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Autore: kibachan    06/04/2019    1 recensioni
raccolta di flash-fic ambientata a cavallo tra infinity war e endgame. Immaginando una possibilità di riportare in vita i caduti dello schiocco di dita, vari personaggi affrontano in modo diverso il giorno prima della missione. Aggiornerò una volta ogni due giorni circa.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Rocket Racoon, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL'AUTRICE: scusate l'immane ritardo ma il computer ha gentilmente deciso di sfasciarsi con all'interno la mia fic proprio la volta che ne avevo una tutta pronta T_T Ora sono tornata


Cap 3

Nella navicella regnava un silenzio irreale, dato quanto fervore l'aveva animata in quei mesi. Rocket si era dato da fare più che mai, costruendo ogni sorta di congegno la sua intelligenza superiore gli suggerisse potesse tornare utile nella missione per sconfiggere Thanos, e poi ne aveva disfatti più della metà poco dopo.

Thor, che gli aveva fatto compagnia in quei mesi, lo guardava lucidare il piccolo schermo di un apparecchio rilevatore di onde gamma, con una meticolosità ormai definibile ossessiva.
Si capiva che era agitato.
Sarebbero partiti la mattina seguente.

Buttò giù una sorsata di intruglio che coraggiosamente aveva definito caffè e si costrinse a trattenere una smorfia disgustata, per non ammettere il suo totale fallimento.
"Tu lo sai... vero? Che non c'era altro modo" la voce di Rocket era stata talmente assente in quelle ultime ore che sentirla fece quasi sobbalzare il dio del tuono, intento a detestare le sue capacità culinarie. Lo guardò senza capire... lì per lì..
"intendo dire... per la faccenda della tua famiglia. Non è niente di personale davvero, si tratta di probabilità di successo" Thor sospirò, ma si sforzò di sorridere "si, si... tranquillo lo capisco"

"la gemma dell'anima, ammesso che riusciamo a sottrarla a Thanos, cosa già decisamente improbabile" si sentì comunque in dovere di spiegare Rocket "è in grado di esaudire un desiderio, uno qualsiasi, però solo uno. Ma se chiedessimo semplicemente di riportare in vita tutti quelli uccisi da Thanos rischieremmo di non includere quelli dello schiocco di dita. Per una questione di semantica magari!" si infervorò balzando in piedi "perché sono spariti e non morti, o perché in realtà li hanno uccisi le gemme e non Thanos, vai a capire! Non possiamo rischiare, stiamo parlando di metà della popolazione dell'universo"

Thor annuì. La sua gente, Heimdall e Loki, non erano stati spazzati via dallo schiocco di dita. Thanos li aveva uccisi personalmente. Chiuse gli occhi dal dolore nel ripensarci. Ancora l'aveva davanti la scena di lui che spezzava il collo di suo fratello. Se il desiderio fosse annullare gli effetti dello schiocco di dita la sua famiglia non sarebbe comunque tornata... e lui sarebbe continuato ad essere l'unico superstite della sua intera civiltà.

"credimi che mi dispiace" disse ancora Rocket "e tu credimi che capisco" ribatté Thor.
Il procione tornò a sedersi sbuffando, tentando di mandar via la tensione dalla spalle. Meccanicamente tirò fuori da una tasca il videogioco con cui si intratteneva sempre Groot e lo accarezzò sospirando. Si sentiva quasi in colpa della febbricitante euforia che sentiva, alla sola speranza di poterlo rivedere.
"rivedrai tuo figlio presto, te lo prometto" gli disse Thor rassicurante, a Rocket invece si arruffò tutto il pelo di colpo dall'imbarazzo "MA DI CHE STAI PARLANDO!!" urlò "di Groot" rispose il biondo con semplicità "ero lì... quando è sparito... ti ha chiamato papà.... giusto?"
Rocket si chiese se veramente per lui fosse possibile arrossire e distolse lo sguardo "perché? tu capisci la sua lingua?" Thor sorrise con quell'aria tronfia che faceva sempre quando si pavoneggiava "ho migliaia di anni, conosco praticamente tutte le lingue dei nove regni" Rocket sbuffò e tornò a gingillarsi con il videogame per tenere le mani occupate
"beh si... nella sua forma rigenerata aveva deciso di eleggermi come suo padre" borbottò "sempre detto che è un essere dotato di scarsa intelligenza" aggiunse facendo ridacchiare Thor.
Rocket sospirò pesantemente "se ne avrò l'occasione, mi piacerebbe essere un padre migliore per lui, di come sono stato" confessò. Thor annuì anche se l'altro non poteva vederlo, poi il suo sguardo si fece nostalgico "anche a me sarebbe piaciuto diventare padre" ammise, con una nota di dolore nella voce. Rocket emise un verso scocciato "beh se non sbaglio sei pressoché eterno no?" sbottò con il suo solito tono acido "mai dire mai!"

Thor sorrise ancora. Ma stavolta il sorriso non raggiunse gli occhi. Non lo aveva detto a nessuno, ma lui lo sapeva bene. Aveva studiato ogni dettaglio delle gemme dell'infinito in gioventù.
Agli altri non lo aveva detto... ma la gemma dell'anima esigeva un tributo, un tributo all'altezza, per esaudire il desiderio.
Thor sperava solo che la vita del dio del tuono e del fulmine fosse un tributo sufficiente per riportare in vita mezzo universo.

  
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