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Autore: lisi_beth99    21/03/2019    1 recensioni
Minho è stato catturato ed il resto del gruppo cerca di salvarlo dalle grinfie di W.C.K.D.
Lane dovrà lottare un'ultima volta per riuscire a lasciarsi tutto alle spalle e poter costruire una vita pacifica con Newt.
Ma ci sarà un segreto fra loro...
Riusciranno a vincere contro l'organizzazione e a raggiungere un luogo sicuro?
Questo è l'ultimo capitolo della saga, dove tutto si concluderà nel bene, o nel male
//SEQUEL DI: RUN FIGHT SURVIVE\\
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Live, Fight, Win'
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Ci vollero diversi minuti perché vedessi Thomas e Vince spuntare sul tetto del vagone su cui ero salita poco prima. Come mi vide, Thomas fece un cenno con il capo, informandomi così che le guardi erano in avvicinamento.
Caricai il mio fucile e mi preparai. Thomas salì sul mio vagone e puntò la pistola verso un punto sopra alla mia testa.
Un secondo dopo sentii i passi degli uomini di W.C.K.D. sul tetto del container dietro alle mie spalle.
Vince stava posizionando una carica esplosiva per staccare l’ultima parte del convoglio dal resto. Un paio di soldati saltarono sul mio vagone e li colpii immediatamente.
-Ci sono! – urlò Vince – Mettiti al riparo! – stava parlando con Thomas. Il moro rinfoderò la pistola mentre io lo coprivo dal mio nascondiglio.
Altri soldati corsero verso di loro. Thomas e Vince si protessero dallo scoppio della carica, tenendosi alle scalette ai lati del vagone. Diversi uomini di W.C.K.D. furono investiti dall’onda d’urto dell’esplosione, quelli che erano rimasti troppo indietro si ritrovarono con me alle loro spalle.
Presi la mira e li colpii ad uno ad uno, sapendo di avere poco tempo per saltare giù dal treno.
Quando fui sicura che tutti fossero inermi, presi la rincorsa e saltai atterrando sul suolo polveroso e rotolando per qualche metro.
Mi rialzai in velocità, notando che i vagoni staccati si trovavano ad una certa distanza.
Senza perdermi d’animo cominciai a correre, continuando a controllare che dal pezzo principale del treno non arrivassero guardie.
Da delle rocce poco lontane dal binario, apparvero Newt e altri due ragazzi che corsero verso Thomas.
Un proiettile mi mancò per pura fortuna, mi voltai e vidi una ventina di soldati correre nella mia direzione. Ricaricai il fucile e feci fuoco, atterrandone un paio.
Ripresi a correre guardando. Per fortuna che ero ancora veloce!
Raggiunsi il resto del gruppo mentre Thomas e Vince agganciavano delle corde con dei moschettoni al vagone in cui c’era anche Minho.
Da un lato c’era Newt, dall’altro gli altri due ragazzi, uno dei quali era appostato pronto a far fuoco con un fucile uguale al mio.
Un altro colpo dei nemici mi fischiò a pochi centimetri dalla testa, il giovane sparò e colpì l’uomo di W.C.K.D. che aveva cercato di farmi fuori. – Grazie! – gli dissi mentre assicuravo la mia arma dietro alla schiena e salivo sul tetto del vagone.
-Sicuri che sia questo? – domandai mentre mi posizionavo sdraiata in modo da prendere meglio la mira. – Direi che è troppo tardi cambiare vagone! – disse trafelato Vince. Thomas mi passò accanto – Sì Lane, è questo! –
Ricominciarono a sparare. Riuscii a colpirne alcuni, così come fece il ragazzo a terra. Thomas si precipitò accanto a me puntando la sua pistola. -Newt sali presto! – urlò al biondo che ancora stava cercando, con una fiamma ossidrica, di staccare il container con i ragazzi dalla parte delle ruote del treno.
Continuai a sparare pregando perché nessuno della W.C.K.D. colpisse il mio ragazzo.
-Ho quasi finito! – urlò di rimando il biondo. Nel frattempo Vince era saltato giù e si era posizionato a difendere Newt. Grazie! Pensai continuando a sparare colpi che andavano a segno.
Grazie al cielo avevo fatto molta pratica in quei mesi!
Pochi istanti dopo, Newt apparve sul tetto. Come mi vide si immobilizzò, poi però dovette buttarsi a terra per non essere colpito. Strisciò fino a noi – Che ci fai tu qui? – domandò sbalordito. – Lei ci serviva Newt. – disse solo il moro, prima che io potessi prendere parola.
Tornai a fissare i soldati e mi focalizzai su uno in particolare. Lo seguii per qualche istante poi sparai, mandandolo al tappeto – Non avrai pensato veramente che ti avrei aspettato sulla spiaggia come una fidanzatina qualunque, spero! – dissi senza spostare la mia attenzione dagli uomini, tutti vestiti di nero.
-Non sarebbe stato da te. È per questo che ti amo! – rispose il biondo divertito. Io sorrisi mentre colpivo un altro uomo.
-Dove sono gli altri? – domandò dopo qualche istante a Thomas – Non lo so! – disse l’altro mentre l’ennesimo proiettile rimbalzava sul metallo a pochi centimetri da noi – Attenta Lane! – Newt mi spostò un attimo prima che fossi colpita. – Grazie amore! – e gli mandai un bacio.
Anche gli altri due ragazzi salirono e si affiancarono a noi, proprio mentre si sentiva il rumore di eliche di una Berga. Si posizionò sopra di noi e fu aperto il portellone da cui calò una fune di metallo con un gancio.
Erano arrivati!
Newt e Thomas assicurarono le funi al cavo in acciaio e diedero il comando di sollevare il container mentre io continuavo, assieme agli altri due giovani, a tenere lontani i soldati.
Mi sentii sollevare in aria mentre ci staccavamo dal suolo. Mi tenni ad una fune per paura di cadere. Appena trovata la stabilità mi misi in piedi.
-Ce l’abbiamo fatta! – dissi ridendo e abbracciando Newt che ricambiò con un bacio sulla testa.
Esultammo per il resto del viaggio che, grazie al cielo, fu tranquillo. Jorge si rivelò un buon pilota di Berga.
Dopo un po’ cominciai a percepire un leggero senso di nausea. Forse non mi piaceva volare?
Mi sedetti tenendomi ad una fune cercando di guardare il paesaggio sottostante. Era stupendo, nonostante fosse tutto arido e polveroso. – Tutto bene? – il mio ragazzo si sedette acanto a me – Sì tranquillo, è solo l’adrenalina che se ne va. E forse il mio stomaco non ama fluttuare in questo modo. – dissi sorridendogli. – Tra poco saremo arrivati. Poi, finalmente, potremmo smetterla con questa vita e iniziarne una tranquilla. – mi baciò e tutta la tensione svanì di colpo.
Atterrammo accanto al casolare di pietra in riva al mare.
Saltai giù insieme agli altri, ma non rimasi per l’apertura del container. Infatti la nausea era aumentata, costringendomi a correre verso il bagno più vicino.
   
 
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