Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Helena Hufflepuff    04/04/2019    0 recensioni
Nelle notti d'estate spesso sono i pensieri più nascosti a venire a galla, e Helga si trova a sognare ciò che non ha mai sperato per sé: amore. E scopre che non si trova poi così lontano...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Soltanto amore

Helga si levò i guanti e li poggiò sul tavolino della Serra Numero Quattro. Quando era confusa solitamente cucinava manicaretti per un esercito; ma essendo estate e avendo lasciato andare i suoi studenti a casa per stare un po’ con le famiglie aveva dirottato le sue energie nella cura delle sue piante; il profumo fragrante della terra grassa e fertile e la danza delicata delle foglie verdi nell’aria umida la rinfrancava, aiutandola a schiarirsi le idee.

Era successo tutto la sera prima. La cena non era stata diversa dalle altre: in mancanza di studenti, i Fondatori pranzavano in Sala Professori, con il cibo preparato da Dama Hufflepuff. Avevano chiacchierato del più e del meno, delle attività della giornata, dei progetti per le giornate successive, dei piccoli lavori di manutenzione da fare prima del ritorno degli studenti, in costante crescita. Così Rowena si mise a proporre delle nuove strutture da sostituire ai puzzolenti gabinetti; Godric presentò le sue idee per l’istituzione di un Club per i duelli e Salazar parlò di un progetto sulla suddivisione degli studenti per livello di conoscenza.

Helga ascoltava ma non parlava: la sua vita non era frizzante come la loro, pensava. Aveva passato la mattina a creare morbide coperte patchwork per l’inverno, ottime perché i suoi studenti potessero dormire al caldo, e il pomeriggio era andata nella Foresta a raccogliere materiale che sarebbe tornato utile in classe. Dopo il dolce, Rowena con un sommesso: “Buonanotte” si avviò verso i suoi appartamenti, seguito a ruota da Salazar, mentre Godric si diresse verso il parco per controllare i confini della scuola, come ogni notte. Con un sospiro e uno sventolio di bacchette, Helga pose tutti i piatti sul carrello da portata prima di dirigersi verso la cucina. Dopo aver lavato piatti e padelle, tornò nel suo appartamento a cucire: forse quelle coperte non erano raffinate come quelle di prezioso tessuto damascato come i copriletto blu notte scelti da Rowena, o di sgargiante velluto rosso sangue come quelli scelti da Godric per i suoi pupilli, o ancora come quei mari di seta verde donati da Salazar ai suoi nobili rampolli, ma quelle coperte le ricordavano i suoi studenti: tutti diversi, eppure tutti necessari per donare un conforto nel momento del bisogno. Ed era proprio in quei momenti che veniva a contatto con quei pensieri in cui non era più Madamigella Hufflepuff, la famosa strega benevola amata dal popolo, ma Helga, la donna più sola del mondo magico.

Ogni tanto si chiedeva come sarebbe stato avere un uomo accanto. Quando aveva conosciuto Rowena, l’aveva seguita, prima come dama di compagnia e poi come amica, e allora era talmente giovane che non s’era più posta il problema. Ma erano passati gli anni, e sapeva che nessuno avrebbe voluto una come lei, non più giovane e certo non bellissima, al proprio fianco. Che fosse ora di rassegnarsi?

“Tetri pensieri, madamigella?” Lei sobbalzò a quella voce inattesa, poi si girò verso l’ingresso della stanza.

“Godric, potresti anche informarmi prima di passare… guarda in che stato mi trovi!”

“Se mettessi una parola d’ordine anziché sempre la solita solfa, non entrerei più così spesso”

“Ma se mettessi una parola d’ordine dove sarebbe la costanza?” Helga sorrise, e Godric la guardò: era in mezzo a un coloratissimo campo patchwork, e lei, a piedi nudi e con la sola sottotunica in mezzo a quel marasma, sembrava una dea delle messi. Lei lo riscosse dai suoi pensieri: “Mi cercavi?”

“Sì… no” disse lui. “Ho bisogno di sfogarmi”.

Helga, comprensiva, liberò un pouf e lo offrì a Godric, che cominciò a ripetere la stessa tiritera, come quasi tutte le sere: Godric e Salazar litigavano, poi il primo andava a sfogarsi con fiumi di parole da Helga, e l’altro andava da Rowena.

Helga continuava a ascoltare in silenzio la sfuriata di Godric, le guance sempre più rosse sotto la barba fulva, e gli servì una birra speziata, che lo calmava sempre.

Quando lui ebbe finito, bevve il boccale tutto d’un fiato, poi le sorrise. “Non so come farei senza di te, Helga. Vorrei soltanto ricambiare il favore; mi farebbe piacere”.

“Resta, allora”. Le parole le uscirono di bocca prima che potesse fermarle, ma a lei non importava più: era Helga Hufflepuff, e aveva appena capito di aver aspettato tutta la vita di trovare qualcuno, senza rendersi conto che quel qualcuno era già al suo fianco, da anni. Così cominciò a parlare a Godric di tutto ciò che aveva taciuto per tutti quegli anni, dal suo passato di cui non aveva parlato quasi mai, dei suoi pensieri e dei suoi rimpianti. Fu così che si trovarono a parlare d’amore, nel modo più naturale possibile. “Rowena ha avuto un marito e svariati amanti, Salazar è tuttora sposato anche se compensa la distanza della moglie con Rowena, tu sei vedovo… e io evidentemente sono destinata a essere sposata solo a questa scuola” sospirò lei, parlando quasi a se stessa. S’era dimenticata che Godric era seduto accanto a lei, finché lui non parlò.

“E non hai mai desiderato avere anche tu un amore, che non sia solo quello materno per gli studenti?”

“Da piccola certo, ma poi sono entrata in servizio da Rowena e ho lasciato perdere. Anche se a volte vorrei…” si fermò appena in tempo, arrossendo per i suoi stessi pensieri.

“Helga, posso essere io a darti un consiglio, per una volta? Se vuoi qualcosa, non aspettare che cada dal cielo: prenditela. Magari sarà un fiasco, ma meglio un fallimento che un rimpianto”.

Lei allora gli diede retta, e lo baciò. Fu come una pioggia salvifica dopo una lunga siccità, e quando Helga stava per staccarsi, stupita dal suo stesso impeto, Godric la ricambiò con trasporto, e in fondo entrambi capirono che, in quel momento e in quel luogo, non c’erano nomi o ruoli, ma solo baci, solo carezze… soltanto amore.

Helga si alzò ancor prima dell’alba, stando attenta a non svegliare Godric, e dopo aver preparato la colazione per tutti, si diresse verso le serre dove rimase per quasi tutto il giorno, pensando ai fatti della sera prima. Ma quando arrivò il pomeriggio tutte le piante dell’orto botanico di Hogwarts erano state curate, e lei sapeva che ben presto l’avrebbe rivisto. Si sentiva una ragazzina; ora capiva perché Rowena le diceva che l’amore rende ciechi: le sembrava di vedere Godric ovunque, persino sulla soglia di quella serra.

“Helga” Cavolo, non era un’allucinazione. “Ti ho cercata tutto il giorno. Non sei venuta nemmeno a pranzo, e ho cucinato io… quindi capirai che non vorremmo patire la fame anche stasera”. Lui le sorrise, ma subito divenne serio, vedendo che lei non si univa a lui. “Qualcosa che non va?”

“Volevo chiederti scusa” disse lei. “Ieri notte sono stata avventata, e se da oggi vorrai tenere le distanze, farò in modo di non incrociare più i nostri cammini, se non per incontri strettamente professionali, e…”

“Helga, che stai dicendo?” Godric prese le mani di lei tra le sue. “Credi che sarei rimasto con te, se non avessi voluto? Diamine, erano anni che ti desideravo, e solo il mio codice d’onore mi tratteneva. Ma se tu mi vorrai e finché lo vorrai, sarò lieto di donarti il mio cuore e la mia anima”.

“Che nel mio cuore tu possa trovare rifugio, mio amato Godric” mormorò Helga, sfiorando le labbra di Godric con le sue. “Che tra le mie braccia tu possa trovare ristoro”.

E in quell’abbraccio c’erano le promesse più pure, perché nonostante le difficoltà, nonostante i problemi, nonostante momenti bui e dolorosi, sapevano che l’unico porto certo dove approdare dopo ogni tempesta si chiamava soltanto amore.

° ° ° ° ° ° °

NdA: in attesa dell'ispirazione per finire l'ultimo capitolo di una serie (ho finalmente capito che, se voglio offrire un minimo di regolarità, devo aver già tutto il materiale pronto, altrimenti finisco nel Duemilamai), ecco una piccola Godric/Helga. In realtà avevo già scritto una OS su loro due, ma non l'avevo fatta finire benissimo e mi sono sentita in colpa, per cui ho pensato di dar loro almeno una chance, poveretti XD Inoltre in tutta la saga si sente forte questa affinità tra Tassi e Grifi, perché non avrebbe dovuto esserci qualcosa tra i loro fondatori?
Come sempre, grazie a chi mi legge; lasciate pure un commentino, se vi va, e detto ciò... buona proseguimento di giornata! ^_^
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helena Hufflepuff