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Autore: Altair13Sirio    30/03/2019    1 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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Luna Bianca scese a terra con un balzo dal disco magico evocato dalla sua K'Norfka e si voltò sorridendole. << Arrivate! >> Esclamò.
Corvina sorrise in risposta. << Mi raccomando, non combinare guai! >> Le disse poco prima che il suo disco svanisse e lei potesse scendere sul marciapiedi come Luna. Alzò lo sguardo verso la scuola. Le sarebbe piaciuto entrare lì con Luna, anche solo per poco tempo, per capire cosa la attendesse ogni giorno all'interno di quelle mura dall'aspetto non molto rassicurante. Non doveva essere niente di troppo preoccupante, visto che la bambina era sempre così entusiasta di andare a scuola.
<< Io non combino mai guai! >> Rispose Luna incrociando le braccia con sguardo di intesa.
<< Potrei non essere d'accordo… >> Fu la risposta velata di Corvina, che sorrise ancora tornando a guardare la bambina.
Luna Bianca sembrò non notare la frecciatina della sua tutrice e cominciò a guardarsi intorno e poco dopo sembrò avvistare qualcosa a lei molto gradito. << Emily! >>
Luna cominciò ad agitare una mano con grande trasporto mentre una ragazzina dai capelli biondi legati in due codini si avvicinava al cancello a passi decisi e testa alta. Si accorse di Luna non appena questa la ebbe chiamata e sorrise quasi istantaneamente, prima di dirigersi verso l'entrata deviando di poco la sua direzione.
Luna salutò in fretta e furia Corvina e inseguì la bambina per accostarsi a lei, quindi cominciò a chiacchierare a ruota libera come era abituata a fare. La maga rimase a osservare con un sorriso le due bambine che si allontanavano con calma mentre le loro voci venivano sopraffatte da quelle degli altri bambini intorno a loro; le dava un immenso piacere vedere che finalmente Luna avesse degli amici con cui poter essere sé stessa. Sentiva che essere amico di Luna fosse uno dei privilegi più grandi che un bambino della sua età potesse ricevere, visto quanta luce potesse portare un animo come il suo nella vita di qualcuno; per non parlare dei benefici che altri avrebbero portato a lei essendo loro amici.
La maga cominciò a guardarsi intorno con circospezione, nel tentativo di adocchiare il volto di Kitty o Fang in mezzo alla gente che assediava la scuola, ma non sembrava esserci nessuno dei due: le era stato detto di informarli della irremovibilità di Stella e riguardo al loro invito a cena e sperava di potersi sbrigare il prima possibile con quella faccenda, ma non riusciva a capire perché dovesse farlo proprio lei. Non avevano neanche pensato di interpellare Luna al riguardo, che conoscendo il figlio di Fang e Kitty avrebbe potuto esprimere il suo punto di vista su quella cosa, ma difficilmente qualcosa avrebbe fatto cambiare idea a Stella…
<< Miss Corvina? >>
Una voce giovane e cordiale attirò l'attenzione della maga mentre lei era girata verso il lato opposto. Lei si voltò scoprendo davanti a sé una graziosa ragazza bionda con i capelli raccolti in una treccia posata su una spalla; sorrideva e sembrava che avesse qualcosa da darle.
<< Sì? >> Fece Corvina con tono neutro, chiedendosi se la conoscesse.
La ragazza continuò a sorridere e si portò una mano al petto, presentandosi. << Mi chiamo Laurel, sono l'insegnante di disegno di Luna Banca. >> Non appena disse "insegnante di disegno" l'interesse di Corvina crebbe istantaneamente.
<< Lei è un'insegnante? >> Chiese stupita dalla sua giovinezza. Forse la ragazza dimostrava meno degli anni che avesse, comunque era davvero strabiliante.
Corvina si ricompose subito pensando che fosse scortese concentrarsi sull'età di una persona e dubitare della sua professione; sicuramente però, a giudicare dall'espressione rassicurante che assunse, la ragazza doveva essere abituata a quel tipo di reazione da parte della gente. << E' successo qualcosa con Luna? >> Passò rapidamente al tema che probabilmente doveva averla portata a parlare con lei quel giorno. Cercò di dimostrare tutta la propria fermezza, per far capire di essere una persona posata e responsabile.
Laurel scosse la testa. << No, va tutto bene. Luna è una delle mie allieve più talentuose e sono davvero felice che si stia facendo dei buoni amici in classe. >> Subito a Corvina tornò in mente l'immagine della sua protetta che entrava nel cortile della scuola con la sua amica Emily, ma anche della volta che l'aveva vista entrare a scuola con il figlio di Fang e Kitty, nonostante questo non sembrasse molto contento della sua compagnia. Che quella fosse solo una facciata tenuta in piedi di fronte ai suoi genitori?
<< Allora non è successo niente. >> Commentò sollevata Corvina, pensando di potersi preoccupare un po' di meno finalmente. Assunse una posa che trasmetteva più confidenza e sorrise debolmente alla ragazza. Tuttavia, la insegnante dovette contraddirla.
<< Ecco… Non è esattamente così. >> Mormorò turbata stringendo al petto una cosa che solo in quel momento Corvina riuscì a notare. La maga provò a vedere meglio di cosa si trattasse, ma Laurel sembrava comunque intenzionata a fargliela vedere da un momento all'altro. << Tempo fa, dopo aver fatto una lezione di pittura in classe, dissi ai ragazzi che avrebbero dovuto portare i propri lavori a casa e farli vedere ai propri genitori. Dopo quel giorno, molti genitori e parenti dei bambini sono venuti a complimentarsi con me per aver tirato fuori il meglio dai loro figli; tutti tranne il signor Robin e la signora Stella. >> Cominciò a sfilare da un lato quella che sembrava essere una tela da pittura rotta; le cornici che tenevano teso il tessuto erano spaccate e la tela stessa presentava degli strappi in alcuni punti. << Normalmente avrei pensato che fossero troppo impegnati o che comunque non avessero interesse a venire a parlare con me, se poco dopo la fine della lezione non avessi trovato questa nel cestino della spazzatura della classe. >>
La ragazza consegnò la tela danneggiata a Corvina tenendola puntata verso il basso. Il legno era tenuto assieme dalla tela, che pur squarciata era rimasta ancorata ai lati e quindi aveva mantenuto un minimo di somiglianza con l'opera originale. Quando Corvina la girò vide un dipinto di un cielo stellato immenso e la vista della città dalla torre di casa; sembrava esserci una forte luce nel cielo, assieme alle stelle più piccole.
Corvina alzò lo sguardo confusa. << Che cos'è questo? >> Chiese turbata.
Laurel sospirò. << Temevo che non ne sapeste niente… Questo è il dipinto fatto da Luna quel giorno. Era molto bello e lei stessa sembrava esserne molto orgogliosa, ma per qualche motivo ha preferito liberarsene. >>
Corvina tornò ad esaminare la tela strappata. Luna Bianca non avrebbe mai fatto una cosa del genere, soprattutto visto l'entusiasmo con cui sembrava accogliere ogni occasione come quella. Poi si ricordò di quella volta che la bambina si era quasi messa a piangere pur di non voler rivelare cosa avesse creato nell'ora di arte a scuola e tutto quanto le fu più chiaro.
Luna non aveva portato con sé il dipinto non perché andasse tenuto a scuola, ma perché era andato distrutto. Per qualche motivo la ragazzina doveva aver pensato che fosse brutto – come aveva detto lei stessa per chiudere rapidamente la conversazione quanto posto il quesito – o qualcos'altro doveva aver causato tutto quello e spinto Luna a nascondere i resti del suo lavoro, piuttosto che portarli a casa comunque. Perché aveva fatto questo? Temeva di deludere i suoi genitori?
<< Pensa di aver capito qualcosa? >> Provò a chiedere Laurel interrompendo il flusso di pensieri di Corvina.
La maga scosse la testa e tornò a concentrarsi sulla insegnante. << Lei cosa pensa che sia successo? >>
Laurel distolse lo sguardo per un attimo e strinse le spalle. << Non credo che Luna potrebbe fare una cosa del genere, specialmente dopo aver visto quanto fosse orgogliosa del suo dipinto… Forse qualcun altro l’ha spinta a distruggerlo, o potrebbero averglielo preso con la forza. Magari qualcuno lo ha preso senza che Luna se ne accorgesse e lo ha rovinato, lasciando che Luna lo ritrovasse in seguito senza sapere che fosse successo. Ho aspettato così tanto a volerglielo mostrare perché speravo che Luna venisse da me a parlarne, o comunque il fatto saltasse fuori in qualche modo
… Ma a questo punto non credo che sarebbe successo tanto presto. >>
Corvina ascoltò attentamente le parole della ragazza e annuì piano mentre questa andava avanti con le ipotesi. Era la stessa cosa che pensava lei, non era possibile che Luna Bianca rovinasse a quel modo una cosa per cui aveva lavorato duramente senza alcun motivo. Tornò a guardare con aria di sconforto la tela distrutta che teneva tra le mani. << Lei ha notato qualcosa di strano nel comportamento di Luna o dei suoi compagni, ultimamente? >> Chiese. Non sapeva effettivamente come fossero i rapporti di Luna con gli altri compagni, a parte quei due che aveva visto.
Laurel però scosse la testa. << I bambini sono tutti molto affiatati tra loro e Luna è riuscita a integrarsi al gruppo senza alcuno sforzo. E’ persino riuscita a fare amicizia con il ragazzino più timido della classe! >>
Corvina rimase in silenzio. Quindi non poteva essere stato qualcuno della sua classe.
La campanella della scuola cominciò a trillare e il suono attirò subito l’attenzione della giovane insegnante, che si scusò dicendo di dover andare a lezione. << Cercherò di capire se ci sia qualche problema con Luna e vi ricontatterò se dovessi scoprire qualcosa… >> Disse salutando Corvina e cominciando ad andare verso l’edificio.
Corvina la richiamò. << Credo che questo sia suo… >> Disse porgendole la tela rovinata. Laurel scosse la testa.
<< Lo tenga. E’ rovinato, ma è comunque un bellissimo quadro e Luna merita di saperlo. Soprattutto, merita che sia la sua famiglia a dirglielo. >> Detto questo la ragazza volse di nuovo le spalle alla maga e se ne andò.
Corvina rimase in silenzio con le braccia tese in avanti, un’infinità di pensieri le attraversarono la mente e non riuscì nemmeno a salutare la ragazza. Era stato un bel gesto da parte della signorina Laurel, andare a parlare con lei di quel problema, ma in quel preciso istante Corvina non aveva idea di come reagire a tutto quello. Ancora una volta, aveva ricevuto prove che dimostravano come le cose non andassero tutte rose e fiori come Luna volesse fargli credere e non sapeva più che pensare.
Avrebbe dovuto parlarne con la bambina, oppure avrebbe fatto meglio ad aspettare e vedere se Luna si sarebbe aperta a lei o a qualcun altro in casa? Era anche possibile che la piccola si fosse dimenticata del quadro e lo avesse lasciato a scuola, e magari qualche ragazzino pestifero lo avesse trovato e distrutto per gioco… Ma no, era impossibile che Luna dimenticasse una cosa così importante.
Non poteva trattarsi di un caso, ma per il momento Corvina avrebbe deciso di tenere quell’informazione per sé. Quindi si voltò e cominciò ad andarsene. Era così confusa in quel momento, che si dimenticò anche del motivo per cui era rimasta ad attendere fuori dalla scuola invece che andarsene subito dopo aver lasciato Luna Bianca.
   
 
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