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Autore: Nope1233    27/03/2019    0 recensioni
- Ricordo bene quel periodo. Quello dove eravamo bambini e giocavamo alle cose più disparate senza nemmeno pensarci troppo.
Nè io, né Kacchan e nemmeno Izuku avevamo ancora sviluppato i nostri quirk e vivevamo ancora spensierati immaginando quello che saremmo potuti essere una volta cresciuti. Tutti e tre volevamo diventare eroi di alto livello.
Ricordo anche la prima volta che Kacchan mi rivolse la parola. Eravamo nel cortile dell'asilo e con i suoi soliti toni stava minacciando un bambino di mandarlo all’ ospedale. Non conoscendo nè lui nè la vittima mi buttai in mezzo difendendo il malcapitato. Mi parai davanti a lui con le braccia aperte e fissavo Kacchan con aria di sfida. 
Quest'ultimo si avvicinò con aria di superiorità e cercò di colpirmi. Schivai il colpo e con uno sgambetto lo feci cadere a terra. Sembrava arrabbiato, ma a me non importava.
“così impari brutta testa gialla!” dissi quasi urlando.
Riuscii ad intravedere un sorriso beffardo sotto quei ciuffi biondi mentre si rialzava e poi si mise a ridere.-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitoshi Shinso, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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T/N's POV

Dopo aver informato la polizia, contattai immediatamente la mia Maestra informandola di quanto avvenuto e dopo pochi minuti giunse davanti alla mia porta respirando affannosamente per la corsa.

"Come ti senti, tesoro?" domandò con voce preoccupata prendendomi il viso tra le mani.

"Sto bene, dico davvero."

"Per fortuna che questo weekend sei stata via con Katsuki! Non oso immaginare quello che sarebbe potuto succedere!"

"Già..." sospirai.

Kacchan comparve alle mie spalle e la mia Maestra lo ringraziò per essermi stato accanto. Subito dopo arrivò anche la polizia e raccontai loro quanto accaduto non tralasciando neanche i miei sospetti sullo strano tipo incontrato pochi giorni prima. Presero appunti promettendomi di indagare sul caso e mi consigliarono di passare la notte in un altro posto per evitare complicazioni.

"Dormi da me." disse Katsuki prendendomi da parte. "Non ci saranno altri problemi."

"N-Non lo so, Kacchan. Se questo tizio mi sta ancora cercando probabilmente potrebbe scoprire dove vivi e fare del male a te e alla tua famiglia... Non voglio questo..."

"Aaah, niente storie."

"T/N..." si intromise la mia Maestra. "Sarebbe meglio se per un po' venissi a stare da me."

"EH?!" sbottò il biondo. "Col cazzo! Non ho intenzione di lasciarla sola!"

"Katsuki Bakugo, gradirei che tu ti rendessi conto della gravità della situazione."

Le parole della donna lasciarono interdetto Kacchan che rimase a scrutarla con espressione contrariata.

"Me ne rendo conto eccome! Con me è al sicuro!"

"Sei ancora un cucciolo di eroe, pensi davvero di poterla salvare da tutti i Villain del Giappone?"

"Certamente." rispose a tono il ragazzo lanciando alla donna un sorriso beffardo. "Ma non sarò da solo. Unendo il mio quirk con quello di T/N sono certo che potremmo essere una coppia invincibile, quindi si fottano tutti i Villain dell'intero pianeta."

La mia Maestra si limitò ad osservarlo con aria pensierosa e poco dopo incrociò le braccia davanti al petto.

"Certo, potrete esserlo una volta conclusi i vostri anni alla UA, ma per adesso vorrei che T/N rimanesse sotto la mia custodia." disse la donna.

Effettivamente non potevo obbiettare. Il desiderio di Katsuki era molto nobile, ma non avevo intenzione di mettere in pericolo lui e la sua famiglia.

" Kacchan... " mormorai. " Va bene così, in fondo non ha tutti i torti."

"MA SI PUÒ SAPERE DA CHE PARTE STAI?!"

"Come puoi ben vedere, T/N è una ragazza ragionevole. Prendi esempio da lei."

Vidi una vena pulsare sulla fronte del biondo ed ero pronta a trattenerlo qualunque sarebbe stato il suo prossimo gesto.

"Allora vengo anche io." sbuffò Katsuki.

La donna si prese qualche secondo per pensare alla possibile risposta e rivolse poi un dolce sorriso al ragazzo.

"E va bene." disse. "Tanto immagino che anche se rifiutassi, ti scoprirei a fare le ronde sotto casa mia."

"Poco ma sicuro." disse il biondo con tono di sfida.

"Prendete la vostra roba allora. Ci vorrà qualche minuto a piedi."

Per tutto il tragitto, io, la mia Maestra e Kacchan non smettemmo un attimo di guardarci intorno per scongiurare un qualunque inseguimento e fortunatamente non notammo nulla di strano.

Una volta a casa della mia insegnante, mi stupii nello scoprire il lusso della casa in cui viveva: una villetta di due piani tutta per lei, stanze parecchio grandi, mobili di lusso e colori tenui alle pareti che rendevano tutto particolarmente moderno.

"Vive davvero qui?" domandai appoggiando il mio zaino a terra dopo essermi tolta le scarpe.

"Certo che si! I soldi che mi sono tenuta da parte durante i miei anni di servizio come hero sono serviti a qualcosa!" rispose con un sorriso trionfante.

Ci accompagnò nelle nostre camere insistendo con Katsuki che dormisse in una singola apposta per lui, ma arrivarono quasi alle mani dopo l'inizio di quella discussione ed infine la mia Maestra si arrese.

Ero ancora parecchio stressata dagli avvenimenti di quella sera e dopo che la donna uscì dalla stanza lasciandoci soli, mi sedetti sul letto con gli occhi persi nel vuoto.

Katsuki perse qualche secondo ad osservarmi per poi avvicinarsi ed inginocchiarsi davanti a me accarezzandomi la gamba con un dito.

"T/N..." mi chiamò ed io appoggiai i miei occhi malinconici su di lui. "Non pensare troppo a quello che è successo. Andrà tutto bene."

"Come puoi pensare che andrà tutto bene? Sanno che sono qui e sono riusciti a trovarmi. Ormai sono certa che quell' uomo con la maschera centri qualcosa, me lo sento fin nelle ossa."

"E anche se fosse? Sei tremendamente forte, T/N. Con i quirk che ti ritrovi gli distruggeresti la sua brutta faccia in un attimo."

"Non è delle mie Unicità che non mi fido, ma della mia testa. Temo che quando verrà il momento di incontrarlo, mi ripasserà davanti agli occhi tutto quel sangue e sentirò nuovamente quelle tremende grida di dolore, per non parlare della paura che ho avuto quella notte." dissi portando la testa tra le mani sentendo una forte ansia tramutarsi in lacrime." Temo che non riuscirei a reagire come dovrei... "

Dopo le mie parole calò il silenzio ed anche il lento movimento del dito di Kacchan sulla mia gamba si fermó.

" È tutta colpa mia." mormorò il ragazzo ed io sbarrai gli occhi su di lui.

"Ma cosa stai dicendo..."

"No, sono serio. Se quella sera non fossi stato un coglione non avresti assistito a quella scena e magari quel tipo con la maschera non avrebbe nemmeno saputo della tua esistenza."

"Kacchan..." dissi accarezzandogli i capelli. "Non puoi colpevolizzarti per una cosa successa così tanto tempo fa. In fondo eravamo solo bambini..."

Il ragazzo con uno scatto di mano allontanò il mio gesto che tentava solo di rassicurarlo ed abbassò la testa con aria colpevole.

"Tu... Devi smetterla di essere così buona con me. Ammetti che quello che ho fatto è stato orrendo."

"Te l'ho detto. Eravamo bambini e poi ti ho perdonato molto tempo fa."

Il ragazzo non rispose ed io rimasi ad osservarlo mentre lottava internamente contro qualcosa di più grande di lui. Mi struggevo nel vederlo così abbattuto e vulnerabile, era l'ultima cosa che volevo causargli.

Poco dopo il ragazzo si alzò sbuffando e si sedette sul letto con la schiena al muro incrociando le gambe per poi battere leggermente la mano sul suo petto invitandomi ad avvicinarmi. Sorrisi debolmente e mi mossi verso di lui fino a sedermi tra le sue gambe appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. Le braccia di Katsuki mi circondarono immediatamente chiudendomi in un abbraccio caloroso e pieno di preoccupazione.

"Non ti succederà nulla di male, T/N." mormorò abbassando la testa all'altezza delle mie labbra. "Prometterti questo è l'unica cosa che posso fare per provare a rimediare al mio errore."

"Non ce n'è bisogno..." sospirai abbracciandolo. "A me basta che tu lo faccia perché lo vuoi, non mi interessa altro..."

"Non dire cazzate." disse alzando la testa ed osservandomi con aria solenne. "Hai la più pallida idea di quanto io ci tenga a te? Se insinuerai ancora una volta che lo faccio solo per pulirmi la coscienza, non ci penserò due volte per levarmi dai coglioni."

"Certo, Kacchan... Certo." dissi prima di stampargli un leggero bacio direttamente sulle labbra.

Conoscevo il suo orgoglio e sapevo bene che non mi avrebbe mai abbandonato nonostante le sue minacce. Dio solo sa quanto fossi innamorata di quel ragazzo meravigliosamente imperfetto. 

- - -

La mattina dopo fui svegliata dal leggero squillare della mia sveglia e quando cercai di allungare il braccio per spegnerla, Kacchan ancora addormentato, mi trattenne a sé mugugnando debolmente. Quel gesto mi fece una tenerezza infinita e gli diedi un bacio per cercare di ridestarlo.

"Kacchan... Non è da te." mormorai con un sorriso. "Solitamente sei particolarmente scattante la mattina."

"Fanculo..." biascicò allontanandomi da lui per poi scavalcarmi e dirigersi in bagno.

Mentre attendevo il mio turno per andare a lavarmi, andai in cucina e notai la mia Maestra intenta a prepararci la colazione.

"Oh, T/N! Siediti pure, è quasi pronto." disse con un sorriso.

"Non ce n'era bisogno..."

"Su, non fare storie! Lo sto facendo volentieri! Allora, come hai passato la nottata?"

"Bene direi..." dissi prendendo posto al tavolo. "Grazie per aver accettato di ospitare anche Katsuki."

"Ma figurati, tesoro. Sono certa che non mi sarei liberata di lui facilmente. Anche perché credo che la sua ansia nei tuoi confronti sia davvero troppa."

"Uhm? Che intende?"

La donna si avvicinò al tavolo poggiandoci sopra due ciotole colme di riso e del pesce cucinato alla piastra per poi sedersi sulla sedia di fronte a me.

"Beh, ieri notte il tuo fidanzato non ha chiuso occhio." disse con un sorriso dolce. "Sono passata un paio di volte a controllare che andasse tutto bene e sono riuscita a vederlo chiaramente mentre ti stringeva tra le braccia guardandoti dormire! Si vedeva che era parecchio preoccupato! "

Arrossii senza rendermene conto e osservai la mia Maestra con aria dubbiosa mentre si abbracciò muovendo la spalle e mostrandomi un grande sorriso.

" Che bella la giovinezza!" disse. " E tu si che sei stata fortunata, mia cara! "

Aveva assolutamente ragione e non riuscii a fare a meno di sorridere.

Dopo aver fatto colazione, io e Katsuki ci ritrovammo a percorrere la strada che ci separava dalla UA e per tutto il tragitto tentai il più possibile di estorcere informazioni al ragazzo riguardo alla sua nottata in bianco dovuta all'ansia, ma ottenni solo grugniti ed insulti con l'ordine di tacere.

Kacchan passava dall'essere tremendamente dolce all'estremamente insopportabile, ma avevo accettato quel lato del suo carattere da molto tempo ormai.

Quando varcammo i cancelli della UA e ci avvicinammo alle porte d'ingresso della scuola, notai con la coda dell'occhio una chioma violacea stagliarsi davanti agli armadietti.

Shinso Hitoshi stava mettendo a posto le sue scarpe e quando lo vidi sentii una strana stretta all'altezza dello stomaco.

Dopo le ultime cose che erano accadute in sua presenza, mi sentivo parecchio in colpa e non avevo ancora trovato il coraggio di scusarmi. Avrei voluto salutarlo e chiedergli scusa, ma la presenza di Kacchan al mio fianco non avrebbe reso facile la cosa.

Infatti, quando il biondo vide chiaramente che avevo notato Shinso, mi afferrò la mano e cercò di trascinarmi il più lontano possibile, ma io tentai di fermarlo.

Sentendo Katsuki imprecare per via della mia resistenza, vidi Shinso voltarsi verso di me e lo sguardo che mi rivolse fu uno dei più malinconici che io avessi mai avuto modo di osservare in tutta la mia vita.

I suoi occhi parvero stupirsi per un attimo per poi piegarsi in un'espressione triste ed indecifrabile. Adoravo Shinso come persona e vederlo così mi donò una stretta al cuore. Lo vidi poi voltarsi raccogliendo le sue cose e dirigersi verso la sua classe a testa bassa.

Rimasi ad osservarlo mentre spariva oltre il corridoio e alla fine, con il cuore a pezzi, assecondai gli strattoni di Kacchan verso la nostra aula.

"Perché devi ridurti così per lui?" domandò Katsuki.

"Perché è una bella persona e vederlo così mi ferisce..."

"Tks... È solo un morto di sonno."

"Kacchan! Ti avevo chiesto di non dire più certe cose su Shinso!"

"Se ne vada al diavolo!" sbottò il biondo. "Tu sei mia, punto! Non deve permettersi di avvicinarsi a a te!"

"Dio, ti prego. Non voglio aprire nuovamente questo discorso. Sei esagerato come sempre..."

"COSA?! E IO SCEMO CHE MI..."

"Giovane T/C! "

Ci voltammo e scoprimmo AllMight osservarci con il suo solito sorriso trionfante.

"Mi dispiace portarti via dalla tua prossima lezione, ma io e il preside avremmo bisogno di scambiare due chiacchiere con te."

Pensai che probabilmente fosse per quanto avvenuto nei giorni precedenti ed acconsentii senza fare ulteriori domande. Katsuki mi lanciò un'occhiataccia quando seguii il nostro professore verso l'ufficio del preside, ma gli sorrisi cercando di rassicurarlo: sapevo che era preoccupato e che avrebbe voluto partecipare anche lui alla conversazione, ma fortunatamente non aveva nemmeno provato a contestare.

Una volta varcata la porta, vidi il preside Nezu sorridermi come al solito invitandomi a sedermi. Dopo aver preso posto, i due non persero tempo ponendomi subito la loro prima domanda. Mi chiesero di raccontar loro per filo e per segno tutto quello che avevo visto e tutto quello che mi era successo negli ultimi giorni senza tralasciare quanto era avvenuto la fatidica notte di tanti anni prima.

Conoscevano bene i fatti, ma volevano sentirli raccontare da me per un qualche motivo.

"Ottimo, T/C." sorrise il preside. "Ora il tuo professore AllMight avrebbe una domanda da porti. È davvero molto importante e ti chiedo la massima riservatezza al riguardo, pensi di farcela a mantenere il segreto su quello che sentirai da ora in poi?"

"Certo."

"Bene, giovane T/C." disse AllMight portando avanti il busto e stringendo le mani una nell'altra. "Credo di sapere chi sia l'uomo mascherato che hai incontrato quella brutta notte della tua infanzia. Hai mai sentito parlare di... un certo AllForOne?"

Setacciai nella mia mente ogni informazione al riguardo, ma non avevo mai sentito quel nome prima di allora.

" No... Chi sarebbe? "

" È una lunga storia, ma sappi che se si tratta veramente di lui, temo tu sia in grave pericolo. "

" Che intende? "

L' eroe sospirò ed abbassò la testa per un attimo per poi tornare ad osservarmi.

"AllForOne è uno dei Villain peggiori che esistano sulla faccia della terra ed ha la capacità di assorbire i quirk altrui rubandoli completamente."

In quell'istante compresi che poteva essere davvero lui. Quella fatidica notte aveva esaltato parecchio il mio quirk e i miei genitori erano due eroi di un certo livello, non si sarebbero certi fatti sorprendere da un Villain qualunque.

"S-Se così fosse...cosa potrei fare?" domandai con il cuore in gola.

AllMight posò il suo sguardo sul preside mentre sul muso di quest'ultimo spuntava un espressione assurdamente seria, cosa che non era certamente da lui.

"T/C, purtroppo per scongiurare ogni possibile danno alla tua persona, crediamo sia meglio agire evitando il più possibile il problema."

"C-Che intende?"

"Nei prossimi giorni prenderai un aereo per l'Italia e tornerai a stare dalla tua famiglia. Ti raccomanderemo ad uno scuola per eroi del posto per evitare di farti perdere l'anno. La tua Maestra ti accompagnerà e dovresti essere al sicuro."

Mentre pronunciava quelle parole mi sentivo sprofondare sempre di più in una qualche sorta di limbo e senza accorgermene, trattenni il fiato.

" Giovane T/C? " mi chiamò AllMight, ma non gli diedi assolutamente peso.

Tutti i miei sogni, tutto quello che avevo sperato per la mia vita futura e per le piccole gioie di quella presente, si sgretolarono facendomi perdere ogni capacità comunicativa.

La scelta più logica sarebbe stata quella di assecondare la loro richiesta, ma l'idea di gettare al vento tutto quello che avevo costruito mi fece rabbrividire.

-C-Cosa dovrei fare? -

   
 
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