Pensavi che l’irruenza, l’impazienza e la follia avessero i capelli rossi.
Annie è tutt’altro. Annie è bionda, così bionda che potresti perderti nell’allegria che ti trasmette. Tu che sei sempre stato così cupo e triste, così folle e perso.
Esce dalla camera del dottor James di corsa, sbatte lo sportello, si ferma soltanto un attimo sulla soglia della porta. Avvicina una sigaretta alle labbra, ti squadra veloce. I suoi occhi vanno su e giù su di te.
«Sono dei truffatori, non ascoltarli», afferma, avvicinando il grosso accendino alle labbra. «Sono loro quelli matti, noi non abbiamo nulla di sbagliato».
Annuisci, Owen. Hai la testa occupata dai farmaci che ti prescrivono per controllare quella che chiamano schizofrenia. Tu non ne sei troppo convinto, però. Sai che c’è qualcuno che ti controlla, sai di dover fare tante, troppe cose, per salvare il mondo. E sarai pronto alla missione, quando arriveranno a prenderti.
Il tuo respiro si blocca per un secondo.
Non sarà mica questo, il segno mandato dal futuro? Non sarà la bionda di fronte a te che ti sprona a sparire da lì, che ti conferma quanto tutta sia sbagliato... non sarà forse lei il messaggero?
Accidenti, nessuna delle tue voci ti ha mai spiegato come sarebbe successo.
Domandi alla tua testa se è lei, quella che stai aspettando da tanto, troppo tempo.
Silenzio tombale. Tutti zitti quando servono, eh?

In pochi minuti hai compreso che Annie non sa proprio guidare le auto. Temi vi schianterete presto da qualche parte, ma non importa. Lei continua a sterzare da una parte all’altra e tu non sai dove state andando. La missione, però, è qualcosa di segreto – segretissimo, suggerisce una voce – e chiunque potrebbe ascoltare quali sono i vostri piani per salvare il mondo.
Quindi dovete mantenere il silenzio. È per questo che la ragazza bionda al tuo fianco – ha detto di chiamarsi “Annie”, ma tu credi che sia un nome in codice che significa qualcos’altro – ancora non ti ha spiegato nulla, del piano; sta aspettando il momento giusto.
Ti soffermi a osservarla, perché credi sia più interessante del mondo che scorre fuori dai finestrini.
«Perché mi fissi, stramboide?».
«Pensavo. Quando arriveremo?».
«Non ne ho la più pallida idea», risponde.
Ecco la conferma che cercavi. Ora sei sicuro sia una messaggera che arriva dal futuro. Ora sai che salverete il mondo.

Certo, prima preferivi ti venisse spiegato il progetto. A quanto pare dovrai andare avanti per inerzia e capire meglio la situazione soltanto vivendola, perché Annie non sembra intenzionata a spiegarti il grande piano.
Scendete dal veicolo. Vi trovate in una stradina buia. Di fronte a voi, lì dove pensi si aprirà presto un passaggio segreto che vi porterà in un altro universo, c’è soltanto un palazzo fatto di mattoni, diroccato e scialbo.
Beh, non potevano certo mettere un teletrasporto in una lussuosa villa al centro della città, quindi lo trovi plausibile.
Annie però ti dice di aspettarla lì.
«Posso salire solo io. Stai fermo qui».
«E cosa faccio nel frattempo? Quando arriva il mio turno?».
«Oh, arriverà, tranquillo». 
Sorride, Annie. 
Sale le scale, sparisce, dopo un po’ scende e ritorna. Dinamica e scattante s’infila nella sua auto, la mano stretta nella tasca del cappotto marrone. Suona il clacson per incitarti a muoverti, a salire di nuovo sul veicolo.
«Non rimanere lì imbambolato! Su, sbrigati!».
Non ci pensi due volte prima di seguirla.
Dopo un po’ capisci che non è lei la messaggera arrivata dal futuro, non è con lei che salverai il mondo. L’unica cosa che ha fatto è stata procurarsi della droga e coinvolgerti in quel casino. Forse perché non le bastavano le pasticche A, B e C del dottor James. 
Però fra una pillola e l’altra, un viaggio mentale e qualche enigma da risolvere, siete diventati amici.
Forse andrà meglio, anche se il pianeta non sarà mai in salvo. Anche se le voci continueranno a tormentarti. 
Non sarete più soli. 


                           

---

Fuori programma vi pubblico questa piccolissima one-shot che scrissi alcuni mesi fa, presa dal bisogno di scrivere su questi due perché, diamine, Maniac è una delle mie serie tv preferite. E' originale Netflix e ve la straconsiglio perché è davvero molto particolare. 
Non prenderei, se fossi in voi, con troppa serietà questa storia. E' stata scritta parecchio tempo fa, me ne ero completamente dimenticata, l'ho ripescata e trovandoli molto IC ho deciso di postarla, concludendola, anche se inizialmente avevo un'idea, questo me lo ricordo... quando l'ho ripescata quell'idea era già sparita, e quindi niente. Tra l'altro, non mi piace affatto l'uso della seconda persona, che mi sembra molto confusionario, ma non avevo voglia di riscriverla sotto un altro punto di vista. 
Il problema è anche che è difficile da contestualizzare all'interno della serie, visto che qui i due fuggono via bellamente dalla struttura in cui fanno i test, questo sconvolgerebbe un po' troppo la trama originale e farebbe saltare il finale stesso, ma vabbè. Non mi linciate. 
Tra l'altro il tutto si distanzia parecchio dalle solite cose che scrivo. Cioè, magari a voi è sembrato tutto angst, ma per me sono qualcosa di felicissimo loro due che se ne vanno in giro, fregandosene dei problemi mentali. lol
Smetto di divagare. Spero che vi sia piaciuta questa lettura, anche se, vi ripeto, vedelo come uno scritto senza troppo impegno xD