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Autore: lmpaoli94    05/04/2019    1 recensioni
Dopo la sconfitta del basilisco da parte di Harry, si conclude l’anno accademico alla scuola di Hogwarts.
Ma qualcosa fa desistere Harry nel prendere il treno che l’avrebbe riportato a Londra.
Uno sguardo nascosto mette in allarme il giovane ragazzo, parlando delle sue perplessità con la professoressa Minerva McGranitt.
Ma cosa potrebbe preoccuparlo?
Perché non è partito insieme agli altri ragazzi?
Quale altro segreto oscuro potrebbe celarsi nella scuola di magia?
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Rubeus Hagrid, Severus Piton, Sorpresa
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Appena le luci dell’alba inondarono la casa di Hagrid, Harry si svegliò di soprassalto.
Nel mentre si guardava intorno, vide che era solo in casa.
Vedendo un biglietto sul tavolino del salotto, Harry capì Il custode di Hogwarts era andato nella foresta proibita a rifornirsi della legna.
Una volta rivestito velocemente, il giovane Grifondoro tornò a scuola per riuscire a risolvere il mistero del perché la camera dei segreti non riusciva ad aprirsi.
< Potter, non ne hai abbastanza di parlare in serpentese? > fece Piton riscuotendolo dai suoi pensieri < E che cosa ci fai nel bagno delle donne? >
< Niente. Mi stavo esercitando. >
< Credi davvero che io sia uno stupido? Credi che io non sappia che questa è l’entrata di quel posto maledetto che ha rovinato l’anno accademico in questa scuola? >
< E allora perché me lo domanda se sa già la risposta? >
< Potter, non riesco ancora a comprendere perché sei rimasto in questa scuola ma riuscirò a scoprirlo. >
Fissando il suo professore con sguardo serio, Harry si avvicinò a lui con cautela.
< Sto cercando di combattere una nuova minaccia che si potrebbe abbattere sulla scuola. >
< Mi sa tanto che la gloria ti abbia dato alla testa, Potter > replicò PIton non credendo alle parole del ragazzo.
< Professore, le giuro che la mia è pura verità. >
< Innanzitutto volevo dirti che aprire la camera dei segreti è il più alto crimine della scuola. E quindi ti assicuro di abbandonare le tue stramberie e di tornare a casa il prima possibile. >
< Non posso. Non ora, almeno. >
< Allora vorrà dire che verrai cacciato da questa scuola una volta per tutte e rischierai di essere rinchiuso ad Azkaban. È questo che vuoi? >
Alla fine Harry dovette arrendersi alle parole del suo professore.
< D’accordo… Se nessuno mi vuole aiutare, allora è meglio che me ne ritorni a casa. >
< Molto bene. Vedo che alla fine hai capito… C’è un nuovo treno per Londra che partirà domani a mezzogiorno. Ti consiglio vivamente di prenderlo… Ne ho abbastanza di vedere la tua brutta faccia aggirarsi in questi corridoi, Potter. E di al tuo amico Hagrid che stia molto attento a dare alloggio ad uno come te. Potrebbe finire anche lui nei guai. >
< Non si preoccupi. Non accadrà niente di tutto ciò. >
< Lo spero bene. Buona giornata. >
Appena Severus Piton girò l’angolo per uscire dal bagno delle donne, Harry capì che era inutile provare ad aprire la camera dei segreti.
A suo parere, qualcuno ci aveva fatto sopra un incantesimo di protezione talmente potente che non riusciva a contrastarlo in nessun modo.
“Meglio che me ne vada da qui. Potrebbe avere il coraggio di spiarmi.”
Una volta che anche Harry uscì dal bagno delle donne, qualcosa attirò la sua attenzione.
Delle voci stavano rimbombando nella sua mente come gli era capitato durante il suo anno scolastico.
Intimorito per cosa stesse andando incontro, Harry decise di seguire la voce.
“Immaginavo di venire trasportato qui…”
Mentre il mistero stava divenendo sempre più chiaro, Harry si era ritrovato dinanzi all’entrata della Sala comune dei Serpeverde.
“Se solo riuscissi a sapere la parola d’ordine…”
Chiudendo gli occhi per stare attento ai pericoli che poteva incorrere in quel frangente, la voce misteriosa si manifestò una seconda volta, confessandogli la segreta parola d’ordine.
< Basilisco. >
Appena il muro di pietra si aprì in due, Harry poté entrare nella famigerata Sala comune dei Serpeverde.
Guardandosi intorno per vedere se riusciva a scorgere qualcuno di sospetto, era la prima volta che un Grifondoro era riuscito nell’impresa di arrivare fin lì con il suo aspetto originale e senza incorrere nella pozione polisucco.
“La risposta si trova qui… me lo sento…”
Harry non sapeva ancora bene a cosa stava andava incontro.
Ma era assolutamente convinto che qualcuno lo stava manipolando a suo piacimento.
< Allora non vuoi ascoltare i mie consigli, Potter > fece Seversu Piton uscendo dal suo nascondiglio > Ti avevo detto di riprendere il treno per Londra ma tu non mi hai ascoltato… E adesso ti ritrovo nella Sala Comune della mia casata intento a frugare non so che cosa come un volgare ladro. >
Mentre Severus si avvicinò ad Harry minacciandolo con la sua bacchetta, il ragazzo gli intimò che la voce che aveva sentito nella sua mente era opera sua.
< Io non mi abbasserei ad una simile infamia, Potter… Tu stai facendo di tutto per difenderti. Ma capirai che nessuno può aiutarti. Adesso sei completamente solo. >
< Che cosa vuole farmi? Uccidere? Vi confesso che non è leale combattere contro chi è disarmato. >
< Oltre ad essere un ladro, sei pure sciocco… Ti presenti in un territorio nemico senza la bacchetta? Allora sei davvero uno stupido. >
< Quando la smetterà di offendermi? Se non è stato lei ad entrare nella mia mente portandomi fin qui, chi è stato? >
< Nessuno! Sei tu che stai fantasticando come al solito! >
Girando lo sguardo per cercare una via d’uscita insperata, Harry intravide un ragazzo dai capelli biondi intento a fissare quella scena.
Sfuggendo alla collera del professore, Harry uscì dalla Sala Comune dei Serpeverde rincorrendo il misterioso individuo.
< Fermati, Potter! > tuonò il professore di pozioni.
Ma Harry non ne voleva sapere.
Finalmente aveva trovato un indizio che gli avrebbe potuto rivelare le sue preoccupazioni.
Arrivato nella Sala Grande, vide che ad attenderlo c’era il preside Albus Silente di ritorno dalle sue commissioni.
< Si può sapere che cosa sta succedendo qui? > domandò l’anziano uomo con tono pacato
< Professor Silente, questo ragazzo è riuscito ad entrare nella Sala comune della mia casata frugando qualcosa di cui ignoro l’esistenza. Deve essere punito severamente! >
< Harry, perché non sei ripartito per tornare a Londra? >
< Professore, qualcuno mi sta manipolando per i suoi scopi > replicò frettolosamente il ragazzo < Vuole attaccare la scuola. >
< Attaccare la scuola? Ne sei sicuro? >
< Sì… Prima quella voce che mi parlava com’era successo durante l’anno accademico, poi un individuo che stava spiando me e il professore nella Sala comune dei Serpeverde… Secondo me qualcuno sta provando ad incastrarmi. >
< Fandonie! Sono solo stupide fantasie di un ragazzino che si è montato la testa! >
< Adesso calmati, Severus… Ci penserò io al ragazzo. Tu fai pure i tuoi bagagli per tornare a casa. >
< Ma Signore… >
< In questi due anni Harry Potter ci ha insegnato molte cose, Severus… Non possiamo scordarci le volte che ha salvato questa scuola da Lord Voldemort. O te ne sei già dimenticato? >
Ma Severus non rispose, limitandosi a distogliere lo sguardo dal preside.
< Vedo che ho colto nel segno. Adesso vai pure > replicò Silente fissando Piton e la sua rabbia che albergava nella sua mente.
< Professore? Vi giuro che tutto quello che mi sta succedendo… >
< Voglio crederti, Harry > lo interruppe Silente < Ma prima voglio capire che cosa ti ha spinto a rimanere qui ad Hogwarts. >
< Signore, dobbiamo cercare un individuo che si aggira per il castello.>
< Quale individuo? >
< Qualcuno che ha bloccato l’entrata della camera dei segreti con un incantesimo potentissimo. >
< Hai tentato di riaprire la camera dei segreti? >
< So che non avrei voluto, ma era l’unica maniera per arrivare in fondo alla verità. >
Ascoltando le parole di Harry, Albus alzò lo sguardo intravedendo una persona sospetta che li stava fissando.
< Meglio se ce ne andiamo nel mio ufficio. >
 
 
Appena Harry entrò nell’ufficio di Silente, vide che l’intera stanza era stava messa a soqquadro.
< Qualcuno è arrivato prima di noi, professore. >
< La faccenda sta diventando più intrigata del solito > rispose Silente con tono calmo.
< Professore, dobbiamo farci aiutare dagli altri se vogliamo arrivare in fondo a questa storia. >
< Non ce ne sarà bisogno…  Sarà Funny che ci aiuterà in questa missione. >
< Lei crede… >
< E’ rimasta tutto il tempo qui. Lei sa chi è il colpevole. >
< Fantastico! Allora abbiamo risolto il dilemma! >
< Non così in fretta, Harry. Dobbiamo essere molto cauti. >
< Ma professore, se perdiamo tempo sarà tutto a favore del ladro. >
< Lo so bene… >
< E poi non sappiamo che cos’ha rubato. >
Ma Harry capì che Silente sapeva già tutto.
< Ma lei… >
< Se guardi attentamente la mia scrivania, potrai ben vedere che la spada di Grifondoro è sparita. >
< Che cosa? Lei l’ha lasciata in bella vista? >
< So di non essere stato cauto, ma almeno ho fatto in modo che il ladro potesse venire alla luce. >
< Quindi anche lei sospettava qualcosa… >
< Sì, ed è uno dei Serpeverde. >
< E lei sa chi è? >
< Lo troverai nella Camera dei segreti. È lì che ti sta attendendo. >
< Ma la camera dei segreti… >
< Non è più chiusa da un incantesimo… Adesso è aperta e il tuo nemico ti sta aspettando. >
   
 
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