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Autore: Sammer    01/04/2019    0 recensioni
Un passaggio collega il mondo degli umani ad Eldarya, purtroppo non è un normale cerchio di funghi, ma una vera e proprio breccia dalla quale si può entrare ed uscire a proprio piacimento, un pericolo per la Città d’Eel e pertanto va chiusa al più presto. Sembra l’occasione perfetta per tornare a casa ed Erika non può lasciarsela sfuggire, decide quindi di tornare dalla sua famiglia, attraversa il passaggio e cerca di riprendere la sua vita dal punto in cui l’aveva lasciata, non aveva considerato però che la sua assenza non sarebbe passata inosservata, soprattutto agli occhi di Nevra che sarà pronto a tutto pur di riaverla indietro.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erika, Ezarel, Nevra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma che stai facendo?!” disse Eweleïn guardandomi con disappunto mentre provavo ad alzarmi, le lanciai uno sguardo ammaliante “Vuoi giocare ancora alla dottoressa con me?” le chiesi ironicamente, l’elfa alzò gli occhi al cielo, “Ho appena finito di medicarti, cerca di non comportarti da stupido e mettiti a letto!” disse poi cercando di nascondere le guance rosse di imbarazzo, sorrisi divertito da quella scenetta, Eweleïn prendeva molto seriamente il suo lavoro alla guardia d’Eel e vederla imbarazzata dalle mie avances era quasi ricreativo, “Vieni con me allora, sono sicuro che saprai toccare i punti giusti per farmi sentire subito meglio…” dissi poi, deciso a non smettere e a godermi lo spettacolo: alcune garze caddero dalle mani dell’infermiera della guardia Assenzio, la sua pressione sanguigna aumentò e il suo colorito abbondonò il suo naturale pallore in favore di una tinta più rosea, naturalmente sapevo benissimo che non avrebbe mai ceduto, non a me e soprattutto non mentre ero in quello stato, ma giocare con lei e con le sue reazioni era l’unico modo che avevo in quel momento per distrarmi dal dolore che sentivo nella gamba. Per mia “sfortuna” l’elfa era troppo intelligente per cadere nella mia finta trappola, non era la prima volta che inscenavo quel teatrino e sicuramente aveva già capito dove volevo andare a parare, “Eweleïn, devo guarire il prima possibile per cui dammi qualsiasi cosa tu abbia nel tuo armadietto speciale e toglierò il disturbo” le dissi tra il serio ed il faceto, lei sospirò “Ti preparerò una pozione per alleviare il dolore, ma la ferita sembrava infetta per cui non so dirti quanto tempo impiegherà a guarire completamente…” disse poi, mi passai una mano tra i capelli e la lasciai dietro la testa appoggiandomi al braccio come se fosse un cuscino, lei mi guardò preoccupata e senza aggiungere altro sparì per poi tornare con piccolo recipiente contenente un unguento verdastro dall’odore sgradevole, “Non posso mettere quella roba!” le dissi tappandomi il naso, l’infermiera scoppiò a ridere “Sono sicura che le tue spasimanti ti troveranno comunque irresistibile, in alternativa puoi restare qui…” disse offrendomi così l’occasione di flirtare su un piatto d’argento “Sapevo che prima o poi ti saresti concessa a me ” le dissi mentre facevo finta di svestirmi, Eweleïn arrossì di nuovo “Mettilo 3 volte al giorno sulla ferita e dopo coprila con una benda fresca!” disse in fretta mentre fermava le mie mani, cercava di rivestirmi e mi consegnava la pomata disgustosa “E, soprattutto, non tornare qui tanto presto!” concluse infine quasi spingendomi fuori dalla porta, soddisfatto per la mia vittoria morale, mi allontanai dall’infermeria per raggiungere la mia stanza.
Adoravo il Quartier Generale, era costantemente pieno di vita, di persone che si allenavano, preparavano pozioni e che si spostavano in ogni dove, era un luogo dinamico e stimolante in cui mi sentivo al sicuro nonostante i pericoli a cui ero sottoposto in quanto capo della guardia d’Ombra, pericoli che dovevo affrontare e sconfiggere per far si che tutto restasse esattamente perfetto com’era in quel momento. La presenza degli umani era un esempio lampante di ciò a cui stavo pensando, erano pericolosi e la mia gamba ferita ne era una prova, non capivano né il nostro mondo né la magia che lo imprimeva, avrebbero provato a conquistarlo finendo per distruggerlo e in quanto guardia d’Eel noi tutti avevamo il dovere di impedirlo.
Ero preso dalla vita del Q.G. quando vivi Erika superarmi di corsa, “Dove vai così di fretta?” le dissi sperando di attirare la sua attenzione, la ragazza si voltò mostrandomi un paio di occhi stanchi e un viso stranamente pallido, evidentemente qualcosa la turbava, decisi di non manifestare la mia preoccupazione e di comportarmi come al solito “Se stai cercando la mia stanza è dall’altra parte del corridoio!” aggiunsi dopo sorridendo maliziosamente, “Sto andando al Rifugio a comprare qualcosa per compiacerti!” disse lei fingendo una nonchalance che non aveva e tentando di nascondere l’imbarazzo, mi piaceva il fatto che provasse costantemente a tenermi testa, di tutta risposta mi avvicinai a lei alzandole il volto con l’indice, volevo vederla da vicino, cercare di capire dai suoi occhi se avesse pianto o cos’altro ci fosse di strano in lei quel giorno “Compiacermi è più facile di quanto pensi” le dissi infine un po’ per contestualizzare la mia vicinanza a lei e un po’ per continuare a risponderle a tono, grazie alla distanza ridotta riuscì a constatare che aveva gli occhi leggermente arrossati, non per aver pianto ma probabilmente per rabbia, sembrava inoltre che non avesse dormito, c’era sicuramente qualcosa che la affliggeva, ma cosa? Che fosse stato il suo il quarto cuore che avevo sentito nella Sala del Cristallo qualche ora prima? No, non poteva sapere della riunione, ma se mi sbagliassi? Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi accorsi che la stavo guardando negli occhi da troppo tempo, dopo poco infatti lei non sostenne più il mio sguardo, spostò il viso abbassando gli occhi e si fermò a guardare la mia gamba, “Che ti è successo?” mi chiese assumendo un tono leggermente artificioso, forse sapeva tutto e se così fosse stato quella era la mia occasione per dirle la verità nonostante Miiko mi avesse impedito di farlo, mi guardai la ferita, poi lei, dovevo scegliere in fretta cosa dirle “Ho incontrato un branco di Black Dog mentre ero in missione e non sono riuscito a difendermi da tutti i loro attacchi….” le riposi alla fine, vidi la sua espressione cambiare, per qualche secondo mi rivolse uno sguardo colmo di delusione, il suo cuore saltò un battito, provò nascondere come meglio poteva il risentimento nei miei confronti, avevo preso la decisione sbagliata.

 
“Che ti è successo?” gli chiesi cercando di simulare autentica curiosità, Nevra guardò la ferita quasi come avesse ricordato solo in quel momento di averla, poi me ed infine disse: “Ho incontrato un branco di Black Dog mentre ero in missione e non sono riuscito a difendermi da tutti i loro attacchi…”, ascoltando la sua storia pensai che non poteva essere vero, se in prossimità degli umani ci fosse stato un branco di animali simili a lupi oscuri, quelli sarebbero scappati a gambe levate da questo mondo, mi deluse capire che alla fine aveva deciso di mentirmi anche lui, avvertì un colpo al cuore, ma non potevo mostrare apertamente i miei sentimenti, per cui gli rivolsi in fretta un sorriso sghembo “Credevo che fossi perfetto e infallibile…” dissi tentando di trasformare la mia delusione in uno scherzo.
“Hai dimenticato bellissimo!” disse lui rivolgendomi un sorriso fiero e divertito allo stesso tempo.
“Credo di aver dimenticato anche modesto…”
“Beh, la modestia non fa parte dei miei innumerevoli pregi…” fece spallucce come per indicare disinteresse per una caratteristica così poco rilevante ai suoi occhi.
“Ah, perché gli altri si?” chiesi sorpresa “Scusa allora, non avevo capito che mi stessi prendendo sul serio!” dissi alla fine voltandomi e dirigendomi verso l’uscita.
Lo sentii emettere un risolino “Ti aspetto in camera e lì vedremo chi dei due deve essere preso sul serio!” disse alla fine, andandomene pensai che mi sarebbero mancati questi scambi di battute nei quali lui cercava di apparire sempre più ammaliante ed io facevo finta di cascare ai suoi piedi per poi fargli capire che non era affatto così.
Dirigendomi verso il cuore della foresta non potei fare a meno di pensare che non avrei rivisto mai più il Rifugio, il Chiostro, il Viale degli Archi, non avrei più avuto quei flirt con Nevra, battibecchi con Ezarel, silenzi imbarazzanti con Valkyon, non mi sarei più allenata con Jamon, riso con Mery, parlato con le ragazze, quell’avventura stava per finire e non potevo negare di essere triste a riguardo. Uscita dalla Grande Porta mi voltai indietro per dare un ultimo sguardo alla Città D’Eel, poi ricordai il sogno che avevo fatto quella mattina, la tavola imbandita per la colazione, i miei genitori ed il suono delle loro voci che stava pian piano scomparendo dalla mia memoria, dovevo scegliere il posto a cui appartenere e non potevo permettermi di avere ripensamenti, così senza indugiare oltre mi diressi verso il Cuore della Foresta.
Non fu difficile raggiungere l’accampamento degli umani, se non avessi saputo dove cercare sarebbe bastato il rumore ad indicarmi la via, arrivai a destinazione e lì vi trovai 3 uomini seduti su di un tronco posto in orizzontale che bevevano vino e ridevano rumorosamente, mi nascosi tra gli alberi cercando di carpire qualche notizia sul portale che ero pronta ad attraversare, uno di loro, magrolino e dai capelli biondo cenere, si alzò e tornò dopo qualche minuto urlando “La trappola è scattata, ma non abbiamo preso nulla!”
“Impossibile, nessun animale può scappare da una tagliola!” urlò di tutta risposta un secondo uomo più corpulento, dai capelli castani e con una folta barba dello stesso colore.
“Ti dico che è scattata! Le provviste sono ancora qui, per cui qualsiasi bestia fosse deve essere scappata terrorizzata” rispose il biondo.
Soffocai a malapena una risata pensando al fatto che quegli uomini avevano appena descritto Nevra, il “perfetto e bellissimo” capo della guardia D’Ombra come una bestia che scappa in preda al panico, se fosse stato lì avrebbe fatto di tutto per provare loro che si sbagliavano.
“E’ meglio piazzarne un’altra…” disse il terzo uomo, aveva anche lui i capelli castani ed un fisico decisamente più statuario “…andate a prenderla!” ordinò poi agli altri due che si guardarono e fecero cenno di sì con la testa, senza aggiungere altro si gettarono tra due alberi i cui tronchi erano paralleli tra loro e i cui rami si intrecciavano formando una sorta di arco naturale e sparirono all’istante, era ormai chiaro che quello fosse il passaggio verso il mio mondo. Passarono diversi minuti, forse un’ora, senza che i due uomini tornassero, il terzo stava diventando impaziente aveva preso a camminare lungo una linea immaginaria tracciata dal tronco su cui era seduto e il deposito delle provviste, avanti e indietro, indietro e avanti, ogni tanto sbuffava, guardava intorno e poi ricominciava a camminare, passò ancora un po' di tempo prima che decidesse anche lui di attraversare il portale e sparire oltre i due alberi.
Finalmente ero da sola, uscii dal mio nascondiglio ed ispezionai il portale, non c’era nessun segno, nessuna incisione che potesse darmi un’indicazione su dove conducesse, ripensai ai 3 uomini, loro parlavano la mia lingua, per cui pensai che non dovevano provenire da un luogo troppo lontano da casa mia, ero ancora intenta a capire la loro provenienza quando l’aria tra i due alberi iniziò ad incresparsi, forse stavano tornando e se era cosi non potevo farmi trovare ad aspettarli da questo lato, presi un respiro profondo, pensai ancora una volta alla mia famiglia, l’aria attorno a me diventava sempre più torbida e senza smettere di immaginare i miei genitori attraversai il portale.

 
Tornai nella mia camera, abbassai le pesanti tende porpora e provai a dormire un po', ma il dolore alla gamba era incessante, mi giravo e rigiravo nel letto nella speranza che cambiare posizione fosse d’aiuto, ma solo il preparato di Eweleïn riuscì a donarmi un po' di pace premettendomi finalmente di riposare. Sognai Erika e la nostra ultima conversazione, sognai di dirle che c’era una breccia, un modo per raggiungere la terra e la vidi andare via senza più voltarsi indietro, sognai di chiamarla, di chiederle di restare ma ormai ero diventato invisibile per lei, come se tra di noi ci fosse un muro impenetrabile ed io non potessi fare più nulla per attirare la sua attenzione, ormai se ne era andata… Mi svegliai di soprassalto con il fiato corto, provai a mettermi in piedi aspettandomi un dolore acuto alla gamba che, per fortuna, non provai, infine spalancai la porta della mia stanza e mi recai verso quella di Erika, non so bene perché lo feci, ma avevo il bisogno di controllare che stesse bene, che fosse sana e salva. 
Arrivato lì fui sorpreso di trovare Leiftan intento a bussare alla sua porta, “Non risponde?” gli chiesi indicando la camera della ragazza, lui mi guardò e senza aggiungere altro aprì la porta con circospezione, la stanza era vuota ed in disordine ed il suo famiglio, steso sul suo letto, guardava tristemente fuori dalla finestra, quando entrammo nella camera lui si mise in piedi, quasi come se si aspettasse di vederla da un momento all’altro, mi avvicinai e presi ad accarezzarlo “Se ne è andata, vero?”, l’animale si riaccucciò “Troveremo qualcuno che si prenda cura di te fino a quando Erika non tornerà” gli dissi lanciandogli un sorriso rassicurante nella speranza di tranquillizzarlo, mi alzai e feci per andarmene, ma Leiftan mi fermò “Se sai qualcosa dovresti dirmelo…” mi disse, gli occhi fissi su di me, “So che dobbiamo cercarla” tagliai corto, se davvero ero intenzionata ad oltrepassare il portale dovevo impedirglielo, “Nevra, hai dei doveri verso me, Miiko e tutta la guardia!” disse lui per richiamarmi all’ordine “Preparati per la missione, al resto penseremo dopo” aggiunse uscendo dalla stanza e lasciandomi lì da solo a decidere verso chi andasse la mia lealtà.

 
Salve Ragazze!
Ho iniziato questa storia quasi un anno fà (oddio non pensavo fosse passato cosi tanto tempo o.o) per cui mi sono detta che per festeggiare al meglio questo anniversario sarebbe stato carino pubblicare la storia anche qui ^^
Per questi primi tempi cercherò di pubblicare un capitolo a settimana, in modo da recuperare i capitoli gia presenti nel Forum del gioco, quando poi il distacco sarà colmato, l'uscita sarà più lenta (ci metto una vita a scrivere un capitolo, scusatemi >_<)
Che altro dire? Spero che la storia vi piaccia e coinvolga!
Ci vediamo settimana prossima con il capitolo 3! ♥
 
   
 
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