, bella o brutta che sia. A presto!

Vale-chan

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Vals Fanwriter