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Autore: Nymeria87    08/04/2019    3 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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perdonate l'assenza (influenze stagionali tra figlio e compagno e mettiamoci anche una bella dose di ansia in vista del 14, aiuto, AIUTOOOO), rieccomi qui, con una strizza tale rispetto alla imminentissima uscita della prossima stagione che non riuscivo a concentrarmi, comunque cel'ho fatta, vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo ringraziando tutti coloro che mi leggono (grazie davvero, il Nord non dimentica!) sperando che questa storia vi continui a piacere, buon lettura!



Missing Moment 5.3

 

Aveva appena ultimato il lucente ricamo del suo abito blu quando Brienne bussò alla porta per scortarla a cena;
Sansa rimirò con orgoglio il decoro dall’effige di lupo, soffermandosi sui dettagli e sui bagliori guizzanti della minuteria
meticolosamente appuntata sul morbido velluto cobalto, un sorriso sul viso e ripose l’abito sulla cassapanca che si trovava ai pedi del letto,
poi, con una carezza a Spettro invitandolo a seguirla, si avviò verso la porta per raggiungere la donna cavaliere, col metalupo albino a fianco.

L’assenza di Jon al tavolo occupato dal gruppo fu come una nota stonata che risuonò per tutta la durata della cena.
“Ha detto che doveva sbrigare le ultime incombenze prima della partenza di domani mia signora” disse Edd rivolgendosi direttamente a Sansa
e al suo sguardo interrogativo mentre ella prendeva posto di fronte a lui
“gli porterò qualcosa più tardi, prima di iniziare la mia ronda” concluse sperando di compiacerla.
“…anche qui è sempre stato taciturno e in disparte?” chiese Sansa con l’intento di conoscere e comprendere di più il fratello
all’interno di un contesto a lei totalmente estraneo, inoltre, temeva di leggere dietro al comportamento di Jon una vecchia abitudine,
la stessa irremovibile capacità di eclissarsi che usava ai tempi di Grande Inverno,
in concomitanza dei banchetti che si tenevano lì di tanto in tanto, durante gli eventi ufficiali.

Fu così che Edd, tra un boccone e l’altro, iniziò a raccontarle di Jon e di tutti gli eventi che avevano affrontato insieme.

“…quindi mia signora, abbiamo più motivi degli altri per essere taciturni e distanti:
il Castello Nero mette alla prova ognuno di noi, è in grado di forgiarti anima e corpo, tirando fuori il meglio o il peggio delle persone
a seconda della loro inclinazione; di Jon ha fatto l’uomo più onorevole e il confratello più umile e coraggioso che io abbia mai conosciuto…”
asserì l’Addolorato con voce animata mentre le sue parole venivano accolte dal dolce sorriso di Sansa.
Di fiordaliso parevano i suoi occhi, e sembravano schiudersi e fiorire ad ogni parola di Edd,
come se ad alimentare il loro sbocciare fosse un sole sorto al pensiero di Jon che la nutriva dall’interno.

“gli porterò io la cena nelle sue stanze se non ti dispiace…” gli annunciò Sansa improvvisamente.

“…mm..ma no mia signora, non c’è bisogno, lo farò io…” bofonchiò Edd colto alla sprovvista mentre ancora stava consumando il suo pasto.

“non è un disturbo Edd, è mio fratello e se posso dedicarmi un po’ a lui questo rende felice anche me…"
gli confermò lei con un sorriso mentre si apprestava a riempire un corno di birra e poggiarlo su di un vassoio
assieme alla brocca e ad un piatto fumante.

Brienne fece per alzarsi ma Sansa le disse gentilmente di finire la sua cena con calma ed ella,
vedendo Spettro subito pronto al fianco della giovane Lady,
non tentò neanche di insistere, rimase solo a guardare la sua signora mentre si avviava fuori dalla sala,
scortata da una silenziosa e micidiale nuvola di pelo bianco.

 

———

 

Era in procinto di farlo, di farlo davvero: quella sarebbe stata la sua ultima notte al Castello Nero,
era incredibile pensare che tempo addietro avesse bramato quella vita,
come una facile via di fuga da una situazione di stallo in cui si era sempre sentito un po’ fuori posto;
Jon aveva desiderato rendersi utile, dare un senso alla sua vita, farsi onore e dare orgoglio a suo padre
ma mai avrebbe pensato di stravolgere completamente tutte le sue convinzioni,
ribaltare il suo punto di vista e arrivare a conoscere le più oscure verità
attraverso il materializzarsi di antiche storie della buonanotte.

Jon avrebbe lottato sempre per la giusta causa, nonostante la stanchezza, nonostante le previsioni poco ottimistiche,
ma sopratutto, avrebbe sempre lottato per la famiglia,specialmente ora che aveva ottemperato il suo giuramento.

Rimirò Lungo Artiglio alla luce del fuoco, i riflessi parevano danzare attraverso le increspature dell’acciaio della lunga lama affilata,
una magia celata negli antichi segreti di forgiatura Valyriana che non aveva perduto il suo effetto.

Gli occhi d’inchiostro di Jon si specchiarono in essa, incantati dalla luce che emanava,
quando uno scricchiolio riconducibile alle assi del pavimento lo destò dalle sue riflessioni, subito dopo un bussare alla porta,
più delicato di quanto si aspettasse.

“Avanti..” disse Jon incuriosito voltando lo sguardo verso l’uscio

“spero di non averti disturbato…” risuonò dolce la voce di Sansa mentre faceva il suo ingresso con Spettro a fianco,
“ti ho portato qualcosa da mangiare” disse sorridendo accennando al vassoio che reggeva, mentre si dirigeva verso il mobile più vicino,
per adagiare il tutto sulla superficie e riportarsi le mani al grembo;
gli occhi cielo incatenati a quelli di Jon in attesa di un suo riscontro.

“Sansa, non c’era bisogno…”

“ti faccio compagnia, se non ti spiace, come tu hai fatto con me la prima sera” asserì lei con serico sorriso,
invitandolo a sedersi accanto al fuoco come lei stessa stava facendo.

Jon non era davvero abituato a quelle attenzioni, era come se non riuscisse a decifrare il comportamento di Sansa
e dopo aver ripreso consapevolezza del suo corpo, con un sorriso un po’ imbarazzato, si appropinquò verso la panca libera.

“è una bellissima spada sai!” disse Sansa guardando Lungo Artiglio che Jon teneva ancora stretta in pugno

“…ti intendi anche di armi adesso?” chiese Jon quasi divertito,

“la mia arma è sempre stata la gentilezza ma non mi ha certo difesa quando ne ho avuto bisogno…” replicò lei
con uno sguardo perso e leggermente oscurato
“…comunque  l’acciaio di Valyria è diverso, quello so riconoscerlo, ma la mia conoscenza termina li” concluse rivolgendo lo sguardo a Jon.

“…io però credo che la tua gentilezza ti abbia aiutato a rimanere fedele a te stessa” le sussurrò lui con occhi intensi, dolci e magnetici.

Sansa non replicò, si limitò a mantenere un sorriso sul volto, leggermente velato di tristezza.
Rimase a guardare il viso di Jon, percorrendo con lo sguardo la cicatrice sulla tempia, le folte ciglia scure,
la barba ispida che gli incorniciava i bei lineamenti mentre lui finalmente si decideva a mangiare qualcosa.

La mente di Sansa vagava attraverso i ricordi persi tra le mura di Grande Inverno, verso tempi più lieti e spensierati…

“era bello guardarvi quando vi allenavate…” ricordò assorta destando Jon dal suo pasto
“…tu e Robb intendo, era come una danza che andava a tempo del vostro incrociar di spade…” spiegò lei ad un Jon sempre più confuso.
“…guarda che non ero perennemente intenta tra bambole e ricami sai!” disse lei divertita cogliendo il suo sguardo interrogativo.

“ah no???” chiese lui ironico mentre ridacchiava

“oh andiamo, lo sai che Jeyne Poole aveva un debole per Robb, mi trascinava perennemente con qualche scusa in cortile mentre vi allenavate,
e quando lui osava rivolgerle la parola arrossiva terribilmente” rise lei al ricordo

“tu invece arrossivi di rabbia solo quando Arya ti faceva imbestialire…” sorrise lui in risposta coinvolgendo Sansa nei suoi ricordi,

“mi manca Arya… mi manca imbestialirmi con lei…” confessò Sansa ancora sorridendo
“spero sappia quanto io le voglia bene…”disse abbassando lo sguardo.

Jon soppesò silenzioso la sorella e automaticamente le porse il corno di birra;

Sansa lo guardò stupita in silenzio

“… beh ci sosteniamo così tra confratelli..” asserì a mo’ di scusa.

Sansa rise accettando il corno dalle mani del fratello, e assaggiò la birra più cautamente della prima volta;
le note alcoliche la scaldarono dalla gola fino al cuore; ad occhi chiusi la sensazione era molto piacevole,
le distese tutti nervi del collo e della schiena e quando li riaprì trovò un Jon sorridente ad accoglierla

“non è buona ma il suo effetto lo fa!” le disse lui con sguardo d’intesa riappropriandosi del boccale,
Sansa lo guardò bere a sua volta e si sentì grata agli Dei per averlo ritrovato;
l’indole buona di Jon non era cambiata, la purezza del suo cuore era intatta e la faceva sentire al sicuro,
poteva tornare alle sue stanze totalmente tranquilla! 

Si alzò dalla panca con questo pensiero in mente, si avvicinò a lui e con un tocco leggero gli sfiorò la mano:
“buon riposo Jon, ci vediamo domattina…” gli sussurrò, mentre Spettro già la attendeva alla porta che chiuse dietro di se subito dopo.

 
   
 
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