Jeff scivolò lungo il
corrimano, arrivando in cucina. Liu, in piedi accanto al tavolo, stava
osservando i disegni di Evelyn, ma sollevò il capo alla
vista del fratello. Lo
salutò con un cenno della mano, poi sollevò un
foglio:- Ehi, questo sei tu!
Accidenti, é davvero brava...
Jeff si avvicinò al tavolo e
si riempì una tazza di caffè:- In effetti
è uscito bene... Del resto, il
modello era bellissimo.
Liu ridacchiò, poi si
irrigidì di colpo. Si guardò intorno allarmato,
poi si diresse verso le scale.
Jeff lo guardò sorpreso:- Ehi, Liu! Tutto bene?
Il fratello si voltò, con gli
occhi verdi pieni di terrore:-... Sì, Jeff non
preoccuparti... Passa subito -
poi fuggì in bagno, chiudendo la porta a chiave.
Jeff si alzò e si diresse
verso il piano superiore. Il brusco cambiamento di suo fratello non
faceva
presagire nulla di buono. Giunto a metà scala
sentì Liu lamentarsi a bassa
voce. Accelerò il passo e, quando fu davanti alla porta,
cominciò a prenderla a
calci. Dall'interno sentì Liu implorare, poi il ragazzo
alzò la voce:- JEFF
VATTENE!!
Improvvisamente i lamenti
cessarono di colpo. Jeff arretrò di un paio di passi, poi si
gettò contro la
porta con tutto il suo peso, sfondandola. Liu era rannicchiato per
terra, con
le mani premute sulle tempie, ma si rilassò all'ingresso del
fratello minore.
Sollevò su di lui uno sguardo folle e carico d'odio, poi
sussurrò:- Jeffrey...
Torna a dormire.
Il ragazzo dai capelli neri
non capì con precisione quanto accadde negli istanti
successivi. Si ritrovò a
scivolare violentemente giù dalle scale, sentendo
distintamente gli spigoli dei
gradini battergli contro la schiena, e Liu che, ridendo, gli stringeva
la gola
con le mani. Una volta giunti sul pavimento Jeff tentò di
ribaltare Liu, ma il
fratello si rivelò troppo forte e strinse maggiormente le
dita sul collo del
ragazzo, sentendo le ossa scricchiolare sotto la sua presa.
- Piacere, Jeff. Io sono
Sullie.
Evelyn si guardò intorno. Si
trovava nella sua camera... La cosa strana era che non ricordava di
esserci
andata. Dopo quella specie di festa Jeff aveva preso una bottiglia di
vodka e
aveva obbligato gli altri due a bere. I ricordi di Eve si
interrompevano lì. Un
biglietto attaccato allo specchio attirò l'attenzione della
ragazza.
Ti sei ubriacata e ho deciso
di portarti a dormire,
Ciao, Jeff.
Evelyn fece per staccare il
messaggio, ma si fermò nel vedere il suo riflesso. Aveva un
sorriso scarlatto
che andava da un orecchio all'altro. L'idea che fosse stato un raptus
di Jeff
non era nemmeno tanto assurda, ma Evelyn preferì controllare
i tagli. Non aveva
intenzione di andare al pronto soccorso, anche perché non ci
sarebbe riuscita.
Rossetto... Jeff, sto per
mandarti a dormire per questo scherzo scemo, sappilo.