Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: elfin emrys    31/03/2019    3 recensioni
{post5x13, sorta di postApocalisse, Merthur, 121/121 + epilogo}
Dal capitolo 85:
Gli sarebbe piaciuto come l’aveva pensato secoli prima, quando era morto fra le braccia del suo amico, non ancora consapevole che sarebbe tornato, con Merlin, sempre, sempre con lui.
In fondo, non aveva mai desiderato null’altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I Grant – Capitolo 14
(Gli Arthur – Capitolo 3)
 
Era stato straordinariamente facile riprendersi dalla bevuta della notte prima e Arthur supponeva ci fosse sotto qualche trucco di Merlin, anche se non gli aveva detto nulla.
Il biondo stava dagli stallieri al limitare del centro abitato e, poggiato su uno steccato, osservava attentamente i cavalli che gli venivano presentati. Le stalle erano le uniche costruzioni vere e proprie all’interno del villaggio, insieme a quella del fabbro: gli avevano spiegato che avevano mantenuto e riedificato i resti di un antico maneggio, il che era anche il motivo per il quale la zona era più bassa rispetto al resto, tanto da dover scendere qualche scalino per stare allo stesso livello.
Arthur aveva nettamente bisogno di un cavallo poiché voleva, in quella giornata, andare a vedere gli anteposti che davano sulla strada per la Città Vecchia. Era una zona che non aveva mai visto, né conosceva i pensieri delle guardie che lì risiedevano. Non era, quindi, saggio lasciare che non vedessero il loro nuovo capo e il Consiglio appena formato gli aveva dato ragione.
Gli avevano spiegato che gli anteposti erano sempre stati sotto sorveglianza diretta di Grant. Poiché Arthur aveva intenzione, nel tempo, di rivoluzionare molte cose all’interno del sistema della tribù, pensava non fosse il caso di mantenere un contatto così stretto con l’organizzazione degli anteposti. Con sé, appena avrebbe deciso un cavallo, avrebbe portato Evan, il secondo figlio di Edward ed Edith, il quale, a quanto pareva, aveva grande esperienza per la gestione degli anteposti, di cui era stato spesso organizzatore; il nuovo capo avrebbe lasciato a lui la gestione in futuro, pretendendo che un esploratore andasse e venisse periodicamente con le informazioni necessarie. Tutto questo avrebbe richiesto molto tempo, poiché nessuno degli ex Grant sapeva scrivere e leggere e, prima di tutto, Merlin stava organizzando un programma di alfabetizzazione della popolazione. Fosse stato tempo prima, quando Arthur si era appena risvegliato, il biondo si sarebbe meravigliato della richiesta del mago, del fatto che secondo lui fosse necessario che tutti sapessero leggere e scrivere, ma da quando il moro aveva iniziato a dargli lezioni di storia, il re si era reso conto di quanto, effettivamente, fosse importante.
I cavalli furono disposti di fronte al nuovo capo e gli occhi di Arthur si illuminarono. Aveva sempre avuto un debole per quegli animali, fedeli compagni dei guerrieri in battaglia, coraggiosi quanto gli uomini.
Gli mancava il suo fedele destriero, che aveva lasciato a Camelot tempo prima, e sorrise tristemente al ricordo.
Tutte le bestie sembravano belle e in salute: Arthur seppe dire che gli stallieri facevano un ottimo lavoro. Il capo era ben sicuro di quali caratteristiche privilegiare; sapeva, infatti, che sarebbe stato raro scendere in battaglia in quell’epoca e, soprattutto, aver bisogno della cavalleria, mentre gli sarebbe stato utile avere un destriero veloce e resistente alla fatica, in modo che potesse lasciare il villaggio il meno possibile quando avrebbe dovuto andare in viaggio.
Arthur osservò criticamente le selle e gli accessori e notò che erano leggermente diversi rispetto quelli che usava lui un tempo, ma non parevano scomodi, solo un po’ logori anche se ancora resistenti.
-Qual era il destriero personale di Grant?
Gli stallieri si guardarono, cercando nello sguardo dell’altro conferma alle parole che stavano per pronunciare.
-Non ne aveva uno, usciva rare volte dal villaggio; si limitava a rimanere in allenamento e in generale non aveva una preferenza precisa.
Arthur rimase interdetto. Era raro che un uomo non avesse un animale fidato e, poiché non aveva mai visto cani con lui, credeva che Grant trovasse il suo compagno nella propria cavalcatura. Evidentemente si era sbagliato.
-Come trattava i cavalli?
Uno dei ragazzi sorrise.
-Ah, molto bene. Lo stalliere prima di me mi ha raccontato che la sorella amava molto questi animali e che lui si è sempre preoccupato molto del fatto fossero in salute.
La bocca del biondo si aprì di stupore.
-Ha una sorella?
-Aveva. È morta quando erano ancora bambini.
L’altro stalliere si avvicinò.
-Qualcuno dice che sia stato lui ad ammazzarla…
Il giovane che aveva parlato per primo fissò il collega, scandalizzato.
-Non credo proprio! Era troppo piccolo!
-E allora?
Si rivolse verso Arthur.
-La bambina morì in circostanze misteriose e, cosa assai strana, nessuno ha mai visto il corpo!
Il biondo inclinò il capo.
-In che senso?
-Quando fu bruciata per il funerale, era totalmente coperta. Qualcuno pensa fosse per nascondere il fatto che era stata uccisa…
-Tutte stupidaggini. Era caduta da un dirupo in un incidente, il corpo era molto rovinato e per rispetto non l’hanno mostrato. Tutto qui.
Arthur alzò la mano.
-Voglio fare un giro con i vostri cavalli per sceglierne uno per il mio viaggio. Se avete delle discussioni, meglio farle dopo che avrò preso una decisione.
I due ragazzi annuirono e cominciarono ad accomodare il tutto per la prova.
 
Merlin sobbalzò, sentendo una poderosa pacca dietro la schiena. Si girò.
-Edith!
La donna incrociò le braccia e lo fissò con aria critica.
-Sì, Edith, quella cui hai detto “Mi devo un po’ staccare da Arthur”, “Il nostro rapporto dovrebbe raffreddarsi” mentre invece nascondevi il tuo amore segreto!
Il mago arrossì e sorrise scioccamente, come quando stava per tirare fuori una scusa.
-Ehm... amore segreto?
-Siamo stati almeno un paio di serate a chiacchierare e tu non mi hai mai detto che Arthur era il tuo uomo!
-“Il mio uomo”?
Edith gli puntò un dito sul petto.
-L’ho dovuto sapere alla festa! Da Elisa!
-Non ho scuse.
-Lo spero bene!
La donna si sedette comodamente, poi si mise le mani sul pancione. Aveva un ché di minaccioso.
-Ora, raccontami tutto.
-Tutto cosa?
Edith alzò gli occhi al cielo.
-Merlin, sono una signora incinta di un villaggio, cosa vorrò mai? I dettagli ovviamente!
Il mago arrossì.
-D... Dettagli?
-Sì! Da quanto vi conoscete, come vi siete innamorati, queste cose qui!
Merlin rise nervosamente.
-Oh, no, non lo vuoi sapere davvero.
-In che senso?
-È una storia troppo lunga e difficile.
-Tu sì che sai come attirare l’attenzione di una donna, Merlin!
Il mago scosse la testa.
-Edith? No.
-Ma...
-È una cosa che forse verrai a sapere in futuro, per ora deve rimanere fra me e Arthur.
-Forse?
-Edith.
La donna sbuffò e alzò le mani.
-Va bene, va bene...
Osservò Merlin lavorare, sistemare l’infermeria e aggiornare la lista di materiali che aveva richiesto ai raccoglitori e che gli erano stati portati. Inclinò il capo, guardando con attenzione l’espressione corrucciata dell’altro.
Aprì le labbra, poi ci ripensò e le richiuse. Le riaprì, cambiando nuovamente idea, ma ci mise comunque un secondo in più a porre davvero la domanda.
-È vero quello che si dice, Merlin? Che sei immortale?
Il mago si irrigidì e fissò la donna. Mille sentimenti gli attraversarono il viso e, tuttavia, nessuna si fermò abbastanza a lungo da poter essere facilmente definita. Edith notò forse risentimento, paura, dolore, curiosità, stanchezza, disagio, ansia e tante altre ancora.
-È questo che ti preoccupa, Merlin? Che Arthur sia, invece, mortale?
Il silenzio dell’altro non fu una risposta sufficiente.
-Da quando sei arrivato, molti del popolo parlano di te e della tua immortalità. In realtà, dovrei parlare al passato, perché è dalla notte della ribellione contro Grant che non sento più nessuno dire nulla al riguardo. Credo che… Sì, penso che averti visto sanguinare sia stato abbastanza per loro. Sai, vederti ferito, come un uomo qualunque. Suppongo non se ne preoccupino più.
Merlin si rivolse, pallido in viso, verso la donna. Il suo sguardo era diventato impenetrabile, il suo volto totalmente privo di espressione. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma Edith lo bloccò.
-Non devi dire nulla. Se credevo che la storia della vostra relazione potesse essere pettegolezzo, questa, invece, è una questione davvero seria. So che me ne parlerai quando saprai cosa dire.
Il mago tentò un sorriso grato e la donna gli diede una lieve carezza su una guancia, poi batté le mani.
-Ordunque! Non mi avevi fatto chiamare per discutere della tua vita sentimentale.
Merlin si precipitò sul nuovo argomento, contento che fosse cambiato.
-No no. In realtà il motivo per cui ti ho chiamato preferirei fosse tenuto segreto. Ecco… diciamo che ne ho viste di cose negli anni e preferirei non ci fossero… incesti accidentali.
-In che… Oh… Beh…
Il moro strinse le labbra.
-Già, non so se tutti i figli illegittimi di Grant sanno di essere figli illegittimi di Grant. Magari nei primi tempi sembra non esserci alcun problema, ma negli anni… Preferirei evitare guai per quanto è possibile.
Edith annuì.
-Sì sì, capisco. Che io sappia tutti quelli più grandi sono a conoscenza dell’identità di loro padre, sui pochi più piccoli non so. Ti detto i loro nomi?
-Sì, per favore. Dimmi anche l’età e se alcuni di loro sono imparentati anche da parte di madre.
Merlin prese un pezzo di carta e si mise a scrivere secondo quanto la donna gli stava dicendo. La lista era più breve di quanto il mago si poteva aspettare, eppure molto più lunga di quanto si sarebbe auspicato. Ringraziò la donna, poi incantò il foglio in maniera che sembrasse solo una lista di medicinali. Edith, tuttavia, non si stava allontanando.
-Vuoi aggiungere qualcosa?
La donna si morse il labbro e alzò le sopracciglia.
-È solo una mia supposizione… Non ne ho mai parlato neanche con Edward.
Merlin si allarmò.
-Dimmi.
-Ecco…
I due si avvicinarono in maniera da mantenere comodamente la voce più bassa possibile.
-In realtà io credo che anche Frederick non sia proprio figlio di suo padre.
-Non assomiglia per nulla a Grant.
-No, a lui no, ma… a me ricorda troppo la sorella. Sembra un misto fra lei e la madre di Frederick. E nessuno dei suoi genitori era imparentato con la famiglia di Grant. Non so se ti ricordi la bambina, ma…
-Sì, la ricordo.
Merlin sapeva che non l’avrebbe mai dimenticata. Aveva poche memorie di lei prima della sua morte, ma erano vivide e luminose. Molto più intense di quelle del resto della popolazione, almeno. Non c’era stato alla sua morte, ma era stato presente, da lontano, al suo funerale. Non era riuscito a distogliere lo sguardo dal piccolo Grant, che guardava la pira come se avesse aperto gli occhi per la prima volta nella sua vita.
-Non ho notato alcuna somiglianza, ma grazie per avermelo fatto presente, Edith.
La donna annuì.
-Magari è solo la mia mente che mi ha giocato brutti scherzi, ma… mi è sembrato sensato dirtelo ora, anche se è solo un sospetto.
Merlin sorrise.
-Lo apprezzo.
Charles entrò in fretta, col respiro pesante.
-Il capo mi ha detto di venire ad avvertire che sta per partire.
Il mago lasciò da parte tutti i fogli e corse fuori con una mano in tasca, controllando se avesse tutto quello che voleva dare al suo re.
Arthur era fermo sulla piazza, in sella a un cavallo che Merlin non aveva mai visto. Accanto a lui, Evan stava salutando Edward ed Emily e i suoi occhi si illuminarono quando videro sua madre.
Il moro si avvicinò al capo e sorrise piano quando vide la collana con i crini di unicorno al suo collo.
-Call.
Arthur accarezzò il cavallo, sorridendo.
-Sarà lui ad accompagnarmi d’ora in avanti.
L’animale ne parve quasi contento. Merlin sorrise,guardò il destriero e gli sussurrò qualcosa all’orecchio. I suoi occhi divennero dorati e il re alzò un sopracciglio.
-Cosa gli hai detto?
-A chi?
-A Call.
Merlin sorrise.
-Diciamo che non vorrei vi perdeste. L’ho incantato in modo che sappia perfettamente che strada deve percorrere.
-Mi vuoi di ritorno il prima possibile, mh?
Il suo tono era divertito, ma la risposta del mago fu sincera e diretta.
-Sì.
Il sorriso di Arthur scemò, ma al suo posto apparve un’espressione di tenerezza mal celata. Un lieve rossore gli imporporò le guance.
Il re si chinò, fino a raggiungere il viso di Merlin, il quale si alzò in punta di piedi. Le loro labbra si incontrarono ed entrambi si sentirono un po’ più al sicuro.
Il moro prese delle lettere da dentro la tasca e gliele mise in mano.
-Qua ho scritto delle cose da dire alle guardie degli anteposti. Anche se spesso sanno leggere un po’, probabilmente non capiranno quello che c’è nelle lettere per intero, quindi dovrai riferirglielo tu.
Arthur annuì e mise le buste al sicuro.
-Tornerò fra un paio di giorni.
-Per qualunque cosa, manda un messaggero.
Il biondo sorrise.
-Ti do il permesso di dare una controllata con le tue abilità, se ti fa sentire meglio. Ma non voglio interventi.
Merlin incrociò le braccia e alzò un sopracciglio.
-Come vuoi.
La sua voce era seria, ma il lieve sorriso sul volto tradiva la sua vera emozione.
Arthur fece cenno ai suoi compagni di avvicinarsi e quelli finirono di salutare le loro famiglie e gli amici. Merlin fermò ancora il capo, per un’ultima raccomandazione.
-Probabilmente incontrerai dei mercanti dalla Città Vecchia. Non comprare nulla, sai ancora troppo poco delle epoche precedenti, ma tieni le orecchie aperte.
-Starò attento.
I due si sorrisero, poi il mago si allontanò. Seguì con lo sguardo la partenza e, quando ormai non si poteva vedere più nessuno, si girò per continuare a svolgere i propri compiti.
 
Erano ormai diverse ore che il gruppo avanzava nella foresta. Arthur poteva dire che era quasi arrivato. Lui ed Evan erano primi nella fila e, dietro di loro, c’erano alcune guardie che volevano cominciare a dare quel servizio.
-Quindi...
-Mh?
-Te e lo sciamano...
Arthur si innervosì a sentire quelle parole. Anche se aveva visto che per la popolazione non c’era alcun problema, l’istinto era comunque quello di accusare l’altro di insinuazioni spiacevoli e di negare tutto. Il biondo sapeva che Merlin non meritava quegli impulsi ed era consapevole che avrebbero potuto portare problemi nel futuro; doveva essere sicuro di sradicarli, di eliminarli fino alle fondamenta in modo da non farli mai più riaffiorare, perciò aveva deciso che ci avrebbe impegnato tutto il necessario. Quello era un primo passo. La voce non doveva essere inquisitoria o nervosa.
-Sì.
Bene.
Evan continuò il discorso.
-Sinceramente non l’avevo capito, anche se c’era stato qualcuno che aveva intuito.
-Davvero?
Il giovane uomo annuì.
-Elisa sicuro, forse anche Henry aveva avuto un sentore. Noi altri non avevamo proprio capito.
Rise
-Devo ammettere che è stato... strano? Voglio dire...
Sembrò ansioso di rettificare.
-Il senso è che non capita certo tutti i giorni. Sappiamo che fra i Niall è uso comune e il nostro precedente capo non ha mai dato problemi, ma non ero mai venuto a sapere di una relazione gay fra di noi e...
Arthur inclinò il capo. Gay? Era così che definivano i rapporti come quello suo con Merlin di quei tempi? Perché avrebbero dovuto essere gai, non c’era più felicità rispetto agli altri. La cosa lo confondeva e decise che avrebbe chiesto delucidazioni a Merlin in merito, anche se, allo stesso tempo, lo rendeva felice perché aveva un suono meno colpevole e segreto dei termini che usavano al tempo di Camelot.
-Non ti preoccupare, Evan, mi è chiaro cosa intendi.
Il giovane annuì, rassicurato dalle parole del capo.
-Eccolo!
Arthur osservò il segnale che indicava la vicinanza con il primo degli anteposti e sospirò, guardando il cielo che si stava facendo scuro.
Era arrivato.
 
Note di Elfin
Stavolta siamo proprio precisi ;) Daje, ragazzi, abbiamo quasi finito il periodo di passaggio, presto riiniziano i capitoli seri :D Questo non per dirvi che questi altri potete saltarli, eh, perché ci sono scritte cose importanti per il futuro, sennò non li avrei inseriti. Quindi state attenti. Perché è anche capace che vi ficco qualcosa che dico ora fra una ventina di capitoli, così, a tradimento :)
Ed ecco a voi il mio solito spazio per ringraziare pubblicamente chi ha recensito lo scorso capitolo (dreamlikeviewlilyy), perché si meritano che anche voi amiate queste persone come me ù_ù
Kiss
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: elfin emrys