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Autore: queen_beer    01/04/2019    1 recensioni
Dal primo capitolo:
"Non sarebbe stato neanche troppo doloroso l'atterraggio, né troppo imbarazzante, se questo ragazzino non avesse a quanto pare un'inquietante passione per i ratti." -James
"Dal tono con cui Lily parla del carrello capisco che il fatto che un carrello stia soffocando un primino e dal fatto che il carrello è di Potter la mia amica ha dedotto la colpevolezza assoluta di Potter " -Alice
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Uno strillo troppo acuto e di qualche decibel superiore a quanto dovrebbe essere consentito dalla legge rischia seriamente di danneggiareil mio udito.

-JAAAAAAAMES!!


Nella mia modestissima opinione, neanche svegliarmi a quest'ora di mattina, che è in realtà ancora notte, dovrebbe essere concesso.

Dopo una lotta interna col mio cervello, riesco ad imporgli di aprire le palpebre.

La stanza è totalmente immersa nell'oscurità, e ciò conferma il mio sospetto che sia ancora notte ma, soprattutto, che mia madre sia un po' pazza e che abbia la tendenza a sclerare nei momenti meno opportuni.

-JAAAAMES! SIRIUUUUS!

Ricomincia a trillare dal piano di sotto, con quel suo tono che riesce ad esprimere rimprovero, rabbia, urgenza e pure esasperazione

-Che c'è maaa'?

Adesso la casa è completamente silenziosa, fattore che mi suggerisce che ciò che mi deve dire è urgente, ma non così tanto da indurla a salire le scale.

Accettando il mio infausto destino, decido di porre fine alle mie sofferenze, alzandomi una volta per tutte.

Gli occhiali non sono sul comodino, segno che quel dormiglione di Sirius, che non si sveglia neanche con le cannonate e nemmeno con i trilli di mamma, a quanto pare, deve aver deciso che un mio eventuale risveglio sarebbe stato più consono senza occhiali e, soprattutto, segno che le conseguenze di chi infrange la Sacra Regola addormentandosi prima dei propri amici, a portata di mano o, peggio, di bacchetta, sono sempre funeste. Soprattutto se i 'propri amici' sono i Malandrini.

-JAMES, SCENDI IMMEDIATAMENTE!

Sbuffo mentre esco dalla stanza, che si rivela particolarmente difficile, visto che il pavimento è disseminato da ostacoli, e, una volta sopravvissuto a quest'impresa, mi trovo davanti la rampa di scale. Procedo con calma, perché non voglio dare a Sirius la soddisfazione di essere riuscito a farmi cadere dalle scale, so già che riderebbe dei miei capelli per mesi, e perché parte del mio cervello è ancora sul mio cuscino.

Il mio morbidissimo cuscino.

Spero almeno che Sirius non abbia finito i miei biscotti preferiti, quel cane che non è altro.

-Ma', che c'è da gridare così di prima mattina?

La mia voce è ancora assonnata, se a qualcuno non fosse bastato il mio sbadiglio a metà della frase per capire che ora come ora preferirei essere in un altro posto. Un posto morbido, caldo, accogliente,...

-C'è che non è per nulla prima mattina! Sono le dieci, e se non vi muovete perderete il treno per Hogwarts!

La mia bocca è nuovamente spalancata, non per sbadigliare, stavolta.

Adesso il mio cervello sembra essere un po' più sveglio. Capisco che gli ostacoli in camera mia erano i bagagli e che la luce non filtrava dagli spiragli della finestra poiché Sirius ha un concetto di scherzo tutto suo e deve aver oscurato la finestra e tolto le sveglie.

-Fai colazione, io vado a svegliare Sirius.-

Mi piazza una tazza di caffè sotto al naso e si avvia al piano di sopra.

Certo, perché a me toccano gli strilli acuti dal piano di sotto, mentre Sirius si merita addirittura l'onore di essere svegliato dallo stesso piano. Ingiustizia.

-Ah, quasi mi dimenticavo, Sirius ha finito i tuoi biscotti.

***

La mia sveglia, puntuale e fastidiosa come sempre e come tutte le sveglie, tra l'altro, mi riporta nel mondo delle persone coscienti. Un mondo che è brutto e freddissimo, sì insomma, siamo a Spinner's End o a casa di Babbo Natale?

Babbo Natale, brava persona. L'unica, in effetti, che sia capace di andare in letargo 11 mesi e per questo non può che meritarsi il mio eterno rispetto.

Poi però mi ricordo il motivo per cui una sveglia ha suonato, stamattina, e i miei vaneggiamenti su Babbo Natale passano in secondo piano. Perché una sveglia ha suonato prima del solito, dei bagagli sono in mezzo alla mia stanza e il calendario magico che ho comprato ad Hogsmeade l'anno scorso, quello che ogni giorno ti riporta la data con un diverso gattino come sfondo per intenderci, sembra proprio affermare che oggi sia l'1 Settembre. Tutte queste informazioni sembrano sufficienti anche al mio cervello non ancora totalmente funzionante per fare due più due: oggi si torna ad Hogwarts!

Rifletto per un secondo sui miei sentimenti a proposito di questa importante scoperta: da una parte sono contenta perché non ci sarà più il silenzio opprimente di Petunia a farmi compagnia ogni santo giorno a colazione, pranzo e cena, perché rivedrò i miei amici e sì, insomma, perché finalemente non vedrò più giornalmente Petunia e le sue occhiate di disgusto. Che poi, come fa a lanciarmi occhiate disgustate da sei anni e non essersi ancora stancata? Voglio dire, a un certo punto ti aspetti anche che il disgusto lasci il posto all'indifferenza o che una mattina, che una singola santissima mattina, se ne scordi. E invece no. D'altronde dobbiamo proprio avere lo stesso sangue, visto che dopo sei anni di occhiatacce ancora non riesco a lasciarmele scivolare addosso e, sotto strati e strati di indifferenza, il dolore è sempre lì.

Tuttavia il mio ritorno ad Hogwarts significa anche che non posso più smetterla di fingere di non esistere e scomparire nella mia stanzina e che prima o poi dovrò rivederlo. Perchè Merlino o Morgana o Godric ma in realtà chiunque abbia un briciolo di potere sul destino dell'universo mi odia, e quindi lo so che avremo un sacco di lezioni in comune con i Serpeverde.

Ma che io mi ci arrovelli o meno non cambia nulla, quindi prendo il mio baule e inizio a portarlo di sotto, dove so che incontrerò i suoi occhi e so che anche oggi, soprattutto oggi, non avranno perdonato la mia diversità.

Binario nove e tre quarti, 1 Settembre, 1976

Il binario è affollato, come sempre, e come sempre c'è un primino che non capisce. Non capisce che non può fermarsi appena ha superato la barriera, perché dalla piattaforma babbana non si vede che c'è un primino idiota che si è fermato proprio davanti all'ingresso del passaggio.

Non sarebbe stato neanche troppo doloroso l'atterraggio, nè troppo imbarazzante, se questo ragazzino non avesse a quanto pare un'inquietante passione per i ratti. Dico io, è davvero necessario portarsene tre? Credo non sia neanche totalmente legale.

-Ahi!

E questo. Questo è tutto ciò che dice lo sconsiderato primino. Che potrebbe, e dico potrebbe, essere comprensibile, vista la storia del mio carrello che si rovescia sopra al primino ed io che atterro a mia volta sopra il carrello sopra il primino. Potrebbe, appunto, ma non lo è, comprensibile intendo, perché è stato lui a restare fermo appena oltre la barriera, quindi queste sono esattamente le conseguenze che si merita. Sto giusto per partire a fare una ramazina su dove è permesso e dove non è permesso sostare, quando uno spaventoso, terrorizzante, orripilante pensiero mi travolge come un treno in corsa e la mano che avevo alzato per passarla tra i capelli - non esiste che il primo giorno di scuola io abbia dei brutti capelli - rimane sospesa nell'aria, senza avere più uno scopo nella sua vita, proprio come me.

E davvero, davvero, il mio primo pensiero è stato quello di alzarmi, correre, scappare, volare via. Ma non c'è tempo, quindi, in un certo contorto e karmico senso, è esattamente quello che mi merito.

-Ahi!

-James, perché diamine ti sei fermato dietro la barriera?

***

Il mio migliore amico è un idiota. È l'unica spiegazione. È, inoltre, la spiegazione alla quale dovevo arrivare molto tempo fa, mi sa, cosicché adesso non sarei qui, sopra il mio migliore amico che è sopra un carrello che è sopra un primino che molto probabilmente sta soffocando, ma sarei, per dire, là, insieme a Frank, che ci fissa confuso. E anche io guarderei confuso i tre idioti e un carrello che sono adesso diventati una colonna umana con un carrello ma senza dignità.

Tuttavia io, al contrario del mio migliore amico che, nel caso non si fosse capito, è un idiota, ho un cervello, pertanto sono consapevole che questa situazione deve finire immediatamente, per evitare che qualche altro idiota si aggiunga a noi e, soprattutto, perché quello che è appena entrato nelle mie mutande sospetto sia un topo. Ed io che credevo che questa situazione avesse già raggiunto il più basso livello di dignità possibile.

***

-Wow, quello sembra davvero doloroso, non vorrei essere nei panni di quel primino.

-Quell'idiota di Potter. Ora vado e mi sente. Come può essere così idiota da investire un primino col carrello?

-Lily, capisco il tuo desiderio di addossare tutta la colpa a Potter, ma devi ammettere che il primino era in mezzo.

-Zitta Alice.- inizia perentoria la mia amica e, vedendo che cerco di ribattere, mi ripete. - zitta Alice, non cercare di difendere Potter davanti a me. Vado a salvare quel primino, penso che stia soffocando sotto al peso del carrello e, soprattutto, dell'idiozia di Potter.

Dal tono con cui Lily parla del carrello capisco che il fatto che un carrello stia soffocando un primino e dal fatto che il carrello è di Potter la mia amica ha dedotto la colpevolezza assoluta di Potter. In realtà penso che la mia migliore amica dovrebbe incoraggiare le iniziative di Potter di questo tipo invece di stroncarle sul nascere, visto che questa è la prima volta che effettivamente Potter non ha colpa, ma ho imparato a mie spese che se Lily vuole urlare contro Potter, Lily urlerà contro Potter ed è meglio farsi da parte. Ma forse in fondo Potter è davvero così idiota come Lily sostiene, perché altrimenti non è veramente possibile che sia rimasto ad oziare tutto questo tempo se sapeva che Black era dall'altra parte.

***

I miei migliori amici sono degli idioti. È una constatazione che mi ritrovo a fare più spesso di quanto dovrebbe essere normale, di quanto probabilmente è normale, eppure, nonostante la mia spilla da Prefetto, nonostante il pricipio di soffocamento del primino, non riesco a fare a meno di trattenere un sorriso.

E prima che i sensi di colpa mi assalgano, mi precipito a salvare dall'idiozia dei miei amici un altrimenti innocuo e innocente primino.

Me lo ripeto diverse volte, innocuo e innocente primino, altrimenti suddetti migliori amici capiranno che non ci credo neanche io.

***

Il cuore martella la mia cassa toracica senza sosta, rimbombando nei timpani ed è tutto ciò che sento, il mondo si riduce a un contorno sempre più sfocato, mentre nella mia mente un dubbio, una domanda, l'unica che abbia davvero importanza offusca tutti gli altri pensieri.

-È già passata la signora del carrello?

Mary non fa neanche in tempo a rispondermi: i miei occhi saettano per tutto lo scompartimento, alla ricerca delle carte incriminate degli zuccotti, dei quali la mia migliore amica è dipendente quanto l'ossigeno.

-No, comunque ciao Mary, come va? Sai, purtroppo non ho ancora risolto con il mio problemino di essere eccessivamente melodrammatica, quindi scusa, è per questo che dopo tre mesi che non ci vediamo non ti degno neanche di un saluto, nonostante tu sia la mia, forse dovrei dire ex, migliore amica.

Mi prende in giro Mary, che evidentemente non ha la minima idea delle difficoltà che noi Prefetti dobbiamo affrontare ogni santo giorno.

Effettivamente potrei sembrare esagerata, ma a mia discolpa devo dire che quando mi è stata consegnata la spilla di Prefetto, nella lettera di Silente non c'era scritto da nessuna parte che tra i doveri di un Prefetto c'era quello di affrontare il viaggio per Hogwarts senza gli zuccheri della signora del carrello. E a Lily Evans non piace venire a conoscenza delle condizioni di un patto solo dopo averlo stretto. Non che essere prefetto sia un patto, non si può rifiutare una cosa del genere se a chiedertela è Silente in persona, no?

-Beh, detto da una che non si degna neanche di alzare lo sguardo da quelli che sembrano compiti delle vacanze non svolti, una versione di Antiche Rune per la precisione, non mi sembra molto coerente.

È solo adesso che vedo spuntare il sorriso furbetto da dietro l'enorme tomo accatastato sulle sue gambe che è il dizionario di Antiche Rune. In un attimo è per terra, insieme alla pergamena e ai fantasmi delle cartacce degli zuccotti che non tarderanno a raggiungere il resto del casino che Mary, non si sa bene come, porta con sé in ogni luogo dove resta per più di quindici secondi, e le sue braccia mi stritolano in una morsa che mi fa desiderare di essere il dizionario di Antiche Rune - il che è tutto dire, visto che io odio Antiche Rune.

Libro che tra l'altro rischia di perdere la copertina e anche qualche pagina, a giudicare dal fatto che sta per essere calpestato senza pietà da Alice, che sta entrando ora nello scompartimento, ma almeno ha degli amici libri che rispettano la sua libertà personale. Mi sa che l'abbraccio di Mary sta bloccando l'afflusso di sangue al mio cervello. Pare che le mie previsioni non fossero del tutto corrette: più di un paio sono state le pagine brutalmente staccate dal libro, a causa della combinazione del disordine di Mary e della distruttività di Alice e me ne dispiacerei veramente molto, se solo non fosse Antiche Rune.

-Mi sei mancata.

-Per amor della cronaca, la versione ce l'ha data la Babbling da svolgere per la lezione successiva. Sono solo estremamente a ridosso della scadenza, non in ritardo.

-Finalmente vi ho trovate! Vi ho cercate ovunque, la prossima volta usate un mantello dell'Invisibilità se volete stare da sole.

-Oh ciao Ali, ciao Nick, non sapevo che adesso si dicesse cercare.

-Oh insomma Mary, perché devi rendere sempre tutto così ambiguo?

Nonostante lo sdegno nella voce della mia altra migliore amica, le guance sue e del suo ragazzo la tradiscono.

-Senti Lily, ti giuro che la signora col carrello non è ancora passata, puoi smetterla di tenere il broncio.

-Non è per quello. -ammetto a malincuore

-C'entra la riunione dei Prefetti?- chiede Alice, che è un'ottima osservatrice.

Un sospiro sconsolato lascia la mia bocca, confermando l'ipotesi di Alice. In questo momento vorrei non essere un Prefetto, ancora di più di quanto lo desidero durante le riunioni dei Prefetti sull'Hogwarts Express, quando devo restare un'intera ora senza sapere se la signora col carrello è passata e se le mie amiche sono state abbastanza magnanime da prendermi qualcosa. Non vorrei essere un Prefetto, perché così non starebbe a me dare la notizia agli altri, non toccherebbe a me vedere le loro facce deluse.

-Le gite ad Hogsmeade sono sospese fino a nuovo avviso. Il che vuol dire probabilmente per tutto l'anno, nonché per tutti i prossimi anni, finché non sarà... più sicuro.

Potrei sembrare melodrammatica, in questo momento, eppure né Mary né Alice mi punzecchiano, perché hanno capito. E sono solo delle uscite nel paesino vicino, non più di una decina all'anno, ma Silente ha ritenuto che non fosse abbastanza sicuro lasciarci senza supervisione e protezione neanche un giorno. Perché il mago Oscuro di cui si bisbiglia da anni ma di cui nessuno se non Silente parla apertamente è lì fuori, e il suo potere si accresce ogni giorno. Ogni giorno maghi e streghe disperati e spaventati, se non, ancora peggio, emozionati, si uniscono a lui, nella sua perpetua lotta contro il diverso, contro chi è indegno di essere trattato come un essere umano, di vivere.

E so che sono solo uscite scolastiche, ma la verità è che non sono solo questo. Sono una sconfitta. La nostra ennesima sconfitta, che dimostra solo quanto siamo in svantaggio in questa guerra che nessuno è ancora pronto ad ammettere che esista.

***

-Allora Remus, com'è stato passare tre mesi senza il tuo migliore amico?

-Deve essere stata una tortura non vedermi per tutto quel tempo.

-Sta' zitto Sirius, sono io il migliore amico di Remus. Chi vorrebbe come migliore amico un ragazzo che ha paura dell'altezza?

-Non dire sciocchezze, per prima cosa non ho paura, al massimo non mi piace. In secondo luogo nessuno vorrebbe essere il tuo migliore amico. La tua tendenza a metteri in ridicolo fa scappare tutti.

-Remus, ti prego, di' a quest'idiota che sono io il tuo migliore amico e soprattutto che in me non c'è alcuna tendenza al ridicolo.

-Non posso, James. Non adesso che sulla tua fronte spicca il morso di uno dei topo del primino che hai investito.

-A proposito del primino, non puoi controllare le tue regole da prefetto? Non può essere legale portare tre topi. Neanche uno se è per questo. Pensa che se fosse per me li bandirei da Hogwarts. No, non da Hogwarts, dalla terra. Non capite? Gli serviranno sicuramente per preparare una pozione letale di cui si servirà per annientarci tutti. Chi è che sceglierebbe altrimenti di portare un topo a scuola?

-Ramoso, ti preg..

-Oppure se ne servirà per comprare l'amore incodizionato di Mrs. Purr!- mi dà corda Sirius, che non per nulla è il mio migliore amico!

-Esatto! Magari in questo istante sta tramando di rubare il nostro ruolo di Malandrini!

-Ragazzi, io non cred...

-Lo difendi? Sirius, hai sentito? Lo difende, deve essere passato al nemico! Ripeto non ci si può più fidare di Remus. Oh, ciao Peter, come sono andate le vacanze? Non fidarti di Remus, vuole pugnalarci alle spalle. Ti creerebbe qualche fastidio se ti dessimo in pasto a Mrs. Purr?

 

  
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