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Autore: Shade Owl    31/03/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Keith si svegliò lentamente, rigirandosi diverse volte sul pavimento duro su sui si era disteso per riposare. La sottile coperta che aveva usato come materasso di fortuna gli si era aggrovigliata addosso nel corso della notte. Grugnendo infastidito si districò seccato dal drappo di stoffa ruvida, grattandosi nel contempo la testa, i capelli candidi totalmente spettinati dopo la brutta nottata.
- Ah, sei sveglio.-
Keith grugnì ancora, scoccando una rapida occhiata a Nightmare, in piedi sulla porta. Erano in quello che il Comandante aveva definito come un “appartamento abbandonato”, una sorta di casa umana di quel mondo che tuttavia non usava più nessuno. A sentir lui c’erano parecchi edifici, a New York, che venivano lasciati nel più totale abbandono anche per molti anni, motivo per il quale era molto facile entrarvi e usarli a piacimento, benché fosse una cosa illegale. Forse come nascondiglio un cubo di cemento non era esattamente comodo, ma se non altro permetteva loro di rimanere in incognito senza problemi.
- Mi sembra che ti sia passata sopra una mandria impazzita.- ridacchiò Nightmare, passandogli una borraccia metallica.
Keith la accettò e buttò giù una lunga sorsata di sangue di pollo, sentendosi presto rinfrancato e ristorato.
- Già...- sbuffò - Rimpiango il mio letto.-
- Sì, nemmeno per me è una festa. Ma questo è quello che passa il convento.-
- Bah… le signore?- chiese, alzandosi e andando a recuperare i fucili nell’angolo in cui li aveva lasciati.
- Ho procurato a Rin del denaro di questo mondo e le ho chiesto di comprare alcune cose utili.- rispose Nightmare, seguendolo con lo sguardo - Nova invece è sul tetto a cercare di localizzare il Doplanker.-
- Ancora?- chiese Keith, sorpreso - Ci prova da tutta la notte?-
Nightmare annuì.
- Sì. Non sa perché, ma all’improvviso è come se fosse scomparso dai suoi radar. Ha dormito pochissimo per l’agitazione… non che l’abbia mostrata apertamente, ovvio.-
- Potrebbe essersi già spostato in un’altra realtà?-
- No, la Pietra non può essere già carica. Nella migliore delle ipotesi ci vorranno ancora molti giorni, dopo tanti secoli di inutilizzo. Dev’essere qualcos’altro.-
- E intende restare lassù così a lungo?- chiese Keith, alzando lo sguardo verso il soffitto mentre si allacciava di nuovo le cinghie delle fondine - Rischia di congelarsi.-
- Gliel’ho detto anch’io.-
- E cos’ha risposto?-
- Il solito. Cioè non molto. Ma è sopravvissuta al Grande Vuoto, un po’ di freddo non le farà nulla di che.-
Keith si strinse nelle spalle, perplesso.
- Perché hai mandato proprio Rin a fare spese?- chiese, cambiando argomento - Cosa ne sa lei di questo mondo? Tu saresti più adatto.-
- Ma anche più vistoso.- rispose lui, allargando le braccia per indicare la sua tenuta - È vero, New York è piena di gente strana, ma tu e lei siete molto più normali, esteticamente parlando, di quanto lo sia io, e anche i vostri denti possono essere giustificati facilmente. Ma persino Nova attirerebbe l’attenzione. Comunque le ho dato istruzioni molto precise, non avrà problemi. Dovrebbe tornare presto.-
- Ah… e cosa le hai chiesto di prendere? Cibo?-
- No, vestiti e qualche altra cosa. Nova ha bisogno di un cambio d’abito per mescolarsi meglio con le persone, e pazienza per i capelli, diremo che si è fatta la tinta se ce lo chiedono.-
- E tu?-
- È a questo che mi serve “qualche altra cosa”.-
- Ah.- commentò semplicemente Keith - Beh… e ora che si fa? Aspettiamo?-
- Credo sarebbe meglio se ti dessi un’infarinatura di questa città.- rispose Nightmare, facendogli un cenno - Vieni, andiamo sul tetto anche noi, così vediamo anche come sta Nova.-

Passarono quasi un’ora a parlare di New York, accanto a Nova che, seduta a gambe incrociate in equilibrio sul bordo del tetto della torre di metallo e cemento in cui si erano nascosti, esercitava le sue capacità di Cercatrice nel tentativo di scovare il Doplanker. Per prima cosa gli spiegò che non esisteva una “Old York”, come aveva supposto (al limite la città di York, in Inghilterra), e che era una città più grande di quanto potesse immaginare (anche se mai quanto Valiant City, che ricopriva un intero pianeta), ma soprattutto che era il luogo ideale per uno come il Doplanker in cui nascondersi: con tante persone, animali e palazzi avrebbero impiegato un tempo quasi infinito per trovarlo, senza usare la magia.
Quando Rin tornò da loro, portando con sé alcune buste di carta e di plastica, Nightmare aveva appena finito di spiegargli il concetto di denaro di quel luogo, garantendogli di poter fare le sue “magie informatiche”, come le chiamava spesso, per forzare delle macchine da lui chiamate “bancomat” a ottenerne quanto ne volevano senza bisogno di dare qualcosa in cambio. Un processo che lui stesso definì illegale, ma che liquidò con un “non è un nostro problema”.
- Credo di aver preso tutto quello che c’era sulla lista.- disse Rin, posando le borse a terra - Anche se non ho capito molto bene queste cose tecnologiche che mi hai chiesto...- aggiunse, estraendo un foglio e scorrendolo rapidamente - Non me ne intendo granché, lo sai.-
- Andrà bene.- la rassicurò lui, guardando in una delle buste di plastica - Grazie. Signorina Lux, ti spiace interrompere un momento e venire qui?-
Nova si voltò verso di loro senza alzarsi, aggrottando la fronte mentre Nightmare le porgeva una busta di carta.
- Per te.- spiegò - Sono abiti di questo mondo. Non ho nulla contro il tuo abbigliamento, ma meglio non dare troppo nell’occhio. Questo mondo ignora l’esistenza della magia, se non stiamo attenti potremmo scatenare il panico.-
Nova sbuffò, ma non disse niente e scese dal basso parapetto, prendendo la borsa e sbirciandoci dentro.
- Non mi piacciono.- rispose - Voglio tenere i miei.-
- Non fare la bambina.- insisté Nightmare.
Lei inghiottì evidentemente la replica e allungò una mano verso il nodo del drappo che le copriva il petto, cominciando a scioglierlo. Subito, Keith e Nightmare si voltarono, mentre Rin andava ad aiutarla.
- Come sta andando, piuttosto?- chiese Nightmare.
- Non male, ma nemmeno bene.- rispose lei, mentre si cambiava - Percepisco la presenza del Doplanker, ma è debole… non riesco a localizzarlo chiaramente, so solo che è qui in città. È come se qualcosa disturbasse le mie percezioni.-
- Potrebbe essere lui? Avrà usato qualche incantesimo strano di cui non sapevamo niente?- chiese Keith.
- Dubito.- disse Nightmare, scuotendo la testa - Nei miei database non c’è nulla che indichi la capacità di nascondersi ai Cercatori come Nova. Qualcuno lo sta aiutando.-
- E chi?- chiese Rin - Gli unici Nativi che ha incontrato finora li ha uccisi o terrorizzati, e di certo Orlaith e i suoi amici non lo hanno accolto molto bene quando lo hanno visto.-
- Beh, qualcuno ci deve essere. È la sola spiegazione logica.- disse Nightmare, in tono perentorio - Dobbiamo cambiare tattica… Nova, hai tentato di localizzare la Pietra di Trasferimento? Di certo la terrà con sé, forse potremmo seguire quella.-
- Sì. Il segnale è un po’ più chiaro, chiunque nasconda il Doplanker forse non sa che esiste, e quindi non può proteggerla adeguatamente. È quella che stavo seguendo, adesso, ma è comunque difficile. Qualsiasi incantesimo protettivo sia, riesce almeno parzialmente a coprirne le tracce… ma è questione di tempo, prima o poi capirò dov’è.-
- Bene. Allora continua, perché il tempo è un lusso che non abbiamo.-
- D’accordo. Ora potete girarvi.-
Nightmare e Keith si voltarono a guardarla: Rin le aveva comprato dei vestiti umani in qualche negozio, e ora al posto dei due drappi bianchi indossava dei leggins scuri, una gonna nera e rossa che le arrivava poco sopra al ginocchio e una maglia nera a maniche lunghe. Ai piedi calzava un paio di scarpe di tela simili a quelle che avevano visto portare a Orlaith e alla sua amica Annie la sera prima.
L’effetto non era male, ma Nova non sembrava gradirlo comunque: era evidentemente scocciata, e tirava appena gli orli della maglia come se volesse toglierla ma non osasse farlo.
- Avevo pensato di comprare abiti abbastanza simili a quelli che indossi di solito, ma Nightmare mi ha vietato di prenderti qualcosa che esponesse troppa pelle.- si giustificò Rin - Scusa.-
- Come mai così pudico, Comandante?- sogghignò Keith.
- Diciamo che se avessi una figlia non la farei girare per New York vestita come veste solitamente Nova. C’è anche gente pericolosa in giro, meglio non esagerare. Una donna sola che riesce a sopraffare i propri aggressori, magari uccidendoli, attirerebbe l’attenzione.-
- Gli Adhaliah ostentano eleganza esponendo braccia, gambe e addome.- protestò lei, mentre chiazze rosa acceso le comparivano sulle guance - Così mi sento… ridicola.-
- Impara ad adattarti, ti servirà.- le ordinò Nightmare - Ora rimettiti a cercare, prima scopriamo dov’è il Doplanker e prima possiamo andarcene.-
Lei grugnì appena, ancora seccata, e si rimise sull’orlo del tetto a gambe incrociate.
- Lo sa che se perde l’equilibrio si sfracella?- chiese Keith.
- Ragazzo, non deconcentrarla.- lo riprese Nightmare - Ora andiamo, ho bisogno di assemblare qualcosa con i pezzi che mi ha procurato Rin e mi serve tempo e tranquillità.
- Non hai tempo, Nightmare.- disse Nova a sorpresa, proprio mentre si voltavano per andarsene.
- Cosa?- chiese lui.
- Non so cosa sia, ma percepisco una presenza.- spiegò lei, scendendo di nuovo dal parapetto. Ora non sembrava più seccata, ma più che altro agitata - È comparsa all’improvviso, non c’era prima. È simile a quella del Doplanker, anche se c’è qualcosa di diverso.-
- E la senti chiaramente?-
Lei annuì.
- Molto chiaramente.- confermò - Come se non facessero nulla per nasconderla… qualsiasi cosa sia, vogliono che venga trovata.-
- Va bene… finirò dopo allora.- disse Nightmare, incupendosi - Venite, prendiamo tutte le armi e scendiamo in strada… Nova, guidaci tu.-

Cosa avrà percepito Nova? E chi lo sa...
Ringrazio John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben e Arianna96r, i lettori che mi stanno seguendo. A presto!

   
 
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