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Autore: killian44peeta    30/03/2019    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Natalie
 

Aprii gli occhi, ritrovandomi nuovamente nella mia stanza nel gioco, con un raggio di luce che penetrava dalla finestra, solleticandomi il naso ed infastidendomi le palpebre.

Mi sentivo rintontita, come se avessi dormito davvero.

Mi alzai, stiracchiandomi per rimettere in moto i muscoli indolenziti, sbadigliando e dirigendomi verso la stanza con il quaderno delle missioni.

Lo cercai per buoni dieci minuti, trovandolo, ma con frustrazione, siccome era finito dentro ad un armadio che nascondeva dei vestiti mai visti in cui, sinceramente, non avevo messo assolutamente mano... E con ancora più irritazione, una volta aperto, vidi la pagina missioni.

Era bianca, stramaledettamente bianca: vi era scritta la route, ma nulla d'altro.

Guardai dunque la mappa, abbastanza insicura sul da farsi, prendendo a cambiarmi nel frattempo.

"Forse troverò Maximilian nel negozio..." Pensai , dirigendomi verso il bagno e sciacquandomi la faccia ripetutamente, come per chiarirmi le idee.

In effetti era probabile: dove altro avrebbe potuto essere?

Cercai dunque mentalmente una scusa per presentarmi al negozio.

Dovevo comprare qualcosa, sì.

Ma cosa? C'erano tante di quelle cose nel market che non conoscevo... E presentarmi lì con un -vorrei curiosare un po' - non mi avrebbe certo assicurato che potessi parlargli ancora!

Potevo chiedergli, magari, la possibilità di avere uno di quei fattorini volatili ...  Ma l'idea mi metteva ansia.

Non é che presentarmi lì mi avrebbe fatta sembrare precipitosa? Beh... Forse... Però...

In mezzo secondo mi ritrovai a scuotere la testa come una dannata, afferrando la borsa con il quaderno e cacciandomela sotto braccio, sperando che comparisse qualche missione, uscendo di casa.

E appena misi piede fuori, raggiungendo il marciapiede, mi ritrovai davanti il castano con tuta da corsa e una sorta di cuffia che gli si arrampicava lungo l'orecchio.

Per poco non ci scontrammo: riuscii ad evitarlo a stento, tanto che persi l'equilibrio, cadendo a terra e dando una di quelle culate che di certo non mi sarei mai dimenticata.

-Ow. Ow. Ow...-

- Oddio, scusa!- fece, agitato, con aria decisamente preoccupata -Ti sei fatta male?-

-Non ... Non tanto- asserii, cercando di ignorare il fastidioso bruciore del mio sedere che decisamente diceva il contrario.

-Mi dispiace! Dovrei tenere più conto a cosa mi circonda quando corro. Lascia che ti aiuti- mi porse entrambe le mani, mani che accettai, rimettendomi così in piedi.

"Sembra troppo una scena da film" pensai tra me e me, cercando di nascondere un sorriso "Non che mi dispiaccia, l'unica pecca é il segno rosso che decorerà le mie chiappe per il resto della giornata"

-Grazie- asserii, una volta in piedi.

-E di cosa? Sono io ad averti fatta cadere a terra-

-Beh, molte persone sono capaci di farti cadere, non è detto che tutte ti aiutino a rialzarti- feci, alzando le spalle.

Mi guardò sorpreso, per poi scoppiare a ridere fragorosamente -Questo é vero, hai ragione. Mi sento già meglio, ho la coscienza un po' meno sporca, adesso-

Sorrisi, mordendomi l'interno delle guance e trattenendo la risata che stava per uscire anche da me.

-Non sei a lavoro, ora?- chiesi, incerta.

-Mmh, al momento no. É ancora chiuso il negozio, perché?- lui aggrottò la fronte, mostrando un espressione che avrei definito adorabile anche a voce alta se non fossi stata davanti a lui.

-Ah, niente, ero... Curiosa di vedere le vostre creazioni e capire come funzionavano... ieri ero più che altro concentrata sull'appartamento  per fare domande- asserii, cercando di non arrossire al sentirmi osservata da lui, sperando che tutti i pensieri che facevo non fossero leggibili sulla mia faccia.

Sarebbe risultato problematico, ecco.

-Okay, se vuoi ti faccio fare un giro generale-

-Se non ti da fastidio... Mi farebbe piacere-

Lui sorrise -Non sei affatto un fastidio, tranquilla. Mi piace stare in tua compagnia, sei una ragazza simpatica e il tuo modo di pensare è davvero singolare-

Felice come una pasqua? Toccare il cielo con un dito? Naaah. Semplicemente mi sembrava di essere morta e finita in Paradiso, nulla di che, nulla di preoccupante.

Se avesse poi detto che ero carina, mi avrebbe messa k.o, quindi forse era un bene che avesse semplicemente detto questo: non volevo schiattare al primo giorno di route.

Mi limitai a sorridere - Sono felice che la pensi così. Molti mi definirebbero strana-

-Meglio gli strani che i noiosi, dico io. Andiamo?-

-Certo-

Camminare a fianco a fianco in direzione del negozio, senza che la pioggia si mettesse a rompere le scatole, non essendo costretti a velocizzare il passo, era davvero bello.

Vedevo le persone passare, chiacchierando tranquilli, con qualche bambino che correva, o giocando, o stringendo cibo tra le mani.

Due di questi bambini si avvicinarono a noi di colpo.

-Max! La girella che mi hai dato la ho messa sulla cuccia di Billo! A Billo piace tanto- fece il primo, un bambino dai capelli color prugna, agitando leggermente le mani, appoggiandone una alla tuta di Maximilian.

-Lo spara bolle poi é divertentissimo!- aggiunse invece la seconda, la quale aveva i capelli neri raccolti in due codini -Tom voleva fregarmelo-

-Non è vero! Volevo solo vedere come funzionava- borbottò il bambino nominato con espressione mista ad un broncio, agitando la coda da leoncino.

-Invece sì! Volevi prenderlo- ribatté la bambina, facendo la linguaccia, per poi tornare ad osservare Maximilian.

-Laara, se glielo fai provare almeno una volta, vedrai che non tenterà di rubartelo - fece il castano, esibendo un sorriso ed accarezzando la testolina della più piccola -E se dopo prova a prenderlo, tu vieni da me che te ne do un altro-

-Sí!- quasi gridò Laara, tutta contenta, saltellando come una rana, afferrando una mano a lui, per poi guardarmi, come se si fosse accorta solo ora della mia presenza, allargando le pupille in maniera inquietante.

-Max, lei chi è?-

-Uhm... Lei é Natalie, Natalie, loro sono Tom e Laara, i figli di mio fratello-

Sorrisi ai due bambini, i quali guardavano prima Maximilian e poi me, poi di nuovo Maximilian e così via.

-É la tua fidanzata?- chiesero di colpo Tom e Laara, praticamente all'unisono, lasciando me con la faccia simile a quella di un pomodoro ed il castano che cercava di dire qualcosa di sensato, mentre loro facevano espressioni in parte divertite.

-No, ehm... Noi...-

-Sono una ... Una cliente- asserii, agitando le mani per negare il tutto, strappando degli -Ah, ok- ai bambini, prima che alzassero le spalle .

-Papà ha detto di dirti comunque che oggi verso le quattro é meglio non lavorare. - fece la bambina, per poi tossicchiare e fare la voce grossa, come per imitare il genitore -I Cavalieri Neri passeranno di qui ed è meglio chiudere bottega in questa zona. Non si sa mai con cosa potrebbero uscirsene-




 

  
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