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Autore: Aly92    30/03/2019    2 recensioni
Questa è semplicemente una lettera ad una persona cara che ora non c'è più. Non è lunga quindi non starò a dilungarmi nell'introduzione. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Lettera a te'
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Amore mio,

sono ormai passati più di due mesi da quando non ci sei più. Non so dove ho trovato la forza per affrontare la malattia al tuo fianco, ma sono contenta di averlo fatto e non mi pento di niente. È stata dura scoprire della tua malattia, quel giorno il mio petto si è come prosciugato di tutta l'aria e ho, da lì, veramente fatto fatica a respirare.

Ho creduto fono all'ultimo secondo, fino al tuo ultimo respiro, che tu potessi sconfiggere il tuo cancro. Ti giuro che ci ho creduto davvero, anche se qualcuno pensa il contrario.

So di non essere stata utile per quanto riguarda gli aspetti tecnici della malattia, sicuramente avrei potuto fare di più da quel punto di vista, ma spero che il mio esserti stata affianco e non trattarti come un malato terminale ti abbia dato un po' di serenità e, per quanto possibile, felicità.

Ho passato con te i migliori momenti della mia vita e pensare di andare avanti senza di te mi sembra impossibile.

Quando sei morto il mio mondo è andato in frantumi. Non solo non ho più te che eri, e sei, la mia vita, ma anche tutti i nostri sacrifici, i nostri progetti sono andati letteralmente a fanculo.

Ogni giorno ti penso. Cerco di farlo in modo superficiale, perché non riesco a pensare a fondo ai tuoi ultimi momenti, né a quelli precedenti.

Ogni volta che un ricordo felice bussa alla mia mente, un secondo dopo ti rivedo in quel letto d'ospedale; smagrito, debole e pallido, senza la forza di parlare o sollevare il braccio.

A malapena riuscivi a respirare. Fino al momento in cui non hai potuto fare nemmeno quello.

Non sai come odio il fatto di sapere tante cose riguardanti i tumori e le cure appropriate e il modo in cui funzionano o degli effetti collaterali che hanno sul corpo e sulla mente di una persona malata.

Io però sono stata fortunata. Tu non hai mai fatto pesare la tua malattia e soprattutto hai lottato come un leone contro quello che tu scherzosamente chiamavi “il mio Alien”.

Sono però anche arrabbiata con te.

Mi avevi fatto tante promesse che non hai mantenuto. Dovevi portarmi a Sharm el Sheik a fare snorkeling, perché sai quanto amo nuotare. Dovevamo andare alle terme austriache, perché sono più belle e c'è il divieto del costume.

Dovevamo mettere su famiglia e diventare genitori.

Dovevamo stare insieme, scannandoci e divertirci, diventando vecchi insieme.

Mi manchi e anche se sorrido, mi sento incompleta da quando non ci sei più.

Mi dicevi sempre che dovevo imparare ad essere autonoma e indipendente, ma sapevi benissimo che se avessi voluto le cose le ho sempre sapute fare. L'unica cosa che mi rendeva felice era fare tutto con te. Avere il tuo parere, la tua approvazione era fonte di gioia e felicità per me. Ora mi sembra di affogare e non respirare bene.

Sorrido e parlo di te, perché se sono ciò che sono il merito è tuo. Mi hai insegnato un sacco di cose e sei una parte fondamentale della mia anima.

So che sei al mio fianco, anche se non posso più toccarti o baciarti io ti sento. Ti percepisco alla mia sinistra, vicino al mio cuore.

Ogni giorno ricordo qualcosa di te. Come quando ci siamo ubriacati facendo colazione con frittura di pesce e vermentino di Sardegna o di quando ti sei rotto il mignolo del piede in spiaggia perché sei inciampato in una pietra nascosta dalla sabbia.

Ricordo anche di quando mi hai portata a Cagliari le prime volte oppure della sorpresa ogni volta che mi proponevi di andare a fare shopping.

Ricordo di quando mi sono addormentata la sera di Capodanno e abbiamo fatto cena con gli hot dog di un baracchino nel centro di Verona. Ricordo anche di quando presi dalla voglia di fare l'amore ci siamo imboscati in un cantiere.

E come scordare la volta che mi hai portata alle terme e dopo una cena di gala ti ho chiesto di portarmi al McDonald's perché avevo ancora fame.

Mi manca stare accoccolati sul nostro divano a guardare The Walking Dead, dopo una giornata di lavoro.

Mi manca anche la tua pignoleria e il tuo sgridarmi per la mia pigrizia fuori dal comune.

Ci sono tante cose che potrei scriverti, tanti ricordi da tirare fuori.

Vorrei dire tante cose e nessuna.

Ma il mio desiderio irrealizzabile è che non vorrei dover scrivere questa lettera, ma solo dirti, guardandoti negli occhi, che ti amo.

Sei la mia vita, ora e per sempre.

Il sollievo che non soffri più è pari alla disperazione che provo nel non averti più al mio fianco.

So che ho preso alcune decisioni che ti hanno deluso, come l'aver ripreso a fumare, ma spero che nel complesso tu possa essere fiero di me.

Ti amo e ti amerò sempre.

 

La tua Picci.

  
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