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Autore: XtinaA    25/03/2019    4 recensioni
Andò vicino al suo fedele servitore e lo osservò impotente mentre il suo esile corpo era scosso da singulti e gemiti di dolore. Quanto avrebbe voluto consolarlo posando una mano sulla sua spalla esile o asciugare quelle lacrime con la sua mano!
Era straziante vedere qualcuno soffrire così tanto e soprattutto per lui.
Non sapeva se meritava tutto quello visto come era stato viziato e presuntuoso in vita, soprattutto prima di diventare re, eppure ecco lì il migliore amico che potesse avere piangere come se niente potesse colmare il vuoto lasciato dalla sua morte.
Non avrebbe mai voluto assistere ad una scena tanto pietosa e si chiese perché il suo spirito, una volta lasciato il corpo, non fosse andato là dove andavano tutti i defunti? Perché era ancorato al mondo dei vivi se non ne faceva più parte? Cosa c'era di così importante a trattenerlo?
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Ghost Note dell'autrice:
Eccomi qua dunque nuovamente in questo fandom!
Sinceramente non pensavo mi sarebbero venute altre idee ed invee eccomi tornata con questa ff molto triste. La morte di Artù chi la supera più T__T mannaggia a me che ci scrivo pure... Spero comunque che, nonostante la brevità, possa piacervi e che non vi faccia venire troppi bruciori di stomaco.
Ringrazio in anticipo chiunque la leggerà e le anime pie che mi lasceranno un commentino <3
A presto e buona lettura!







Quando Artù vide il suo stesso corpo riverso a terra privo di vita capì che era veramente tutto finito e che era irrimediabilmente e totalmente morto. Lo intuì quando vide Merlino che piangeva violentemente chino sul suo cadavere, come non lo aveva mai visto fare nei loro lunghi anni insieme.
Vide la brezza fresca scompigliare i capelli corvini del mago, ma lui non sentiva assolutamente niente e si rattristò di non poter più godere dei caldi raggi del sole sulla sua pelle, di non poter più cavalcare sul suo destriero, di non poter più prendere in giro Merlino e soprattutto di non poter più difendere Camelot come aveva sempre fatto.
Andò vicino al suo fedele servitore e lo osservò impotente mentre il suo esile corpo era scosso da singulti e gemiti di dolore. Quanto avrebbe voluto consolarlo posando una mano sulla sua spalla esile o asciugare quelle lacrime con la sua mano!
Era straziante vedere qualcuno soffrire così tanto e soprattutto per lui.
Non sapeva se meritava tutto quello visto come era stato viziato e presuntuoso in vita, soprattutto prima di diventare re, eppure ecco lì il migliore amico che potesse avere piangere come se niente potesse colmare il vuoto lasciato dalla sua morte.
Non avrebbe mai voluto assistere ad una scena tanto pietosa e si chiese perché il suo spirito, una volta lasciato il corpo, non fosse andato là dove andavano tutti i defunti? Perché era ancorato al mondo dei vivi se non ne faceva più parte? Cosa c'era di così importante a trattenerlo?
Forse il rimorso di lasciare a Ginevra il compito di regnare quando sarebbe dovuto essere lui ad accollarsi quel ruolo così gravoso? No, anche se gli dispiaceva immensamente da una parte era sollevato e poi Ginevra aveva capito bene di non essere il vero amore di Artù da molto tempo ma aveva accettato di stargli a fianco nonostante tutto. Era davvero dolce la cara Ginevra e Artù sapeva di lasciare il regno in buone mani, quindi non poteva essere quello a tenerlo lì.
Guardò l'ampia distesa erbosa su cui stava Merlino accanto al suo corpo e si chiese se non fosse lui il motivo. Lui, che gli aveva mentito per anni nascondendo la magia che gli scorreva nelle vene ma che, nascosto nell'ombra, lo aveva protetto ed Artù si rese conto che, se non fosse stato per il suo servo, sarebbe morto molto tempo prima.
Aveva faticato ad accettare la cosa ma aveva finalmente capito che suo padre si era sempre sbagliato sulla faccenda della magia. Coloro che la praticavano non erano tutti malvagi come Morgana ma c'era anche chi, tanto quanto Artù stesso, aveva veramente a cuore Camelot ed avrebbe ugualmente dato la sua vita per il regno.
Ora vedeva chiaramente l'errore di Uther ed anche quello che stava per commettere lui e se ne dispiacque molto. Avrebbe voluto saperlo da prima, così da non doversi preoccupare per Merlino ogni volta che combattevano e anche per poterlo ringraziare per tutto quello che aveva fatto sempre nascosto nell'ombra.
Ma ora aveva la possibilità di sdebitarsi parzialmente aiutandolo in qualche modo. Defunto o meno avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per proteggere lo stregone e tenerlo al sicuro così come per tanti anni aveva fatto lui. Lo avrebbe aiutato qualunque fossero i suoi progetti e non lo avrebbe abbandonato e qualunque difficoltà Merlino si fosse ritrovato ad affrontare lui ci sarebbe stato.
Era solo uno fantasma ma non lo avrebbe abbandonato ed era sicuro che, prima o poi, si sarebbero rincontrati e gli avrebbe detto a voce tutto quello che sentiva in quel momento.
   
 
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