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Autore: AlekHiwatari14    18/03/2019    1 recensioni
Questa è la storia di My Hero Academia vista sotto un altro punto di vista. Ecco a voi una What if insolita con la "variante" immessa nella storia principale, una variante che potrebbe cambiare sotto molti aspetti la storia dei nostri protagonisti, una variante di nome Rin Aizawa.
In fondo... questa non è una storia normale, ma la storia degli eroi più grandi che il mondo abbia mai conosciuto.
Se volete sapere come sarebbero andate le cose se ci fosse stata la variante, allora questa è la storia che fa per voi.
BUONA LETTURA!
***
[ATTENZIONE : Cambio rating da giallo ad arancio per eventi che partiranno dal capitolo 26! Eh si! La situazione si scalda ragazzi! ]
{IL PERSONAGGIO SORPRESA È GIÀ PRESENTE, MA SARÀ EFFETTIVO NEL 65.}
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 18
 
Un altro giorno è passato e Rin si ritrova a tornare a casa.
Si mette comoda, legando i suoi lunghi capelli.
Si toglie l'uniforme, mettendosi nella sua versione casalinga trasandata che la rende molto simile al padre. Ha addosso solo una canotta con spalline strette. Non ha reggiseno e nemmeno i pantaloni di una tuta o qualcos'altro che copra le parti di sotto. Sono coperte solamente dalle mutandine bianche a righe azzurre. E' scalza, mentre si guarda intorno e mormora:"Mi sa che Kacchan ha ragione. E' un porcile qui."


 
Guarda le cose ammucchiate a destra e a sinistra. Panni lasciati ovunque e tutto fuori posto. Comincia a mettere in ordine, quando squilla il cellulare. E' Todoroki.
"Shocchan..." Risponde lei.
"Che stai facendo?!"
"Sono appena arrivata a casa. Sto mettendo un po' in ordine la stanza. E te? Che combini?"
"Sto cercando di capirci un po' di storia. Domani ci sarà la verifica di metà semestre e non voglio un voto basso. Dovresti studiare anche tu." Consiglia lui.
"Lo so, ma il problema è che proprio non riesco a capire quella dannata matematica. Lo sai. Per il resto credo di essere abbastanza preparata."
"Domani, dopo scuola, hai da fare?"
"No, perchè?"
"Ti andrebbe di venire con me?" Chiede, stuzzicando la curiosità della ragazza: "Certo, che domande? Dov'è che devi andare?"
"Poi lo vedrai. Ti lascio alle tue cose e prendi il libro di matematica in mano. Non ti morde mica?"
"Lo so. Ci sentiamo per messaggio allora. Buono studio."
"Buone faccende anche a te." Replica lui attaccando il telefono. La ragazza rimane con quel telefono tra le mani, quando un miagolio prende la sua attenzione.
Un gatto si è posato tra i suoi piedi, cominciando a fare le fusa e vari miagolii.
"Hai fame, vero piccolina?" Chiede la ragazza, chinandosi e prendendo in braccio il cucciolo di gatto per coccolarlo.
Lo accarezza e lo porta nell'altra stanza. Prende le ciotole da terra e mette sia l'acqua sia la scatoletta di cibo per gatti.
Il micio continua ad insistere con il miagolio e Rin rassicura:"Tranquilla, Kacchan. La pappa arriva subito."
Il gatto inarca la schiena, mostrandosi scontroso e ringhiando.
"Eccolo! Quante storie!" Continua lei, mettendo giù la ciotola. L'animale sembra calmarsi e si avvicina al cibo, cominciando a mangiare.
"Tsk... poi mamma ha ancora il coraggio di chiedermi perchè l'ho chiamata Kacchan. Ha un carattere pessimo, anche peggio di lui."
Si alza da terra, per poi tornare in camera a mettere in ordine le cose.
Il giorno seguente viene in fretta e il professor Aizawa comincia a distribuire i fogli:"Non utilizzate i vostri quirk, soprattutto tu Aizawa. Altrimenti vi metterò in punizione."
"Si, professore." Affermano tutti, tranne la ragazza e il professore la riprende:"Aizawa, hai capito?"
"Si, ho capito." Dice lei, ritrovandosi il foglio davanti.
"Avete un'ora di tempo da adesso."Informa il docente e si ritrovano a voltare la pagina per fare il test.
La ragazza comincia a sbadigliare.
"Ma davvero hanno fatto un test del genere?!" Si chiede, per poi guardare avanti e chiamare:"Shocchan, che hai messo alla 4?!"
"Aizawa! Non disturbare i tuoi compagni!"
"Professore, posso fare una domanda?" Domanda alzando la mano e prendendo l'attenzione dell'insegnante dando a Shouto l'opportunità di aiutarla. "Qualcosa non ti è chiaro?!"
"Si, che dovrei rispondere alla 4? Che diamine è un cosx e un senx?!"
"Avresti dovuto pensarci prima, magari con lo studio."
"Mpf.... con lo studio. Tsk... come se non studiassi mai." Brontola lei, rimettendo la testa sul libro e innervosendo il professore: "Aizawa, hai qualcosa da obiettare?!"
"Io? Assolutamente no. Sto solo cercando di capire quale risposta è la 4. Qualcuno la sa?"
"Se non sai qualche domanda puoi lasciarla in bianco."
La ragazza si inzittisce e continua a scrivere quando Shouto le passa un bigliettino dietro con le risposte.
Lei sorride, nascondendoselo nel polso della camicia.
Risponde così a tutte le domande, tranne alla 4. Sa che darebbe molto all'occhio se rispondesse bene a quella.
Il test si conclude e il professore osserva attentamente le risposte.
"Bene, domani vi darò gli esiti della classifica parziale di classe. La lezione è finita." Afferma, uscendo fuori dall'aula.
"Certo che era un bel po' difficile." Nota Mina, seguita da Kyoka:"Già, sono d'accordo."
"Ragazzi, che avete risposto alla 4?" Chiede Kirishima, avendo anche lui perplessità allo svolgimento del quesito 4.
"Era la numero 3, anche se non l'ho segnata." Risponde Rin e il rosso continua:"Allora era y=1? Ma come hai capito la risposta?"
"Ho le mie fonti." Replica, guardando Todoroki.
"Piuttosto, la 10 cos'hai risposto invece?!"
"Eh?!"
"Il quesito riguardante l'inglese."
"Ah, aspetta. Quella del segnare la risposta giusta o quell'altra del colloquio?"
"Quella del colloquio. Io ho segnato la 3."
"No, era la 1." Ribatte la ragazza, lasciando impressionato il rosso: "La 1? Come poteva essere la 1 che era l'unica risposta data senza senso?!"
"Era la 1 perchè era l'unica grammaticalmente corretta. Era un inganno bello e buono." Spiega lei, mentre lui abbattuto dice:"Mi sa che al prossimo test mi toccherà studiare di più."
"Non lamentarti. Io mi sono buttato nello scritto." Si intromette Kaminari per poi concludere:"Non sapevo proprio nulla di quello che c'era scritto."
"Ma erano cose che abbiamo studiato." Dice il rosso meravigliato.
"Lo so, ma non ho aperto il libro nemmeno una volta."
"Bella frana che sei. Anch'io non ho aperto il libro eppure sapevo le risposte con o senza aiuto. L'unico problema è stato con la matematica. Non è il mio forte."Commenta Rin, avendo la risposta da Denki : "Nelle altre materie però te la cavi."
"Come diamine si fa a non capire la matematica?!" Sbraita Bakugou, vedendo la ragazza circondata dai compagni. Lei lo guarda e con nonchalance lo risponde:"Beh, tu di certo non puoi saperlo. Mister perfettino."

I ragazzi iniziano a ridere e Katsuki, sentendosi preso in giro, si allontana dalla classe per andare in mensa.
Rin va a mangiare insieme a Kaminari, Todoroki, Yaoyorozu, Jiro, Kirishima e Rikido. Parlano del più e del meno e Bakugou sembra abbastanza irritato dal fatto che il rosso si sia messo nel gruppo.
"Kacchan, ti vieni a sedere con noi?!" Chiede la ragazza vedendolo guardare dalla loro direzione.
"Tsk..." Mormora andando da un'altra parte.
"Vado a chiamarlo io. Mantenete i posti." Si offre il rosso, andando verso l'amico. Avvolge il braccio lungo il collo del compagno per poi dirgli chissà cosa all'orecchio. I due si voltano per poi guardarsi nuovamente in faccia.
"Oh, è va bene!" Esclama il biondo convincendosi e sedendosi anche lui, ma di certo non è contento della presenza del bicolore.
"Hai assaggiato gli spaghetti di soia?" Domanda Kaminari e lei replica: "Si, sono buonissimi. Prendo spesso quelli con il pollo."
"Ti piace la carne?" Cerca di approfondire Eijirou, avendo l'attenzione della ragazza.
"Si, soprattutto quando ci mettono schifezze piccanti o cose come la salsa barbecue sopra."
"Dovresti tenerti in forma. Tra qualche mese è estate." Fa nota Kyoka,abbattendo l'amica.
"Lo so, ma una persona qui presente ha detto che non ho bisogno di diete inutili." Dice guardando Todoroki che ribatte:"Te l'ho detto perchè quella non era una dieta."
"Oh, avanti! Perchè diamine non era una dieta?"
"Perchè mangiavi solo banane."
Kaminari, sentendo quelle parole, comincia a tossire andandogli il boccone di traverso. Kirishima gli da una pacca dietro le scapole, mentre quest'ultimo prende dell'acqua per berla. Poi, appena si è ripreso, con occhi ancora lucidi a causa del boccone andatogli storto, chiede:"Che? Come sarebbe a dire che mangiavi banane?!"
"Tra l'altro ha detto Shinkawa che l'ultima volta che l'ha vista mangiare banane le era andata anche di traverso." Rivela Kyoka e Rin ribatte:"E ci credo! Voi rompevate le palle a Kacchan ed io mi stavo strozzando."
"Quand'è successo?!" Interviene Rikido e lei spiega:"Quando stavamo andando alla U.S.J. che parlavate dei quirk. Quando Tsuyu ha detto che Kacchan non sarebbe mai diventato popolare."
Sentendosi al centro dell'attenzione, Katsuki mormora disgustato un:"Tsk..."
Lei lo guarda, per poi dirgli ciò che pensa:"Sappi che penso che tu farai molta strada Kacchan. Il fatto di diventare popolare, secondo me saprai distinguerti bene per il tuo carattere."
"Finalmente qualcuno che ha buon occhio."Afferma lui, per poi mettersi il boccone in bocca, ma lei non ha concluso lì. Infatti continua, ma sottovoce:"Spero solo che non diventi con Endeavor, un bastardo coglione del cazzo."
Shouto, sente quelle parole, incominciando a ridere.

 
"Eh?!" Riprende il biondo, non avendo capito una parola di ciò che ha detto.
"Niente, dicevo.. vuoi un po' di pollo?!" Porge il piatto, ma lui sposta lo sguardo, mentre il bicolore continua: "Ricchan, basta."
"Che c'è? E' buono il pollo! Kirishima, ne vuoi un po'?" Offre e lui replica:"Ne prendo volentieri."
Allunga le bacchette assaggiando un pezzo.
La giornata scolastica si conclude serenamente e l'argentea si ritrova nei corridoi ad aspettare il ragazzo.
"Shocchan, dov'è che devi andare?!"
"Devo portarti in un posto."
"Che posto?!"Chiede lei, ma lui non risponde. La prende per mano e dice:"Sta zitta e vieni."
"Avanti, cos'è questo alone di mistero, Shocchan?"
" Ricchan, voglio farti vedere una cosa. Seguimi e basta." Continua lui.
I due si ritrovano così a camminare per strada. La curiosità della ragazza è sempre più forte, quando lui pronuncia:"Siamo arrivati."
Rin si guarda intorno. Conosce questo posto. E' il fiume dove da piccoli venivano ad allenarsi e a giocare.
Si ferma e chiede:"Perchè siamo qui?"
"Come? Non te lo ricordi? Questo è il posto in cui siamo venuti la prima volta che uscivamo."
"Si, me lo ricordo. Era qui che venivamo dopo scuola, soprattutto quando eravamo alle elementari. Era il nostro rifugio."
"Ricordo il tuo essere ossessiva quasi con me. Continuavi a seguirmi ovunque ed io ero infastidito inizialmente, anche perchè volevi sapere se ero davvero il figlio di Endeavor ed io odiavo quell'uomo. Poi, tutto cambiò il giorno in cui mi dicesti quelle parole. Te le ricordi?"
"Si, ti dissi che non assomigliavi minimamente a tuo padre e tu cambiasti atteggiamento con me."
"In realtà, allora non capivo, ma sapevo che senza di te non sarebbe stato più lo stesso. Quando non c'eri e non mi inseguivi mi sentivo abbastanza solo. Ero felice anche se volevo tenerti alla larga perchè volevi sapere di mio padre. Fu in questo posto che ci siamo allenati la prima volta, ma anche il luogo in cui cominciammo a vederci più spesso fino ad essere sempre più uniti."
"Ricordo quella volta che venisti con la pioggia. Ci sorprese tua sorella e ci fece la ramanzina. Fu lei che ci disse che quando pioveva potevamo stare a casa tua per gli allenamenti."
"Già. Quel giorno ci venne il raffreddore ad entrambi."
"Si, me lo ricordo." Dice lei, appoggiandosi alla ringhiera e guardando il sole che comincia a tramontare. Lui le va dietro, per poi stringerla in un abbraccio. Appoggia il mento sulla sua spalla sinistra per poi dire qualcosa che sorprende la ragazza.
"Ti ho portato qui perchè volevo passare la serata e il resto della giornata con te visto che è una ricorrenza speciale. In fondo, 10 anni di conoscenza non sono pochi."
"Shocchan, te lo sei ricordato?"
"Come potrei dimenticarmi una cosa simile? Averti conosciuto è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata."
Lei si volta verso di lui. Avvolge le braccia attorno al collo del ragazzo, guardandolo negli occhi per poi pensare a voce alta:"E' molto romantico."
Lui appoggia la fronte contro la sua. Quel tramonto, quelle emozioni, quel cuore palpitante che si rinchiude in uno solo e riaffiora in quell'abbraccio non può far altro che scatenare il desiderio di lui nel baciarla. Si avvicina sempre di più. La bacia lì, nel modo più dolce e delicato possibile, stringendola a sé. Poi, staccandosi, appoggia nuovamente la fronte sulla sua e con un sorriso le dice:"Se siamo qui è anche per un'altra cosa. Ci tenevo a fartela sentire qui."
"Farmi sentire cosa?!"Chiede lei. Lui stacca la fronte per un attimo, prendendo il cellulare dalle tasche dei pantaloni.


Mette gli auricolari, dandone uno alla ragazza e l'altro a lui.
Vuole farle sentire una canzone, ma non una qualunque.
"Ho pensato che... potrebbe essere la nostra canzone. Che potrebbe essere la nostra colonna sonora, non credi?" Le domanda, facendo partire la canzone My escape dei Ravenscode.
I due se ne stanno lì, fronte contro fronte a sentire quella melodia, quando l'emozione della ragazza esce fuori senza preavviso. Le si lucidiscono gli occhi, per poi chiedere commossa:"Shocchan... Ti sei messo in testa di farmi piangere adesso?"
"No, non volevo. Voglo solo farti capire che sono serio e che non mi importa di niente e di nessuno. Voglio solo te al mio fianco."
Quella risposta scatena ancora di più la ragazza che lo bacia accompagnata dalle note di quella canzone.
Quel bacio e quel momento è visto però da qualcun altro. Toru, infatti, si ritrova a passare di lì. Fa finta di nulla per non disturbare, ma quell'amore di certo le pesa.
Non l'amore di Todoroki e Aizawa, ma quello che provano e che prova anche lei con l'unica variante che non riesce a gettarlo fuori. Lei è innamorata di Shinkawa, ma qualcosa la ferisce ed è ciò che ha sentito durante il cambio dell'ora e successivamente fuori scuola.

***
 
Erano in classe e Mina, Momo e Tsuyu parlavano del più e del meno, quando la rosa fece notare degli apprezzamenti su di lui.
"Lo sapete, penso che Shinkawa abbia qualcosa di davvero incredibile."
"Si, effettivamente è stato molto forte durante l'esercitazione di fondamenti dell'eroismo." Commentò Momo, ma ciò che intendeva la ragazza era altro:"In realtà penso che sia proprio il mio tipo."
"Il tuo tipo? Cra! Ma lo sai che Shinkawa piace ad Hagakure ed è una cosa reciproca anche. Cra." Pensa ad alta voce Asui, mentre l'altra replica:"Beh, lei è sempre indecisa. Quindi se non fa lei la prima mossa, mi butto io. So che è scorretto, ma comunque credo che sia una cosa buona pure per lei, no? In fondo se lui tiene a lei mi darà un due di picche."
Toru ascoltò quelle parole in silenzio, ignara del fatto che  in quel momento Kaminari e Mineta cominciarono a tartassare Aoi.
"Devo dire che più passano i giorni e più credo che siamo capitati in una classe piena di belle ragazze formose." Commentò Minoru, seguito da Denki:"Concordo alla grande. Gioia per gli occhi, anche se manca la classica fanciulla con gli occhiali."
"Certo che voi pensate sempre e soltanto quello, ma per voi solo quello contano?!" Domandò Aoi. Il piccoletto lo prese per il collo avvolgendo il suo braccio e dicendogli:"Amico mio, guardami bene. Io sono un nanerottolo e ho tanta voglia di crescere, ma di certo nessuna vuole mettersi con me. Quindi prenderò la prima ragazza carina con tette enormi interessata a me."
"Penso che Minoru ha ragione. Dovremo accontentarci di ciò che ci offre la vita. Soprattutto se ti piace qualcuno, ma quella non lo capisce o fa passi indietro. Insomma, non per demoralizzarti, amico, ma Hagakure ti tratta così. Probabilmente più di un'amicizia non vuole." Realizzò Denki, guardando l'amico dispiaciuto. Aoi si chiuse in silenzio. Avevano entrambi ragione. Qualsiasi passo lui faceva verso lei, quella si tirava indietro. Era il segno che doveva rinunciare a lei.
Le ore di lezione finirono e Shinkawa prese lo zaino, andandosene silenziosamente senza dare conto a nessuno, ma Toru si accorse che qualcosa non andava.
Lo seguì ritrovandosi davanti a quella scena.
Mina lo chiamò andandogli incontro mentre era in cortile:"Ehi, Shinkawa! Aspetta un attimo."
"Ashido, cosa c'è?!"Chiese lui, stando con lo sguardo perso nel vuoto, quando le disse:"Oh, su via! Ormai ci conosciamo da mesi. Chiamami per nome, no?!"
"Tsk... ma se tu mezzo secondo fa mi hai chiamato per cognome. Replicavo alla tua educazione." Si lamentò lui, incrociando le braccia ed essendo ancora irritato da ciò che era successo il giorno prima durante la lezione di All Might.
"Senti, senza fare tanti giri di parole, mi farebbe piacere se passassimo un pomeriggio insieme. Oggi hai da fare? Ti va di uscire con me?!"
Aoi, preso alla sprovvista, cominciò ad essere titurbante:"Io... veramente non saprei."
"Hai da fare?"
"No, veramente... è che... mi prendi alla sprovvista..." Balbettò lui, mettendosi una mano dietro la nuca, quando lei chiese:"Ah, ho capito. Forse c'è qualcun'altra che ti piace? Magari sei già fidanzato?"
"No, ehm...si...cioè...forse..."Farfugliò non sapendo che rispondere, quando lei provò a capire:"Cos'è? Forse non ti piaccio?"
"Ma no. Non è questo. Sei molto carina. Dovrei essere io quello a disagio sull'aspetto." Disse, guardandosi le braccia e le gambe essendo costituite da molle.
Poi gli ritornarono alla mente le parole di Mineta e Kaminari. Doveva buttarsi. Non poteva starsene lì ad aspettare Toru con il suo tira e molla, così affermò:"Ok, dai. Tanto è solo un'uscita da amici. Che sarà mai."
La felicità di Ashido era alle stelle a tal punto da dirgli:"Ok, allora ci vediamo alle sette!"
Quelle parole furono come lame nel cuore della ragazza invisibile. Nessuno si era accorta che era lì, nessuno aveva dato peso a lei, ma soprattutto il ragazzo che amava stava per uscire con un'altra. La delusione era tanta, forse troppa e non potè fare a meno di fuggire con le lacrime agli occhi.
 
***

Vedere quei due che si amano, che si coccolano e pensare che potrebbero essere lei e Aoi la fanno decidere.
"Oh, ma che sto facendo! Devo muovermi!" Esclama, facendo dietrofront.
Arriva al parco, dove vede il ragazzo aspettare l'amica che per l'occasione si è messa in ghingheri. Shinkawa rimane a bocca aperta per poi prenderla in giro:"Wow.. sei passata dalla parte dei villain e vuoi ammazzarmi? Stai benissimo."
La scruta attentamente, guardando ogni singolo dettaglio del vestito fin troppo succinto e aderente.
"Oh... adesso gliela faccio vedere io." Si ingelosisce la ragazza invisibile, togliendosi i vestiti.
Comincia a seguirli, vedendoli entrare in un centro commerciale. Parlano tranquillamente come semplici amici, quando Mina decide di fargli capire che lei vuole qualcosa di più.
Si avvicina sempre di più verso di lui, cercando di far accadere tutto in modo più naturale possibile, ma Toru agisce e gli pizzico sulla molla del braccio del ragazzo.
"Ehi, Ashido, ma che fai!?" Chiede, spostandosi da lei, ma ovviamente Mina non ha fatto nulla: "Che?!"
Il ragazzo sospira, per poi continuare a camminare.
"Oh, certo che è proprio carino. Non me lo facevo così timido." Pensa lei ad alta voce, raggiungendolo e prendendolo per il braccio.
"Arg! Devo allontanarla da lui. Ma come?! Pensa, Toru. Pensa. Un modo deve esserci."
"Prendiamo un gelato?!" Propone la rosa, ma il ragazzo non è ancora del tutto in sé:"Cosa?!
"Avanti, ho sentito che ne fanno di buoni." Con questo lo trascina. Comprano del gelato e la ragazza comincia a mangiare, per poi guardare Aoi e chiedere:"E' buonissimo. Vuoi assaggiare?!"
"Che gusto è?!"
"Fragola e limone." Informa, tendendogli il cono gelato, quando una forza misteriosa trascina il ragazzo con la testa nel cono.
In quell'istante per il tipo è tutto chiaro.
"Scusami, Mina. Devo andare. Grazie per la serata." Ringrazia, prendendo un fazzoletto e pulendosi il gelato che ha ricevuto in faccia.
La lascia lì, sola e sconsolata, mentre Toru lo segue a distanza. Una volta fuori dal centro commerciale, lui si volta indietro, guardando nella direzione in cui è lei.
"E' impossibile che mi veda. Sono invisibile. Non ho nulla addosso."Pensa mentalmente, quando lui le rivela:"Toru, so che sei lì. L'ho percepito da quando ero al parco ad aspettare Mina."
Lei rimane in silenzio, sperando che lui non la va vicino.
Aoi sospira e si tocca la nuca, dandole le spalle e scuotendo la testa:"Tsk... non avrei dovuto dare retta a quegli idioti. La verità è che a me interessa uscire solamente con te, Toru. Lo vuoi capire o no?! Ovviamente se il tuo intento è quello di ammazzarmi, oggi ci hai messo tutta te stessa, ma sai che ti dico? Me lo sono meritato! Anzi, avresti dovuto chiamare Kaminari e fulminarmi invece di quei piccoli dispetti. Però una cosa te la devo dire. Anche se non ti vedo, so come sei fatta. Non chiedermi come. So che sei carina, che hai i capelli lunghi, probabilmente mossi. Hai più forme delle altre e hai più qualità di quante ragazze io conosca. Voglio che tu lo sappia, perchè so che sei qui da qualche parte. Tu mi piaci, mettitelo in testa e abituati alla cosa. Ci si vede domani a scuola."
Toru rimane lì, con il vento che le passa tra i capelli. Quel suo aspetto che nessuno conosce, Aoi l'ha intuito in qualche modo.
Arrossisce, ma quel rossore nessuno lo vedrà mai.
"Ha detto che gli piaccio..."Mormora a sé, con l'imbarazzo addosso per poi tornare a riprendere i vestiti.
Nel frattempo, Rin arriva fuori al vialetto di casa, vedendo Bakugou aspettarla e starsene lì appoggiato al muro.
"Che ci fai qui?!"
"Mi pare ovvio. Hai detto che mi avresti lasciato provare, ma non ci sei stata per tutta la sera. Dove sei stata?" Chiede lui, avendo come risposta:"Ero con Shouto."
"Ah... ho capito. Siete andati a spassarvela, eh? Per questo hai quel sorrisino sulle labbra."
"Che intendi?!" Domanda lei raffreddandosi.
"Avanti, lo sai che intendo dire."
"Sei uno stronzo. Pensi che io cada ai tuoi piedi così? Dicendomi determinate cose?! Per tua informazione io e Shouto stiamo insieme, ma lui è serio. Non è un pagliaccio come te."
"Come osi..?"
"Io oso! Ok?!"Alza la voce lei, per poi guardarlo diritto negli occhi continuando:"Tsk... spassarmela. Come se mi scopassi qualcuno così tanto per. Lui è serio e mi rispetta. Cosa che tu non fai a quanto vedo."
"Non intendevo quello."
"Tu intendevi quello! Non negarlo!"
"E ok. Vuoi sapere la verità? Mi da fastidio. Mi da fastidio che stai con lui, mi da fastidio che lui possa averti, mentre io devo sudare per mostrarti che ci tengo a te. E poi...cos'era quella scenata di oggi? Con Kirishima non sei andata mai d'accordo."
"In realtà non ci siamo mai realmente parlati prima di oggi. E' simpatico." Confessa lei, innervosendo il biondo:"Certo, simpatico. Ovviamente con un quirk di rafforzamento e di indurimento può far godere la signorina sfregiata befana del cazzo, dico bene?!"
"Ma tu per chi cazzo mi hai preso, eh!?" Sbraita lei, per poi mollargli un ceffone per poi urlare ancora:"Vuoi sapere se me lo scopo, non è così? Vuoi sapere se mi scopo Shouto? Beh, ancora no, caro. Contento ora?!"
Lui afferra la mano della ragazza, per poi spingerla al muro e dirle:"E' questo lato che amo di te. Lasciami provare. Se tu non mi lasci provare, non mi lasci dimostrare, come faccio a farti capire che ti sbagli?"
"Che vuoi?!"
"Un'uscita. Anche adesso. Facciamo come dici tu e come vuoi tu. Anche una semplice o come amici, mi va bene, ma permettimi di mostrarti pian piano che non sono ciò che pensi." Le dice guardandola negli occhi. Lei abbassa lo sguardo. Non vuole cedere, quando lui le urla:"Come cazzo faccio a mostrartelo se tu non mi dai l'opportunità, eh?!"
"D'accordo, non ora però. Devo andare a casa. Già è tardi."
"Quando ci vediamo?!"
"Domani. Se proprio insisti, dopo scuola."
"Ci sto." Afferma lui, per poi baciarla impulsivamente sulle labbra. Lei lo respinge e lo spinge per aria per poi sputare a terra per mostrare disgusto in quel gesto:"Sei disgustoso. Ti ho detto che non sono tua."
"Beh, non ancora, ma lo sarai presto. Sarò il tuo numero uno."
"Tsk.. si. Contaci!" Mormora lei, prendendo le chiavi di casa e salendo sopra.
Ignora completamente che l'indomani sarà un giorno per niente normale.
 
 
   
 
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