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Autore: lauramelzi    20/03/2019    1 recensioni
Annalì Mensen è in viaggio verso Parigi quando improvvisamente due rapinatori entrano nel vagone e le tolgono tutto ciò che le serviva per ritrovarsi con sua sorella Maresa.
Bastian Lambert è l'uomo più conosciuto di Parigi. Arrogante e cinico, non conosce scrupoli né limiti per ottenere ciò che vuole. Due dei locali più in vista di Parigi gli appartengono, e quando Annalì si imbatte disperatamente in lui, diventa improvvisamente difficile per colui che si è sempre preso tutto, offrire tutto. Bastian è l'ultimo ad aver visto Maresa, l'unico a poter aiutare Annalì a ritrovare sua sorella.
Ma tutto ha un prezzo.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattina seguente, quando Annalì si svegliò, sentì dalla cucina rumori soffusi che sapevano di casa.

Purtroppo non la casa dove avrebbe voluto essere.

Sbadigliando, si alzò dal divano e automaticamente protese una mano per cercare in borsa il suo cellulare. Quando si rese conto della distrazione, Annalì si diede della nonnina-scorda-tutto e si guardò in giro preoccupata, con la sensazione di aver poltrito fin troppo.

Doveva trovare Maresa.

Si mise velocemente il cappotto addosso, e infilò le ballerine. Alexis intanto era uscito dalla cucina, e la guardava confuso.

"Già in piedi?" le domandò porgendole una brioche calda e un caffè.

Annalì sorrise istintivamente, e dopo avergli dato educatamente il buongiorno, gli spiegò che doveva andare. D'altronde non poteva rischiare un'altra notte di rimanere a dormire fuori.

"Sei stato molto gentile, e se ti può far piacere darò a Maresa una bella lavata di capo per essersi lasciata scappare un uomo buono come te."
Alexis scoppiò a ridere, e la accompagnò sulla porta di casa.

"Non ti preoccupare, forse un giorno capirà da sola." le disse dopo un veloce e impersonale saluto.

Le porse un biglietto con l'indirizzo del fotografo, e una piantina di Parigi. Annalì sorrise emozionata di tanta gentilezza, e mentre scendeva le scale lo salutò di nuovo con la mano.

Sarebbe andata da questo fotografo, avrebbe parlato con lui e si sarebbe fatta dire dove fosse sua sorella.

"Maresa, sorellina" disse tra sé e sé, mentre usciva in strada e un vento freddo l'avvolgeva tutta.
 
 
 
 
****
 
"Ma come non la vede da due settimane?!"

Dopo un'intera giornata di ricerche, la ragazza era finalmente arrivata al moderno studio fotografico, e attesi 40 minuti la disponibilità di questo Simeon, a quanto pare impegnatissimo per un servizio fotografico. Poi le si era presentato difronte un uomo sulla trentina, con una barba incolta e un'aria seccata. Per di più, la prima cosa che aveva detto dopo aver saputo chi fosse, era stata una frase che l'aveva lasciata basita.

Come poteva non essere lì?

Annalì era sconvolta. Maresa pareva scomparsa … eppure lasciava sempre delle informazioni su dove si fosse spostata.

"Ma lei è sicuro di essere proprio Simeon Gavroche?" chiese accigliata Annalì.

"Basta! Non ho tempo da perdere! " borbottò adirato l'uomo artigliando con le mani la macchina fotografica. "Lei sta sprecando il mio tempo signorina!"

Gli occhi pallidi dell'uomo sembrarono fulminarla sul posto, e Annalì strinse le labbra innervosita.

"MI SCUSI, ma io sto cercando mia sorella! E non mi pare che gli costi tanto rivelarmi dove sia in questo momento!" ribatté a tono.

Nervosamente l'uomo si guardò a destra e a sinistra. "Celle maudite! Que putain!" borbottò furioso. Accertatosi che non ci fosse nessuno, la guardò dall'alto al basso, mentre l'aveva tirata così vicina che Annalì si era trovata con la sua barba tra le labbra.

Con una smorfia di disgusto, Annalì alzò lo sguardo su quel viso rosso.

"Tua sorella se ne è andata, via, via da me! Et Moi, Je ne sais pas pourquoi! Ho sentito che si è fatta… vedere nel locale di quel bastardo di Lambert ..."

"E chi sarebbe?"

"Mon Dieu, lei non sa chi sia Lambert?" la guardò con gli occhi sgranati "Ma allora lei non sa proprio niente di Parigi." concluse con una nota di disgusto nella voce.

Esasperata Annalì incrociò le braccia, tentando di rimanere calma. "Lei non me lo voleva dire prima, perché mia sorella a quanto pare la abbandonata per un altro uomo?"

"Non, jamais! Lei ha solo perso. Non ci ha guadagnato rien. Lambert non ha mai una compagna, solo un'avventura."

Ma chi era questo tizio? Il protagonista di una soap opera? Francamente non poteva crederci, perché un tale individuo come minimo doveva essere apparso in tv, sulle riviste, per radio ... e lei, di Lambert non ne aveva mai sentito parlare.

"Ha un nome questo Lambert?"

"Oui, ma pochi lo sanno. E comunque il suo locale è poco distante da qui, se è in taxi le occorreranno presque quaranta minuti."

Quaranta minuti non a piedi, Signore Santo.

Annalì annuì esasperata. "E come si chiama?"

"Glielo chiederà direttamente lei, ora devo tornare al lavoro. La mia segretaria le lascerà l'indirizzo del locale."

Lasciandola sola, l'uomo se ne andò via irritato, lasciando la ragazza a fremere di disgusto.

Mio Dio. Come aveva potuto sua sorella stare con un tale idiota di questo calibro! Assurdo poi che questo Lambert non avesse un nome, a discapito del ventunesimo secolo. Internet non forniva forse il nome di un uomo così fortunato o bello da avere una donna al giorno? O a notte?

Annalì passò dalla segretaria, che senza staccare gli occhi dallo schermo del computer le passò un bigliettino con un indirizzo. Ringraziò e se ne andò velocemente.
  
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