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Autore: StellaViva95    17/03/2019    1 recensioni
Alessia ha 24 anni, studia Ingegneria Gestionale, ed è fan dei Queen da sempre. Stefania, la sua migliore amica, lavora in biblioteca e scopre un modo per viaggiare nel tempo. Così decidono di tornare negli anni 70 e cercare di salvare Freddie Mercury dal suo destino. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voce narrante: prima Alessia, poi Freddie

I giorni successivi, inutile dirlo, sono per me devastanti. Non mangio, dormo poco e male, mentre al lavoro non faccio altro che combinare pasticci. Arrivata a sabato mi sembra di aver scalato una montagna a mani nude. Freddie non si è fatto più sentire e io ho rispettato il suo silenzio. D’altronde mi ha espressamente detto che mi avrebbe contattato lui.
“Ale!”, mi chiama Stefania dal bagno comune
“Che c’è?”, dico scocciata
“Vieni qui, please!”
Mi trascino svogliata verso il bagno e chiudo la porta dietro di me. Stefania è sotto la doccia e ha un sorriso da ebete.
“Mi devi forse dire qualcosa?”, le chiedo curiosa
“Siiii! Brian mi ha chiesto di uscire a cena stasera!”, urla tutta felice
“Bene! Sono contenta per voi…”, esclamo cercando di essere convincente; ma a lei non posso darla a bere.
“Ale… Ascolta, io stasera ovviamente esco… Però tu cerca di non stare qui da sola… So che le altre vanno a bere qualcosa in un locale in centro… a quanto pare c’è la musica dal vivo e la birra è molto buona…” “
Stefy… So che lo dici per il mio bene, ma è tutta settimana che dormo si e no due ore a notte… Stasera ne approfitto per riposare… Mi sono comprata un libro e leggerò quello…”
“Ok… Però promettimi che non ti butti giù ulteriormente…”
“Te lo prometto”
In realtà so già che passerò la serata a piangere come una disperata, come succede praticamente ogni giorno da quella sera, ma non posso certo rovinare la bellissima serata che si prospetta davanti a Stefania.
Esco dal bagno e mi avvio verso la mia camera, ma in quel momento sento suonare il telefono. Non essendoci nessun’altra ragazza nell’appartamento a parte me e Stefania, vado a rispondere io.
“Pronto”
“Pronto, c’è Stefania? Sono Brian…”
“Ciao Brian! Sono Alessia… Stefy adesso è sotto la doccia… dì pure a me!”
“Ciao Alessia! Scusami ma non ti avevo riconosciuta… Comunque volevo avvisare Stefania che arriverò per le 20.30 invece che per le 20.00… Oggi abbiamo provato, nonostante fosse Sabato, e abbiamo finito ora…”
“Ok, glielo dirò…”
“Grazie mille… Io allora vado… Buona serata!”
“Brian!”
“Che c’è?”
“Freddie come sta?”, gli chiedo titubante
“È piuttosto spento in questi giorni, ma non parla né con me né con gli altri… anzi, non ti ho chiesto nulla perché ci conosciamo appena io e te… però volevo proprio sapere cosa è successo…”
“Non posso dirtelo, Brian… Ti basti solo il fatto che io e Freddie non ci vediamo né sentiamo da Giovedì scorso…”, rispondo triste
“Ok…”
“Prova a parlare con Freddie e vedi se lui te lo racconta… secondo me gli servirebbe parlarne con un amico…”
“Va bene, Ale… ci proverò… tu come stai invece?”
“Male… ma credo che lui stia peggio di me…”
“Capisco… vedrò che posso fare… Intanto magari avviso Roger… Stasera escono insieme… Non si sa mai che ne parli con lui…”
“Perfetto… Grazie Brian… Buona serata e… trattamela bene, mi raccomando!”, lo avviso con tono perentorio
“Non ne dubitare… Buona serata a te, Ale…”
Riattacco e, dopo aver avvisato Stefania del cambiamento di orario, torno in camera mia.
Due ore dopo sono già nel letto, intenta nella lettura. Ogni tanto penso a Stefania e Brian. Era da tempo che non vedevo la mia migliore amica così felice e credo che Brian sia un bravo ragazzo. Bisogna solo vedere se sono fatti l’uno per l’altra, ma di certo non la farà soffrire.
Ad un tratto, sento bussare alla porta.
“Si?”
“Ale, sono Tracy… posso entrare?”, mi chiede una delle altre coinquiline
“Si, certo!”, rispondo senza nemmeno scendere dal letto
“Che fai? Sei già a letto?”, mi chiede stupita nell’entrare
“Mm si…”
“Perché non vieni con noi a bere qualcosa? Stefania mi ha detto che sei un po’ giù…”
“Prima di uscire mi ha detto che stasera andate in un pub… però non me la sento molto…”
“Dai… Non facciamo tardi! Te lo prometto…”, cerca di convincermi sorridendo
“Ok…”, mi arrendo subito In fin dei conti stare a letto di Sabato sera, senza nemmeno la tv e la musica (quanto mi mancano Apple Music e Netflix!), non è molto allettante. Nemmeno se si ha il morale sotto i piedi come me in questo momento.
“Ti aspettiamo di sotto! Fai presto…”, se ne va facendomi l’occhiolino

[Da qui narra Freddie]

“Rog, ordina un’altra birra per entrambi!”, urlo dal tavolo per coprire il rumore delle persone intorno a me e quello del cantante di piano bar (tra l’altro con una voce oscena).
“Ok Fred!”
Dopo pochi minuti, torna con due pinte di Guinness in mano. Siamo già alla terza e io comincio a sciogliere il riserbo su me e Alessia…
“Allora Fred… Dimmi un po’ cosa ti succede…”
Faccio un respiro profondo e gli racconto tutto ciò che mi ha rivelato Alessia su quello che sarà il mio futuro. Non l’avevo ancora detto a nessuno, ma parlarne mi ha aiutato molto. Spero che Roger sia in grado di ragionare meglio su tutto, perché io proprio non riesco a crederci.
“Wow…”, mi dice alla fine del racconto, “è una cosa tosta…”
“Già…”
“E tu pensi che ti abbia detto la verità?”
“È proprio questo il punto, Rog… Io l’ho vista davvero sconvolta mentre me lo raccontava… Ma non riesco a crederci… Prova a pensarci, Rog! È assurdo tutto questo! Neanche nei film di fantascienza succedono queste cose!”
“In effetti non hai tutti i torti… Però i casi adesso sono tre: o Alessia è matta, ma lo escluderei a priori, dato che mi sembra molto posata ed è pure laureata in ingegneria; o ha una grandissima creatività, ma anche questa non regge molto come ipotesi, dato che non avrebbe alcun senso raccontarti delle bugie del genere, con il rischio che il vostro rapporto si rovini; oppure dice la verità… E, anche se è incredibile, ti assicuro che a mio modesto parere questa è l’ipotesi più probabile…”
“Ma che dici, Rog? Hai mai conosciuto qualcuno che ha viaggiato nel tempo? Ma ti senti quando parli?”
“Si Fred…”
“Va beh… Io me ne vado… Per stasera ne ho già sentite abbastanza…”
Lascio 10 sterline sul tavolo e me ne vado. Proprio mentre apro la porta per uscire, però, davanti a me compare Alessia. La osservo. È leggermente spettinata e ha gli occhi di chi non dorme da giorni. Ma nonostante questo riesce a farmi un piccolo sorriso.
“Ciao…”, mi dice piano, abbassando subito dopo lo sguardo
“Ciao… Che ci fai qui?”
“Sono venuta con le mie coinquiline… Stefania stasera era fuori con Brian…”
“Si, lo so…”, abbasso anche io il viso
Non riesco a sostenere il suo sguardo e credo che per lei sia lo stesso.
“Non vorrei interrompervi, ragazzi…”, dice ad un tratto una delle ragazze che accompagnano Alessia, “Ma noi vorremmo entrare…” I
o mi sposto e le faccio entrare nel locale, ma vedo che Alessia rimane immobile davanti alla porta.
“Ale, tu che fai? Rimani qui con lui?”, chiede poi la stessa ragazza indicandomi con il dito
“Si si… vi raggiungo dopo…”
Le ragazze vanno al bancone e io ritorno a guardare Alessia. Mi sento in colpa per ciò che ho appena detto a Roger, perché mi rendo conto solo ora che il suo sguardo non può essere né quello di una pazza né quello di una bugiarda. Se fosse stato tutto frutto della fantasia, non si spiegherebbero le occhiaie, anche se io ancora non me la sento di credere alla sua versione dei fatti. Mi avvicino a lei e le sfioro i capelli con un dito.
“Facciamo due passi?”, le chiedo
“Va bene, Fred…”
Poco dopo camminiamo lentamente per le vie del centro. Lei è silenziosa e va a passo svelto. Io cerco un modo per iniziare il discorso.
“Come stai, Ale?”, le chiedo dolcemente
“Come vuoi che stia, Fred?”, mi risponde arrabbiata Io sbuffo.
“Anche per me non è facile…”, le faccio notare
“Lo capisco benissimo… Però… Io so che tutto questo è vero… E so anche quanto soffriranno tutti se non riuscirò ad impedire la tua morte… se solo potessi vedere com’è il mondo senza di te… Lascerai un vuoto enorme… Ai tuoi amici, alla tua famiglia… Ai tuoi fan…”, una lacrima le riga il volto, ma prontamente la asciuga con la mano, per poi continuare…
“Sapere che tu non mi credi e che il mio viaggio qui molto probabilmente non è servito a niente mi fa stare malissimo…”
“Ale, fermati un secondo…”
Lei smette di camminare e mi guarda. Io metto una mano nella tasca posteriore dei pantaloni ed estraggo una scatola ancora chiusa di preservativi. Gliela mostro. “Non è vero che il tuo viaggio non è servito… Io non ti credo, è vero… Ma ti ho promesso che sarei stato attento e la prima cosa che ho fatto la mattina dopo il tuo racconto è stato andare a comprarmi questi…”
Lei mi guarda negli occhi e mi sorride debolmente.
“Sono contenta…”, mi dice poi, anche se si nota quanto stia facendo fatica per trattenere le lacrime
“Ale…”
“Dimmi” “Io credo sia il caso che rallentiamo un po’… Io capisco tutto il tuo rammarico… Ma finché non ti crederò, è meglio se io e te rimaniamo amici…”
“Amici?”, mi chiede stupita, “Non credo di riuscirci…”
“Nemmeno io…”, ammetto, “Ma è meglio per entrambi fare un passo indietro… Forse ho bisogno di conoscerti meglio per fidarmi di te… Sempre che per te vada bene…”
“Io ti voglio bene, Fred… E non vedo l’ora di dimostrarti che sono sincera… Ma non so se riuscirò a vederti solo come amico e a sentirti parlare di altre ragazze o ragazzi…”
“Non ho nessuna intenzione di avere relazioni con altri, Ale… Ho già abbastanza casino nella testa…”
“E questi?”, mi chiede strappandomi dalle mani la scatola di preservativi
“Questi li ho presi per precauzione… Se conosci davvero bene il personaggio che sarò, sai perfettamente che faccio tante cose stupide a volte… Non vorrei mancare alla mia promessa ad una persona speciale…”, le dico dolcemente prendendole la mano e stringendogliela
“Ok… Posso abbracciarti?”, mi chiede poi
“Certo”, le sorrido e la abbraccio forte
Restiamo così per cinque minuti buoni, incapaci di dire o fare altro.
Con la morte nel cuore, ma credo di aver preso la decisione giusta per entrambi.
  
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