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Autore: Walt96    17/03/2019    3 recensioni
Dopo mesi di viaggio tra i mondi, il passato di Walt viene rivelato e le tenebre più oscure che hanno spezzato la sua vecchia vita sembrano man mano riaffiorare.
I Referenti, i più potenti combattenti in nome della Luce di ogni mondo, stanno finalmente per riunirsi per fronteggiare l'immensa minaccia che incombe.
Le forze oscure stanno riunendo oggetti: mistici artefatti provenienti da ogni angolo dell'universo, con tutti la stessa abilità: il potere di riportare in vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Topolino, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Capitolo 5
 
Because the Night is Dark and full of Terrors
 
 
 
 
 
Erano molti anni che non tornava nel mondo di Planetos, era uno dei mondi più curiosi e remoti che Walt avesse visitato nel suo viaggio alla ricerca di Athom.
Non riuscì mai a dimenticarselo. Era l’unico luogo in cui aveva trovato un collegamento tra la cultura locale e la sua: lì praticavano una religione fondata su sette dei, molto simile alla gerarchia dei sette maestri dell’Accademia.
Forse non voleva dire niente, o forse era solo una piccola coincidenza
Planetos era un mondo molto vasto, a differenza della maggior parte di altri, si divideva in tre continenti principali: Westeros, il continente più civilizzato in cui il re Aerys II Targaryen governava su tutto il territorio; Essos, il continente ad est dove le città libere autogovernate producevano le migliori mercanzie del mondo, e Sothorios luogo inesplorato, inabitato, in cui malattie creature magiche e giungla intricata erano le sole cose che si potesse sperare di trovare.
Probabilmente la connessione con Athom era solo una forzatura che Walt si era imposto nel nome della sua disperata ricerca, ma fatto sta che il principale tempio dedito al culto dei sette dei era stato scelto dal Referente come punto di riferimento per l’apertura del portale.
Mentre Walt attraversava lo Spazio per arrivare velocemente lì, una nube di fumo gli annebbiò la vista e rese acre il suo respiro prima di atterrare pesantemente sul cumulo di macerie che il tempio era diventato.
Arrivato in ginocchio nel punto in cui una volta era presente la stella a sette punte, Walt si osservò intorno, sbalordito da tanta violenza.
Un intero tempio di pietra molto alto e possente distrutto in quella che sembrava un'unica esplosione e non un atto di guerra.
Il fumo ancora si sollevava in cielo da qualche punto e la nube causata nell’esplosione era ancora visibile sopra la città, sempre più diradata man mano che trascorrevano i giorni.
Quando Walt si alzò volando e raggiunse il livello del suolo vide che il resto della città non era particolarmente danneggiato se non per alcuni palazzi vicini al tempio. Era stata un’esplosione mirata.
Chi mai avrebbe posseduto una tale potenza per distruggere un intero tempio? Walt non seppe dare una risposta ma l’ipotesi principale era qualcuno proveniente da altri mondi, in quanto non esistevano poteri a Planetos tanto distruttivi da radere al suolo una costruzione così imponente senza danneggiare il resto della città.
Le persone giravano comunque intorno al tempio come se nulla fosse, probabilmente erano già trascorse un paio di settimane da quando il disastro era avvenuto, nessuno parve notare Walt.
«Sei tu Azor Ahai?» pronunciò una profonda voce femminile.
Walt si voltò di scatto e osservò la sua interlocutrice, posta al limite del foro nelle fondamenta del tempio.
Era una donna bellissima, vestita con un elegante vestito purpureo molto leggero, aveva capelli scuri con ombreggiature rosse e rosso era anche l’enorme rubino che portava al collo.
Walt si avvicinò a lei e si appoggiò a terra incuriosito del fatto che la donna non mostrasse stupore nella dimostrazione dei suoi poteri, anzi sembrava serena e osservava la figura del Referente con un’intensa curiosità pari a quella del ragazzo verso di lei.
Ma prima che Walt potesse rispondere che non era Azor Ahai e che anzi non aveva idea del chi o cosa fosse, la donna lo precedette.
«No, non lo sei» disse accarezzandogli il volto con le dita «Ma sei altrettanto importante se non forse di più. Qual è il tuo nome, giovane venuto dal cielo?» chiese.
«Walt» disse lui ancora colpito.
«Sono Lady Melisandre» si presentò lei ancora osservandolo alla ricerca di risposte.
«Chi è il re? L’ultima volta che sono stato qui era in corso la ribellione di Robert».
«Robert ha regnato in maniera negligente per tutta la sua vita, e adesso è morto. Cercei Lannister governa ora ad Approdo del Re» spiegò «ma non lo farà a lungo. Il mio compito ora è assolto, ho fatto incontrare il ghiaccio e il fuoco, Daenerys Targaryen sta per riconquistare il suo regno» disse.
Walt non ricordava le linee dinastiche di Westeros, era stato in quel mondo per un paio di mesi ma non erano bastati per comprendere l’intricato intreccio di nobili casate di quel luogo.
«Cosa è successo al tempio?» chiese Walt.
«Cercei l’ha fatto esplodere con l’Alto Fuoco. Ha estinto in un sol colpo i maggiori rappresentanti del credo dei sette e gli eredi di Casa Tyrell»
«Casata Tyrell… quelli di Alto Giardino?» disse Walt senza aspettare risposta «… sto cercando il re della notte» aggiunse in fine.
«Si trova oltre la barriera, per ora» rispose Melisandre.
Walt si chiese come fosse a conoscenza di tutte quelle informazioni e se si fosse trovata lì per caso o avesse in qualche modo predetto il suo arrivo lì al tempio.
Quasi come se gli avesse letto nella mente la donna rossa aggiunse «Ho unito il ghiaccio al fuoco ed ora il mio compito è assolto» disse; il ragazzo non comprese.
Notando che parecchi sguardi avevano adocchiato i due personaggi e la loro conversazione, Walt fece per andarsene, librandosi in volo verso nord.
«Vieni da Athom non è così?» esclamò però Melisandre e Walt si impietrì.
Si bloccò a mezz’aria e non poté far altro che tornare indietro.
Nessuno in quel mondo doveva conoscere quel nome, nessuno l’aveva mai udito in quel mondo, non da lui.
«Come conosci quel nome?» chiese Walt, era spossato: aveva timore che Lucas o David avessero già visitato quel mondo.
«Non lo conosco. Ma ho visto nelle fiamme l’origine del potere del dio rosso, e non è attribuibile a questo mondo, bensì da dove provieni tu» lo rassicurò lei.
Walt decise di crederci.
«Stai attendo Walt che viene da Athom, che Wasteros ti sia di buon auspicio, perché la notte è oscura e piena di terrori».
Walt le fece un cenno col capo e si librò in aria andando verso lo sconfinato nord.
 
 
 
 
Approdo del Re era sovrastata dall’immenso palazzo reale chiamato “la Fortezza Rossa” in cima alla scogliera che dava direttamente sul mare.
Era uno spettacolo meraviglioso, soprattutto in quell’ora della mattina, in cui l’aria fresca e frizzante muoveva delicatamente i vestiti di Walt al vento.
Intraprese il viaggio verso nord volando, non aveva intenzione di utilizzare il potere dello Spazio perché non sapeva esattamente né dove si trovasse la Barriera né dove fosse il re della notte esattamente in quel momento. Avrebbe dovuto trovarlo lui stesso.
Walt era venuto a conoscenza del re della notte nella sua ultima visita a Westeros.
Era il capo di quella specie mostruosa chiamata “Estranei” esseri quasi mitologici in grado di controllare il ghiaccio e quasi impossibili da eliminare da parte dei comuni abitanti del posto.
Era quello a cui facevano capo tutti gli altri estranei, come in una mente ad alveare.
Una delle sue abilità più preoccupanti era quella di poter richiamare in vita i morti, a meno che non fossero bruciati. Probabilmente non sarebbe bastato per ridonare la vita ad Antonella ma, combinato con i poteri della Pietra della Resurrezione, dell’Edo Tensei e degli altri artefatti magici raccolti da Lucas, forse sì.
La cosa più preoccupante è che il re della notte riusciva a far risorgere moltissimi individui in un colpo solo, e se fosse stato preso da David, avrebbe donato ai cercatori dell’Oscurità un esercito immenso, impossibile da affrontare per i Referenti. Ciò non doveva accadere.
Walt aveva in mente di sigillare il re della notte a Westeros grazie allo Spazio, in modo che nessuno avrebbe mai avuto la capacità di farlo uscire dal suo mondo.
Sorvolò una vasta valle rocciosa dove le vette delle montagne raggiungevano picchi altissimi, infatti parzialmente immerse nelle nubi.
Non si preoccupava del fatto che alcuni passanti potessero avvistarlo da terra, era abbastanza in alto da essere tranquillamente scambiato per un qualche volatile e comunque nessuno avrebbe mai creduto alla storia di un uomo volante.
La temperatura diminuiva man mano che sorvolava verso nord, non ci volle molto prima di incontrare alcune lande bianche ricoperte dalla neve.
Una delle particolarità della tuta di Walt era di mantenergli perfettamente asciutto e alla giusta temperatura tutto il corpo. Perciò anche se sul viso sentiva il vento freddo e secco, godeva comunque di un ottimo tepore.
Trascorsero una manciata di minuti prima che sorvolasse la città di Grande Inverno, luogo nel quale si ergeva un castello imponente, composto da torri tozze e ampie, fatte di dura pietra scura.
Era stato in visita in quel luogo nel suo primo viaggio, e proprio lì era venuto a conoscenza delle leggende sul re della notte e i suoi poteri.
Non poteva permettersi soste, perciò non scese a terra e proseguì il suo viaggio verso l’estremo nord.
La Barriera già appariva in lontananza: una gigantesco muro di rocce e ghiaccio alto circa duecento metri, dall’apparenza traslucida in quella giornata di sole.
Nonostante la sua imponenza per Walt fu facile sorvolarla e oltrepassarla.
Sulla cima della struttura vide anche diversi uomini vestiti di nero che presidiavano la struttura difendendola dagli attacchi esterni.
Il clima aldilà della Barriera era molto più rigido, nubi dense di neve ovattavano il cielo e la vista, accavallatesi l’una all’altra a causa della presenza della Barriera che, deviando i venti verso l’alto, impediva alle nuvole di scorrere in maniera naturale nel cielo.
Walt fu costretto ad abbassarsi notevolmente di quota per riuscire a mantenere un contatto visivo col terreno, fin poco sopra agli abeti che crescevano tra la neve.
Il silenzio di quella desolazione ghiacciata era assordante. Penetrava nella mente, avrebbe reso chiunque allarmato.
Walt non aveva paura del re della notte, d’altronde ad Athom, aveva conosciuto e si era allenato con diverse persone in grado di manipolare il ghiaccio.
Le venne in mente Frida, la sua grande amica di quartiere con cui aveva trascorso gran parte dell’infanzia a giocare ai giardinetti vicino a casa.
Quanto era abile… ma nonostante questo anche lei era stata sopraffatta dall’Oscurità… Walt non riuscì nemmeno a dirle addio.
Quando una lacrima sgorgò e gli scivolò sulla guancia Walt percepì il vero freddo di quelle terre, tanto che appena la goccia gli scivolò via dal viso si solidificò subito in ghiaccio.
Fu in quel momento che si accorse di aver iniziato a sorvolare qualcosa di strano.
Sotto di lui c’erano… persone?
Scese a terra per controllare.
Fu inorridito nel constatare che si trovava in un immensa distesa di cadaveri, morti viventi che marciavano formando un esercito immenso.
Contava sicuramente più di centomila uomini, sempre se così potevano considerarsi, con lembi di carne dilaniata, organi inesistenti, ossa spezzate e vestiti stracciati.
Zombie, ecco cos’erano.
«È proprio quello che voglio evitare» disse Walt, un esercito di morti al comando del re della notte e che potenzialmente sarebbe potuto divenire un subordinato di David.
Quando il Referente toccò terra, seppur con un passo estremamente leggero, sembrò che i morti lo avessero percepito tutti insieme e si voltarono verso di lui.
Non capì se quella moltitudine di occhi decomposti riuscissero a vederlo, fatto sta che lo attaccarono.
I corpi degli zombi erano deboli, privi di muscoli e spesso con ossa consumate o già rotte, fu facile per Walt sbarazzarsene.
Con poche scariche elettriche distrusse i corpi dei morti che ancora si muovevano nonostante gli arti fossero separati dal corpo.
Quando Walt si rialzò in volo loro non poterono niente, tentarono di accavallarsi l’uno sull’altro in modo di alzarsi verso il cielo ma non ci riuscirono, non abbastanza velocemente.
«Dove diamine è il vostro capo?» si chiese Walt tra sé e sé.
Fu in quel momento che dietro di lui una grossa massa si mosse.
Un sinuoso collo lungo si erse fin sopra le cime degli alberi; era perfettamente mimetizzato tra le rocce scure che sbucavano dal paesaggio innevato.
Lentamente Walt si voltò e poté vedere, in tutta la sua maestosità, un drago grigio dagli scintillanti occhi azzurri, cavalcato niente meno che dal re della notte in persona.
«Oh» riuscì solo ad esclamare Walt alla vista delle fauci acuminate dell’enorme drago, anch’esso zombie.
La gola della creatura si illuminò di un blu intenso e una mortale fiammata si librò rapida nell’aria.
Era veloce e altrettanto potente, Walt si rinchiuse in una bolla di Spazio e fu colpito in pieno dalla fiammata che scaraventò lui e il suo scudo a terra, affondando nella neve che si sciolse all’istante.
Comunque soddisfatto di aver trovato il re della notte e il suo esercito ancora nel proprio mondo, Walt volò in aria, deciso a imporgli il comunque il sigillo che lo avrebbe costretto a rimanere in quel mondo.
Non aveva mai combattuto contro un drago, se non si contava Malefica.
Superata la nube di vapore, e riemerso nella gelida nevicata, Viserion lo individuò nuovamente e, spalancando le immense ali membranose, tentò di carbonizzarlo.
Adesso la distanza era adeguata e Walt rispose alla vampa blu con i suoi fulmini.
L’elettricità si andò a schiantare contro il fuoco, facendolo espandere a mezz’aria, deflettendolo.
Quando il colpo di esaurì, il re della notte diede un colpo di tacco al drago che si alzò in volo, smuovendo la neve a terra e facendo allontanare anche diversi morti viventi.
Walt era in svantaggio fisico, un solo morso o artigliata gli avrebbe frantumato le ossa, da parte sua però era più piccolo, veloce e difficile da colpire.
Si inseguirono in volo avanzando verso la Barriera, Walt era decisamente più rapido e ogni tanto dovette anche rallentare per evitare di perdere di vista il drago in mezzo alla bufera, per evitare colpi a sorpresa che avrebbero potuto causare molti danni.
Ogni tanto si voltava e scagliava diverse saette contro Viserion, alcune lo colpirono anche bucandogli le ali in piccoli fori.
Anche se comandato dal re della notte, il drago era pur sempre un animale, Walt avrebbe dovuto sconfiggerlo con l’inganno e una volta disarcionato il suo cavaliere, avrebbe potuto apporgli il sigillo.
L’ambiente non lo aiutava, in quanto la neve era un ottimo isolante elettrico e evitava il diffondersi dei suoi fulmini nell’aria rendendo difficile colpirlo.
Si voltò verso Viserion mentre caricava un’altra vampa azzurra e, quando il fuoco sgorgò dalla sua bocca, Walt illuminò il suo braccio di rosa, lanciando un fendente di Spazio.
Il re della notte parve accorgersi della pericolosità dell’attacco, e invece di provare lo scontro spostò la traiettoria di Viserion che sfiorò il taglio di Walt per un pelo.
Un corno del drago si tagliò facilmente come burro insieme a tutti gli alberi dietro di lui e per molti metri anche il terreno.
Walt notò che nonostante la ferita infertogli, Viserion non ebbe nessuna reazione, probabilmente, essendo anch’esso un morto resuscitato dal potere del re della notte, non provava alcun dolore alle ferite.
Ripresa la carica, Walt vide la barriera alzarsi in lontananza, e capì di aver avanzato troppo verso Sud, avrebbe messo in pericolo moltissime persone se si fosse spinto ancora avanti.
Formò tra le mani un disco di Spazio che espanse fino a farlo diventare un immenso scudo rosa.
Il fuoco blu di Viserion si scontrò contro lo Spazio.
Pur essendo un fuoco vivo forgiato dal respiro di un drago, l’impatto costò solo un arretramento e un tremolio allo scudo di Walt.
Usandolo in maniera offensiva, il Referente spinse lo scudo contro il drago, sbattendoglielo addosso, lui perse stabilità e disarcionò il re della notte, che cadde inesorabilmente verso terra.
Fu in quel momento che Walt chiamò a se gran parte della sua energia e generò dalle mani frenetici fulmini che andarono a colpire Viserion, che ruggì disperato fino a svenire, folgorato.
Walt non era convinto che fosse morto nuovamente o definitivamente, probabilmente gli aveva semplicemente fatto perdere conoscenza finchè lo stesso re della notte non lo avrebbe risvegliato.
Scese a terra a cercarlo, capì di averlo trovato quando degli spuntoni di ghiaccio quasi non lo infilzarono.
Il re della notte era li, a terra con una mano che gli reggeva l’altro braccio, probabilmente spezzatosi nella caduta.
Era una creatura strana, uno dei famosi Estranei, con la pelle raggrinzita e azzurra come le iridi dei loro occhi.
Lo contraddistingueva una specie di corona di ghiaccio sulla testa e ovviamente un potere elevato rispetto a tutti gli altri.
Walt gli si avvicinò contemplandolo.
«Chissà se proprio tu contieni la Fantasia di Frida» si chiese a voce alta Walt, non era sicuro che lui comprendesse la sua lingua.
Quando l’altro si lanciò in un attacco folle il cui fine era quello di toccare Walt in modo da trasformarlo in un Estraneo sotto il suo controllo, il Referente lo chiuse in una bolla.
Walt evocò il suo fidato scettro e una grossa serratura comparve sulla prigione del nemico.
Infilò la punta della sua arma nella serratura e la girò come se fosse una chiave, poi tutto lo Spazio svanì.
«Adesso non sei più in grado di lasciare questo mondo, nè loro sono in grado di prelevarti. Causerai molto dolore e distruzione a Westeros ma non sono nella facoltà di intervenire per evitare questi eventi. Saranno gli eroi nativi di qui a sconfiggerti o per lo meno a provarci» disse ora convinto che l’Estraneo non capisse una parola della sua lingua.
Il re della notte si rialzò e lanciò nuove stalagmiti di ghiaccio verso Walt, ma l’ultima cosa che vide fu Walt che lo guardava con sguardo pietoso e incredulo della sua ostinazione prima di svanire in un portale, lasciandolo li, senza essere colpito.
 
 
 
 
Raggiunse il Regno dei Funghi in un batter d’occhio, approdando poco distante dal castello di Peach.
Finalmente il sole tornava a scaldargli la pelle del viso con i suoi salubri raggi e Walt fece un respiro profondo.
Volò leggiadro fino all’enorme portone d’ingresso del castello e proprio un attimo prima di bussare udì l’inconfondibile suono di uno dei tubi di Mario che emergeva dal terreno dietro di lui.
«Woa!» esclamò Topolino uscendo ad un esagerata velocità, seguito da Sengoku che invece capitombolò a terra con un tonfo, con Yoda sempre aggrappato alla sua spalla; ne seguirono Tsunade e Camilla che arrivarono elegantemente entrambe.
Accanto al tubo invece si materializzarono Silente la professoressa McGranitt mentre infine dal condotto emerse Mario con un balzo perfetto ed elegante: «Wha-a!» esclamò.
Sengoku si rialzò a fatica, reggendosi la testa con la mano: «Caspita Mario, i tuoi tubi mi fanno davvero girare la testa, pensa che mi sembra addirittura di vedere Walt qui con noi» commentò.
Walt sorrise.
«Ma lui è qui con noi» disse Silente avvicinandosi e appoggiandogli una mano sulla spalla.
«Bentornato Walt!» disse Camilla andandogli a dare un bacio sulla guancia.
Tsunade la rincorse dandogli un bacio sull’altra guancia decisamente più sonoro del precedente.
«Walt, risolto le tue questioni hai?» chiese Yoda curioso di sapere dove fosse andato il ragazzo.
«Sì maestro, fortunatamente. Almeno uno dei poteri della resurrezione è per loro inutilizzabile ora» spiegò.
«Walt!» lo chiamò Topolino «Mario si è unito a noi, siamo al completo!» esclamò tutto contento.
Mario avanzò e gli strinse la mano: «Sono pronto a fare il mio dovere».
«Ottimo, ci conviene avanzare allora» disse Walt.
«Esattamente dov’è che dovremmo andare adesso?» chiese Sengoku.
«Dobbiamo cercare di fermare quei tre folli prima che riescano a riportare indietro Antonella, e finché il suo cuore è in mano mia non possono procedere» spiegò Walt.
«Ma la porta per il Regno dell’Oscurità non si è chiusa dopo la vostra ultima visita? Chiese Mario che aveva colto quel dettaglio del racconto.
«Esatto, proprio per questo, mentre noi ci siamo riuniti, Sora l’ha trovata al posto nostro» affermò Walt aprendo un ultimo portale per raggiungere il prescelto del Keyblade.







Angolo dell'autore:

Eccoci con un nuovo capitolo!
Walt in solitaria è approdato a Westeros luogo nel quale risiede il re della notte, personaggio con la capacità di resuscitare i morti in gran quantità e conscio che fosse un possibile obiettivo da parte dei cattivi per fornirgli un imponente esercito (di cui invece i Referenti sono sprovisti) decide di affrontarlo e confinarlo qui.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Avete trovato curiosa la conoscenza di Melisandre? Pensate sia plausibile conoscendo il suo personaggio e suoi modi di fare?.
Vi sareste aspettati questo periodo storico nel mondo del Trono o avreste preferito che Walt arrivasse in qualche altro momento della storia? 
Avrei voluto vedere Walt confrontarsi, almeno verbalmente, con Cersei ma farli incontrare non abrenne proprio avuto senso.
Vi è piaciuta la battaglia contro Viserion? 
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!

Critiche commenti e nuove idee sono sempre ben accetti!

Il prossimo capitolo uscirà domenica 14 aprile. 

TOTOMONDO: dove saranno finiti Sora, Paperino e Pippo? Sarà l'ultimo mondo che vedremo in questo viaggio, è particolare.

See you next time !



   
 
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