Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Yvee    23/03/2019    4 recensioni
Dopo la fine della guerra, sembra tornare tutto alla normalità. Peccato che i nostri protagonisti non sappiano cosa la normalità sia. Sarà qualcosa di nuovo ed inaspettato, ma soprattutto divertente, appassionante e molto, molto complicato.
Dal primo capitolo:
“Sai, Malfoy, c’è chi considererebbe il tuo piccolo interesse come un tradimento di sangue.”
Stringendo i denti, si diede dell’idiota per non aver prestato più attenzione.
Alzò il viso e gli sorrise con strafottenza.
“Va bene Nott, cosa vuoi?”
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si disse che non aveva senso continuare a rimandare quel momento.
Non riusciva proprio a capire cosa lo aveva spinto a posticipare in quel modo l’apertura di una semplice busta, ma la realtà era che non voleva accettare i fatti.

Sapeva da dove proveniva quel semplice contenitore di carta, così come sapeva qual era il suo contenuto. L’aveva saggiato tra le mani e la sua strana pesantezza gli aveva dato da pensare.
Ma si era detto che non era possibile. La McGranitt non poteva prendersi gioco di lui fino a quel punto.

Dandosi mentalmente dell’idiota per quei vaneggiamenti del tutto atipici rispetto al solito, scostò lentamente i bordi e guardò all’interno.

Caro signor Nott,

Siamo lieti di informarla che, nonostante i recenti avvenimenti, la Scuola di Magia e Stregoneria di Hog…

Rimase per 5 minuti buoni a fissare il contenuto che riusciva a scorgere dalla fessura appena aperta. Ma non furono quelle parole a scuoterlo; fu piuttosto il bagliore che intravide all’interno della busta.
Avrebbe preferito sbagliarsi, ma non vi erano dubbi, quella era una spilla, e, se non aveva visto male, era una spilla da Caposcuola.

 

 

   §

 

 

 

Curiosamente, nello stesso momento in cui Theodore Nott riceveva quella che per lui era la più nefasta delle notizie, Hermione Granger, apprendeva quella che per lei era una delle più meravigliose.

 

Cara signorina Granger,

Siamo lieti di informarla che, nonostante i recenti avvenimenti, la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts aprirà di nuovo le sue porte, più forte e coesa di prima.
Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L’anno scolastico avrà inizio il 1° settembre.

Siamo inoltre lieti di informarla che è stata scelta per ricoprire il ruolo di Caposcuola.

 

Distinti Saluti,

Minerva McGranitt
Preside

Lette quelle poche righe, Hermione rimase in silenzio.
Sentiva già il peso dell’incarico che avrebbe dovuto ricoprire, ma non poteva che esserne entusiasta. Sapeva che la McGranitt credeva in lei e di certo non l’avrebbe delusa.

Teneva ancora la busta tra le mani quando si accorse che dentro era ancora rimasto un biglietto.

Cara Hermione,

Spero che sarai felice del ruolo che ti è stato assegnato. Sono sicura che ricoprirai questo incarico con la massima serietà e con il massimo impegno.
Nessuno sarebbe stato più adatto di te.

Con questo ultimo anno si concluderà il tuo brillante percorso di studi e io non potrò che essere felice del tuo successo, ma devo confessarti che sarò anche triste all’idea non vedere le vostre tre teste girare per i corridoi.
Dopo la guerra, dobbiamo mantenere vivo lo spirito di unità che ci lega come sopravvissuti e come combattenti, per questo invito te e i tuoi compagni a seguire questa via anche quando vi sembrerà più arduo che mai.

Distinti Saluti,

Minerva MacGranitt

Non si aspettava di ricevere un messaggio dalla Preside, ma non poteva che apprezzare il suo gesto.
Le scappò un sorriso.
Quella giornata era proprio iniziata per il verso giusto. Lei e i Waesley (famiglia che ormai comprendeva anche Harry Potter) avevano passato la mattinata al lago, come spesso era successo durante quell’estate spesa alla Tana, e si erano divertiti da matti. Quella spensieratezza che aleggiava tra di loro la faceva sentire viva come non mai.

Dalla finestra, si spostò verso lo specchio accanto al letto di Ginny.

Si osservò attentamente.

Indossava un semplice abito estivo dai colori pastello e aveva i capelli gonfi per via dell’umidità.
Nonostante questo, notò, le arrivavano a metà schiena. Aveva ai piedi delle semplici infradito.

Posò sul comodino lì accanto la lettera e il biglietto, decisa a trovare un po’ di riposo dopo la gita stancante e fece per distendersi sul letto, quando venne bruscamente interrotta.

“Hermione! Hai ricevuto anche tu la tua lettera?” Un uragano dai capelli rossi piombò nella stanza che condivideva con lei. “Non potrai mai crederci! Ron ha ricevuto la spilla da Prefetto!”
Nonostante fosse seduta su uno dei letti della stanza, si trovò sul punto di cadere all’indietro per il volume di voce improvviso della ragazza. Come lei, al loro ritorno dalla piccola gita al lago anche Ron, Ginny ed Harry avevano ricevuto le loro lettere.

Ginny era sulla porta della camera e la guardava con entusiasmo, era ancora un po’ bagnata e gocciolante. Sembrava al settimo cielo, ma era dalla morte del fratello che Hermione intravedeva nel suo viso quell’accenno di tristezza che sapeva non sarebbe mai andato via del tutto.
Si accorse che gli occhi verdi di Ginny la stavano guardando sospettosi.

“Sai come la penso, dovresti smetterla di torturarti in questo modo rivangando i ricordi della guerra. È andata così, l’abbiamo accettato tutti e non per questo non possiamo andare avanti con le nostre vite.” Ginny si avvicinò, si sedette accanto a lei e la guardò con uno sguardo supplicante, tendendole una mano.

Hemione rilassò le spalle, che scoprì essere contratte e afferrò la mano dell’amica senza pensarci due volte.
“Lo so, il fatto è che è più forte di me. Il mio cuore va lì prima che la mia testa possa fermarlo. In ogni caso, di cosa mi stavi parlando? Ah e stai bagnando tutto il letto” Cercò di simulare un sorriso sincero, di modo che Ginny lasciasse cadere quell’argomento già troppe volte discusso, e si concentrò su quello l’altra cercava di dirle. Senza perdere però d’occhio l’alone d’acqua che si stava formando sulle sue lenzuola sotto Ginny e che si stava pericolosamente allargando.

“Come ti stavo dicendo prima che entrassi in uno di quei tuoi flip mentali, Ron ha ricevuto la spilla da Prefetto, il che vuol dire che quest’anno il numero di feste salirà. Decisamente.” Ricominciò la rossa, arricciando le labbra guardando il letto quasi zuppo.

Una piccola vendetta non guasterà, pensò Hermione.
Si stampò in faccia il più perfido dei sorrisi, chinò leggermente la testa e la guardò intensamente. Aveva in mento uno scherzetto niente male per la sua amica che aveva deciso che quella notte lei avrebbe dormito in una pozza d’acqua.

“Come tu ben sai, cara Ginny, io sono del tutto contraria all’organizzazione di questi ritrovi poco raccomandabili che voi chiamate feste. In cui tutto quello che la maggior parte degli studenti fa è bere fino a piombare per terra e ballare al ritmo di una musica assordante” le disse assumendo quel fare da so-tutto-io, che ormai le era naturale come bere un bicchier d’acqua.

“Hermione ti senti bene? Sicura di quello che dici? In ogni caso puoi benissimo decidere di non partecipare, dopotutto nessuno ti obbliga.” Ribatté la rossa. “Quindi non vedo il motivo di questo discorso, se non il gusto di ribadire che ci consideri tutti degli imbecilli.” Le rivolse un falsissimo sorriso, cercando di spingere in un angolo della sua mente quel sospetto che stava nascendo. Sentiva che c’era qualcosa di sbagliato e Hermione non aveva affatto un’aria amichevole.

“Beh, mia cara Ginny, si dà il caso che io abbia tutti gli interessi a che queste feste, se le vogliamo chiamare così, non si verifichino. Perché vedi, mia cara Ginny, anche io ho ricevuto una spilla, una spilla da Caposcuola per l’esattezza, il che significa che ho autorità sui Prefetti, ma non solo. Significa soprattutto che ho interesse a che le regole vengono rispettate e quindi a che voi non moriate per intossicazione da alcool.” Concluse Hermione che ormai faticava a trattenere le risate alla vista della faccia di Ginny che, durante il suo discorso aveva aperto talmente tanto la bocca che riusciva a intravederle le tonsille.

“Ti conviene chiudere le bocca se non vuoi che ingoiare delle mosche” le disse trattenendo un sorriso e alterando la voce per suonare il più autoritaria possibile.

“Ma questo non è giusto! Non dovrebbero affidare ruoli del genere a persone come te!” La rossa sbuffò e si alzò in piedi.

Ginny non poteva crederci.

Tutti i suoi progetti, le sue speranze, tutto andato in fumo.
Se c’era una cosa che quell’amicizia le aveva insegnato era che non si poteva sfuggire dall’occhio vigile di Hermione Granger quando c’era in ballo l’infrazione del regolamento di Hogwarts.
Si portò una mano al volto disperata e cercò di pensare ad una soluzione

“Invece io credo proprio di essere il tipo perfetto per ricoprire questo incarico.” Ormai stava per scoppiare, se lo sentiva. Ginny sembrava l’eroina di una storia che aveva appena scoperto che il suo amore era in realtà gay. Da un momento all’altro le avrebbe riso in faccia rovinando del tutto la sua sceneggiata. Doveva trattenersi.

“Inoltre, credo che sia giusto mettere in chiaro sin da adesso che ho intenzione di stabilire dei turni per le ore di studio. Mi assicurerò personalmente che tutti gli studenti sotto la mia responsabilità si impegnino a sufficienza, senza mai tralasciare i propri doveri, riducendo al minimo gli svaghi. Fidati di me Ginny, sarà un anno fantastico.” Forse dopotutto stava esagerando, ma era troppo divertente per mollare la presa proprio in quel momento.

Ginny si riscosse in quel momento e le puntò un dito contro. “Tu, tu non rovinerai il mio ultimo anno, né tantomeno ti permetterò di rovinare le vite di quei poveri studenti ignari che non conoscono i tuoi piani malvagi. Se bisogna compiere un sacrificio, sono pronta a compierlo per il bene di tutti.” Concluse con aria solenne Ginny

Sorpresa non solo dal fatto che Ginny fosse una tale credulona, ma anche dal fatto che fosse pronta a sacrificarla in nome del proprio divertimento, Hermione non resistette più. Crollò di schiena sul letto e iniziò a ridere scossa dai singhiozzi.
“Tu…. Tu…tu…davvero….che io….oddio non riesco” Stava cercando di parlare ma i crampi delle risate glielo impedivano. La sua amica era davvero una credulona.
“Sacrificio…ma cosa….sei pazza” Aveva le lacrime agli occhi per le risate.

Ginny nel frattempo stava cominciando a collegare i pezzi e si stava rendendo conto in quel momento del fatto che la riccia l’aveva presa in giro per tutto quel tempo. Si chiese se essere infuriata, ma in fondo aveva appena pensato di farle il lavaggio del cervello, quindi magari un po’ se lo meritava quello scherzo.
Felice della nuova rivelazione si buttò sopra Hermione, abbracciandola.

“Quindi non ci metterai i bastoni tra le ruote?” Le chiese cercando di farle gli occhi dolci.

“No, Ginny, no. Almeno fino a quando sarò certa che le cose siano sotto controllo. Non parteciperò questo è certo, ma non vedo perché dovrei impedirvi di divertivi, infondo è davvero il nostro ultimo anno e dopo tutto quello che abbiamo passato ci meritiamo qualche trasgressione.” Sorrise a quel suo tentativo di addolcirla. “Adesso alziamoci da questo letto che hai deliberatamente assassinato. Devo cercare di rimediare a questo disastro.” Le disse alzandosi e facendola sollevare dal letto.

“Herm, hai intenzione di trasgredire a delle regole?” le chiese la rossa scioccata.

“Ginny, non ho già trasgredito abbastanza lo scorso anno? O devo forse ricordarti che me ne sono andata nel bel mezzo delle lezioni per cercare di aiutare quel folle del mio migliore amico nonché tuo ragazzo? Insieme a tuo fratello per giunta.” Arcuò le sopracciglia e le rivolse un’occhiata eloquente.

“Si, ma in quel caso era diverso e poi...” rincominciò l’altra.

Hermione la zittì poggiandole un dito sulle labbra con un’espressione divertita.
“Ginny, sono cresciuta e sono maturata. Non mi importa più il rispetto assoluto delle regole. Tutto ciò che conta è che questo sia il miglior anno della nostra vita” le disse il sorriso sulle labbra.

Ginny sbuffò si allontanò e la guardò. Era davvero cresciuta e si sentiva così fortunata ad averla con sé dopo tutto quello che era successo.

“Ti voglio bene” le disse.

“Anche io, lo sai”

Ginny uscì dalla stanza per andare a chiamare suo fratello e Harry, doveva dire loro la novità e magari si sarebbe divertita anche lei con qualche giochetto.

Non appena l’altra uscì Hermione tirò un sospiro.
Sarebbe stato un anno fantastico.

 

 

 

   §

 

 

 

In Irlanda, nei pressi della campagna intorno a Cork, quella mattina si respirava aria di tempesta. Nonostante fosse fine Agosto, la pioggia non accennava a smettere di venire giù dal cielo e tutte le attività di quel giorno erano state sospese.

Davanti alla finestra un giovane biondo guardava quello spettacolo e si chiedeva cosa altro lo attendeva.

Era tutto intento ad abbottonare i polsini della sua camicia perfettamente inamidata quando un elfo domestico lo interruppe.

“Sig-Signore scusi, Hokey. C’è un ospite alla porta.” L’elfo sapeva che il padrone diventava particolarmente irritabile quando veniva interrotto per un qualsiasi motivo.

“Hokey, quante volte devo dirti che non voglio che mi si interrompa? Non vedi che sto svolgendo un lavoro di estrema importanza?” Dopotutto si stava solo vestendo, aveva quasi finito per giunta. Ma proprio non sapeva resistere al maltrattare il povero elfo.

“Oh, il padrone deve scusare Hokey. Hokey non sapeva, ma c’è ospite amico, Nott signore, e il padrone ha detto che quando ci sono ospiti amici Hokey deve…”

Lo interruppe con un gesto della mano “Si, si ne sono consapevole. Dì all’ospite che sto per scendere. Nel frattempo fallo accomodare nel salone principale.”

L’elfo si volatilizzò e lui finì di allacciare quegli infiniti bottoncini della camicia.

Pensò che il suo “ospite amico” avrebbe trovato confortevole il salone.
Non era Malfoy Manor, questo era certo, ma visti i suoi progetti doveva sbarazzarsi di quella tenuta in ogni caso.
Dopotutto, poi, quella villa nella campagna di Cork manteneva alto il prestigio della sua famiglia ed era abbastanza confortevole per sua madre.

Si diresse verso la porta, pensando a quali potessero essere i motivi che avevano spinto Nott a recarsi a casa sua. Doveva essere qualcosa di estremamente importante visto il fatto che Theodore Nott era famoso per non aver rivolto la parola per più di 10 minuti a sette o forse otto persone in totale durante i suoi sei anni ad Hogwarts.

Scese le scale che lo avrebbero condotto al piano inferiore, arrivando davanti la porta del salone.
Rilassò le spalle ed entrò.

“Nott, non ti facevo tipo da richiedere incontri amichevoli.”

Theodore si trovava davanti al camino, ovviamente spento in quel periodo dell’anno, e dava le spalle al ritratto di una sua prozia. Indossava un elegante completo scuro e sembrava sicurò di sé. Draco lo osservò e notò che aveva un mezzo sorriso stampato sul volto.
Strano, pensò.

“Chi ti dice che questo sia un incontro amichevole? Sono qui per stringere un accordo.”

Draco si trattenne dal ridergli in faccia, un accordo?

“Cosa ti fa pensare che io voglia stringere un accordo con te? Per ottenere cosa poi.”

Se c’era una cosa che Theodore Nott aveva imparato a fare nel corso del tempo, era osservare la gente. E capirla, soprattutto. Gli veniva naturale.
Aveva perfezionato la sua arte al punto che si fidava talmente tanto del suo intuito da stare per proporre qualcosa di folle al suo interlocutore. Se si fosse sbagliato poco male, non gli interessava l’opinione che Malfoy aveva di lui. Né tantomeno l’opinione che di lui avevano gli altri.
Si spostò un ciuffo di capelli castani che gli era ricaduto sul volto e si avvicinò al biondo.

“Vedi Malfoy, se c’è una cosa che so, è quello che vuoi. E si dà il caso che ti possa anche aiutare ad ottenerlo. E che tu ci creda o no sei così fortunato da poter aiutare me ad ottenere quello che voglio. Quindi che ne dici, Malfoy, abbiamo un accordo o no?”

Draco sollevò un sopracciglio e lo guardò con aria stanca.

“Sai Nott non mi interessa avere a che fare con i visionari, soprattutto se mi disturbano in casa mia.”

Ma l’altro sapeva di avere la situazione in pugno, doveva solo aspettare e giocare bene la sua carta.
Si mise una mano in tasca e tirò fuori una busta e un foglio su cui si intravedevano poche righe. Li porse a Draco che si avvicinò con riluttanza e prese tra le mani ciò che l’altro gli porgeva.

Draco lesse quelle poche righe e rimase impassibile. Prese poi la busta, l’aprì.

“Continuo a non capire.”

Nott aveva ancora stampata in faccia un’espressione sicura di sé.

“Sai, Malfoy, c’è chi considererebbe il tuo piccolo interesse come un tradimento di sangue.”

Stringendo i denti, si diede dell’idiota per non aver prestato più attenzione.

Alzò il viso e gli sorrise con strafottenza.

“Va bene Nott, cosa vuoi?”


























































Ciao a tutti! Ho pubblicato questa  storia qualche anno fa, ma non era il momento giusto e ho perso l'ispirazione dopo poco tempo. 
Non so perché ma ultimamente ci penso spesso e sento di volerla ripubblicare e terminare. Naturalmente aggiornata e modificata, prima però vorrei sapere cosa ne pensate voi :)
Pubblicherò il primo capitolo a breve e se tutto andrà bene e questo piccolo progetto colpirà qualcuno allora lo continuerò. 
Precisiamo subito che io sono una fan della coppia Dramione, ma non nego che in questa storia troverete anche altre coppie interessanti e situazioni divertenti... detto questo spero che questa piccola introduzione vi convinca e che decidiate di scrivere una mini recensione per farmi capire se vi interessa o meno!



 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Yvee