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Autore: StregaDAutunno    08/04/2019    1 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La prima volta che Peter Ashe aveva visto James Flint quest'ultimo si chiamava James McGraw ed era un ufficiale della Marina di Sua maestà.
Lo aveva incontrato nella casa degli Hamilton, Thomas in persona li aveva presentati.
All'epoca tutti condividevano il proposito di creare a Nassau una colonia britannica libera dalla criminalità e in grado di prosperare.
Thomas Hamilton spesso aveva detto di voler coinvolgere i pirati in questo progetto, secondo lui era possibile trasformare questi delinquenti incalliti in onesti cittadini della Corona.
Per qualche tempo ci aveva creduto anche Ashe, ma l'esperienza gli aveva poi dimostrato che non c'era speranza di redenzione per certi uomini.
Aveva abbandonato le idee progressiste ispirate da Hamilton per abbracciare le posizioni più severe e tradizionaliste dell'ammiraglio Allister.
E ora, dopo dieci anni, Ashe si trovava di fronte al suo passato.
James MacGraw, ora noto come il famigerato capitano James Flint, e Miranda Hamilton erano seduti di fronte a lui nel suo studio.
Provava sensazioni contrastanti.
Imbarazzo, nervosismo, vergogna.
Provò a dissiparli spiegando che purtroppo non avrebbero potuto parlare col governatore Rogers e la Guthrie.
"Sono partiti due giorni fa."
"Sono diretti a Nassau?" chiese Flint.
Ashe scosse la testa: "Le navi del governatore faranno prima tappa a Harbour Island." disse, senza spiegare il motivo di quella deviazione.
Flint notò la sua reticenza a confidarsi, non prometteva nulla di buono, pensò.
"Peter." intervenne Miranda "Tu sei sempre stato un buon amico per Thomas e me, spero che tu decida di aiutarci, in nome di quei giorni in cui abbiamo condiviso speranze e ideali."
"E come dovrei farlo, Miranda?"
"Perorando la causa di Thomas Hamilton, come già hai fatto in passato." gli rispose Flint.
Ashe li guardò stupiti: "Era di questo che volevate parlare col governatore Rogers?"
Flint e Miranda annuirono.
Peter sospirò: "Vi farà piacere sapere che Woods Rogers già condivide alcune posizioni che Thomas aveva espresso in passato, ma il suo approccio verso Nassau e i suoi pirati sarà comunque diverso."
Flint alzò un sopracciglio: "Spiegati meglio."
"Il progetto di Thomas era fin troppo buonista, utopistico. Woods Rogers lo ha adattato alle esigenze dei nostri tempi e della realtà."
"Alle esigenze della Marina, intendi." commentò sarcastico Flint.
"Sì, anche quelle James. E forse tu ora non sei in grado di capirlo o di accettarlo ma scendere a patti con l'Ammiragliato è un passo necessario..."
"Un passo necessario? È un sacrificio inestimabile!" ribatté Flint.
Miranda sospirò: "Signori vi prego, cerchiamo di mantenere un tono civile. Siamo qui con un intento comune dopotutto."
L'orologio a pendolo suonò le dodici, e la donna si voltò verso quel suono.
Conosceva quella melodia, aveva già visto quegli intarsi nel legno...
"Hai ragione Miranda, perdonaci." si scusò Ashe "Dovremmo continuare dopo questo dibattito. Il pranzo sarà ormai pronto, gradirei avervi come miei ospiti."
Miranda guardò Flint, il quale annuì.
"Ci farebbe molto piacere Peter." rispose il capitano con voce sommessa. Per Miranda, per ciò che doveva a Thomas, solo per loro, avrebbe deposto le armi. Per il momento.
"Ottimo." disse Ashe alzandosi "Seguitemi, trasferiamoci in sala da pranzo."
Mentre attraversavano il corridoio Peter aggiunse: "Non siete i miei unici ospiti. È una interessante coincidenza che anche lui sia qui."
"Coincidenza? Di chi parli Peter?" chiese Miranda.
Ashe aprì le porte della sala da pranzo, l'altro ospite li stava già attendendo, in piedi vicino alla finestra.
Erano passati dieci anni ma quando si girò Flint e Miranda non faticarono a riconoscerlo.
Era come lo ricordavano: un uomo alto e dal fisico asciutto, i capelli castani erano ora striati di grigio sulle tempie, gli occhi scuri erano rimasti immutati, erano sempre severi e attenti.
La divisa blu e bianca della Marina gli conferivano ancora molto fascino.
"Non penso servano presentazioni..." mormorò Ashe.
L'ufficiale si avvicinò, un sorriso di circostanza sul viso.
"Miranda Hamilton, siete sempre incantevole nonostante...beh, nonostante le vicissitudini degli ultimi anni. E in Voi signore, sotto questa indecorosa scorza da pirata, riconosco uno dei miei migliori cadetti ." commentò.
Flint si umettò le labbra, e sostenendo il suo sguardo gli rispose: "È un piacere vederVi e trovarVi in salute, ammiraglio Allister."
 
 
Sulla Walrus Billy osservava con attenzione le navi della Marina che proteggevano il porto di Charleston. Tre di loro erano già schierate in assetto difensivo.
"Che facciamo se iniziano a spararci?" aveva chiesto prima che Flint salisse sulla scialuppa che lo avrebbe condotto sulla terraferma.
"Abbassatevi." gli aveva risposto il capitano sospirando.
L'ordine era di tenere le vele ammainate, i bocchettoni dei cannoni chiusi, nessuno a bordo doveva compiere movimenti ambigui e sospetti.
"Siamo qui in missione diplomatica e pacifica, non facciamo loro dubitare delle nostre buone intenzioni."
Leni gli si accostò.
"Non sono ancora tornati." 
Non era una domanda, lei lo stava affermando con voce preoccupata.
Billy annuì: "Discutere di certe cose richiede tempo, lo sai meglio di me."
"Sarei dovuta andare con loro."
"Flint ha detto che non era necessario. Avete parlato molto, lo hai aiutato a prepararsi su cosa dire..."
"Sì, abbiamo studiato un discorso insieme ma sai che il problema non sono le conoscenze di Flint, ma il suo carattere. Una parola sbagliata del governatore e il nostro capitano gli salterà alla giugulare." rispose Leni.
Billy sapeva che aveva ragione, ma cercò di minimizzare: "Lo hai istruito per ogni eventualità, farà tesoro dei tuoi consigli, e poi c'è Miranda con lui." la guardò per un istante e poi decise di parlarle di ciò che Gates aveva suggerito "Hal dice che io e te dovremmo accettare il perdono offerto da Rogers."
Leni spalancò gli occhi: "Cosa ha detto?"
"Mi ha dato questo consiglio prima che Flint decidesse di venire qui." disse, e le raccontò della loro conversazione.
"E una volta ottenuti quei documenti cosa dovremmo fare secondo lui? Lasciare Nassau, comprare una casetta sulla terraferma, mettere su famiglia e una volta diventati vecchi passare i pomeriggi a guardare i nostri nipotini giocare in giardino?" commentò Leni e le sfuggì una risata, e si morse immediatamente il labbro notando l'espressione di Billy. 
"Suona in modo così terribile per te?" le chiese un po' infastidito.
"No, no. Billy." mise una mano sulla sua "No, suona meravigliosamente." gli sorrise "Ma considerata la nostra vita incerta e rischiosa da pirati non mi sono mai concessa di fantasticare troppo su queste cose."
Lui le prese la mano e la strinse tra le sue dita: "Indipendentemente da ciò che otterrà Flint da questo incontro forse dovremmo iniziare a farlo." 
Leni avrebbe voluto dirgli che aveva ragione, che lo avrebbe fatto, ma una voce altisonante glielo impedì.
"EQUIPAGGIO DELLA WALRUS! ... NOME DELLA MARINA BRITANNICA... A BORDO..."
Billy guardò verso il porto, due lance si stavano avvicinando, il vento distorceva le parole dell'uomo che stava gridando nella loro direzione.
"EQUIPAGGIO DELLA WALRUS! IN NOME DELLA MARINA BRITANNICA E DELLE SUA AUTORITÀ CI APPRESTIAMO A SALIRE A BORDO..."
"Vogliono salire a bordo?" chiese Leni, Billy annuì.
"State tutti calmi, nessuno tocchi le armi!" intimò il nostromo agli uomini che erano accorsi sul ponte a guardare.
Gates lo raggiunse: "Riesci a vedere Flint su una delle lance?"
"EQUIPAGGIO DELLA WALRUS! IN NOME DELLA MARINA BRITANNICA E DELLA SUA AUTORITÀ CI APPRESTIAMO A SALIRE A BORDO, OGNI RESISTENZA SARÀ CONSIDERATA MOTIVO PER APRIRE IL FUOCO!"
Billy guardò col suo cannocchiale e scosse la testa: "Ci sono solo giubbe rosse armate e degli ufficiali."
"Questo non promette nulla di buono." commentò Gates.
"Che facciamo?" chiese Billy.
"Non abbiamo altra scelta figliolo, dobbiamo farli salire." sospirò Hal.
Le lance ormai erano molto vicine, Billy si affacciò dalla paratia e gridò che l'equipaggio della Walrus non avrebbe creato problemi.
Quando i soldati e gli ufficiali furono a bordo Gates si fece avanti e si rivolse al superiore in grado: "Sono il quartiermastro del capitano Flint signore, potete riferire a me."  
L'uomo lo squadrò, poi posò gli occhi su Leni.
La ragazza sospirò, conosceva quell'uomo.
"Signorina Allister." la salutò facendo un cenno di riverenza con la testa.
Gli occhi di tutti i presenti erano puntati su Leni, che fu scossa da un brivido freddo.
"Capitano Hume." rispose al suo saluto.
"Vedo con piacere che le voci sulla Vostra presenza sulla Walrus sono veritiere. Dovete venire con noi, l'ammiraglio Vi attende." 
"L'ammir...mio nonno è a Chatleston?" chiese lei, un secondo brivido le attraversò il corpo.
"Ed è impaziente di chiarire con Voi alcune questioni." rispose "Salite sulla lancia, prego."
Leni deglutì, Billy la guardò negli occhi e scosse impercettibilmente la testa, come per dirle di non andare, ma lei alzò le spalle rassegnata, entrambi sapevano che non aveva molta scelta. 
Mentre stava scendendo lungo le corde per raggiungere la scialuppa Leni sentì la voce del capitano Hume impartire un ordine ai soldati.
"Prendeteli."
 
 
 
A differenza di Peter Ashe l'ammiraglio Edward Allister non era per nulla in imbarazzo.
Durante il pranzo conversò amabilmente con i presenti, come se fosse un pasto in compagnia di vecchi amici.
Allister, da competente stratega quale era, possedeva una freddezza e una lucidità fuori dal comune, Ashe invidiava questa sua capacità di adattarsi alle situazioni più complesse.
"Ho avuto il piacere di incontrare Richard Guthrie non molto tempo fa." disse a un certo punto a pranzo terminato, il suo sguardo rivolto verso Flint e Miranda era eloquente.
La lettera.
Non l'aveva ricevuta ma Guthrie gliene aveva sicuramente riferito il contenuto.
"È dunque così, James? Siete una pecorella smarrita che torna al proprio ovile, dopo 10 anni di disonorevole carriera da pirata?" 
Flint sospirò nel constatare che l'ammiraglio non era cambiato in quegli anni. 
Era stato uno dei suoi migliori insegnanti ai tempi dell'Accademia Navale, uno dei più esigenti e preparati, ma umanamente parlando era freddo, calcolatore, sarcastico al limite dell'arroganza. 
"Quella lettera" intervenne Miranda "è parte di un piano ordito da uomini avidi e rancorosi."
"L'avete scritta Voi Miranda." fece notare Allister.
"Sono stata ingannata signore." rispose lei.
"Vi ho sempre ritenuta una donna sveglia, ma immagino che anni di vita dissoluta e faticosa a Nassau possano cambiare una creatura fragile come Voi." commentò Allister.
Le guance di Miranda divennero paonazze, Flint le mise una mano sul braccio per confortarla.
"Ammiraglio, il punto della questione è che ciò che dice quella lettera è solo una mistificazione della mia volontà." spiegò Flint "Non avevo all'epoca nessuna intenzione di ritornare all'ovile, come dite Voi, ma ora..."
"Ora siete alla ricerca di un accordo con Woods Rogers. Una mossa un poco opportunista, non trovate James?" lo stuzzicò Allister.
"In molti dei Vostri libri di diplomazia avete spesso sostenuto che di tanto in tanto è necessario seguire la corrente degli eventi, e che non c'è nulla di disonorevole in questo." disse Flint con sicurezza.
Allister fu compiaciuto dalla sua risposta: "Vedo che non avete scordato i miei insegnamenti."
"Mi sono stati molto utili in questi anni." Flint sorrise "Le dinamiche a Nassau sono cambiate, ma non il mio intento. Credo ancora nella possibilità di creare una colonia in grado di prosperare..."
"Ah già, le fantasticherie di Thomas Hamilton." sbuffò Allister.
"Come Vi permettete?" sbottò Miranda.
"Non intendo certo mancare di rispetto al Vostro defunto marito, d'altra parte non Vi sto dicendo nulla che non abbia detto ad alta voce di fronte a lui stesso. Il suo era un progetto irrealizzabile. E lo è tutt'ora." ribatté l'ammiraglio.
"Il nostro vecchio amico Peter qui ci credeva, come ci ha creduto Dominic, fino alla fine." precisò Flint.
Mossa sbagliata James, pensò Ashe.
Allister lo fulminò con lo sguardo.
"Dominic era mio amico ammiraglio, per questo mi permetto di ricordare le sue posizioni." si affrettò a scusarsi Flint "Ho solo apprezzamenti da fare in sua memoria."
"Mio figlio era un uomo intelligente e generoso ma ha commesso molti errori nella sua vita, errori spesso ispirati da frequentazioni sbagliate. E a proposito di questo, so che avete ospitato mia nipote Elaine sulla Vostra nave James." affermò l'ammiraglio.
Flint si mosse l'interno di una guancia: "Elaine sta bene, signore, in questi anni è stata un valido membro del mio equipaggio, sarebbe sicuramente lieta di..."
"Di tornare a casa, come Voi avete scritto, Miranda?"
La donna scosse la testa: "No signore. È stata una mia bugia, Vi chiedo scusa se Vi ho illuso. Ma nonostante tutto immagino che Elaine sarebbe disposta a incontrarVi..."
"Ho già provveduto milady." rispose con tono sicuro l'ammiraglio.
Flint si sporse in avanti, preoccupato: "Cosa intendete dire?"
Allister si alzò in piedi, le braccia dietro la schiena, una figura imponente di fronte a loro: "Ho dato ordine di prelevare mia nipote dalla Walrus e di portarla qui. E non solo."
Flint si alzò a sua volta: "Cos'altro avete ordinato?" gli chiese con tono adirato.
L'ammiraglio sorrise, glaciale e compiaciuto: "Voi pensate di poter venire qui con la vostra arroganza a dettare le vostre condizioni, e avete anche l'ardire di sperare che esse verranno accolte. Il governatore Rogers certamente potrà concedere il perdono ad ogni uomo e donna di Nassau, ma anche lui prima di ogni decisione deve sottostare alle leggi della Marina. Le mie leggi." 
Allister raggiunse la porta e bussò due volte, a quel richiamo entrarono quattro soldati.
"Capitano James Flint, siete in arresto e domani sarete giudicato per i Vostri crimini e se sarete riconosciuto colpevole, epilogo che ritengo inevitabile, sarete impiccato. Le manette." ordinò.
"Ammiraglio, Vi prego di riconsiderare..." intervenne Miranda ma venne subito zittita.
"Miranda Hamilton, Voi rimarrete agli arresti in casa Ashe fino alla fine del processo. Dopo di che contatteremo qualche Vostro parente affinché siate affidata alle sua custodia."
A quelle parole un soldato afferrò Miranda per le braccia e iniziò a trascinarla fuori dalla stanza.
"Come osate!" Flint si divincolò per aiutarla ma in risposta ricevette un pugno in pieno viso e finì in ginocchio sul pavimento.
"James!" gridò Miranda, poi guardò Ashe con odio "Lo sapevi fin dall'inizio, che tu sia maledetto Peter! Che la tua città possa bruciare fino alle fondamenta!" gli urlò mentre il soldato la spingeva oltre la soglia.
Allister si avvicinò a Flint, ormai in catene, il capitano alzò la testa per guardarlo con rabbia.
"Perché non mi fate impiccare subito ammiraglio?" lo sfidò.
Allister rimase calmo e gli regalò un altro sorriso freddo: "Il popolo ha il diritto di vedere James, di assistere alla sconfitta dei mostri del mare per mano dei cavalieri della Corona. San Giorgio che uccide il drago."
"La ricordo, era una delle Vostre metafore preferite." sibilò Flint ricordando le lezioni di Allister ai tempi dei suoi studi da cadetto. 
"Rimettetelo in piedi." ordinò l'ammiraglio "Permetterò alla tua nave di partire James, ma non tutti i tuoi uomini torneranno a Nassau. Ti mostro una cosa."
Allister e i suoi soldati lo scortarono fuori dalla casa di Ashe, il quale nel frattempo era rimasto immobile e intimorito in un angolo della stanza. 
Condussero Flint fino alla spiaggia dove erano già schierati una decina di uomini della Royal Marine, le loro casacche rosse brillavano sotto al sole del pomeriggio.
"Come ho già detto non tutti i tuoi pirati lasceranno Charleston, alcuni di loro condivideranno il tuo tragico epilogo." spiegò Allister.
Dieci uomini della Walrus erano sulla spiaggia, alcuni di loro erano stesi a terra, i polsi e le caviglie legati saldamente a dei picchietti piantati nella sabbia.
"Capitano!" 
Una voce fece girare Flint, in controluce lo riconobbe.
"Billy?" chiese cercando di parare i raggi del sole con le mani per guardarlo in viso.
"Capitano, cosa..." Billy provò ad avvicinarsi ma un soldato lo colpì alla testa col calcio di un moschetto e il nostromo cadde sulla sabbia.
Altri tre soldati approfittarono di quel momento per afferrare gli arti di Billy e assicurarli ai picchetti.
"È stato il capitano Hume a parlarmi di questa interessante procedura, l'ha imparata dagli spagnoli durante i suoi viaggi diplomatici. Loro la usano per estorcere informazioni, ma nulla ci vieta di usarla per eseguire le condanne a morte." gli spiegò Allister "Si avvolgono il torace ed gli arti del prigioniero con indumenti di cuoio, col tempo essi per effetto dell'esposizione al sole e all'aria si restringono dilaniando la carne e rompendo le ossa del condannato. A quel punto si muore per soffocamento o emorragia interna, ci vogliono circa sette giorni perché ciò accada, è una fine lenta e estremamente tormentata."
Flint sentì l'ira prendere possesso del suo corpo e della sua mente: "Siete un figlio di puttana! Tutto questo è disumano!" cercò di lanciarsi contro l'ammiraglio, ma le guardie lo trattennero.
"È ciò che meritate per aver condotto una vita da animali feroci e rabbiosi." gli rispose Allister "La vostra sorte straziante sarà un monito per uomo, donna e bambino di questa città, di ogni città dell'Impero Britannico, tutti impareranno che questo è ciò che riserviamo a coloro che osano mettersi contro le leggi di Sua Maestà." 
Mentre lo trascinavano via Flint cercò di girarsi per guardare i suoi uomini, e nel vedere Gates sdraiato accanto a Billy maledisse il nome di Allister, il quale rimase impassibile e continuò a camminare con fierezza sulla sabbia davanti a lui.
 
   
 
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