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Autore: Jaheira    22/07/2009    8 recensioni
"Ma non sapeva quanto peso dare a quelle parole e sensazioni, quello lì, l’aveva fatta diventare ninfomane con il suo sparire settimane intere, e tornare alla carica ad orari improbabili della notte, esigendo di vederla. Ma come poteva dir di no, se durante tutto il tempo di aspettativa, non faceva altro che pensare a cosa gli avrebbe fatto? ( sasusaku con accenno naru hina )
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Routine

 

 

 

-Voglio scopare!-

Cozzò la testa nel delicato tavolino in ferro battuto del locale di Ino.

Naruto la guardò imbarazzato e divertito allo stesso tempo, gli altri clienti, perlopiù spocchiose signore di mezz’età , la osservavano disgustate per l’ uscita volgare.

Sbuffò,facendo scorrere lo slider del cellulare, constatando per l’ennesima volta in due ore che, l’elemento dal quale aspettava un messaggio o una chiamata, si era dato alla macchia.

-          magra anche oggi ne Sakura?-

Naruto  – quasi soddisfatto – sorseggiò un po’  del suo martini ghiaccio e arancio.

Inarcò un sopraciglio, sforzandosi di trovare qualche frase tagliente per ferirlo leggermente, giusto il tempo per prendere un respiro e quindi farlo zittire un po’.

-tu sei in magra da secoli…vedrai che prima di passare a quello con Hinata, io sarò sposata con figli-

Sbottò afferrando con poca grazia il bicchiere panciuto ,colmo di vodka aromatizzata alla fragola.

Inghiottì lentamente, lasciando che il liquido la invadesse del suo sapore dolce per poi bruciarle la gola.

Un po’ come faceva lui…

Quando la prendeva e la faceva sentire una regina di un piccolo regno, fatto di quattro mura  smorte e spoglie, colorate in seguito dalle esplosioni di un orgasmo ,dalle loro grida rotte dal piacere, e dei gemiti che –lui asseriva – solo lei riusciva a strappargli.

Ma non sapeva quanto peso dare a quelle parole e sensazioni, quello lì, l’aveva fatta diventare ninfomane con il suo sparire settimane intere, e tornare alla carica ad orari improbabili della notte, esigendo di vederla.

Ma come poteva dir di no, se durante tutto il tempo di aspettativa, non faceva altro che pensare a cosa gli avrebbe fatto?

Quella che all’inizio ,era una semplice storia basata su sano sesso, stava diventando – per lei – qualcosa di più.

Era uscita con molte persone, ed il sesso le era sempre piaciuto , non aveva mai avuto problemi quando le relazioni terminavano, e aveva sempre guardato altri uomini immaginandosi come sarebbero stati sotto le lenzuola.

Ma da quando aveva preso a frequentare lui – nove mesi/ tre giorni/ sette ore –

Non riusciva a trovarsi più .

Immaginarsi con altri uomini le dava un fastidio tremendo , e anche dormire con Naruto, il suo migliore amico – asessuato per quanto poteva riguardarle- la faceva sentire irritata.

-come mai stamattina ti ho trovata nel divano?  -

Domandò Naruto ,massaggiandosi le spalle larghe, Sakura arrossì ,chinando il capo.

-          Non prenderla male .. ma mi fa strano ora, dormire con te. Quello lì mi fa un brutto effetto-

Il biondo storse il naso , inarcando un sopraciglio

-          mi chiedo perché continui a chiamarlo quello lì..ha un nome anche lui-

Mormorò osservandola mentre giocherellava ancora con lo slider del cellulare

-          Preferisci che lo chiami Punto  . eh Naruto? –

In effetti , l uomo in questione, se non nei primi periodi , non aveva avuto un nome normale segnato nella rubrica della ragazza.

Per un periodo era stato un punto di domanda, per via della situazione ambigua, poco dopo era stato modificato in mago, per il continuo sparire e riapparire come se fosse stata la cosa più normale del mondo, successivamente un punto esclamativo, per un discorso contorto dove blaterava di un possibile futuro insieme, ultimamente invece, era solo un punto.

Perché Sakura aveva rinunciato ad averlo per se, se non per quella notte di passione settimanale che lui , le “concedeva”.

-So che la prenderai un po’ così.. ma non pensi sia il caso di troncare il tutto? –

La rosa sgranò gli occhi verdi , per poi socchiuderli… malinconica.

Naruto per un attimo, temette il finimondo.

-          credo.. –

mormorò mesta chinando il capo , lasciando che i lunghi capelli le oscurassero il viso

-          …che tu abbia ragione-

Con velocità impressionante- forse prima che i sensi di colpa, i se ed i ma la raggiungessero-

Si apprestò a scrivere.

“è il caso di non vederci più.”

Breve e chiaro, proprio come piaceva a lui.

Dopo l invio di quel messaggio, Sakura non disse una parola, e Naruto si guardò bene dall’obbligarla a parlare.

 

Intanto , un ragazzo , si reggeva la testa con le mani, il telefono abbandonato vicino ai suoi piedi, era completamente distrutto.

Qualche coccio di vetro sparso qua e la nella stanza spartana , macchie di sangue nella moquette chiara.

“Non capisco… non capisco”

Pensava lanciando di tanto in tanto , un occhiata al cellulare, un tempo integro.

Si alzò di scatto,uscendo come una furia dalla stanza, alla ricerca di qualcosa.. o qualcuno.

-          Oh finalmente ti sei degnato di uscire dalla tua camera!-

Lo sorprese una voce alle sue spalle, voltandosi vide un se stesso più adulto, che l’osservava freddo con le braccia conserte ed il busto posato all’angolo della porta della cucina.

-          Cos’hai rotto sta’ volta razza di scemo? –

Gli domandò avvicinandosi per poi portare lo sguardo scuro verso la mano ferita,ancora sanguinante.

-lo specchio..Itachi fammi fare una chiamata.-

L’altro inarcò il sopraciglio, prima di esibirsi in una caustica  risata

-solo se mi racconterai perché hai rotto lo specchio e ,presumo,l’ennesimo telefono-

Fu la risposta che ottenne ,allegata ad un ghigno sadico.

-          Quella là… ha detto che per lei è meglio non vedersi e sentirsi più-

Sbottò masticando quasi quelle parole, stringendo più i pugni, ottenendo solo maggior fuoriuscita

Di sangue.

-Oh beh almeno è intelligente !-

Replicò Itachi consegnandogli sgarbato il piccolo aggeggio nero.

Rapace l’altro l’afferrò componendo di fretta e furia il numero.

Cristo lo sapeva pure a memoria.

……E quanto senti la Sua voce, si rese conto che,se erano a quel punto, la colpa era tutta la sua. Anche se non lo avrebbe mai ammesso.

-          Sakura –

Sibilò godendo del sussulto all’altro capo dell’apparecchio.

-          pensavo di essere stata chiara Punto.-

Il moro storse il naso, irritato.

Sapeva perfettamente la stronzata delle sue evoluzioni nella rubrica telefonica della ragazza ,e non gli faceva affatto piacere.

In verità da una come lei si aspettava qualcosa di più smielato  come “amore” o “tesoro”

Non oscenità come un punto interrogativo o un punto e stop. – non che amore e tesoro gli avrebbero fatto piacere.-

-          Primo , non chiamarmi Punto, secondo : tu me lo dici in faccia che non mi vuoi più vedere Sakura. Dove sei?-

Indispettito maggiormente dal silenzio , cercò di imporsi la stoica calma che lo caratterizzava, Sakura spesso e volentieri riusciva a fargli perdere il controllo.

-allora?-

Domandò cercando di mantenere – per quanto il tremore rabbioso alla voce gli concedesse- il tono freddo.

-sono.. sono al locale di Ino . -

Mormorò impaurita.

-cinque minuti ed esci. Non portarti dietro il Baka, sono stato chiaro?-

Non attese oltre, ponendo fine alla chiamata, la sua non era una richiesta, bensì un ordine.

-          Tu con le persone non ci sai proprio fare otouto .. –

Lo rimproverò Itachi,tendendo la mano per riavere indietro l ‘aggeggio.

Sasuke lo fece scivolare fra le mani del fratello maggiore, mormorandogli di sparire velocemente visto che sarebbe tornato presto e non da solo.

Nel viso dell’Uchiha maggiore si formò un sorriso sghembo, un giorno avrebbe stretto la mano alla ragazza che procurava tutte quelle crisi isteriche e tare mentali al fratello.

Compose di fretta un numero, senza smettere di sorridere.

-Yukari,senti sono stato sfrattato per questa notte, puoi darmi asilo? Grazie…….si certo sto arrivando-

E afferrando le chiavi della macchina per dirigersi a casa della fidanzata secolare,si rese conto di stare ancora sorridendo come un idiota.

[e molto probabilmente avrebbe riso anche lei non appena le avrebbe raccontato la scena]

 

Naruto osservò sconcertato la sua migliore amica raccogliere tutti i suoi averi dal tavolo,facendoli sparire dentro la capiente borsa di pelle bianca.

-Io vado-

Sospirò la ragazza, lisciando i capelli rosa.

-tu sei matta… alla faccia del non vederlo più..-

Ribatté acido, infossando la testa fra le spalle, incrociando poi le braccia al petto.

-Lascia perdere.. –

Rispose Sakura lasciando cadere,con delicatezza, qualche yen nel tavolo

non potresti capire.-

 Si allontanò a grandi ed eleganti passi da lui, quasi con la morte del cuore, sapeva , in un certo qual modo, che l aveva deluso.

Ino si avvicinò a Naruto, una mano posata nel fianco magro e l’altra a sorreggere il vassoio vuoto.

-          Cristo santo ci risiamo? –

Domandò inarcando un sopraciglio chiaro per poi sbuffare

-          Il giorno che finalmente metteranno in chiaro le cose vi faccio sbronzare gratis-

Bofonchiò dando le teatralmente spalle all’amico , muovendo i lunghi ,setosi capelli color grano, con un gesto apparentemente distratto della mano.

 

 

In breve, all’angolo poco lontano dalla sua postazione,  vide spuntare l’elegante macchina verde scuro metallizzato, e come da copione – oh quella scena …quanto la faceva sentire puttana – in breve tempo le si affiancò.

Da dietro il finestrino scuro, comparve un Sasuke più accigliato che mai.

-          Sali.-

Disse soltanto,e Sakura chinando la testa , non poté fare altro che ubbidire.

Solitamente non era una ragazza così arrendevole, silenziosa e forse timida.

Anzi poteva definirsi il contrario: caparbia, despota, rumorosa, manesca e per niente succube degli altri.

Il perché,al cospetto di Sasuke Uchiha , cambiasse così era un mistero.

-          non voglio andare a casa tua..-

mormorò torturandosi il bordo della minigonna bianca.

Sasuke la guardò con la coda dell’occhio,facendo vagare lo sguardo  verso  il basso, e cominciò a sudare freddo

- ed invece andremo proprio lì, non ho assolutamente voglia di restare in giro,con questo caldo poi-

Rispose ingranando la quarta, per poi sorpassare una macchina sulla sinistra.

Sakura osservava il paesaggio sfuggirle alla vista  per via della velocità, avrebbe voluto sottrarsi allo stesso modo dalla figura di Sasuke, ma con il tempo si rese conto che lo amava troppo.

La frenata improvvisa la fece avanzare leggermente con il busto, e con una punta di terrore si rese conto di essere arrivata.

Sasuke spense con un gesto secco la macchina ,uscendo velocemente, per poi chiudere con forza lo sportello.

Al rumore improvviso ,la ragazza sobbalzò, mentre impacciata cercava di liberarsi della cintura.

“tu con le persone non ci sai proprio fare otouto..”

Il rimprovero di Itachi , risuonò fastidioso,mentre osservava Sakura raccogliere la borsa dal tappetino.

Si avvicinò nuovamente all’auto, aprendo lo sportello.

Drizzò sorpresa lo sguardo chiaro in direzione di Sasuke –che non la guardava nemmeno-, per poi riprendersi e uscire velocemente dalla vettura.

Superò il moro senza dire una parola, percorrendo velocemente ed in silenzio il vialetto che portava alla porta d’ingresso .

Strinse gli occhi quando sentì il rumore che avvisava l’inserimento dell’antifurto.

Sasuke le fu in breve tempo dietro, con lentezza esasperante inserì le chiavi nella toppa, aprendo poi l’uscio.

-Seguimi. –

Senza farselo ripetere due volte, gli fu dietro ,con gli occhi bassi seguiva i piedi del ragazzo.

Si sorprese quando si rese conto che, la destinazione non fosse la sua camera, ma un’altra parte della casa.

La cucina.

Le fece tacitamente cenno di sedersi ,accomodandosi anche lui ,vicino a lei.

-          spiegami il messaggio Sakura . Io non capisco. Avevi detto che avresti aspettato, avevi detto che ti eri innamorata di me per quello che ero, erano tutte stronzate allora?-

La rosa si umettò le labbra ,intrappolando nuovamente la gonna fra le dita nervose

- non erano stronzate Saske-kun.. ma davvero.. io pensavo che tutto l’amore nei tuoi confronti mi avrebbe aiutata a passar sopra i tuoi silenzi ed i tuoi modi.. ma davvero non ci riesco. Fra le tue mani mi sento sporca, puttana, priva della mia personalità, perché sei l’unico capace di annullarmi in questo modo. Non è fattibile per nessuno,vivere accanto ad un telefono che non squilla mai, se non quando tu hai bisogno di soddisfare le tue voglie. Quando io ho bisogno di te non ci sei mai. -

Concluse con un sospiro.

Sasuke, occhi serrati , ed il mento sorretto dai pugni, annuiva di tanto in tanto.

- E dovrei cambiare per te? Se volevi melassa,rose e cioccolatini, potevi benissimo prenderti la briga di frequentare rock Lee. Sono certo che a lungo andare ti sarebbero piaciute le sue sopraciglia ed il suo eccentrico abbigliamento-

rispose cattivo,ghignando per l’espressione schifata di Sakura.

-          hai sbagliato tu, perché mi hai idealizzato, illudendoti forse che la mia fosse una maschera, che un giorno mi avresti cambiato. Mi dispiace ma io sono questo. Desideravo non renderti noiosa ai miei occhi, non vedendoti e sentendoti ogni santo giorno , perché mi conosco, ma  riesci benissimo da sola a tediarmi…-

La ragazza digrignò i denti, se voleva farla incazzare era nella giusta via.

-          Sentimi bene Saske!-

Sbraitò  rasentando l’isterico ,e forse sfogando rabbia taciuta per tanto tempo.

- Io non ho idealizzato proprio nessuno. Pregi in te non ne ho mai visto, nemmeno un barlume.

Sei vanesio,tronfio, inetto socialmente, acido,scorbutico,privo di tatto, ma io ho amato questo!Hai ragione ho sbagliato io, ma non perché mi sia fatta chissà quale illusione sul tuo conto, spocchioso imbecille, o perché pensassi che in un certo qual modo ti avrei cambiato, ma perché pensavo che con il tempo avrei saputo gestire le tue mille mancanze! Stabilito che non è così , adesso possiamo pure lasciarci, semmai siamo stati insieme Punto, perché di farmi denigrare da te non ho più voglia!Con permesso!-

Si alzò ,facendo strisciare (coprendo il sospiro di lui ) la  sedia alle sue spalle, con passi pesanti e decisamente poco femminili, si apprestò a raggiungere l’uscita, sforzandosi - nonostante l’uscita in grande stile,  sebbene avesse fatto vedere a Sasuke Uchiha chi fosse Sakura Haruno – di non guardarsi indietro.

Proprio per questo soffocò uno strillo,quando si sentì afferrare per la vita e sbattere – quasi delicatamente – al muro.

La testa del moro era già nell’incavo del collo bianco e magro, sentiva le ciocche più lunghe sfiorarle appena il seno, e le labbra del ragazzo muoversi sensualmente su di se.

Lo diceva sempre lei, che quello lì era croce e delizia.

Rilassò i muscoli, facendo intuire che poteva pure lasciarle andare i polsi, e quando Sasuke percepì le lunghe dita ,perdersi fra i suoi capelli , ghignò .

Tutta quella manfrina – con variante il discorso sta’ volta - si ripeteva si e no una volta alla settimana.

Lei gli diceva di non volerlo più vedere, lui la raggiungeva ovunque fosse, di solito non si perdevano in chiacchiere.

I vestiti di Sakura  insieme ai suoi, si perdevano uno ad uno nell’andito per arrivare alla  stanza da letto, facevano sesso per ore, per poi addormentarsi stanchi.

Sasuke lo diceva sempre – quella là era noiosa e rompicoglioni , ma non poteva farne a meno-.

L’afferrò di scatto per le cosce , mentre lei gli si aggrappava al collo con le braccia,mentre le labbra si preoccupavano di torturare la pelle delicata dell’orecchio.

Quasi di corsa, cercando di non pensare a  quello che stava combinando sulla sua pelle, si infilò in camera sua, chiudendo con un calcio la porta.

La fece cadere nel letto, ed in breve le fu sopra bloccandola con le gambe.

-          Non riuscirai mai.. –

Mormorò con voce rotta dal desiderio ,levandole la magliettina

-…a fare la despota con me. –

Nonostante tutto Sakura sorrise.

-          e tu …-

rispose slacciando la cinta dei jeans, per poi lanciarla alla cieca,lontana da loro .

-          non potresti mai fare a meno di me. –

 Lui sorrise lievemente nell’interno delle sue cosce, abbassando poco a poco la gonnellina, che in verità avrebbe voluto strapparle già da quando erano in macchina.

Si passò una mano sul viso ,quando comparì al suo cospetto , lo striminzito perizoma nero semitrasparente.

-          che c’è.. –

domandò cattiva, chiudendo leggermente le gambe, assumendo uno sguardo innocente

-          …forse non ti piacciono? –

Ultimò mordendosi il labbro inferiore sollevando appena  la gamba, il tanto giusto per accarezzargli con il piede, la linea del collo e del braccio

-          potresti farti del male Sakura..-

Mormorò lui contenendosi.

 Quella là, aveva la dote di farlo uscire fuori di testa nel bene e nel male.

Quando gli si era appiccicata,da bambina, non pensava che da adulta, sarebbe stata così.

Ventidue anni vincenti e seducenti, sebbene la paranoia della fronte alta, bussasse spesso alla sua porta.

Ciò che alla fine contava era che, contrariamente alle sue previsioni, era riuscita a farlo cadere nelle sue trappole da tempo.

Ma continuava a concedersi il lusso di mentire spudoratamente e masochista com’era, combatteva con il desiderio di chiamarla tutti i santi giorni.

Desiderava legarla a quel  letto per sempre,dalla prima volta in cui era affondato in lei.

 Ma convenne con se stesso ,quando si diceva che forse quel particolare ,  lei, non l’avrebbe dovuto sapere.

E sicuramente non ci sarebbe stato il bisogno di legarla.

Le strappò con foga il microscopico indumento, ignorando palesemente i lamenti.

-te lo ricomprerò…Cristo …-

Sprofondò in lei riprendendo - f i n a l m e n t e  - il respiro dopo giorni.

Lo accolse in se privandosi dell’ossigeno.

Quella sensazione era comunque sempre- fottutamente- estremamente diversa ogni volta.

Osservarla dal basso, con la vista annebbiata dal piacere,  muoversi su di lui… gli occhi socchiusi ed il corpo imperlato di sudore.

Sorreggerle la schiena con le mani , donandole sostegno ogni qual volta avrebbe inarcato eccitata la schiena…

[ l’amava ancora di più quando lo faceva e nel frattempo si sfiorava i seni con le dita ]

Le pacche nel sedere alle quali lei  , rispondeva con un sorriso sensuale e qualche graffio nel petto.

Pregarla di morire in lei , svuotandosi completamente, stracciandole un frammento.

Aspettare di sentirsi invasa da lui.

Mischiarsi.

Sakura ,con un ultimo sforzo, si sollevò leggermente, facendo si che lui uscisse fuori da lei, e per un attimo, un brivido le percorse il corpo.

Sasuke se la tirò al fianco,facendo si che i capelli rosa, si sparpagliassero nel torace largo e chiaro.

-          che abbiamo risolto? –

domandò debolmente lei respirando pesantemente per recuperare fiato.

-          non te lo dirò Sakura, lo sai già.-

Si accomodò meglio nel torace del ragazzo,mentre quest’ultimo usava le braccia come cuscino.

Ora avevano avuto entrambi tutte le risposte.

 

 

-Ciao. –

Naruto alzò gli occhi trovandosi davanti la figura austera di Sasuke Uchiha.

Non sapendo  che fare, sorrise debolmente facendogli cenno di sedersi al suo fianco.

Notò lo sguardo scuro svagare per il locale, muta domanda

-          E’ in bagno . arriva.-

Gli disse ammiccando poi in direzione di Hinata che , si avvicinò si avvicinò poco dopo con un non so che di spensierato negli occhi chiari.

-          Lui è…-

Cominciò il biondo ,interrotto bruscamente dall’altro

-          Sono il …mhragazzo… che esce con Sakura.-

Grande ammissione per uno che stava appena imparando cosa fosse realmente la possessione.

Naruto dal canto suo sorrise un po’, vide la sua fidanzata allungare la mano pallida – nonostante fosse luglio torrido  - verso il moro, che in quanto a carnagione , se la contendeva alla grande con la Hyuuga-.

Sakura, senza fare molto caso alla situazione surreale che si era creata, prese posto fra l’amico di sempre ed il suo Punto, bevendo un gran sorso della vodka abbandonata nel tavolino da qualche tempo.

Sasuke si allungò titubante, non sapeva bene come comportarsi in quei casi.

Le effusioni d’amore pubbliche – ma anche private- non erano il suo forte, in un certo senso stava provando a smussare il carattere rude che si trovava.

La ragazza gli andò in aiuto avvicinandosi.

Non fu un bacio di labbra, tantomeno uno appassionato, il moro si limitò a leccarle la bocca curvata di malizia.

Probabilmente , fra una settimana lui sarebbe sparito – nuovamente- e lei, impazzita e sconsolata , avrebbe minacciato la sua spontanea estromissione dalla vita dell’Uchiha, cosa che avrebbe portato certamente quest’ultimo ad andare e riprenderla con la forza – o quasi- .

Comici, scontati, banali, pazzi, con un gusto particolare a rendere ogni singola cosa tragica, ninfomani e allo stesso tempo controcorrente .

E Naruto sorrise guardandoli : in ogni caso, erano il suo appiglio da quando aveva undici anni, ed ebbe come la sensazione che forse, sarebbe stato sempre così.

Sarebbero stati sempre Quelli lì.

- Inooooo mi devi una sbronza gratis!!!!!!-

 

 

 

 

 

 

 

 

Charlotte J’s spaces.

 

 

 

 Salve a tutti!

Se state qui a leggere ciò che sto scrivendo, meritate un applauso per la temerarietà dimostrata.

Ispirata da fatti realmente accaduti, mi sono messa d’impegno ,creando questa one shot .

Voglio illudermi del fatto che  un po’ , vi sia piaciuta .

Veniamo al perché di questa storia.

Sono solita, come tante altre persone, portare un po’ di realtà in quello che scrivo.

Un po’ perché mi sono sempre rapportata a Sakura, nel bene e nel male, [ -.- ]

Un po’ perché c’è una persona e s a s p e r a n t e , che mi ricorda Sasuke.

Un po’ ( molto, forse la ragione vera) perché questi due sono la mia droga e proprio non riesco a scrivere altre coppie. Non ci riesco, è più forte di me.

Augurandomi ancora che questa accozzaglia di parole non meglio identificata,  vi piaccia, vi auguro la buonanotte , nella speranza di qualche commento, critica positiva e negativa…

L’importante è che sia costruttiva. Ovvio.

 

 Baci

J

 

 

 

 

  
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