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Autore: francess225    29/03/2019    1 recensioni
La trama riguarda un incontro predestinato, ma al contempo insospettabile. Lui è Jeon Jungkook, l'idol che tutti conoscono,membro dei BTS. Giovane, genuino, spontaneo, invidiato. Emilie è una giovane neolaureata italiana, di ventiquattro anni, che decide finalmente, di partire per una nuova esperienza lavorativa, ma soprattutto di vita, in quel Paese che la chiama a sé da tanto tempo, la Corea. La loro storia ed l loro incontro verrà definito da quelle che sembrerebbero coincidenze..ma finiranno per legarsi in maniera profonda, e nonostante le differenze culturali, di età, e di vita, impareranno a conoscersi e ad affrontare le difficoltà di una relazione che agli occhi di molti risulterebbe impossibile. Qualcosa di sottile li lega.. ma di indissolubile: il destino, ed il suo colore è rosso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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ZEROPOV
 
 
La luce filtra debolmente dalle serrande calate e semiaperte della momentanea camera di Emilie, in casa Bangtan.
 
Lei come suo solito è conficcata sotto il piumone strabordante, troppo grande per una persona singola, intenta a trovare un motivo valido per non alzarsi.
E’ in quella sorta di dormiveglia che precede il fastidioso senso del dovere, quello che le sta ripetutamente dicendo, da circa un’ora, di alzare le chiappe per affrontare la nuova realtà in cui si trova.
 
Solamente il confortevole odore di pancakes caldi proveniente dal piano di sotto la convince a tirar fuori la testa da sotto quell’ammasso di piume, neanche fosse un segugio, per poi aprire gli occhi debolmente al suono vago e distante di .. una melodia al pianoforte?
 
Essendo abituata a dormire in mutande, infila distrattamente la prima tuta che trova sotto mano, ignorando il fatto che non sia sua, e senza chiedersi nemmeno a chi potrebbe appartenere.
 
Prima di aprire la porta, una vaga vocina all’interno della sua testa le consiglia di darsi un’occhiata allo specchio, suggerendole che 30 ore non stop di viaggio ed eventi strampalati potrebbero anche averla resa impresentabile.
 
Difatti neanche il tempo di aver osservato, per una frazione di secondo, il suo riflesso e comincia a scalpitare a destra e manca, lanciando urli quasi del tutto incomprensibili riguardanti il fatto di assomigliare ad un panda ubriaco.
 
Mentre è intenta nel metter a soqquadro quella sottospecie di valigia che si è portata dietro, sente un lieve toc-toc,provenire dalla porta.
 
Emilie sei sveglia? Tutto bene? Abbiamo sentito delle urla facilmente scambiabili per una richiesta di aiuto e ci stavamo preoccupando” – “Ah sono Hoseok!”
 
La faccia di Emilie, del tutto sbiancata fino a qualche secondo prima, riacquista colore dopo aver tirato un sospiro di sollievo.
 
“ Fortuna non si tratta di Jungkook “
Pensa all’istante.
 
Ah si Hobi ! Entra pure!”
 
Il ragazzo apre timidamente la porta, chiedendo nuovamente il permesso di entrare con lo sguardo, al quale Emilie acconsente sfoggiando una risatina imbarazzata.
 
Scusa il macello, ma ieri sera non riuscivo a trovare nulla da mettermi.. nella fretta ho disfatto la valigia realizzando di non aver portato niente di realmente utile”
 
Lo sguardo di Hoseok è improvvisamente divertito, mentre senza pudore la scannerizza dalla testa ai piedi.
Solo dopo aver notato l’espressione interrogativa di Emilie si appresta a sfotterla..
 
E giustamente.. neanche a farci apposta hai scelto una tuta di Jungkook, esilarante ahahaha”
 
“Che cosa?!?! E’ la sua?! Merda!”
Come suo solito Hobi si perde in risate infinite davanti all’imbarazzo plateale di Emilie, che non si sa per quale motivo apparente, sembra volersi sfilare la tuta davanti ai suoi occhi.
 
Hey hey hey ! Aspetta un secondo! Sono comunque un ragazzo te ne sei scordata ? “
 
Emilie arrossisce ancora di più, divampando come un peperone.
 
“ S-s-scusami, è che non voglio avere problemi..
 
Hobi si avvicina curioso, lanciandole un sorriso a labbra serrate, e dandole una pacca sulle spalle.
 
 “Va tutto bene Em. Siamo tutti felici di averti qua! O almeno quasi.. Ma tu non devi pensarci okay? Anzi pensa che, comunque vada, ti stai per fare una gran bella vacanza, e che per oggi pomeriggio sei già stata prenotata da Jimin e Tae Tae che stanno già progettando qualcosa.
Non ho ben capito.. so solo che sembravano elettrizzati come due ragazzini”
 
Perchè la cosa mi spaventa ?“
Ironizza Emilie, ringraziando silenziosamente Hobi, che la invita a seguirlo di sotto.
 
Appena scesa per le scale in legno, gli occhi di Emilie, ancora gonfi e segnati da profonde occhiaie scure, incrociano una figura snella accovacciata sul divano, con le coperte tirate fin sopra al naso.
 
Ah non fare caso a Nam..” esordisce Hobi dopo aver seguito lo sguardo della ragazza, “Dopo pranzo ha l’abitudine di occupare un divano intero ed abbioccarsi per almeno due ore”
 
“Non avete nessuna practice oggi? E poi che ore sono?” – “Oddio le tre di pomeriggio! Ma quanto ho dormito?”
 
“Beh” accenna Hobi passandole una tazza di latte “ Circa diciassette ore? Probabilmente avevi del sonno da recuperare, e noi della rap-line abbiamo le prove oggi pomeriggio, ovvero a breve”
 
“ Voi della che?”
Domanda Emilie, che normalmente non è in grado di metabolizzare più di una informazione alla volta nell’arco dei primi trenta minuti sveglia.
 
“ Il nostro gruppo! I BTS sono formati da una vocal line.. Jimin, Taehyung, Jungkook, Jin.. e dalla rap-line, ovvero me, Yoongi e Nam” – “Queste sono le basi Em!”
 
Emilie si ritrova ad accennare lentamente, mentre Hobi come un fiume in piena inizia a darle mille definizioni diverse riguardo termini tecnici musicali.
 
A salvarla per fortuna, una voce quasi profonda, che sembra esser uscita dall’oltretomba.


Hobi lasciala respirare.. si è svegliata ora”
 
Irrompe Yoongi, lanciando alla ragazza uno sguardo di comprensione.. “Le vedo distanti chilometri quelli come me che non vogliono rotture di coglioni al mattino.. e lei è una di queste” – “ A proposito benvenuta nel club, l’unica regola da seguire in questi casi è non parlare con Hoseok, immagino tu abbia capito il perché ”
 
Di tutta risposta, il diretto interessato non aspetta nemmeno un secondo per ribattere,
 “A parte che non è mattino e poi.. “
 
“ Visto? E’ una cazzo di macchinetta.. “interrompe nuovamente Yoongi, lanciando uno sguardo esasperato a Emilie e uno scappellotto al minore.
 
Ahiaaa! Hyung ! Ma perché?”
Urlacchia nuovamente Hobi in risposta.
 
Ma che è tutto sto’ macello, fatevela finita.. qualcuno vorrebbe dormire qui”
E’ la voce impastata di Namjoon questa volta a riecheggiare nel salotto.
 
Allora è il caso che impari ad andartene a dormire in camera.. ricordi che abbiamo ospiti?”
Rispondono in sincrono gli altri due.
 
Neanche una frazione di secondo dopo, gli occhi di Namjoon si spalancano ed il suo corpo si raddrizza in men che non si dica, facendolo assomigliare ad un soldatino.
 
“ Oddio Em ciao! Cioè buongiorno! Come hai dormito? Prima di andare via Jin ti ha preparato diverse cose.. anche perché non sapeva bene cosa preferissi per colazione.. o pranzo.. o quel che è”
 
Solo in quel momento lo sguardo di Emilie, ormai totalmente a suo agio dopo aver assistito a quell’atmosfera così calda e fraterna in casa Bangtan, cade sul tavolo della cucina.. o meglio al banchetto regale preparato da quell’angelo di nome Jin.
 
Ragazzi ma non dovevate!”
 
Gli occhi di Emilie continuano a brillare e a soffermarsi sulle mille pietanze che ha di fronte.. brioches ripiene di qualsiasi cosa, dalla marmellata, alla crema, al cioccolato.. biscotti di qualsivoglia forma e dimensione.. colazione all’americana in caso il dolce non andasse bene.. e fiore all’occhiello, ciò che stava bramando da quando si è svegliata.. PANCAKES!
 
Affamata eh”
Le sussurra Nam all’orecchio, spintonandola verso il tavolo e obbligandola a non fare complimenti.
 
“ Do l’idea di una che mangio così tanto?” Domanda lei “Perché in realtà è così eh.. vi siete accollati voi una disagiata che si sfonda come un maiale, e sì lo dico con franchezza perché sono realmente così 
 
Dopo una risata generale, tutti e quattro decidono di mettersi a chiacchierare in cucina, carpendo informazioni su quella strana bevanda che viene tanto osannata in Italia.. il caffè.
 
Credo abbia provato a preparartelo Tae questa mattina presto.. si è messo a leggere le istruzioni perché non sapeva minimamente come usare una moka” -continua Yoongi - “ Ma poi detto tra noi, veramente vi piace questa cagata? Ma come fate?”
 
“ Tu non capisci, questo è nettare degli dei.. “
Farfuglia Emilie prima di portarsi una mano davanti alla bocca, strabuzzando gli occhi per il sapore decisamente poco piacevole.
 
Bella schifezza eh?”
Persiste Yoongi iniziando a sorridere “Ma Tae ha insistito tanto”
 
Emilie non fa in tempo a ricomporsi dopo aver ingerito quella bevanda atroce, (perché alla fine si è obbligata a mandarla giù per gentilezza), che sente la porta di ingresso aprirsi accompagnata dal suono del codice di sblocco.
 
Tre corpi stremati e simili a degli zombie compaiono in cucina, seguiti da un Jin altamente euforico. Jimin e Taehyung si trascinano malamente fino al bancone, trasportando ognuno due buste stracolme della spesa, mentre Jungkook, quasi come se non esistesse nessun individuo di sesso femminile davanti a lui, spintona Emilie per raggiungere il lavello dietro di lei.
 
Non aspetta nemmeno che i suoi hyung possano urlargli contro per la scortesia commessa che si accascia a terra, recitando agli occhi di Emilie, peggio di un giocatore di calcio in cerca del rigore.
 
Scusami, non ci ho fatto apposta, ma questa caviglia non mi dà tregua, ho fatto un’altra storta”
Esclama lui, portandosi istintivamente le mani al punto dolente.
 
La cosa strana non è tanto la dote recitativa scadente di Jungkook, ma l’incredibile apprensione degli altri, tutti tranne Taehyung e Yoongi, che si apprestano a sorpassare la ragazza, per verificare la situazione del compagno.. senza rendersi nemmeno conto, che con quell’impercettibile contatto, tutto il caffè che Emilie teneva ancora in mano le si era rovesciato completamente addosso, neanche fosse un flashback.
 
Dopo qualche stramazzo apprensivo di mamma Jin che stesa a terra verificava le condizioni di un Jungkook dalla faccia incredibilmente dolorante ed in cerca di attenzioni, Taehyung si alza per avvicinarsi ad Emilie, prenderla sotto braccio e farle segno di seguirlo.
 
Che succede Tae?”
Domanda lei sarcasticamente, e conscia del fatto che l’alchimia tra lei e il ragazzo dai capelli argentei non fosse mai cambiata.. 
 
Sai perché hanno scelto me per Hwarang?”
E intanto aveva già cominciato a ridersela – “Perché dopo essersi accorti che Jungkook fosse un pessimo attore ai provini, mi hanno quasi implorato”
 
Insieme scoppiano a ridere in una risata fragorosa, consci di aver pensato la stessa identica cosa mentre in disparte dagli altri i loro occhi vedono chiaramente la messa in scena del minore.
 
Mi sei mancato Tae” – “ Per quel poco che ci siamo conosciuti mentre stavo qua, avevo capito da subito che saremmo andati incredibilmente d’accordo”
Il ragazzo in risposta ed in maniera quasi fiabesca, nonostante il suo look devastato dopo quasi dieci ore di practice in sala prove, si lascia fuggire una carezza sulla guancia di Emilie, che ovviamente non passa inosservato.
 
Lo sguardo comprensivo di Taehyung la sfiora “ Devi stare tranquilla Em, lo sai meglio di me che è ancora un po’ immaturo”
 
Il dialogo dei due viene bruscamente interrotto da nuove lamentele di Jungkook, che come qualsiasi bravo bambino arrabbiato, tenta di ricomporsi da solo, alzandosi e trascinandosi verso le scale, senza perder occasione di disseminare uno sguardo a dir poco glaciale sui due.
 
E tanto per dirne una” si rivolge ad Emilie di spalle dopo aver salito il primo gradino “quella tuta è mia, puliscila da quello schifo e riportamela, dato che non mi pare di averti dato il permesso di prenderla”
 
Ma è Taehyung a rispondere prontivamente “Non preoccuparti Kookie ci penso io a lei, le presterò io tutto quello che le serve” mentre un sorriso beffardo spunta spontaneamente tra le labbra del più grande.
 
Bene” afferma Jungkook in risposta, alzando il tono di voce di circa millemila decibel e iniziando a dirigersi verso la sua camera come se fosse veramente zoppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Saranno passate tre ore dal mio risveglio, e mi ritrovo soltanto adesso, stramazzata su di un letto non mio a realizzare quello che ho fatto.
 
La camera di Taehyung è piuttosto bizzarra, ha delle lenzuola incredibilmente blu ed un giradischi antico sul comodino, la luce entra dall’enorme finestra moderna qui affianco, mentre io mi son bloccata a guardare il soffitto.
 
Tae e Jimin stanno discutendo di non so cosa davanti al pc mentre la “ rap-line”, di cui ho finalmente capito il significato, è andata ad allenarsi in studio.
 
“ Em, finalmente l’abbiamo trovato! “
Mi incita Jimin dall’altra parte della stanza “Vieni a vedere!”
 
Totalmente ignara di cosa stiano organizzando, decido di avvicinarmi allo schermo del pc per curiosare.. 
 
“ Ma che diamine state combinando? “
 
“ TA DAAAAAAHH “
Li sento urlare in sincrono con l’intento di spaccarmi al meglio i timpani.
 
“ Conosci il Lotte World Tower qui a Seoul no? “
Mi domanda eccitato Jimin, scrollandomi per le spalle e obbligandomi a guardare l’immagine di un’enorme castello sullo schermo del pc.
 
Avevamo il dubbio che fossi già stata.. e anche se tendenzialmente ci si va in coppia per scattarsi foto diabetiche, abbiamo pensato che questo weekend sarebbe carino portartici! Noi tre e basta !”
Prosegue Tae, improvvisamente quasi più elettrizzato di Jimin.
 
Ragazzi ma.. cioè sarebbe fantastico ma.. vi ricordate che non ho una lira? E del fatto che potrebbero riconoscervi? Con me?! ” 
 
Jimin dal nulla ribatte sbattendo debolmente il pugno sulla scrivania davanti a noi e girando la mia sedia verso di lui, spiaccicandomi poi il suo sguardo minatorio in faccia.
 
Non lo facciamo perché ci fai pena Em. Ma per l’esatto opposto. Abbiamo una vita impegnata è vero, ma.. Jungkook non è stato l’unico a crescere lontano dalla sua famiglia. Qui abbiamo tutti delle storie un po’ particolari e.. “
 
“ Yah Jimin!” lo interrompe Tae bruscamente lanciandogli un calcio “Em, quello che Jimin sta tentando di dirti è che, sarebbe bello anche per noi fare un’esperienza diversa perché non ci capita tutti i giorni di poter fare qualcosa di simile, e le ragazze che in genere frequentiamo.. beh non possiamo sicuramente portarle in posti così visibili” – “Inoltre ci sembra quasi che tu, beh si ecco..”
 
E stavolta è Jimin a bloccare Taehyung di rimando “Penso che inconsciamente ti stiamo già vedendo come una noona perfetta, con cui fare tutte quelle cose che le sorelle maggiori fanno con i fratelli più piccoli..”
 
Il viso della testolina rosa qua davanti è totalmente arrossito, mentre lo sguardo è puntato verso le gambe accavallate, ticchettando nervosamente le piccole dita su una di quelle.
 
“Sapete cosa?”
Urlo improvvisamente senza rendermi nemmeno conto di nulla.
Al diavolo Jungkook, il suo carattere di merda e le mille paranoie che mi affollano ancora il cervello. Io non vedo l’ora di essere la vostra Noona!”
 
Neanche faccio in tempo a prenderli sotto braccio che mi ritrovo le loro testoline appoggiate alle spalle, mentre continuano a sfoggiare una miriade di espressioni che “cute” veramente non renderebbe nulla.
 
Però prima di questo.. ho la necessità imminente di farmi una doccia.. non mi lavo dal giorno in cui sono partita Dio mio.. faccio un po’ schifo”
 
“ Ma infatti mi chiedevo da dove venisse questo odore di pesce rancido “
Incalza il più piccolo, infilzando il dito nella piaga e sfoggiando un sorrisetto malizioso.
 
Yah TU! Lo sai che le sorelle maggiori sono state biologicamente create per picchiare i fratelli minori? Vieni qua! Dove scappi? I biglietti non si comprano da soli ! ”
 
 
 
 
 
 
JUNGKOOKPOV
 
 
E’ incredibile come tutto il mio mondo si sia capovolto totalmente nell’arco di una giornata.
Come qualsiasi cosa, da precisa e inquadrata e nel suo ordine logico, sia ora totalmente scollegata, sbagliata, un caos totale, che tenta come ogni fottuta volta di ingarbugliarmi il cervello.
 
EMILIE.
 
MA STIAMO SCHERZANDO?
 
E sentiamo, chi ti avrebbe dato il permesso di tornare, venire a vivere in casa mia e addirittura parlarmi come se nulla fosse? Eh?
 
Più mi arrovello il cervello in camera mia, davanti a questo stupido computer in cerca di un’ispirazione per una canzone che non arriva, più sento il nervoso salirmi dalla punta dei piedi.
 
Trovarmela di fronte ad un fanmeeting dopo un anno di sofferenze e ripensamenti, ma andiamo Emilie.. 
 
E’ stato disarmante come sempre, soprattutto perché al minimo contatto con quello strano esemplare travestito, ho immediatamente realizzato chi mi trovassi di fronte. 
Avrebbe potuto anche farsi un’operazione chirurgica facciale completa, ricostituente o chessò io, ma nulla da fare, l’avrei sentita lo stesso, sicuro al cento per cento che si trattasse di lei.
 
Quelle scariche, quelle sensazioni da far impazzire totalmente ogni centimetro del mio corpo con un solo dannatissimo contatto.. ma insomma è umano tutto questo?
Ho fatto anche delle ricerche su internet per la disperazione, ma con scarsi risultati ovviamente.
 
Non si è mai vista una cosa del genere.
 
Inoltre per quanto sia elettrizzante averla nuovamente fra i piedi, e stimolante mettermi a tavolino con me stesso per trovare un modo per fargliela pagare.. non passa momento in cui non pensi a quello che riesco a provare quando sto con lei.
 
L’agitazione è peggiorata.. centuplicata rispetto all’anno passato. 
Diventa quasi insostenibile soprattutto perché fingere di odiarla, o di spaventarla, da un lato mi intristisce.. ma dall’altro alimenta la mia vendetta.. quello che non ho ancora saputo perdonarle, il vuoto che ha lasciato e calciato dentro di me come se nulla fosse, come se valessi meno di zero.
 
Miliardi di scene, di odori, di parole mi affollano il cervello ogni volta che penso razionalmente e scelgo, di mia spontanea volontà di lasciarla andare, come se volessero richiamarmi e mi dicessero “ Hey Jungkook, bella stronzata complimenti, lasciati divorare dall’orgoglio così il prossimo step sarà unicamente quello di metterti un cappio al collo e porgere distinti saluti a tutti”.
 
 
Sono confuso come una merda, questa è la verità.
 
 
 
Passo da uno stato di adrenalina selvaggia, ad un altro di diabete compulsivo dove vorrei unicamente stringerla e mandare affanculo il resto.
Ma quella ferita che mi ha lasciato, beh quella assorbe ogni qualsiasi tipo di sentimento rimasto, portandomi ad agire come un vero stronzo.
 
E’ come se quella cicatrice fosse sempre lì, pronta a bruciare e a farmi morire di dolore ogni volta che si avvicina quella stupida ragazza, e a quel punto il muro di ghiaccio che ho creato si alza dirompente, scacciandola e lasciandomi qui nell’oblio, senza nessuna certezza al mondo, ma al sicuro da tutto.
 
 
 
DRR…DRR…
 
Alzo gli occhi di scatto dalla caviglia fintamente malridotta che mi ritrovo, ripensando a ciò che ho inscenato poco fa per il semplice gusto di allontanarla.
 
Averla intorno significa anche far sì che tutti gli altri possano stare a stretto contatto con lei, arrivando addirittura a sfiorarla davanti a me. 
 
Quando l’ho vista tranquillamente in mezzo a loro, è stato in quel momento che ho assaporato una sensazione diversa.
 
E quando Taehyung l’ha abbracciata per darle conforto e scherzare su non so cosa?
 
Lì è stato l’apice della seccatura, ho stretto talmente tanto i pugni dietro la schiena che ero certo mi fosse esplosa qualche arteria.
 
DRR..DRR..DRR..DRR..
 
Ma chi è adesso?”
 
Distrattamente prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni, dato che a quanto pare non sembra intenzionato a darmi tregua.
 
Sì pronto?” 
Chiedo snervato.
 
Ah Jungkook sei tu? Scusami per averti disturbato ma sono Miriam, l’assistente del professor Kang, del corpo di danza coreografica, ci siamo presentati oggi in vista della prossima trasferta in America ”
 
Cazzo, mi ero quasi totalmente dimenticato.
 
Dato che a quanto pare, la nostra popolarità negli States sembra esser decollata da dopo la vittoria dei BBMAs, Pd-Nim ha iniziato diverse nuove collaborazioni e progetti per ampliare ancora di più la nostra fama all’estero, e ciò ha incluso nuovi corpi di ballo, e professionisti nel settore direttamente dall’America, tra cui la signorina Miriam Kostner, che tra parentesi, non sono riuscito nemmeno a guardare negli occhi durante la prova di questa mattina, è di una bellezza talmente atipica che stordisce, figuriamoci farlo per guardarla muoversi in quel modo.
 
Prima del nuovo tour 2018, Pd-nim le ha espressamente impartito lezioni private con ognuno di noi, per farci entrare un po’ di più nel mondo “latino”, o meglio di certe movenze che in America vanno per la maggiore, ma che qua non vengono minimamente calcolate.
 
Non sono lezioni di Reggaeton sia chiaro, ma l’atmosfera che sprigionano certi passi, credo siano totalmente innovativi in Corea, e molto utili per farci strada in coreografie innovative per il tour americano. 
 
Signorina Kostner buonasera! Non si preoccupi di nulla, mi dica pure!”
 
“ Ho dovuto chiedere il tuo numero al manager, in quanto il vostro capo è irraggiungibile al momento.. “ – “ Comunque dopo le prove di oggi, ho ricevuto una chiamata urgente, e non sarò disponibile per le lezioni private dei prossimi giorni, per cui dovrei tentare di anticipare un po’ tutto per restare al passo con gli ordini che mi sono stati dati” 
 
“ M-m-a certo! Se riuscissimo a incastrare tutto tra i mille impegni di ognuno di noi sarebbe perfetto! “
 
“Bene! Stavo giusto pensando che finirò entro un paio d’ore con Namjoon, Hoseok e Yoongi, i quali mi hanno gentilmente invitato a proseguire le lezioni nella sala prove che avete nella vostra abitazione. Saresti così cortese da avvertire gli altri ragazzi? Faremo un’ora di lezione notturna a testa, così per questa settimana saremo apposto “
 
“A-a-h va bene, allora li avverto immediatamente. La ringrazio per avermi chiamato. A più tardi”
 
Ecco ci mancava solo questa, allenamenti notturni.
 
 
Fanculo.
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Sono le nove di sera in casa Bangtan, e dopo aver assistito ad una divertentissima litigata tra i miei due nuovi piccoli “fratellastri” riguardante la bellezza di non so quale Idol donna presente sul mercato, mi illumino improvvisamente.
 
“ CAZZO! CAZZO CAZZO CAZZO, il cellulare!”
 
“ Che succede Em?”
Mi interroga imperturbabilmente Taehyung, che in questo esatto momento si trova a testa in giù, con le gambe allungate sullo schienale del divano, mentre mangia qualcosa di molto simile a orsetti gommosi.
 
Ho avvertito i miei prima di partire ma.. Non ho cambiato la SIM, il che significa che in mezzo a tutto questo casino probabilmente avranno tentato di chiamarmi senza successo”
 
“Uhm..”commenta Jimin concentrato a distruggere qualche mostro allo schermo della tv in sala “Quando stavi in Corea non avevi una SIM coreana?”
 
“ JIMINIE! Sei un dannato genio! ”
 
“Sentito Taehyung? Annotatela bene questa frase!”
 
Non bado al nuovo battibecco e alle tirate di capelli che si ricreano tra i due, e mi precipito nella mia camera al piano di sopra, ignorando anche la probabile figura di Jungkook, che in quel preciso istante stava uscendo dalla sua stanza per raggiungere gli altri al piano di sotto.
 
Mi ritrovo a ribaltare nuovamente mezza valigia, scongiurando me stessa di non aver perso quella minuscola nanosim di un anno prima, che grazie al signore sta facendo capolino da una delle tasche interne del mio portafoglio.
 
SI CAZZO!”
 
Un minuto dopo averla inserita, vedo finalmente lo schermo del mio cellulare distrutto riprendere vita, insieme ad una sfilza di messaggi e mail mai lette, che si accavallano prepotentemente una sull’altra.
 
Oltre ai mille spam delle catene alimentari alle quali mi ero iscritta mentre ero in Corea, sento la tensione divorarmi piano piano il petto quando tra i mille messaggi ne sbuca fuori uno risalente a due giorni dopo la mia partenza.
 
 
 
Mittente: Jungkookie
 
Messaggio: Da quando te ne sei andata sembra tutto bianco e nero. Credo di essermi innamorato di te.
 
 
 
 
 
Battiti su battiti, tachicardia, e ancora battiti.
 
Improvvisamente tutto quello che si trova davanti a me è diventato invisibile e la mia sfera emotiva interna sembra singhiozzare con me dopo aver riletto il messaggio immobile sul letto, per almeno una trentina di volte.
 
Neanche il tempo di riuscire a capire come mi sento in questo tornado di emozioni senza senso, che mi arriva un nuovo messaggio, ma da una persona diversa.
 
Mittente: Dong-sun
Messaggio: Bentornata in Corea, splendore.
 
 
Ecco che il mio mondo crolla, con un solo battito di ciglia.








JUNGKOOKPOV
 
 
Appena uscito dalla mia camera, noto un fulmine dalle sembianze femminili precipitarsi nella stanza degli ospiti, sfrecciandomi davanti alla velocità della luce.
 
Che diavolo starà combinando ora quella ragazza?
 
Una volta sbattutasi la porta alle spalle, procedo lentamente in direzione delle scale, indugiando sul raggiungere subito gli altri per comunicargli l’imminente visita della signorina Kostner.
 
Resto con un piede in bilico sul primo scalino, mentre senza un minimo di pudore avvicino l’orecchio alla porta di Emilie.
 
Nulla di nulla.
 
“ Idiota di un Jungkook, adesso ti metti pure ad origliare?” – “ Muovi il culo”
Penso tra me e me.
 
Così mi catapulto di sotto, continuando a schiaffeggiarmi mentalmente per quello che ho appena fatto.
 
Se qualcuno qui scoprisse che mi preoccupo ancora per lei sarei fritto, e tutto il mio piano andrebbe a puttane.
 
 Devo mantenere la calma, questo è quanto.
 
Una volta trovati quei due disagiati di Jimin e Taehyung spaparacchiati a far nulla in salotto, li sprono a muoversi e a raggiungermi nella sala al piano di sotto, adibita per le prove di emergenza, lanciando poi un’ultima occhiata di sfuggita alla porta di Emilie.
 
E’ strano da descrivere ma è come se.. come se avvertissi qualcosa di diverso.
 
Come se tutto d’un tratto le fosse successo qualcosa e fosse parte di me.
 
Ormai non mi stupisco nemmeno più di queste sensazioni miste a confusione totale, e faccio a meno di chiedermi se siano reali o meno dato che risultano sempre totalmente imprevedibili..
 
Ma ciò non toglie che tutto questo non vada affatto bene.
 
Per nulla.
 
Anzi.
 
 
Passano solo una decina di minuti prima che gli altri mi raggiungano in sala insieme ad Emilie.
Per sbaglio i miei occhi incrociano i suoi mentre Taehyung e Jimin la stringono fino a formare un vero e proprio sandwich vivente.
 
La cosa strana è che non avverto nessuna stretta allo stomaco, nessuna fitta di gelosia sfrenata come qualche ora prima.. ed il motivo è lampante: gli occhi della mora davanti a me stanno parlando mentre i ragazzi la consolano per non so cosa.
 
E’ come mi trovassi davanti ad un fantasma dagli occhi vitrei, quasi totalmente inebetiti, che fissano il nulla davanti a loro, trapassandomi.
 
Forza Em, resta un po’ qua con noi, che tanto le prove non dureranno tantissimo, e potrai distrarti vedendo le innumerevoli cadute di Jimin sul pavimento”
Commenta taehyung agitando le spalle di lei.
 
Sembra che stiano tentando in tutti i modi di non farla pensare.. ma a cosa?
 
Ero davvero riuscito a connettermi con lei in qualche strano modo poco fa?
 
Tento di mascherare la curiosità facendo vagare lo sguardo in maniera disinteressata su Emilie, soffermandomi ancora di più sulla sua espressione spenta e nascondendomi al contempo sotto la visiera ampia del mio cappello nero alla pescatora.
 
Jimin e Tae prendono a esercitarsi su qualche passo di DNA, mentre io, con una disinvoltura che non mi appartiene mi avvicino alla ragazza, adagiatasi per terra vicino alle enormi casse da terra acquistate da RM.
 
“ Hai.. hai lavato la tuta ? “
Le chiedo di soppiatto, iniziando a giochicchiare con qualche cavo.
 
Incredibilmente quella lingua lunga di Emilie non sembra voler rispondere, anzi è pure peggio di qualche secondo fa, dato che continua a fissare sconvolta lo schermo del cellulare, a gambe incrociate, come se non esistessi.
 
Così, mi abbasso ancora di più, restando in equilibrio sui talloni e portando il mio volto a pochi centimetri dal suo.
 
Mi hai sentito? Sto parlando con te strampalata “
 
Ancora silenzio.
 
La situazione sta iniziando a preoccuparmi, Emilie sembra esser caduta in uno stato catatonico, senza dar cenni di vita.
 
Getto uno sguardo al riflesso degli altri due che poco più avanti si stanno esercitando allo specchio, ricevendo in risposta un’alzata di spalle di Jimin accompagnata da un cipiglio di Tae.
 
Automaticamente sento l’impulso di avvicinarmi ulteriormente, conscio del fatto che una volta sorpassata la distanza di sicurezza, avrei perso totalmente il controllo delle mie azioni.
 
D’improvviso mi blocco, con la mano ancora a mezz’aria, frenando l’impulso di scostarle una ciocca di capelli scuri dal volto, che improvvisamente la ragazza decide di sollevare per pugnalarmi con quegli occhi giganti.
 
Sono spalancati, neanche avessero visto un fantasma, e per un secondo specchiandomici, sento un senso di malinconia sovrastante invadermi ogni parte del corpo.
 
Una piccola lacrima comincia a percorrerle la guancia morbida, mentre il suo labbro inferiore, così ben delineato, sembra perdere il controllo, cominciando a tremare.
 
Non penso di riuscire a resistere oltre, è come se dentro di me, tutto si stesse sbriciolando davanti a lei.
 
Per sbaglio faccio cadere lo sguardo sullo schermo del telefono ancora acceso, ed un brivido mi trapassa letteralmente da capo a piedi.
 
Quel fottutissimo nome in sovraimpressione inizia a bombardarmi la mente, portando a galla una serie di scene vomitevoli.
 
D’un tratto la rabbia sembra divampare facendosi largo prepotentemente dentro di me,  sorpassando facilmente ogni tristezza prima citata, mentre Emilie si risveglia all’improvviso dal suo stato di trance sfiorandomi la mano ancora a mezz’aria e tremante per l’ira.
 
“ Jungkook non è quello che pensi, Dong-sun è.. “
Noto subito come la sua mano sinistra tenti di nascondere prontamente il telefono.
 
Ti sta minacciando?”
E’ tutto quello che riesco a dire in risposta, riuscendo per miracolo a controllare il mio tono di voce e spacciandolo per quello di una persona rigida ma tranquilla.
 
No.”
Mi risponde secca, iniziando a mordersi il labbro inferiore e abbassando il capo verso il pavimento.
 
No?”
Insisto ancora avvicinandomi ulteriormente , e ricevendo in cambio solo un allontanamento mentre scivola mezzo metro più in là strisciando il sedere a terra.
 
Sono quasi tentato di alzarle il mento con un dito quando all’improvviso vedo la porta della sala spalancarsi e la signorina Kostner fare il suo ingresso accompagnata dagli altri hyung stremati.
 
Pronti per la sessione serale ragazzi?“
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
Dopo l’inaspettato contatto ravvicinato con il signorino Jeon, il mio battito non sembra più volersi regolarizzare lasciandomi inerme sul pavimento, con le gambe strette al petto, neanche fossi una ragazzina con problemi di socializzazione.
 
Così non ci penso due volte e stremata dalle miliardi di sensazioni contrastanti, decido di alzarmi di scatto per dirigermi verso l’uscita.
 
Se non fosse per la stretta al mio braccio sono sicura che sarei già arrivata in camera, sprofondata sotto al piumone, ed intenta a consumare un’intera scatola di fazzoletti.
 
“ Scommetto che tu sei la famosa Emilie, vero ? “
E’ la voce di una donna.
 
Mi giro per osservarla in volto e rimango sbalordita dalla sua bellezza.
 
Pelle olivastra e grandi occhi verdi, dalla voce suadente, con un fisico minuto ma mozzafiato, tutte le curve nei punti giusti e muscoli da vendere.
 
S-sì. E lei chi sarebbe? “
Domando balbettando.
 
Ah! Cosa devono sentire le mie orecchie! Mi hai davvero dato del lei?”
 
Dopo quelle poche parole, mi ci sono voluti pochi secondi per richiamare l’immagine di Is nella mia mente.
 
La sconosciuta ha pronunciato esattamente le stesse parole della mia amica durante il nostro primo incontro.
 
Chiamami Miriam cara.” – “Sai ero tanto impaziente di conoscerti! Is mi ha dato una descrizione dettagliata di te.”
 
“ I-I-.. Iseul? La conosci?”
 
“ Credo non ci sia nessuno che possa conoscerla meglio di Miriam”
Si intromette RM, rilasciando un sorrisetto beffardo che dice tutto e niente.
 
Il giovane rapper si avvicina a Miriam continuando: “Sono amiche sin dai tempi del college, quando Iseul decise di andare a Chicago per uno stage farmaceutico e per imparare l’inglese”
 
“Ah! I tempi d’oro. Eravamo sempre in gran forma e pronte a fare casini fino a notte fonda in qualsiasi locale della zona”
Commenta Miriam ridendo.
 
E dopo? Come hai conosciuto i ragazzi?”
Chiedo spontaneamente dimenticandomi di ogni problema e sopraffatta dalla felicità di sentir nuovamente parlare di un pezzo di cuore, ovvero di Iseul.
 
Beh ho fatto uno stage in Corea per due anni poco dopo, spinta da Iseul che insisteva da matti per farmi vedere la bellissima Seoul”
 
Tipico di Iseul.
 
E poco dopo mi ha presentato questa allegra combriccola di scapestrati.. al tempo erano agli albori e indossavano ancora degli imbarazzanti indumenti neri in similpelle, fingendosi dei gangsta americani con catenacci d’oro al collo. Quanto mi facevate ridere!” – “In un batter d’occhio mi sono affezionata talmente tanto a loro che abbiamo praticamente cominciato a vivere tutti insieme, tra lo scantinato dei genitori di Iseul che era stato adibito a sala prove e quel buco di appartamento che mi ero trovata in centro.”
 
Così in un batter d’occhio mi trovo circondata da tutti gli altri ragazzi che si erano inseriti nella conversazione tirando fuori vecchie storielle divertenti riguardanti quei tempi lontani.
 
Beh tutti.. tutti tranne uno.
 
 
 
 
 
 
 
JUNGKOOKPOV
 
 
 
 
Ho capito bene?
 
Miriam? Quella Miriam?
 
Sono totalmente sbalordito, e convinto di avere un qualche tipo di allucinazione.
 
Ma come ho fatto a non riconoscerla? E soprattutto perché non mi ha detto nulla?
 
Lentamente decido di avvicinarmi agli altri e ad Emilie, che a quanto pare sembrano aver messo su un circolo di chiacchiere intesive.
 
Miriam.” 
Accenno piano, dissipando un sorrisetto timido.
 
Jungkook! Ora ti ricordi di me?”
Risponde lei tranquillamente.
 
“ Credo di aver fatto una gaffe imbarazzante. Veramente non ti avevo per nulla riconosciuta. Ma sai all’epoca avevo dodici anni.. e tu beh, sei cambiata tantissimo.”
 
La ragazza scoppia in una risata contagiosa che porta i miei hyung a regalarmi diversi coppini dietro la testa, uno dietro l’altro.
 
Sei un cafone Kookie!” – “ Ma dai come hai fatto a non riconoscerla? Eppure dovresti ricordartela b..”
Hoseok non riesce a finire la frase che Tae interviene pestandogli un piede.
 
Per smorzare l’atmosfera, vedo Miriam avvicinarsi lentamente a me, sfoggiando un sorriso radioso, bello come quelli che mi ricordavo io. 
 
Mi si para davanti e si alza sulla punta dei piedi per poi scompigliarmi i capelli con un gesto tenero, quasi materno.
 
“ Tutto okay Kookie, non preoccuparti. So che all’epoca eri solo un bambino.” – “ E sì! Sono cambiata molto! I capelli sono di un biondo tinto totalmente diverso da allora, e queste.. le vedi? Sono lenti a contatto!”
 
Incredibile come all’improvviso tutti i ricordi siano tornati a galla.
 
I gelati, le coperte rimboccate, le camomille e le passeggiate al parco.
 
Tutto chiaro come fosse ieri, anzi cristallino.
 
Girandomi poi verso alcuni degli altri ,che finito di chiacchierare si stavano dirigendo al piano superiore, incrocio lo sguardo di Emilie che guardinga mi osserva da capo a piedi, neanche avesse i raggi laser al posto degli occhi.
 
Che abbia intuito qualcosa?
Impossibile.
 
Che dici Emilie, mi dai una mano con questo scapestrato?” – “ Gli altri sono stremati perché li ho fatti sudare parecchio oggi pomeriggio.. e da come ho capito Jin deve preparare qualcosa da mangiare per tutti, mentre Tae e Jimin si alleneranno in coppia. “
Interviene nuovamente Miriam, bloccando per la seconda volta Emilie sull’uscio.
 
Ma che diamine sta dicendo? Darle una mano? E per cosa?
 
Perché ho una brutta, bruttissima sensazione?
 
“Ehm.. non bastate voi due? A cosa posso servire io?”
Si sbriga Emilie, che a quanto vedo si sta mostrando molto più nervosa di quanto ricordassi.
 
Purtroppo credo di aver stirato un tendine nel pomeriggio mentre spiegavo a Yoongi come non risultare un bastone muovendosi a ritmo latino” – “Ma non preoccuparti, devi solamente seguire Jungkook e prendere il mio posto, non sarà difficile.”
 
“Non credo che..”
 
“Perfetto allora! Aggiudicato! Vai a metterti qualcosa di comodo forza!”
 
Inutile spiegare quanto sia difficile dire di no a Miriam-noona, non è cambiata di una virgola, sempre la degna compagna di Iseul per quanto riguarda questo genere di cose.
 
O si fa come dicono loro o non si fa nulla, ovviamente.
 
Avvicino distrattamente la mano agli occhi chiusi e comincio a scuotere la testa in segno di negazione, gesto di totale esasperazione che non sfugge agli occhi della latino americana.
 
Hai per caso qualcosa da obiettare Jungkook?”
Mi interpella subito lei dopo aver visto che Emilie era filata in camera per cambiarsi.
 
Nossignore”
Concludo, accennando un sorriso.
 
Non sei cambiato per niente eh”
 
 
 
 
 
 
 
 
EMILIEPOV
 
 
 
 
Non so come cazzo abbia fatto Miriam a convincermi a fare questa cosa.
 
Io. Jungkook. Ballare.
 
Ma come mi è saltato in mente di accettare?
 
Il tono di quella ragazza è così tenero ma al tempo stesso così non accondiscendente.
E’ una di quelle che sa farsi valere e alle quali non è facile dire di no, anche perché non te lo permette.
Mi ricorda tanto Iseul,anche se, in realtà, sono due persone totalmente diverse.
 
Miriam sembra la versione estremizzata di Iseul, ovvero una donna fiera, simpatica e totalmente sicura di sé stessa, che non accetta un no come risposta.
 
Sembra così autoritaria nelle sue decisioni, come se non si potesse scendere a compromessi, tanto che nemmeno quel testardo di Jungkook ha avuto da obiettare.
 
Come diavolo ci è riuscita?
 
L’ha reso mansueto e accondiscendente, quasi imbarazzato.. el’ho visto bene il ragazzo,non riusciva a reggere il suo sguardo, come un cucciolo intimorito e obbediente.
 
Che sia successo qualcosa tra loro?
 
Vengo distolta dai miei stessi pensieri nel momento in cui entro nuovamente in sala prove, munita del primo paio di calzoncini corti e comodi che ho trovato in valigia.
 
Ammetto che forse sono un tantino troppo aderenti, ma un must-have che mi porto sempre dietro essendo la mia prima scelta per la maggior parte delle partite di tennis.
 
Credo Jungkook sia d’accordo con me dato che mentre Miriam gli si posiziona davanti per mostrargli una qualche sorta di passo base, lui distoglie in men che non si dica lo sguardo dai suoi piedi per puntarlo con nonchalance sulle mie gambe in bella vista.
 
Riconosco benissimo quell’espressione: occhi sgranati che tentano di mascherare il plateale interesse e labbro inferiore tormentato dai denti da coniglio.
 
Stupido di un Jungkook, sei ancora un libro aperto per me.
 
Mi avvicino lentamente ai due, schiarendomi la voce e recuperando in qualche modo la mia sfacciataggine.
 
Non so cosa mi abbia convinto a partecipare a questa lezione, ma se c’è una cosa che so è che rivoglio questo stupido ragazzo,quindi perché non fargli vedere di cosa sono capace?
 
La timidezza non è mai stata parte di me ed è un fatto assodato, ma questa situazione fastidiosa mi ha portato a rifugiarmi in un guscio per paura di esser rifiutata da lui, respinta nuovamente per uno stupidissimo errore del passato.
 
Se continua a portarmi rancore in questo modo, il minimo che posso fare che non comporti un convincimento mentale è sicuramente sfoderare l’arma di seduzione principale che tutte le donne devono saper utilizzare in caso di emergenza: il corpo.
 
E non essendo mai stata una che si prende troppo sul serio dal punto di vista fisico, ovvero non essendomi mai vantata ma neanche vergognata di ciò che ho, credo di poter fare un tentativo.
 
Per cui preparati Jungkookie.
 
Un momento fai lo stronzo, il secondo dopo te ne penti e ti preoccupi per me, poi mi ignori..
 
Vediamo se riesci a resistere a questo allora.
 
 
Dopo aver assistito a qualche dimostrazione da parte di Miriam, la quale sembra quasi non aver subito nessun infortunio da quanto riesce a muoversi bene, mi ritrovo a pochi passi da un Jungkook totalmente diverso.
 
So bene quanto il ragazzo in questione tenga al suo lavoro ma soprattutto a dare il massimo nel canto e nel ballo trasformandosi totalmente in un’altra persona, ma il cambiamento con cui mi trovo proprio ora faccia a faccia è strabiliante.
 
Neanche dovesse andare in scena in seduta stante, il suo volto è incorniciato da un’espressione concentrata, determinata, quasi come se al posto delle iridi si ritrovasse delle pupille fiammeggianti che mi fissano indisturbate.
 
Lentamente vedo che prima di avvicinarsi si sfila la felpa grigia ingombrante, mettendo in bella vista il suo fisico.
 
Ma porca miseria, quanto cazzo si è allenato da un anno a questa parte?
Certo anche prima non era male, ma questi bicipiti?
 
Con tutta la nonchalance del mondo, sfoggia una maglietta bianca striminzita ben aderente al petto ed in grado di risaltare ogni suo singolo muscolo.
 
Decisamente molto più pompato di quello che mi ricordavo, ma non è tutto.
 
Mentre si avvicina in maniera quasi accattivante, noto nell’esatto momento in cui decide di sfiorarmi i fianchi con le mani, le sue dannatissime braccia.
E poi le vene strabordanti che sembrano pulsare più sangue di qualsiasi essere umano su una pelle lunare, e le mani, con dita lunghe e affusolate che potrebbero annientare qualsiasi tipo di corpo femminile in mezzo minuto.
 
EMILIE, datti un contegno cazzo.
 
Ma come si fa io mi chiedo?
 
L’unica cosa che mi rimette per modo di dire in carreggiata, distogliendomi dal suo corpo statuario, sono le solite scosse disturbanti che avverto da ogni parte del corpo non appena le sue mani mi cingono i fianchi.
 
Ma contrariamente a tutte le altre volte non sento giramenti di testa, o sudorazioni, o qualsiasi altro tipo di fenomeno fisico.. 
 
Neanche dovessimo girare un porno o qualsivoglia film non adatto ai minori, è come se sentissi i muscoli del basso ventre ritirarsi, che siano gli ormoni?
 
Si è innescata una sorta reazione chimica e tutto si concentra a livello del mio addome arrivando persino a... ommioddio.
 
Per fortuna ho una canottiera NERA addosso.
 
E’ veramente imbarazzante da dire ma.. il mio seno ha reagito ad un semplice contatto fisico?
 
Prima di incrociare il suo sguardo, butto un’occhiata al mio petto ringraziando nuovamente il signore per aver scelto di indossare anche un reggiseno, cosa che abitualmente non faccio mentre sono a zonzo per casa, altrimenti avrebbe notato anche loro.
 
Poi in un battito di ciglia me lo trovo davanti, e sento il suo respiro vicino alle labbra, il profumo della sua pelle torna ad inondarmi le narici, e le pupille eccitate di un cacciatore famelico mi scintillano di fronte.
 
Riprendi il cazzo di controllo di te stessa Emilie, fagli vedere chi sei.
 
“Perfetto ragazzi, Emilie tu appoggia le mani dietro al suo collo, ecco così perfetto. Faccio partire la musica e voi cercate di ricordarvi tutte le figure che vi ho mostrato, sono molto semplici. Concentratevi sui passi e..”
 
Non so quante altre cose stia dicendo Miriam, e soprattutto cosa stia dicendo, sento solo il suo vociferare il lontananza mentre in maniera graduale la stretta di Jungkook sui miei fianchi aumenta, portandomi ad avere un scarica elettrica proprio lì.
 
I suoi dannati occhi sembrano esser diventati delle fessure, mentre il respiro si è fatto leggermente più pesante, irregolare.
 
Sono sicura che anche lui riesca ad avvertire tutto questo.. perché sento chiaramente le sue pulsioni fisiche attrarmi a sé, continuamente, come se mi tirasse impercettibilmente verso di lui, come se i suoi muscoli volessero farmi sua da un momento all’altro.
 
Sono forse ubriaca? Mi sto immaginando tutto?
 
Fattostà che non voglio sembrare la solita la ragazzina spaventata degli ultimi giorni, io non sono così, e se lo stronzo qua davanti vuole avere pane per i suoi denti può star certo che l’avrà.
 
Dovendo tenere le mani a stretto contatto con la sua nuca, decido di districare debolmente le  dita tra i suoi capelli, iniziando a tirarli leggermente, senza mai distogliere lo sguardo dal suo.
 
Magari esagero un po’ passandomi con leggerezza la lingua sul labbro inferiore, ma vedo istantaneamente una reazione alla provocazione mentre mi avvicina ancora di più facendo collidere il suo petto al mio seno.
 
Così giusto Miriam? “
Chiede poi innocentemente, guardando oltre le mie spalle per avere il consenso della ragazza.
 
Sì ci siamo, provate a partire da questa posizione e allenatevi. Io scendo un attimo in strada a prendere qualcosa d’asporto. Voi avete preferenze? “
Ci chiede tranquillamente, anche se giurerei che se la stia ridendo sotto i baffi.
 
“No”
Rispondiamo in sincrono.
 
In risposta riceviamo solamente una risatina, al quale segue il rumore della porta che si chiude.
 
Ed ecco che dopo un anno, siamo nuovamente solo io e lui.
   
 
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