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Autore: AntoGoesToLondon    30/03/2019    1 recensioni
"Cecilia, ventottenne alle prese con il suo primo lavoro in una multinazionale, trascorre un'esistenza particolarmente piatta, in cui tutti i giorni cominciava a somigliarsi.
Perennemente alla ricerca dell'amore a prima volta, finisce sempre per fantasticare sulla persona sbagliata, rimanendo inevitabilmente.
Sembra ormai che nessuna novità si prospetti per lei quando all'improvviso un'occasione la porterà nella grigia Londra"
PS: per questioni pratiche, ogni tanto qualche dialogo della storia sarà riportato in inglese!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo VIII

24 Percy St 

Sede di Zenith Media

18/03/2019

 

Nei giorni successivi, Lorenzo non riuscì a prendersi un attimo di pausa. Diviso fra le diverse scadenze e riunioni, dedicava il poco tempo libero che gli restava a preparare l'analisi per Cecilia.

Quando pensò di essere ad un buon punto, scrisse una mail alla ragazza proponendole un orario per la presentazione.

Mettere in piedi dell'analisi gli era costato del lavoro che non voleva assolutamente passasse inosservato e soprattutto rimanesse dimenticato nella casella di posta elettronica della giovane media manager.

 

To: cecilia.contini@softender.com

From: l.detommasi@zenithmedia.com

Cc: daniel.chester@softender.com

 

 

"Ciao Cecilia,

 

Hope you're well!

 

As requested, the analysis is almost ready. I'll send it over by Monday COB.

 

But I was wondering if we could go through it as I have some highlights and recommendations that could worth being discussed together.

 

Please let me know, I can come by or if you wish to, you're more than welcome at Zenith.

 

Grazie,

 

Lorenzo”

 

Concluse la mail e mise in copia Daniel Chester, capo di Cecilia, essendo certo che l'uomo non avrebbe mai detto no a quella proposta.

Come previsto, fu lo stesso Daniel infatti a rispondere invitandolo a venire nel loro ufficio per presentare la sua analisi il mercoledì pomeriggio della settimana successiva, proposta che il giovane accettò più che volentieri.

Il desiderio di un meeting di persona non fu dettato soltanto dalla voglia di mettere il suo lavoro ma anche per infastidire Cecilia che sicuramente non sarebbe stata altrettanto entusiasta di trovarselo fra i piedi. In fin dei conti, con la richiesta di quell'analisi era stata lei a cominciare la guerra fredda e Lorenzo di sicuro non si sarebbe tirato indietro.

 

***

3 Binfield Rd

 Casa di Lorenzo

20/03/2019

Ore 08,07

 

Arrivato il mercoledì della presentazione, Lorenzo si svegliò più presto del previsto con uno strano nervosismo addosso.

Non poteva di certo attribuire quel suo stato al lavoro dato che quella non era di certo la prima presentazione che teneva. 

Sapeva benissimo quale fosse la motivazione dietro ed aveva anche un nome Cecilia.

Era proprio l'idea di vederla che gli creava una certa ansia: voleva colpirla, impressionarla perché capisse che quel suo giochino di potere non sarebbe durato a lungo.

Lui le avrebbe dato filo da torcere, non le avrebbe consentito di metterlo sotto e voleva che questo fosse chiaro fin dal principio perché non si creassero strane situazioni imbarazzanti.

Ripeté mentalmente la presentazione più di una volta sotto la doccia per assicurarsi di essere abbastanza fluido nel discorso e si preparò mettendo più cura del solito nel suo abbigliamento; in fin dei conti, sapeva che a farlo vincere sarebbe stato il suo aspetto anche, dato che probabilmente lui non le dispiaceva. Ne era sicuro.

"Mazza! Che hai fatto ai capelli?" domandò Matteo quando lo vide. Solitamente la mattina non li pettinava affatto e i suoi capelli leggermente mossi finivano per somigliare più ad una specie di cespuglio incolto.

"Li ho pettinati" rispose senza abbandonarsi ad altre chiacchiere. Voleva restare concentrato.

"Lo vedo. Qual è l'occasione di cotanta cura nel tuo aspetto però?" domandò per metterlo in imbarazzo. Ogni mattina usciva di fretta e vestito con le prime cose che gli capitavano sotto mano perché era perennemente in ritardo quindi doveva esserci sicuramente qualcosa sotto, considerato l'abbigliamento più ricercato e i capelli sistemati per bene.

"Vado da Cecilia oggi e voglio distrarla il più possibile" fece l'occhiolino e si spruzzò un po' di profumo per completare il tutto.

Matteo stirò le labbra facendo una smorfia. "Sei sicuro che tutto ciò che vuoi fare è distrarla?" 

A quella domanda Lorenzo lo guardò torvo. "Certo che sono sicuro" ribatté. "Non mi piace, se mi piacesse, non sarei mica sparito" aggiunse leggermente infastidito.

Matteo fece spallucce e non commentò ulteriormente nonostante non fosse affatto convinto della risposta data dal coinquilino.

"Va be', ora vado. A dopo" si affrettò ad uscire per evitare che Matteo facesse altre affermazioni imbarazzanti.

Anche in ufficio la sua collega Nadia non poté ignorare il look di Lorenzo.

"Wow! You look gorgeous. Do you have a date later?" chiese quasi urlando. Era sempre molto entusiasta, da brava americana aveva uno spirito da cheerleader quasi innato.

"No, I don't!" rispose quasi schifato. "I am not that kind of person that goes on a date. I get to the interesting stuff right away" vantò le sue doti da Casanova e l'altra sbuffò.

"You will fall in love one day and I will be there looking at you and laughing at your face" disse lei e Lorenzo rise. Magari un giorno, ma non era ancora pronto a quell'idea.

La mattinata trascorse piuttosto veloce, quasi non se ne accorse dello scorrere delle ore talmente era impegnato, al punto che non ebbe nemmeno tempo per pranzare con tranquillità e difatti si ritrovò a mangiare un panino al volo mentre si dirigeva verso gli uffici global di Softender.

Non appena mise piede dentro l'edificio, l'ansia prese quasi il sopravvento portandolo a doversi sforzare parecchio per camuffarla mentre parlava con la receptionist.

"Hello! I am from Zenith, I'm here for a meeting with Dan Chester" chiese del capo di Cecilia per evitare di incontrare subito lei.

"Sure, I'm calling him" risponde la donna digitando immediatamente il numero interno dell'uomo che però non rispose.

"I'm afraid that he's not at his desk. Can I call someone else?" domandò sorridente sentendo il telefono di Daniel squillare a vuoto.

"Mm.. sì, Cecilia Contini" risponde con tono poco entusiasta.

"Ok, I'm trying with Cecilia then" confermò e riprese la cornetta del telefono. "Hi there! Your guest is here" spiegò brevemente e dall'altro capo della cornetta vi fu un attimo dj silenzio seguito da un "I'm coming downstairs" quasi impercettibile.

Circa cinque minuti dopo, Cecilia comparve in reception. "Ciao Lorenzo" lo salutò e ringraziò la receptionist che allungò un pass al giovane.

"Siamo al primo piano" disse poi e si avviò lungo le scale. Lorenzo la seguì, osservando la sua figura da dietro. A differenza sua, Cecilia non aveva curato particolarmente il suo look quella mattina, però il ragazzo non poté fare a meno di notare che sembrava dimagrita.

"Questa è la saletta" gli disse mentre apriva la porta invitandolo ad entrare. 

Lorenzo entrò e poggiò subito la sua tracolla sul tavolo tirando fuori il laptop. "Come stai? Ti trovi bene a Londra? Ormai sono più di sei mesi.." chiese mentre aspettava che il PC si avviasse.

"Quasi otto. Comunque tutto ok" tagliò corto lei, non aveva alcuna intenzione di intrattenere una conversazione del più o del meno con lui.

"Lì ci sono degli adattori se ti servono" cambiò argomento indicando un groviglio di cavi che costituivano l'attrezzatura tecnica della saletta. 

"Io il mio" rispose lui indicando un piccolo aggeggio bianco.

"Bene, io vado a chiamare Jonathan e Daniel" lo informò e uscì dalla sala riunioni lasciando Lorenzo da solo a collegare il PC per la proiezione.

 

***

41 Wolridge St

Casa di Cecilia

20/03/2019

ore 07,37

 

 

Cecilia fissava il vuoto davanti alla tazza di tè fumante da circa cinque minuti. Non voleva assolutamente vedere Lorenzo, sapeva che la sua vista le avrebbe provocato il solito tuffo al cuore, nonostante si sforzasse parecchio per reprimere quel sentimento.

Aveva pensato di darsi malata quella mattina, ma ovviamente era abbastanza matura da evitare di compiere un'azione così infantile.

Sospirò rumorosamente e bevve un lungo sorso di tè al gusto di mango e fragola. Anche i tè aromatizzati alla frutta erano diventati un'abitudine per la giovane e pensare che prima non beveva tè nemmeno sotto tortura, come le ribadiva sua madre al telefono ogni volta.

"Oh, you look like a normal person today" osservò Harriet notando il suo abbigliamento decisamente più casual del solito.

Cecilia rise e scosse la testa. "I feel casual today" disse senza aggiungere molto altro.

La verità era che non voleva assolutamente far credere a Lorenzo che era vestita bene per lui, cosa alquanto stupida dato che Lorenzo non aveva la minima idea di come normalmente Cecilia si vestisse.

"Is this a way to avoid impressing Lorenzo too much?" domandò Camilla entrata in cucina in quell'istante.

"I don't wanna impress him at all" sbottò Cecilia. Non era minimamente nelle sue intenzioni.

Le due coinquiline risero e la lasciarono in pace senza commentare la sua reazione, dopodiché finì il suo tè e si avviò verso il lavoro.

Durante la mattinata riuscì a concentrarsi ben poco, non faceva che guardare l'orario in continuazione sentendosi sempre più in ansia man mano che si avvicinavano le ore 14.

A pranzo infatti non riuscì quasi a toccare cibo. "Farai così ogni volta che lo vedi?" la rimproverò la sua collega Sara. "Devi essere indifferente, Cè" ribadì per l'ennesima volta il concetto.

Cecilia annuì, sapeva che aveva ragione che doveva sforzarsi per ignorarlo ma le era impossibile. Probabilmente a renderle così complicato l'essergli indifferente era il fatto che rispettava davvero tutti i canoni di bellezza di Cecilia quindi ogni volta che lo vedeva, non poteva fare a meno di provare il solito sfarfallio allo stomaco; sfarfallio che si accentuava anche al pensiero di quel bacio che si erano scambiati qualche mese fa.

Tornata dalla pausa pranzo, si sedette alla scrivania e provò a liberare la mente per calmarsi prima dell'arrivo di Lorenzo.

Era quasi riuscita a rilassarsi del tutto quando il suo telefono fisso squillò per avvertirla che il suo ospite era giù.

Il cuore iniziò a battere forte, era più forte di lei. Sapere che lo avrebbe visto di lì a poco, la destabilizzava del tutto.

Inspirò per farsi coraggio e andò in reception a recuperare il suo ospite per quella giornata.

Mentre scendeva le scale lo intravide di spalle intento a scambiare qualche chiacchiera con la receptionist e finì per sentire il solito cedimento alle gambe. "Ciao Lorenzo" lo salutò e lui si girò rivolgendole un sorriso che provocò un ulteriore mancamento in Cecilia. Era sempre un tuffo al cuore vederlo sorridere.

"Ciao" rispose a sua volta e afferrò il pass che la receptionist gli allungò, seguendola lungo le scale.

Nonostante Lorenzo continuasse a tentare di intraprendere un minimo di conversazione, Cecilia si impose di evitare di parlarci di qualsiasi cosa non fosse inerente al lavoro.

Fu così che per non cadere in tentazione decise di abbandonarlo nella saletta e andò alla ricerca del suo capo.

Anche se si vergognava ad ammetterlo, sperava che non fosse molto bravo; in quel caso, il suo capo avrebbe limitato i contatti a cose più pratiche e lei avrebbe lavorato con altri.

Durante tutta la presentazione, durata più di un'ora, continuò a sperarci ma Lorenzo si rivelò incredibilmente all'altezza del compito assegnatogli, beccandosi i complimenti sia di Jonathan che di Daniel.

I tre uomini si dirissero verso l'area relax per offrire un caffè a Lorenzo e Cecilia li seguì a malincuore. Tuttavia, non voleva risultare maleducata mollandoli lì con la scusa del lavoro.

"Are you going back to Zenith?" chiese Daniel cambiando argomento.

"Well, I should. I have some work to do" rispose il giovane mentre sorseggiava la calda bevanda nera.

"You can stay here if you wish to. It's almost 4 so it would be a waste of time going back, I guess" gli propose l'altro caldeggiato da Jonathan che invitò il suo ospite ad accomodarsi ad una delle tante scrivanie libere del primo piano.

"Oh, that's perfect. Thanks!" accettò la proposta e Cecilia deglutì tentando di non farsi notare. Sapeva che non avrebbe potuto evitare riunioni con lui, soprattutto dopo la performance di poco prima, ma non si aspettava che addirittura venisse invitato a restare.

Per sua fortuna, Daniel si offrì di accompagnarlo a sistemarsi e lei fu libera di tornare alla sua scrivania, dopo aver salutato velocemente Lorenzo con una stretta di mano.

 

***

 

Nelle due ore successive, per sua fortuna ebbe molto da fare quindi non ci fu tempo per pensare ad altro e, nello specifico, a Lorenzo.

Fu talmente tanto impegnata che si dimenticò della sua controparte al piano di sotto.

Uscì dal suo ufficio, che era quasi deserto, e andò con calma verso la metro godendosi l'aria fresca.

Il tempo era ormai cambiato e non faceva più molto freddo, nonostante continuasse a fare qualche sporadica giornata di maltempo.

Stava scendendo lungo le scale mobili quando sentì una mano posarsi sulle sue spalle.

Nel voltarsi per capire di chi fosse la mano che si era posata sulla spalla destra, intravide il profilo del suo "gradito" ospite.

"Anche qua?" pensò senza tuttavia dirlo. Non voleva concedergli la soddisfazione di capire che la sua presenza provocava qualche reazione diversa dall'indifferenza in lei.

"Ciao di nuovo" disse lui scendendo di un gradino per starle ancora più vicino.

Cecilia gli sorrise. "Già" rispose in un secondo momento.

"Stai andando a casa?" le domandò in seguito e la giovane annuì.

"Stai sempre ad Hammersmith?" fu la seconda domanda che le fece e ancora una volta Cecilia annuì.

"Sì, abito ancora nella stessa casa" confermò senza però allungare la conversazione facendo domande a sua volta.

"Allora mi sa che faremo un bel pezzo di strada insieme" affermò Lorenzo e a Cecilia sembrò quasi entusiasta della cosa. "Sto andando da un mio amico a Baron's court" spiegò poi.

"Capito!" fu il commento di Cecilia. Non aveva idea di quanto quella notizia le avesse dato noia.

Nel frattempo erano arrivati al binario e Lorenzo seguì la ragazza, posizionandosi accanto a lei; aveva davvero intenzione di fare quel viaggio insieme.

"Cosa ne pensi quindi della presentazione?" chiese mentre aspettavano l'arrivo della metro. A quella domanda non avrebbe potuto rispondere a monosillabi, principale motivo che portò Lorenzo a farla.

Durante la presentazione aveva fatto pochissimi commenti e non era riuscito a capire se la qualità del suo lavoro fosse stata di suo gradimento.

"Ci sono alcuni spunti sicuramente interessanti. Alcuni delle raccomandazioni fatte da te dovrebbero sicuramente essere messe in pratica, come quella di utilizzare la componente video con obiettivi diversi da quello di mera copertura" sciorinò lei d'un fiato.

"Ma come ti dicevano, tantissimi A/B testing non possono essere fatti per questioni di budget quindi dovremmo ottimizzare in maniera più focalizzata" concluse e in quel momento il trenò arrivò.

Trovarono due sedili o meglio Cecilia si sedette e Lorenzo scelse il sedile più vicino a lei sistemandosi in quello alla sua sinistra.

Non si dissero molto altro durante il viaggio; ci fu più di un tentativo di stabilire una conversazione da parte di Lorenzo ma tutti fallirono e finì per rinunciare.

Arrivato alla fermata precedente alla sua destinazione, la salutò e Cecilia gli rivolse un "ciao" decisamente freddo che lasciò il ragazzo un po' con l'amaro in bocca.

 

***

 

 

Mentre camminava verso casa dell'amico continuava a pensare a Cecilia, non riusciva a farne a meno.

Era consapevole che non si fosse comportato benissimo, ma non pensava di averla ferita.

Ripensando al modo in cui si erano svolti gli eventi, capiva però che forse aveva creato in Cecilia un'aspettativa che aveva disatteso in un modo alquanto maleducato.

Voleva davvero rimediare ma non sapeva cosa per fare di preciso e chiedere delle banali scuse sembrava alquanto scontato.

Tuttavia, era la miglior opzione allo stato dei fatti, per cui tirò fuori dalla tasca il suo smartphone e cercò la chat con Cecilia sull'app di WhatsApp.

Provò a digitare più volte senza sapere bene cosa scrivere e alla fine, optò per le parole più semplici che conosceva.

"Ciao.. mi dispiace davvero per quello che ho fatto. È stato stupido e infantile" concluse il messaggio e inviò.

A quel punto, era arrivato a casa dell'amico e provò a dimenticarsi della faccenda, aiutato dalla prospettiva di qualche birra per cena.

Non guardò il cellulare per tutta la serata prendendolo soltanto quando fu di nuovo di ritorno verso casa.

Con sua sorpresa trovò un messaggio di Cecilia. "Non devi chiedere scusa" fu la risposta secca della giovane.

Non dava spazio ad alcun altro commento, nulla a cui appigliarsi per continuare la conversazione, perché sì, Lorenzo si rese conto di volerla continuare. 

Avrebbe voluto parlare ancora con lei, come amico, nulla di più.

Era impressa nella sua memoria la facilità con cui gli argomenti si susseguivano senza bisogno di alcun aiuto durante le loro conversazioni, anche se avevano in verità parlato in concreto due volte.

Di fronte a quel messaggio piuttosto freddo, decise però di assumersi le sue responsabilità e provò ad insistere.

"E invece sì, insomma, non sarei dovuto sparire così" 

Avrebbe voluto aggiungere che era consapevole che non se lo meritava ma non lo fece. 

Come durante il primo scambio di messaggi, Cecilia rispose poco dopo: "Non è stato molto carino, però è successo tempo fa ormai quindi va bene così" lo rassicurò.

Lorenzo lesse quel messaggio e sorrise credendo che la giovane non fosse così arrabbiata come lui pensava. Aveva solo bisogno di sciogliersi.

"Mi farò perdonare" le scrisse in risposta.

A quel messaggio Cecilia non rispose, ma non ci badò moltissimo pensando che fosse normale che la ragazza avesse troncato la conversazione in quel punto e convinto di aver ottenuto quasi il perdono della ragazza, si disse soddisfatto chiudendo la chat di WhatsApp.

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Angolo dell'autrice


Ciao! Scusate, avevo promesso un aggionramento anticipato ma alla fine, non ce l'ho fatta! Fra l'altro, sono un po, indietro con la stesura ma spero di recuperare in queste due settimane che non ci sentiremo  - il mio viaggio si avvicina (yay!)

Comunque come vedete, c'è un vero little progress - Lorenzo però è sempre più into Ceci, come direbbero gli inglesi! Deve però ammetterlo con sè stesso (la parte più difficile..)

Ma Ceci? Lei ci sta pensando di nuovo? Sembrerebbe di sì, no? Sta sul punto di ricaderci? Lo scopriremo prossimamente!

Grazie per seguirmi,

Anto
   
 
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