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Autore: kibachan    29/03/2019    1 recensioni
raccolta di flash-fic ambientata a cavallo tra infinity war e endgame. Immaginando una possibilità di riportare in vita i caduti dello schiocco di dita, vari personaggi affrontano in modo diverso il giorno prima della missione. Aggiornerò una volta ogni due giorni circa.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Rocket Racoon, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2

Il lampo dei fanali di un auto, che sfrecciò davanti alle tapparelle dimenticate aperte, la svegliò.
Natasha rilassò il respiro constatando il buio quieto attorno a lei. Era ancora notte. Si issò seduta, drappeggiandosi poi un lembo di lenzuolo attorno alle spalle. Anche se era ancora agosto la notte cominciava già a rinfrescare, e lei era completamente nuda. Guardò la schiena di Clint, coricato su un fianco accanto a lei. Notò la leggera peluria dietro il collo dritta per il freddo, e con un piccolo sorriso allungò il lenzuolo anche su di lui. La sua testa, ormai completamente rasata se non per via di un ciuffo sulla sommità, si mosse appena permettendogli di intravedere il suo profilo. Il sorriso morì sul volto di Natasha. Come ogni notte in quel lungo anno, quello del suo compagno non era un sonno sereno. Scene o ricordi troppo dolorosi si ripresentavano da lui ogni volta che chiudeva gli occhi.

Guardò l'orologio sul comodino. Tra poche ore sarebbero partiti per quella che decisamente poteva essere la loro ultima missione. Addirittura un salto nel tempo. Tornò ad osservare Clint, riempiendosi gli occhi di ogni dettaglio del suo corpo nudo, sdraiato accanto al suo. Perchè se avessero avuto successo... quella sarebbe stata per sempre la loro ultima notte.

Lo schiocco di dita che aveva cambiato il mondo era stata particolarmente impietosa con Clint. Aveva spazzato via in un istante tutta la sua famiglia, davanti ai suoi occhi. Senza che lui avesse potuto fare niente.
Clint ne era era uscito devastato. Si era trasformato in una persona molto diversa. Un agente molto diverso. Violento, freddo, come non era mai stato. Solo con lei riusciva a tornare sé stesso, anche se per qualche momento.

Forse era per questo all'inizio che era andato a vivere insieme a lei. Perché non sopportava la desolazione di casa sua, e lei era la cosa più simile a una famiglia che gli fosse rimasta.
Ma poi era successo qualcosa in quell'ultimo anno. Qualcosa che probabilmente era sempre rimasto ad aleggiare nell'aria tra loro, come una specie di non detto. Avevano finito per stare insieme. Per perdersi l'uno nelle braccia dell'altro per scappare a quell'immane dolore. Per innamorarsi.

Natasha aveva riflettuto sul fatto che probabilmente lo amava da sempre. E forse anche lui, l'aveva sempre amata. Indubbiamente erano stati attratti l'uno dall'altra ai tempi del loro primo incontro, ed avevano anche condiviso il letto in gioventù. Ma lei a quel tempo era troppo poco umana per spingere la loro relazione affettiva oltre il sesso, e lui lo sapeva bene. Poi Clint aveva incontrato Laura... e tutto era cambiato. Quel qualcosa che c'era era finito in uno di quei cassetti della memoria in cui giacevano gli avvenimenti inconfessabili di tante missioni folli, in giro per il mondo. Ricordi che vuoi dimenticare. Ai quali quasi non credi quando ripensi a te stesso. E loro due si erano convinti e calati nei panni degli amici insostituibili, dei partner di lavoro perfetti.

Ma gli avvenimenti dell'ultimo anno avevano riportato tutto prepotentemente alla luce.

Natasha sospirò. Si chiese se Clint avesse ragionato sul fatto che riportare tutti in vita, annullare quegli ultimi 12 mesi, significasse rinunciare per sempre a loro due.
Ma non importava.
Lei lo aveva fatto.
E aveva concluso che le andava bene così. Che voleva di nuovo vederlo con quel sorriso di pura gioia stampato perennemente sul viso tutte le volte che guardava i suoi bambini, che voleva vederlo di nuovo sereno. Non importava se per lei non fosse rimasto niente.

Si sdraiò accanto a lui e gli passò un braccio intorno alla vita stringendolo forte. Respirò a fondo contro la pelle della sua schiena. Quello era il suo pegno d'amore definitivo. Lo avrebbe lasciato andare. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per cancellare per sempre quell'anno in cui si erano amati e lasciarlo felice con la sua famiglia.
Voleva solo tenerlo stretto a sé ancora per qualche ora. Sentirlo ancora, per quegli attimi di notte, solo suo.

Poi sarebbe bastato così.

  
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