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Autore: XShade_Shinra    23/03/2019    0 recensioni
Vederla mentre piangeva, così piccola e sola, faceva venire voglia al falso Miina di prendere una pietra e spaccargliela in testa, sperando di farle andar di nuovo via quei bei ricordi, per tenerla lontano dalla vita che aveva avuto.
[Miina + Miina]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Miina Isurugi, Miina Isurugi (falso)
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La vera Miina e il falso Miina erano due gocce d'acqua, diversificate solo dal colore dei capelli... e da un'altra cosa.

Il falso Miina, grazie alle sue doti da attore, era riuscito a passare per quella vera per poter rimanere in vita. Una volta salvato dalla squadra di Akira, avrebbe potuto benissimo smettere di vestire abiti femminili e tornare a essere Koujiro, ma – a parte il trovarli comodi – aveva capito che aveva solo da guadagnarci in quelle vesti che richiamavano lolicon.

Poi le due Miina si incontrarono, e tutto ebbe un nuovo senso.

All'inizio fu lento e graduale – provenivano di fatto da due gruppi differenti –, ma pian piano si conobbero e fecero amicizia, nonostante i loro caratteri diametralmente opposti.

Il falso Miina, dopo ciò che era loro capitato davanti all'ultimo edificio – a quella che si era scoperta essere la scuola che Akira e i suoi compagni avevano frequentato in Giappone –, aveva preso la vera Miina sotto la propria ala protettiva, un po' come Rei aveva fatto con lui. Questo gli permise di avvicinarsi a lei, e alla sua divina memoria che a poco a poco le tornava.

Mariya e Nishikiori avevano avuto ragione su di lei: era una bambina prodigio, e lei stessa aveva disegnato l'enciclopedia degli animali estinti che il piccolo nerd possedeva in formato digitale.

Ogni ricordo che le tornava, era una nuova tessera del puzzle da aggiungere a quell'intricata storia, che faceva chiarezza o metteva ulteriori dubbi. Queste cose erano sempre condivise con gli altri del gruppo, ma poi venivano a galla altre cose che la bambina rimembrava. Cose comuni della vita quotidiana. Cose che ora facevano male.

"A volte odio ricordare", ammise la ragazzina, stringendo la mano dell'amico, mentre sedevano sui giacigli della casetta che condividevano con Rei. "Mi manca la mia vita... Mi manca mio nonno... I miei amici... La mia casa... Tutto".

E il falso Miina, davanti a tutto quel dolore, non poteva fare altro se non abbracciarla. Era una sofferenza che tutti avevano provato lì su Raika, la tremenda nostalgia di ciò che il mare rendeva irraggiungibile. Per la vera Miina, però, era diverso: la sua vera vita le era data in pillole e le pareva di star guardando in prima persona i frammenti di un film sulla vita perfetta, celati dall'amnesia.

Vederla mentre piangeva, così piccola e sola, faceva venire voglia al falso Miina di prendere una pietra e spaccargliela in testa, sperando di farle andar di nuovo via quei bei ricordi, per tenerla lontano dalla vita che aveva avuto. Nonostante questo forte sentimento, lui per primo aveva già sbattuto la testa e aveva riscontrato delle problematiche; era solo il pensiero di poter ferire Miina più del dovuto che lo aveva fermato. Si limitava, dunque, ad abbracciarla forte, sperando di poterle donare lui stesso una nuova vita. Di certo non bella come la precedente, ma voleva con tutto il proprio cuore aiutare Miina a costruirsi dei nuovi ricordi con lui e gli altri loro nuovi amici.

 
  
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