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Autore: Uptrand    29/03/2019    12 recensioni
Gli Yahg hanno deciso di non rispettare gli accordi con il Consiglio della Cittadella e una numerosa flotta di conquista si sta muovendo verso la colonia salarian indipendente di Erinle.
Da due settimane sotto assedio degli yahg e difesa dalle forse dell Iniziativa di Difesa Galattica (I.D.G.) agli ordini del Consiglio.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima della lettura di questo capitolo, consiglio le seguenti OS:
https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3709869 (Vita da Studente.) 
https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3734955&i=1 (L'imperatrice Alexya.) 
https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3768680&i=1 (l'eccitazione di essere vivo. )

Nessun movimento superfluo, Alexya combatteva magistralmente sul campo di battaglia evitando gli attacchi di quel solo nemico. Un'asari in armatura nera.
La stava affrontando da trenta secondi, poteva dirsi certa di alcune cose: chiunque fosse era addestrata in modo simile a lei, non cercando lo scontro diretto ma agendo per cercare di confonderla e creare aperture nella sua difesa. 
Anche le armi a disposizione di entrambe non era molto diverso: poteri biotici, una spada e una pistola per l'asari. Spada, poteri biotici e cannone biotico per Alexya.
I primi due erano sempre stati sufficienti, era con quelli che un phantom uccideva. Il cannone era giusto un'aggiunta di emergenza.
Però sapeva di star perdendo troppo tempo, trenta secondi per un uccisione erano troppi. Tanto più considerando la situazione, era in corso una battaglia e non poteva permettersi indugi su un singolo avversario. Quel primo gruppo di nemici che avevano intercettato, era riuscito a scappare quando quelle due asari erano intervenute. 
Lo considerava un fallimento personale, ma stava imparando che fallire in guerra era molto più facile che durante un'assassinio. Vi erano troppe cose che non dipendevano da lei.
« Diana, l'hai notato? » chiese al comunicatore. 
La sorella era come lei impegnata ad affrontare un'altra di quelle misteriose asari « Non me ne parlare, non riesco a leggerne i movimenti. Quando credo che stia per fare una cosa, fa altro. Odio non potermi fidare dei miei sensi. » 
Alexya annuì un assenso, la lettura del corpo poteva essere ingannata. Non era poi così difficile: bastava innanzitutto rendersi conto che dalla semplice postura si poteva indovinare la mossa successiva, se si era bravi osservatori. 
Una volta capito questo era sufficiente allenarsi a fintare. Era però sicura che quelle due asari non stesso facendo niente di simile. Questo non toglieva però niente alle loro abilità di combattimento. 
Come aveva detto Diana, erano i loro sensi a sbagliare anche se non ne capiva il motivo. 
// Analisi in corso// 
La vocina sintetica sorprese Alexya che preferì guadagnare un paio di metri di distanza. Sul visore, in un angolino, vedeva un'icona triangolare roteare. 
Pensò che doveva averla avviata per sbaglio, con qualche sequenza degli occhi. 
Era pratica comune, soprattutto presso i militari, l'attivazione di certe funzioni della corazza tramite movimenti oculari o del collo. 
// Valutazione: contromisure possibili. Si desidera attivarle? //
Lei rimase un attimo dubbiosa, non sapendo cosa sarebbe successo. 
« Si. » 
Imprecò mentalmente schivando un paio di colpi di pistola, parando nel contempo un affondo. 
Non successe niente.
Mosse gli occhi nel gesto più comune nell'indicare una risposta affermativa. 
// Attendere prego...// 
Saltò indietro, quindi in alto combinando un paio di salti biotici e un trasporto di fase. Ritornando quasi alla stessa altezza delle gru. Lasciandosi poi ricadere verso il basso. 
Quella era la posizione migliore per guadagnare tempo, un biotico normale non poteva usare due poteri di seguito come chi aveva il diciannove.
Infatti vide l'asari osservarla dal basso, puntandole contro e facendo fuoco con la pistola, pronta ad attaccarla al corpo a corpo mentre ricadeva verso il basso. 
//Installazione completata. Impostazioni modificate, trasmissione alle altre unità in corso. //
“Altre unità?” 
A cinque metri dal suolo, una portata raggiungibile per qualunque biotico, l'asari l'attacco in aria. 
Un taglio netto all'altezza della spalla sinistra, il braccio rimbalzò sul terreno.
Alexya atterrò in ginocchio.
L'asari cadde malamente a terra, alleggerita di un arto.  
Scomparve in un trasporto di fase. 
Alexya si limitò a una lieve smorfia. Aveva mirato per uccidere, la sua avversaria aveva quindi fatto una scelta in pochi decimi di secondo: la vita o usare il braccio per parare l'attacco. 
Per una volta la ragazza provò ammirazione per la sua avversaria, senza esitazioni aveva compiuto quella scelta senza esitazione.
« Si può sapere cosa è successo? » chiese Diana sopraggiungendo in quel momento « Ho visto un'icona di caricamento sul visore, dopo sono riuscita a prevedere ogni mossa del nemico. »
« La tua preda? »
« Scappata, subito dopo la tua. Non male queste misteriose asari, sono divertiti da combattere e uccidere. » 
« Raggiungiamo Trish e gli altri! Sbrighiamoci.» 
« Perché scusa? Anche se quei batarian comandanti da quell'asari sono passati, c'è Trish con gli altri. Li farà a pezzi senza problemi. » 
« Alcune di quelle asari sono quasi al nostro livello, se noi possiamo infiltrarci senza problemi lo possono fare anche loro. Potrebbero averci aggirato, se così fosse Trish non potrebbe affrontarle e nel contempo difendere i nostri amici dai batarian.  »
Una possibilità che allarmò Diana, insieme alla sorella corse veloce occultandosi. 


***** 


Cinque contro una, veloci e agili quanto lei. Trish era in difficoltà, quelle cinque asari erano differenti da quella uccisa precedentemente. Erano sopraggiunte poco dopo che lei si era ricongiunta con gli altri.
Incontrarne già una al suo livello era stata una sorpresa, cinque qualcosa di veramente inaspettato. 
Si chiese se quella che l'aveva quasi uccisa fosse tra loro, erano tutte con la medesima armatura che lasciva intravedere solo i loro occhi. Impossibile distinguerle. 
Era riuscita a farle allontanare dagli altri, a farsi inseguire attraverso recinzioni, case vuote e saltando sui tetti. Per vincere avrebbe dovuto impegnarsi, non sarebbe riuscita a farlo senza coinvolgerli se fosse rimasta vicina a loro. 
I gemelli avevano decisi che sarebbero scappati con gli ultimi civili, ritenendo loro dovere rimanere fino all'ultimo. 
A quella decisione Taiga non aveva voluto sentir ragione ed era rimasta. 
Decunia e Dante avrebbero invece imboccato il tunnel della fuga, se quelle asari non fossero arrivate a complicare la fuga. 
Sperava che ce la facessero, che l'incredibile fortuna che sembrava contraddistinguere Henry e William proteggesse tutti fino al suo ritorno. 
Taiga era solo un biotico di livello uno, per quanto il suo carattere fosse forte non avrebbe retto più di qualche minuto in un combattimento vero. 
Henry e William erano armati di fucili mitragliatori presi in casa di Olivia, ma erano dilettanti. Sapevano solo quello che avevano imparato in addestramento.
Decunia e Dante, dentro a delle corazze trovate nell'armeria di casa insieme alle armi, non potevano essere d'aiuto.
Era un bene che tutti quelli del gruppo della Normandy SR3 si fossero accordati per usare la medesima combinazione, per le stanze dove tenevano al sicuro armi e corazze. Era stato escogitato perché chiunque di loro ne avesse bisogno, potesse accedervi liberamente. 

Le asari le giravano attorno in direzioni opposte, per cercare di disorientarla. 
Non perdevano tempo sparandole addosso, sapevano bene che avrebbe schivato i colpi.
In ogni caso i suoi scudi l'avrebbero protetta. 
Per abbatterla dovevano farlo da distanza ravvicinata, usando i propri poteri. 
Trish fece dei bravi scatti, loro mantennero le distanze pazienti. 
Alla fine si ritrovava sempre accerchiata. Il primo attacco arrivò alle spalle, lo parrò senza problemi.
Troppo semplice e prevedibile, era evidente che la stavano testando. 
La cosa si ripeté più volte, con sua profonda irritazione. Stava sbagliando e lo sapeva, più volte aveva calcolato male le distanze fallendo nell'uccidere. Non riusciva ad anticiparne le mosse. 
Usando ogni suo senso la ragazza si proteggeva dagli attacchi, ogni volta più studiati a potenti. Quello che la vista non le diceva, lo faceva l'udito. Non poteva però durare all'infinito. 
La fatica si sarebbe fatta sentire.
Una serie di rapidi attacchi, il phantom roteò su se stesso parando e tenendo i nemici a distanza. 
In mezzo a quella confusione riuscì d afferrare un polso di qualcuno, stringendolo così forte da frantumarlo. Non riuscì però ad affondare la spada nel fianco del nemico trattenuto. 
Per difendersi dalle altre quattro asari, fu costretta a lasciarla andare. 
Gli attacchi adesso si fecero ancora più insistenti, aver ferito una di loro non aveva dato vantaggi. Anche se impossibilitata a usare una mano, l'asari ferita continuava a combattere con le altre. 
Usavano solo le lame, consce che i poteri di Trish avrebbero annullato i loro.
Li conservavano per quel singolo istante in cui sarebbero stati utili.
Finalmente il phantom parve stanco.  
Il primo attacco fu un'onda d'urto, s'infranse sulla barriera biotica di lei facendola crollare ma nel contempo annullando totalmente l'attacco. Trish non subì altri danni. 
Il secondo attacco fu anch'esso un'onda d'urto, annullato dai poteri della ragazza. 
Anche se solo per due secondi Trish rimase scoperta, impossibilitata ad annullare due attacchi di seguito. Sebbene i nuclei di eezo 19 non si scaricassero, servivano due secondi per richiamare l'energia oscura ad avvolgere il corpo della ragazza. 
La terza onda d'urto la prese in pieno. Sbalzata in aria, ricadde indietro di diversi metri dopo aver rimbalzato un paio di volte. 
Si rialzò all'istante, dolorante ma non ferita. La corazza era integra, ma i suoi poteri erano al minimo. 
La più grande caratterista del 19 era anche la sua maggior debolezza: annullare l'energia dell'eezo normale. Era qualcosa che non si poteva controllare, per annullarla annullava un'uguale quantità di se stessa. 
Una serie di coordinati attacchi biotici potevano quindi aver successo, ma nessuno fin'ora aveva mai mostrato l'abilità necessaria per attuarli. 
Un ostacolo a questa strategia era che le tre sorelle agivano sempre insieme. 
Aver trovato Trish Weaver isolata era stata una fortuna inaspettata. 
Un manto di energia oscura rivestì la ragazza. Una tecnica che il phantom riconobbe senza problemi, era un attacco deformane: una tecnica che danneggiava a livello molecolare il suo bersaglio. 
Ma aveva un'altra caratteristica che lei conosceva, incrociò le braccia pronta a resistere. 
L'esplosione fu intensa, esattamente sulla sua posizione. 
Deformazione in combinazione con alcuni attacchi generava una potente esplosione. Tutta l'energia che con essa si depositava sul bersaglio deflagrava all'istante.
A Trish sembrò di essere dentro a un barile preso a calci. 

Sul display apparve un'icona di caricamento per alcuni secondi.
//Analisi: strati esterni della corazza danneggiati. Strato esterno danneggiato al 5% //
// Valutazione: operatività massima. Nessun danno ai sistemi. Aggiornamenti installati. //
“Aggiornamenti?“ pensò dubbiosa.
Trish trasse un profondo e lungo respiro. Doveva ammetterlo, si era fatta male. Era dolore quello che stava provando e questo la faceva arrabbiare. 
Ma la rabbia voleva dire eccitazione.
Sorrise.

« Trish starà bene? » chiese Dante ad alta voce. Decunia lo abbracciava per proteggerlo ma anche per farsi coraggio mentre gli spari risuonavano attorno a loro. Alcuni batarian capeggiati da un'asari erano sopraggiunti impedendo loro di fuggire. Taiga aveva eretto una precaria cupola biotica, sotto cui avevano trovato protezione. Nascondendosi tutti quanti dietro a un muretto in cemento, a sua volta nella cupola.  
« Non ti preoccupare. » gli rispose William accovacciandosi accanto a lui per cambiare la clip termica del fucile. « È il biotico più forte di tutti. »
Henry continuava a sparare ai nemici, evidentemente più spaventato del gemello. A differenza di lui, non si era mai trovato in azione. William aveva già ucciso una volta, anche se da distante e con un fucile. 
Dante guardò William dubbioso « Credevo che i più forti fossero Isabella o Alexya, almeno dai racconti di mamma. » 
« Ho detto forte, non abile. » 
Lui avrebbe voluto saperne di più, ma non osò chiedere essendo William tornato a sparare.

Maremoto biotico, erano stati a proprio i gemelli Coats i primi ad esaminare quella singolare manifestazione di potere biotico di cui solo Trish sembrava portatrice. 
Quella definizione era venuta spontanea, perché quando la ragazza colpiva veramente con forza smuoveva masse di energia enormi. Il risultato in natura era qualcosa che non poteva esistere, una zona priva di energia oscura. 
Esisteva solo per alcuni secondi, perchè l'energia oscura tornava subito a riempire quel vuoto. A seconda della quantità di energia smossa, questo poteva essere un evento più o meno violento. 
Quando aveva affrontato il primo gruppo di nemici, era stata un'onda d'urto debole per lei ma straordinaria nella normale scala di poteri biotici. 
Come da proprietà di quell'attaccò, sbalzò i nemici all'indietro ma a spezzarne le ossa fu qualcosa d'invisibile: l'energia oscura che si riappropriava dello spazio toltole. 

Non fu facile per Trish allenare quel potere, un aiuto imprevisto le arrivò da Moay. Un'asari sua compagna di classe, cieca e famosa scultrice di opere biotiche. Per lei era anche un'amica, una socia e un'amante occasionale. 
Muoveva la creta senza toccarla con le mani, dandole la forma desiderata con solo i suoi poteri. 
Proprio perché cieca riusciva a percepire la potenza degli attacchi di Trish.
La giovane Weaver non controllava affatto quegli attacchi, fu l'asari a suggerirle di provare con la creta biotica per gestire meglio la sua energia. 
I primi risultati furono disastrosi, i poteri di Trish erano semplicemente troppo potenti per gestire qualcosa di delicato come della creta. Pur tenendo le mani al massimo della distanza, mentre faceva affluire in esse energia biotica, bastava avvicinarle di poco che la creta schizzava in tutta la stanza. 
Ci vollero sei messi e tanti insulti da parte dell'asari, il suo pessimo carattere era famoso quanto il suo valore come artista, perché riuscisse anche solo a muovere la creta senza lanciarla ovunque. 
In due anni il suo controllo si era accresciuto, anche se per certi aspetti rimaneva inferiore ad Alexya e Diana. 

Trish allungo le mani davanti a se, un alone blu elettrico le circondava. Sembrò quasi che le stesse immergendo in qualcosa. 
Le mosse di scatto da destra verso sinistra. Tutti gli edifici circostanti ondeggiarono in tal senso. 
Davanti alla ragazza ogni cosa fu sballottata in quella direzione, le cinque nemiche ma anche un paio di auto, pezzi di muro staccatesi delle abitazioni, infinite schegge di vetro delle innumerevoli finestre mandante in frantumi e tutto quello che non era bloccato al suolo. 
Yakshi, ben stretta nel palmo di Trish, brillò. 
La ragazza sorrise, quando si accorse che i nemici non riuscivano più a scapparle come prima.
La prima asari a morire riuscì solo a lanciare un grido d'allarme e mentre la sua testa decapitata della lama cadeva, la seconda fu afferrata per la faccia con la mano libera e schiacciata al suolo.
Il suo cervello macchiò la strada ormai distrutta del combattimento, nel frattempo che la terza asari cercava la fuga sfruttando la sua agilità. 
Ma essa terminò bruscamente, quando fendente il di Yakshi le amputò i piedi. Le sue grida tacquero quando la gola le venne tagliata, non poté assistere al contrattacco delle sue due compagne rimaste in vita...
Era passato abbastanza tempo, i loro nuclei si erano ricaricati. Nuovamente un attacco deformante, seguito da un'onda d'urto dell'altra asari. Questa volta non vi fu nessuna esplosione. 
… e come esso s'infranse contro la semplice energica biotica che avvolgeva Trish. Due asari, due semplici attacchi biotici non potevano consumare le sue difese. 
Dal ventre fino alla gola, il taglio della spada era netto e profondo al punto di lasciar scorta la colonna vertebrale della quarta asari.
L'ultima asari riuscì a estrarre l'arma, mentre la compagna accanto a lei moriva, ma il buco in pieno petto gli impedì di fare altro. 
Moriva nel più totale disinteresse della ragazza che si guardava la mano dicendo « Non male questo canone biotico. » 
La sua vita si estingueva sotto tali parole. 
Trish si guardò in giro malinconica, sapeva che avrebbe dovuto pigliarne almeno una viva ma si era lasciata prendere la mano. Quasi mai riusciva ad usare alcune delle tecniche che duramente aveva allenato, davanti a questa prospettiva si era eccitata non riuscendo a trattenersi. 
“Speriamo che Alexya non si senta in diritto di farmi una predica, a volte Diana ha ragione... è un po' pesante. Torniamo dagli altri.“ 

« Preso! » gridò trionfante il batarian afferrando Dante e passandolo a Rary, l'asari gli fece perdere i sensi con un pugno ben assestato al volto. Se lo caricò in spalle. 
Feriti ma vivi, tenuti schiena al muro: William, Henry, Taiga e Decunia non potevano fare niente. Erano stati catturati assieme agli ultimi civili in fuga, una cinquantina di persone in tutto. Erano bastate alcune granate stordenti e una fumogena, ed erano stati presi. 
William si ritrovò con la mascella slogata, dopo un calcio in faccia da parte di uno dei batarian che faceva la guardia ai prigionieri. Aveva provato a ribellarsi quando Dante era stato portato via. 
Soddisfatta di quel importante risultato, Rary ordinò « Fate la guardia, io ritorno alle navi... » 
« Occhi a me, grazie. » annunciò Diana, interropendo l'asari.
La frase lasciò tutti un attimo interdetti. 
Era in mezzo ai nemici, come apparsa dal nulla accanto a Rary. 
Un corale « Uccidetela! » accompagnò la reazione dei batarian che puntarono le armi.
Rary scappò via, portandosi dietro Dante. Gli obiettivi della missione non erano in discussione, la cattura di quel umano aveva la priorità.
I batarian non ebbero modo di attuare la loro minaccia. 
Il nemico era sparito.
« Andiamo, provate almeno a seguirli i miei movimenti. » la voce venne da dietro le loro spalle, si voltarono solo per trovare un proprio compagno ucciso con un taglio alla gola. 
« Impegnatevi di più. » ancora una volta la voce venne da una direzione diversa, un altro batarian morto.
Nessuna traccia di lei. 
Per una volta la ragazza si stava impegnando al massimo della sua serietà, il che non escludeva provocare almeno un po' i nemici.  
Aveva promesso ad Alexya che per questa volta avrebbe fatto le cose per bene, più o meno.  
Decunia guardava terrorizzata i nemici cadere, Diana le faceva più paura di loro. 
Perché sentiva chiaramente la sua soddisfazione nell'uccidere e la sua maestria nel farlo.
Quando Taiga le aveva detto che non si vedevano o sentivano se facevano sul serio, aveva pensato a una esagerazione. Invece era quello che Diana stava mettendo assurdamente in pratica, se solo se ne fosse stata zitta. Appariva sempre alle spalle di un batarian, scegliendo sempre l'elemento che nessuno guardava in quel momento. Era una tattica semplice, niente di straordinario, ad esserlo era il suo tempismo, la velocità e la facilità con cui uccideva in un secondo per poi sparire occultata. 
Un movimento di Henry acconto a lei la fece distrarre. Il ragazzo saltò addosso, prendendolo di spalle, al batarian più vicino di guardia ai prigionieri. 
Gli strappò il coltello che portava alla cintura, piantandoglielo in gola. 
Cercò di non vomitare e di rimanere lucido, mentre la sua mente lavorava per accettare l'idea che aveva appena ucciso. 
« Diana! Vengo ad aiutarti! » urlò tremante. 
Un bacio da due dolci labbra lo zittì. La ragazza era apparsa davanti a lui, la visiera era aperta « Grazie, ma non serve. » I nemici erano tutti morti. 
Nel tempo che lui aveva impiegato a far fuori quel singolo nemico, lei aveva finito con gli altri. 
Al primo bacio ne seguì un altro, più passionale e lungo.
« Diana cosa stai facendo? » chiese lui, non gli sembrava il momento più adatto per quello. 
« Non lo so bene, ma William si è sentito male la prima volta che ha ucciso. Pensavo che se non ti piace come ricordo, forse puoi sostituirlo con quello di un mio bacio. In ogni caso, mi piace il maschio che sa combattere. »
« Io...Dante! Dobbiamo salvarlo! » affermò, cercando di rimare concentrato. 
Lei gli fece l'occhiolino « Non ti preoccupare. » 

Rary si fermò guardandosi attorno allarmata e tesa, il suo respiro pesante e affaticato era l'unico suono. Era scappata velocemente, portandosi dietro Dante. « Non sembra sia stata abbastanza rapida.» disse. 
« Chiunque voi siate, siete decisamente sopra la media per avvertire la mia presenza. » 
Alexya fuoriuscire dalle ombre, da un angolo poco illuminato tra due case. Avanzò sicura arrivando dalla sinistra di Rary, l'asari la teneva sotto tiro con l'arma ben consapevole di chi aveva davanti. 
« Chi siete? Cosa volate da Dante? » domandò Alexya, facendo pensare a un padrone severo che si rivolgeva al suo servo più stupido e disobbediente. 
« Da lui? Solo il suo materiale genetico. » affermò provocatoria, credeva che irritandola sarebbe riuscita a farle commettere un errore. Aveva Dante con se, sarebbe stato un ostaggio importante da usare in quello scontro che sapeva di non poter vincere con la violenza. 
L'asari non poteva saperlo, ma le sue parole lasciarono la ragazza un attimo assente. Nella sua mente si ripeteva quelle frase...

                                                         ...materiale genetico...
                                                                   ...materiale genetico..


Un bagliore scarlato, l'aurea biotica di Alexya virò dal blu al rosso. Si sentiva furiosa, tanto da non riuscire dal trattenersi dall'urlare « C'è solo una femmina che ha diritto al suo materiale genetico! »
« Eh?! » quell'istante di stupore fu l'ultimo di Rary.

Alexya si chinò verso Dante, ancora svenuto a terra ma sano. Delicatamente, con una mano, gli pulì il viso da una goccia di sangue blu. 
“È così carino mentre dorme...se gli rubassi un bacio, sarebbe così immorale? Ma cosa vado a pensare? Tutta colpa degli ormoni, sapevo che non dovevo andare in rosso. Quando mi passeranno questi squilibri ormonali? Non posso andare in calore, avere il desiderio di accoppiarmi ogni volta che lo uso. Speriamo mi passi presto. Autocontrollo innanzitutto.”
Da un vano porta oggetti della corazza estrasse una pillola di eezo, alzò la visiera e se la buttò in bocca. Erano le uniche cose che bloccavano quell'effetto collaterale dello stadio rosso, dovuto a scariche residue di energia che sovra stimolavano la produzione di certi ormoni. Facendo come da parafulmini, la pastiglia attirava a se quei residui di energia. 
Lo sollevò prendendolo in braccio, lieta che il casco integrale nascondesse il lieve rossore che si sentiva in viso. Stringerlo così vicino a se, le dava una sensazione piacevole. 

Si ritrovarono tutti all'imbocco della via di fuga. 
« Mmm mm mmm mmmm . » borbottò William, ancora con la mascella slogata.
Henry annuì e disse « Quello che il mio gemello sta dicendo è che abbiamo preso il controllo delle luci ambientali. Possiamo far scendere la notte quando volete. »
Le tre sorelle annuirono soddisfatte. « Molto bene. Adesso voi andate e chiudetevi la via di fuga alle vostre spalle. Una volta fatto, abbassate le luci.  » disse Alexya. 
« Sicure di cavarvela senza di noi? »
« Adesso che i civili sono tutti al sicuro potremmo combattere meglio. In ogni caso avette sempre l'accesso informatico alle nostre corazze. Non potremmo chiedere un supporto migliore di voi, in caso di imprevisti. » commentò Trish. 
« Un modo gentile per liquidarci e tenerci al sicuro, ma lo apprezzo. » disse Henry, mettendo in imbarazzo l'amica. Segno che ci aveva preso. 
« Esatto, l'obiettivo adesso è solo uno: abbattere i nemici nella base militare. » affermò risoluta Alexya. Sapere esattamente cosa fare, la rendeva ancora più decisa del solito.
« Ci hanno sorpreso una volta, adesso saremo noi a sorprenderli. » dichiarò energica Diana.  
« William aveva un messaggio anche per te, Taiga. » dichiarò Henry voltandosi verso all'amica.
« Mmmm? » (Che cazzo stai dicendo?) mormorò il fratello. 
« Ha detto: Mi vorresti sposare, dopo tutto questo? »
Taiga divenne rossa come un peperone, mentre William emetteva versi incomprensibili ma il cui significato non era un problema. Risero tutti di gusto. 
Dante ne approfittò per avvicinarsi ad Alexya per dirle « Grazie di avermi salvato, sono contento di vedere che non ti sia fatta male per me. »
È ridicolo che mi sia invaghita di un bambino, mettiamo fine a questa storia.” pensò la ragazza, non senza provare un senso di malinconia « Ho ucciso l'asari che ti aveva rapito, è morta soffrendo. Al simulatore ti ho confidato che ti trovo carino, io invece ti piaccio ma come vedi sono troppo pericolosa. » 
Il dodicenne non ebbe problemi a risponderle « “A volte bisogna essere crudeli e severi, anche quando vorremo solo essere gentili con il prossimo.” Una volta nonna Ashley mi ha dato questa risposta, quando gli ho chiesto perché Olivia piangeva rientrata da una missione. Non so bene cosa voglia dire, mi sembrava un discorso troppo da grandi per me... ma... ecco... tu mi ci hai fatto pensare. » 
Lei gli accarezzò la testa, limitandosi a dire « Grazie. » 

La porta blindata si chiuse, come concordato i gemelli spostarono le luci sulla funzione notturna. 
La notte artificiale scese su Fort Hanshan. 
Questa era rischiarata dalle luci artificiali che si accendevano un po' ovunque a illuminare le strade. 
Da dove si trovavano le sorelle Weaver, la base era illuminata dal bagliore dei fuochi e delle armi.
I rumori dei combattimenti giungevano nitidi fino a loro. 
S'incamminarono nel buio.
Sorridevano, sotto i caschi. 
L'idea di un nemico forte le entusiasmava. 
Essere al loro livello, non era un deterrente per fermale. 
Fiutavano l'odore del sangue, percepivano la sensazione della violenza.
Amavano il buio, come l'assenza di luce alterasse la percezione della realtà. 
Era nelle tenebre che i predatori più feroci aspettavano.  
Nelle tenebre le prede tremavano in attesa del ritorno della luce. 
Presto avrebbero dimostrato quanto poteva essere pericolosa l'oscurità di Noveria. 
Chi fra loro e quelle asari in armatura nera era il predatore più letale.  

 

   
 
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