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Autore: Dark Sider    21/07/2009    6 recensioni
Naruto ha avuto un incidente e ha perso la memoria. Tocca a Sasuke aiutarlo a ricordare: ci riuscirà? [SasuNaru]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: HAD TO HAPPEN

 

 

 

 

 

<< E allora puoi anche non disturbarti a tornare! >>

Sasuke chiuse la chiamata, inferocito e pensò di prendersela giustamente con il suo povero cellulare scagliandolo lontano, in una parte indefinita del piccolo salotto in cui si trovava, in piedi davanti al divano, con un libro paurosamente spesso che era rovinato a terra dalle ginocchia del corvino quando questo si era alzato in piedi in un impeto di rabbia.

Sasuke Uchiha rimase ancora qualche secondo in piedi, a guardare rabbiosamente la parete di fronte a lui, quasi la volesse demolire con la sola forza del pensiero.

Dopo qualche secondo decise che forse la sua era stata una scenata eccessiva e andò a cercare il suo cellulare, sperando che fosse ancora tutto intero. Lo trovò dietro ad una delle poltrone, ancora funzionante.

Guardò torvo il display poi, sbuffando, tornò verso il divano e raccolse quel libro che era stato il motivo scatenate della lite. Della lite con Naruto.

Loro due convivevano da un anno, ovvero da quando Sasuke era diventato maggiorenne e aveva potuto scappare dalla sua soffocante villa, trascinandosi dietro il suo ragazzo.

Sasuke e Naruto stavano insieme ormai da due anni. I  genitori di Sasuke non l’avevano mai accettato e, se prima erano ostili nei suoi confronti perché non dava loro le stesse soddisfazioni del suo fratello maggiore Itachi, da quando aveva confessato loro di essersi messo con Naruto i suoi genitori si comportavano come se lui fosse stato invisibile, come se fosse stato il fantasma di un fallimento.

Aveva diciassette anni. Perciò aveva dovuto vivere in quell’inferno per ancora un anno; appena compiuti diciotto anni lui e Naruto erano andati alla ricerca di una casa, anche solo un appartamento, e vi si erano trasferiti senza incontrare l’opposizione di nessuno: Naruto perché, appunto, non aveva nessuno con cui scontrarsi e Sasuke perché aveva ricevuto il congedo dalla sua famiglia addirittura con un’atmosfera gioiosa, come se non aspettassero altro.

Da quel giorno era passato circa un anno.

Ora Sasuke e Naruto, a diciannove anni, frequentavano l’università e lavoravano per mantenersi gli studi; ed era stata proprio l’università ad aver scatenato quella lite.

Quella sera di fine Novembre non era una sera come tutte le altre. Era l’anniversario di fidanzamento di Sasuke e Naruto.

E Sasuke se ne era dimenticato. Naturalmente il corvino non aveva fatto apposta: di lì a pochi giorni avrebbe avuto un difficile esame che aveva intenzione di passare a tutti i costi; erano settimane che studiava sopra quel maledetto libro, incessantemente, non pensando ad altro.

Naruto l’aveva chiamato chiedendogli, piuttosto irritato, se per caso aveva una qualche idea di quale giorno fosse quello. Sasuke, dal canto suo, gli aveva risposto che non aveva voglia di perdere tempo con i suoi stupidi indovinelli, senza nemmeno riflettere sulla domanda dell'altro. Da lì i due avevano cominciato a litigare ed insultarsi.

Sasuke sapeva che Naruto aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Così aveva semplicemente deciso di chiudergli il telefono in faccia quando si era trovato alle strette.

Il corvino sapeva anche che Naruto non sarebbe tornato a casa quella sera e, benché continuasse a ripetersi che non gliene poteva importare di meno, era preoccupato per il suo dobe: così idiota che era avrebbe sicuramente combinato qualche casino.

Per distrarsi da quei pensieri un po’ troppo apprensivi, il ragazzo tornò a concentrarsi sul suo libro, divenuto ormai familiare ed odiato da Naruto perché, da un po’ troppo tempo per i suoi gusti, gli stava rubando Sasuke.

Ovviamente era un’idiozia essere geloso di un libro, ma non poteva farne a meno. Era arrivato anche a pensare di sbarazzarsene ma sapeva che Sasuke non gliel’avrebbe mai perdonato, così si era sforzato di sopportare pazientemente. Ma quello che era successo quella sera era stato troppo per il suo carattere irruento.

 

 

 

Sasuke si stropicciò gli occhi stanchi e si lasciò scappare uno sbadiglio.

Lesse per l’ennesima volta la stessa frase: “con la legittimazione il figlio nato fuori dal matrimonio acquisisce la qualità di figlio legittimo…

Sasuke si massaggiò le tempie, cercando di concentrarsi. Odiava Diritto Privato più di ogni altra cosa; addirittura più delle idiozie che diceva Naruto.

Stava di nuovo per rileggere quella frase cercando di cogliere l’arcano significato di cui era intrisa, quando il cellulare squillò.

Il corvino lo afferrò di malavoglia e guardò il nome che compariva sul display: Naruto.

Per un attimo pensò di non rispondere, ma qualcosa gli disse che era la cosa giusta da fare.

<< Dobe, ti ho già detto… >>

Sasuke fu interrotto da una voce che non era quella di Naruto. Il ragazzo spalancò gli occhi, sorpreso.

<< Sasuke Uchiha? >>.. Il corvino attese qualche secondo, prima di rispondere. Era troppo scosso e sorpreso per parlare subito: non si era aspettato di sentire una voce diversa da quella allegra di Naruto.

<< Si. Chi è? >>

Ecco, lo sapeva! Sicuramente Naruto aveva combinato qualche casino e, probabilmente, lo avevano arrestato.

In effetti quello dall’altra parte della cornetta era un poliziotto, ma quello che gli disse non fu che Naruto era stato arrestato. Ma che aveva avuto un incidente.

Il cervello di Sasuke ci mise un po’ per registrare la notizia; come per quella frase di Diritto Privato, non riusciva a capire il significato di quell’affermazione.

<< Un incidente? >> mormorò.

Quando il poliziotto confermò, Sasuke si affrettò a chiedere: << e adesso dov’è? >>

Ricevuto il nome dell’ospedale in cui Naruto era stato portato, fece per chiudere ma il poliziotto lo trattenne ancora chiedendogli se voleva sporgere denuncia.

<< No, non importa >>. Figurarsi se si metteva a perdere tempo a sbrigare quelle pratiche legali quando non sapeva nemmeno come stava Naruto.

<< Sicuro? >>

Sasuke inarcò un sopracciglio. << Ho già detto che non importa >> sbottò, poi chiuse la chiamata prima di poter essere di nuovo interrotto.

Raggiunse di corsa la sua macchina e si affrettò a raggiungere l’ospedale.

Per la prima volta, da quando Sasuke aveva cominciato a preparare quell’esame, Naruto era passato di nuovo al primo posto nella lista delle cose più importanti.

Mentre sfilava lungo le strade semi-deserte di Tokyo, dentro di lui continuava a montare l’ansia.

Se fosse successo qualcosa di grave al suo dobe non se lo sarebbe mai potuto perdonare: quell’incidente era colpa sua. Se invece di cercare di darsi ragione si fosse semplicemente scusato, a quell’ora Naruto sarebbe stato a casa e Sasuke avrebbe trovato un modo per farsi perdonare che sarebbe finito sicuramente in una notte di passione.

Ed invece, per colpa del suo maledetto orgoglio, si trovava a correre verso l’ospedale.

Raggiunta la grande struttura, Sasuke si fondò all’interno. Riconosceva quel’ospedale: ci era venuto una volta quando, da piccolo, era caduto dalla bicicletta e aveva dovuto mettere tre punti al ginocchio.

<< Posso fare qualcosa per lei? >> una voce fece riscuotere Sasuke dai suoi ricordi. Una donna lo fissava accigliata da dietro il vetro sottile della piccola stanza dove si trovava.

<< In che stanza è Naruto Uzumaki? >>

La donna, con lentezza, si mise a sfogliare un registro.

Sasuke cominciava a perdere la pazienza: quanto ci metteva a trovare un nome?

<< Piano 3, stanza 15 >>  recitò la donna, con voce annoiata.

Sasuke si avviò in fretta verso l’ascensore.

Raggiunto il piano 3 si fiondò verso la stanza 15 e spalancò la porta.

Tirò un sospiro di sollievo trovandovi Naruto che, disteso su un letto, sembrava dormire.

Un’infermiera che si trovava lì, si voltò.

<< E’ un suo parente? >> si informò. Sasuke si limitò ad annuire.

<< Come sta? >> si affrettò a chiedere Sasuke.

<< E’ stato investito da un’auto ma non ha riportato fratture. Però ha battuto la testa; non sembra aver riportato gravi danni ma potrebbe aver perso la memoria. Questo però lo sapremo solo quando si sveglierà >>

La leggerezza con cui lo disse fece venire voglia a Sasuke di saltarle addosso e di strangolarla. Invece si limitò a ringraziarla e, quando questa lasciò la stanza, si sedette sulla sedia accanto al letto di Naruto e attese che si svegliasse.

 

 

 

 

 

***

Ok, lo so che ho da aggiornare un sacco di altre ff ma prometto che le finirò tutte ^^’’

Questa ff sarà composta da pochi capitoli ed è un altro dei tanti orrori nati dalla mia mente.

Spero che vi piaccia!!

  
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